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    Numeri e carattere: tutto quello che aveva l'Inter di Conte e non ha quella di Inzaghi

    In un momento di difficoltà la squadra nerazzurra finisce spesso per essere paragonata a quella dell’ultimo scudetto: filosofie e gioco diversi con alcuni punti in comuneQuel 3-5-2 simile soltanto sulla carta non ha mai tratto in inganno nessuno: l’Inter di Simone Inzaghi è ben diversa da quella di Antonio Conte. I due allenatori sono infatti figli di filosofie di gioco diverse e chiedono ai propri calciatori di interpretare differentemente alcuni ruoli, quindi la continuità di modulo non ha quasi mai conciso con quella dei dettami tattici. LEGGI TUTTO

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    Come allena Sottil, e la sua Udinese nata a Siracusa

    Un percorso che parte dal basso, un calcio flessibile nelle tattiche e inflessibile nei rapporti con gli uomini, uno staff fidato, un miracolo sportivo: alle radici del tecnico che sta stupendo la Serie A Dalla metà dell’Ottocento l’isola di Ortigia è collegata alla terraferma dal Ponte Umbertino. È uno dei collegamenti più belli d’Italia, una delle mete maggiormente apprezzate dai turisti che arrivano a Siracusa. Da lì, Andrea Sottil – che ora fa parlare di sé alla guida dell’Udinese, a un solo punto dal vertice della classifica di Serie A – è passato centinaia di volte, prima o dopo una partita. Proprio lui che nel capoluogo aretuseo è rinato calcisticamente almeno due o tre volte. LEGGI TUTTO

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    Leao, la partita del rinnovo: lui ha fretta, il Chelsea pressa e quei 19 milioni che ballano…

    Senza l’asso portoghese, non è lo stesso Milan. Lui vorrebbe restare in rossonero, ma la negoziazione è piena di ostacoliIl mondo dei terrestri può pensare di segnare, un giorno, un gol alla Leao, ma vestirsi come lui, beh, difficile. Rafa domenica sera ha visto Milan-Napoli vicino alla panchina con giacca biancorossoblu e cappellino con scritta BANLIEUE. L’uomo ha stile e questo, sul prato o sulla strada, non è in discussione. Semmai, si può discutere su come sia il Milan senza di lui. LEGGI TUTTO

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    La telefonata di Agnelli: Allegri, fiducia a tempo. Ma la Juve deve svoltare

    Contatto dopo Monza tra il presidente, che chiede segnali immediati, e l’allenatore, convinto che con la squadra al completo si possa ancora vincere lo scudettoF. Della Valle – C. Laudisa 20 settembre
    – MilanoUna telefonata allunga la vita e a volte anche la carriera. Le chiacchierate tra Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri, che siano vis a vis oppure via smartphone, in genere non fanno notizia, perché sono il sale di un rapporto confidenziale che va oltre il lavoro. Stavolta però la chiamata del presidente bianconero al suo allenatore, sconfitto due volte in pochi giorni tra Champions e campionato e particolarmente sotto pressione, assume una rilevanza particolare. LEGGI TUTTO

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    Inter e Juve, occhio alla Champions: se salta sono dolori da 80-90 milioni

    Non superare i gironi significherebbe rinunciare sin da subito a una ventina di milioni. E non qualificarsi alla prossima edizione sarebbe un drammaI problemi sul campo si riflettono anche nel bilancio. Il pessimo inizio di stagione di Juve e Inter potrebbe avere gravi conseguenze finanziarie se bianconeri e nerazzurri non riuscissero ad acciuffare la qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Champions. La Vecchia Signora ha zero punti dopo 2 giornate e vede le rivali Psg e Benfica distanziate di 6 lunghezze. LEGGI TUTTO

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    Il re dei cattivi che cattivo non era: il romanzo di Paolo Montero

    Si parla di lui per sostituire Allegri: vanta il record di rossi in Serie A, cazzotti, inganni, insulti, la fama del difensore insuperabile, che fa paura. Ma non c’è solo questo…Personalità complessa, non immediatamente inquadrabile e proprio per questo affascinante, di quel fascino feroce che hanno certi uomini che non devono chiedere mai. Paolo Montero nell’immaginario collettivo è rimasto un picchiatore: quando giocava si è ritagliato quel ruolo lì, sarebbe poco onesto girarci attorno. Per dirla tutta: è stato uno dei più feroci difensori degli ultimi trent’anni. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi svela: l'Inter è con me, così la rilancerò

    Le confessioni del tecnico dopo la grande delusione di Udine. Dal rapporto con i giocatori ai buchi lasciati dal mercato, dai problemi sul campo alla ricetta per ripartire dopo la sostaIl giorno dopo Udine è fatto di tanti pensieri e di poche parole: quelle concesse dalla flebile voce, ai minimi storici anche per un allenatore abituato a restare afono dopo le partite. Simone Inzaghi ha passato il suo lunedì a Milano con la moglie e i figli. Nessuna gita fuori porta, d’altronde sono anche iniziate le scuole. LEGGI TUTTO