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    Inter, mercato 2022 flop: Inzaghi ha avuto poco (o nulla) dai nuovi arrivi

    Gosens a gennaio, in estate i vari Asllani, Bellanova, Mkhitaryan, Onana: i colpi di quest’anno non decollano. Tutto passa da Lukaku, che però è in prestitoIl mercato non sta aiutando Inzaghi, o Inzaghi non sta valorizzando il mercato? Ai posteri l’ardua sentenza, ma tant’è: i colpi delle ultime due sessioni di mercato, quella invernale e quella estiva, non hanno (ancora) inciso all’Inter. C’è l’asterisco su Romelu Lukaku, il cui ritorno potrebbe contribuire a rialzare i nerazzurri. LEGGI TUTTO

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    Gol, assist e una doppia dimensione: è Theo il miglior terzino sinistro del mondo?

    Hernandez nell’elite del ruolo: in pochi incidono sulle partite come lui. Cancelo e Davies, però, in questo avvio di stagione hanno numeri superioriCos’hanno in comune Olivier Giroud, Rade Krunic e Theo Hernandez, oltre alla maglia che indossano? Un dato, riferito allo sfortunato match del Milan col Napoli. I due francesi e il bosniaco sono infatti i rossoneri che hanno toccato più palloni nell’area avversaria, domenica a San Siro. E se “Oli” (16) era ampiamente atteso in questa classifica, Rade (9) e Theo (7) molto meno. LEGGI TUTTO

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    Proprietà, dirigenza, staff e spogliatoio: tutti i nomi al tavolo dell'unità di crisi Juve

    Da Elkann ai senatori storici, passando per il gruppo di lavoro attorno al tecnico e gli addetti al settore fisico e medico: gli uomini chiave che hanno in mano le sorti del momento bianconero Una vera e propria unità di crisi alla Continassa per affrontare e superare l’emergenza bianconera. A chiarire le intenzioni del club era stato Maurizio Arrivabene già nel pre Monza-Juventus, spiegando come i problemi della squadra si sarebbero dovuti affrontare a livello collettivo e non individuale. Tutti in campo per ritrovare la strada, insomma. Senza personalismi o dietrologie varie: la conferma di Max Allegri ha basi e condizioni condivise, oltre che logiche economiche. E ragionando più sulle strategie aziendali che sulla pancia, tocca un po’ a tutti metterci del proprio per tornare a far funzionare l’intero sistema Juve. LEGGI TUTTO

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    E il boss disse: “Il provino per tuo figlio? Ci penso io”

    Prima metà degli anni 90 in un’Italia segnata dalle stragi, un blitz e un maxi arresto di capimafia a Milano, un ragazzino talentuoso in attesa di un’opportunità con il Milan e… Il segreto per cucinare bene le salsicce di cinghiale è il soffritto, perché è lì che – tra sedano, carote e scalogno – si farà poi rosolare la carne, sfumandola con un goccio di vino bianco e aggiungendo dopo – ma solo dopo, guai a farlo prima che il vino evapori – la passata di pomodoro. LEGGI TUTTO

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    Da Locatelli a Vlahovic: Allegri e lo spogliatoio da ricucire, giocatore per giocatore

    Dal rapporto personale alle richieste tecniche fino alla gestione fisica e degli spazi, il legame col tecnico ai raggi X per ognuno degli uomini in rosa La Juve è in crisi d’identità, ancora prima che di risultati. La fase di risanamento passa da un patto di ferro che Max Allegri deve stringere prima di tutto con lo spogliatoio, che appare piuttosto frammentato tra infortuni, mugugni e un po’ di delusione legata alle recenti confidenze dello stesso allenatore a Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. C’è però la voglia di compattarsi, come dimostrato nell’immediato post gara di Monza. Ma ogni calciatore ha una situazione personale che va presa in esame, al fine di comprendere com’è meglio ripartire. LEGGI TUTTO

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    Sassuolo, Alvarez: “Vivo per il gol, ne segnerò tanti. E quei complimenti di Suarez…”

    L’attaccante uruguaiano va veloce: ha 21 anni, una figlia di 5 e dopo 6 minuti dal debutto è andato in reteDal nostro inviato GB Olivero22 settembre
    – MilanoEl Canario va di fretta. Non stupitevi che sabato scorso a Torino abbia segnato dopo circa 400 secondi dal suo ingresso o che si sia sbloccato in Serie A dopo aver giocato complessivamente appena 18 minuti. Agustin Alvarez è nato il 19 maggio 2001 e ha già una figlia di cinque anni. LEGGI TUTTO

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    Inter, il vero De Vrij non si vede più. Dentro il tunnel di Stefan, tra scivoloni e rinnovo

    Da tempo ormai le prestazioni dell’olandese non sono all’altezza della sua carriera: il suo prolungamento traballa, anche se quando è stato in scadenza l’ultima volta…C’era una volta uno Stefan De Vrij al top, tra i migliori difensori centrali di tutta la Serie A e pedina insostituibile della nazionale olandese. Oggi quel giocatore non c’è più o, meglio, sembra non esserci più. L’enorme difficoltà manifestata a Udine da subentrato ormai quasi non sorprende nemmeno, purtroppo, e anche in patria qualcuno si interroga se sia il caso o meno di perseverare nell’etichettatura di “titolare” del giocatore interista verso il Mondiale in Qatar. LEGGI TUTTO