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    Sapessi com'è strano Mourinho a Milano

    Il portoghese sarà protagonista con la sua Roma in una partita che non sarà mai come tutte le altre. L’amore con la tifoseria dell’Inter può considerarsi eterno, ma non sono da meno i giallorossi, già pazzi per luiJosé Mourinho oggi a San Siro sarà al centro di una tempesta perfetta. “Emozionale”, direbbe lui. Tifoso di sè stesso e contro sè stesso. Una graticola da fachiri. Proverà a farsi invisibile, o forse no, si lascerà trafiggere e poi smontare, pezzo a pezzo, dall’amore di tutti. Sentirti a casa tua, quando la tua casa da due anni è un’altra. E che casa! Una reggia da sultano. LEGGI TUTTO

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    Cento anni fa nasceva Maestrelli, lo psicologo del gol che fece volare la Lazio

    Reggio Calabria, Foggia, lo scudetto con la Lazio: Tommaso ha sempre lasciato il segnoTommaso Maestrelli: Pisa, 7 ottobre 1922-Roma, 2 dicembre 1976. Un’esistenza stretta: 54 anni e 56 giorni. Eppure, a cento anni dalla nascita e a quarantasei dalla morte, il ricordo è ancora lì: vivo, netto. Gli sfregi del tempo non l’hanno avuta vinta. LEGGI TUTTO

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    Cento anni fa nasceva Liedholm, il Barone maestro della zona

    Oltre gli schemi, oltre le polemiche: Nils è stato un fuoriclasse in campo, in panchina e fuoriBisognerebbe raccontarlo ai giovani. E allora proviamoci così. Non era come José Mourinho, con la sua debordante personalità, lo sguardo in continua allerta e la meritata fama di Special One. Non era come Pep Guardiola, con la sua dottrina complessa, superiore nel provare a dominare l’avversario, fino ad essere arrogante. Non era come Jurgen Klopp, con la sua ossessione del calcio verticale, un finto Normal One con l’ossessione di semplificare il calcio. LEGGI TUTTO

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    Dalla Bona tra Chelsea e Milan: “Quei miei Blues, colorati d'azzurro…”

    Nel 1998 il centrocampista “scappò” dall’Atalanta per raggiungere Vialli e la colonia italiana al Chelsea: “In Inghilterra altra mentalità e zero pressioni”. Poi il milan: “Ecco cosa fece Maldini prima della finale di Champions 2003…” C’è stato un momento, a cavallo tra la fine degli Anni 90 e l’inizio del nuovo secolo, in cui il Chelsea era una colonia azzurra più che blues. Andavano a Londra calciatori già affermati e giovani che, attirati dalle sterline e dalla prospettiva di bruciare i tempi, approfittavano di un vuoto legislativo per lasciare (gratis) l’Italia. Tra questi c’era il centrocampista veneto Samuele Dalla Bona, che nel 1998 era il fiore all’occhiello della Primavera dell’Atalanta, ma “scappò” comunque, facendo infuriare il presidente Ivan Ruggeri. Ai tempi la Serie A non era in fase decadente e al Chelsea non c’era Abramovich. LEGGI TUTTO

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    Zola: “Vi racconto Giroud, grande uomo da gol pesanti. E che partita con il Chelsea”

    È quello dei gol decisivi. È un leader al servizio dei compagni. “È prima di tutto un professionista eccellente, intelligente e sempre corretto. Non si lamenta mai, anche quando seduto in panchina avrebbe motivo di farlo”: Gianfranco Zola, che lo ha allenato al Chelsea, descrive a Sportweek il francese del Milan, che mercoledì in Champions torna a londra per affrontare la sua ex squadraÈ l’uomo dei gol pesanti, perché solo chi non incide quando serve i gol li conta e non li pesa. La doppietta nel derby scudetto della scorsa stagione, quello “sporco” segnato a Napoli con una zampata sottoporta deviando un tiro sbagliato di Calabria, i primi due dei tre al Sassuolo che a maggio hanno consegnato al Milan il titolo di Campione d’Italia. Prima ancora, quando vestiva la maglia del Chelsea, e lo ha fatto fino allo scorso anno solare, un gol nella finale di Europa League del 2019 contro l’Arsenal, quattro al Siviglia in Champions l’anno seguente (primo calciatore dei Blues a segnarne tanti in una volta sola in Europa). LEGGI TUTTO

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    Inter-Roma è anche Zhang-Friedkin: una sfida da 1,1 miliardi

    Le due famiglie non hanno badato a spese per assecondare i loro progetti calcistici, ma nell’ultimo biennio il discorso vale solo per la proprietà americana Cina contro Stati Uniti, condizionatori contro automobili, Zhang contro Friedkin. La super sfida di sabato al Meazza tra Inter e Roma è anche il confronto tra due famiglie-aziende che stanno attraversando fasi differenti, nel solco di un più ampio fenomeno riguardante l’industria calcistica: l’assalto degli investitori americani e la contestuale ritirata dei capitani del Dragone. LEGGI TUTTO

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    Allegri e i giocatori: chi è andato e chi resta nel limbo, un patrimonio dilapidato

    De Ligt, Kulusevski e non solo: gli investimenti di anni di sessioni di mercato hanno finito per cercare altrove, a volte definitivamente, quella dimensione di crescita che non hanno trovato alla Juve, dove pure arrivavano come fondamenta del futuro. E anche chi è rimasto ha visto eroso il proprio valore Nulla valorizza un patrimonio come le vittorie, oltre alle affermazioni personali, ma di contro è inevitabile che la loro mancanza, soprattutto quando sarebbe attesa per status e investimenti, ridimensioni il valore degli atleti. Un segno della crisi tecnica della Juventus in questo anno e poco più con Massimiliano Allegri è anche nella difficoltà ad affermarsi – individualmente e di squadra – da parte di tanti giocatori su cui la società ha puntato, e investito tanto. LEGGI TUTTO