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    La notte in cui Ronaldinho illuse il Milan: che punizione quella sera col Napoli

    I rossoneri di Ancelotti, nel novembre 2008, vinsero una partita complicatissima contro la squadra di Reja. E il fuoriclasse brasiliano fece innamorare San Siro S’era capito fin dagli esercizi del pre-partita che il piede destro era caldo. Molto caldo, nonostante l’autunno ormai inoltrato e la serata piuttosto umido. Mentre i compagni erano già negli spogliatoi per il rito della vestizione, lui si era fermato sul campo e, con il pallone piazzato al limite dell’area, si era divertito a calciarlo cercando di colpire la traversa. Uno, due, tre, quattro… Pareva un tiro al bersaglio, tutti i colpi a segno. E la gente della curva sud impazzita di gioia prima ancora che le recita vera e propria avesse inizio. LEGGI TUTTO

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    Juve, fallire la Champions costa più che esonerare Allegri

    La fiducia bianconera al tecnico si fonda anche sul legame contrattuale da 7 milioni annui più bonus. Ma una stagione alla deriva avrebbe conseguenze economiche anche peggiori: tutte le cifre che lo spiegano. Riportando la valutazione a una scelta tecnica e di programmazione Si parla spesso, e con un’ormai celebre battuta l’ha fatto anche l’a.d. Maurizio Arrivabene, delle motivazioni economiche che tengono legata la Juventus a Massimiliano Allegri. Detto fuori dai denti: costa troppo per considerare a cuor leggero la possibilità di una separazione. A cuor leggero. Ma i numeri dicono anche che, allo stesso modo in cui otto mesi fa si valutò come congruo l’investimento immediato per Dusan Vlahovic a fronte del rischio (anche economico) di perdere la Champions League, i costi del divorzio da Massimiliano Allegri non sarebbero certo superiori sulla carta rispetto a quanto costerebbe vedere andare alla deriva questa stagione. LEGGI TUTTO

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    Zico, Bierhoff, Totò… Ma è questa l'Udinese più bella di sempre?

    In passato i friulani sono arrivati due volte in Champions e colto un 2° posto nel ’95. Ora volano con Sottil e dopo 6 giornate sono clamorosamente al 4° posto A intervalli più o meno regolari nella storia dell’Udinese – diciamo ad ogni decennio – ci sono stagioni da copertina, campionati-monstre, annate da evidenziare con l’Uniposca giallo per quanto hanno saputo offrire. Sono i picchi di un club che frequenta ininterrottamente la Serie A dal 1995 (questo è il 28° campionato di fila) e che dal dopoguerra ad oggi si è ritagliata il solido contorno della nobile provinciale. LEGGI TUTTO

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    Miretti, Okoli, Baldanzi e… la Generazione “A”: il tesoretto a disposizione di Mancini

    I mesi di agosto e settembre hanno messo in evidenza alcuni ragazzi nati dopo il 2000 che hanno trovato spazio in queste prime giornate.Ecco una mini-guida agli under 23 più interessanti del nostro campionatoGalileo, che in fondo studiava le stelle come gli osservatori delle squadre di calcio, commenterebbe con un vecchio classico: “Eppur si muove”. L’ultima generazione di calciatori italiani non è mai stata considerata speciale e, anzi, ha preoccupato per il futuro di una Nazionale già in crisi quanto basta. Agosto e settembre però hanno portato qualche novità interessante: un pugno di ragazzi, nati dopo il grande Capodanno del Duemila, ha trovato spazio in Serie A. LEGGI TUTTO

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    Papin tra timori e certezze: “Il Napoli fa paura. Ma Pioli non sbaglia mai”

    L’ex bomber: “Maignan è il migliore, Giroud una garanzia. E Leao deve restare al Milan. Rafa, ascolta Maldini…”Un tiro a botta sicura: “Maignan numero uno al mondo”. Un gol a porta vuota: “Più è difficile la partita, più aumentano le possibilità che segni Giroud”. Un assist: “Leao ascolti Maldini, rimanga al Milan”. Avrà anche smesso da un po’, ma la mira rimane quella di sempre: questo Milan-Napoli, Jean-Pierre Papin lo gioca all’attacco. LEGGI TUTTO

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    Sabatini: “Dybala formidabile. Juve e Inter, che vi siete perse”

    L’ex uomo mercato di Palermo e Roma: “Uno come Paulo fa pentire chi non ce l’ha”Ci sono calciatori che si acquistano per semplice utilità, altri invece – quando ce lo si può permettere – perché appagano il senso estetico del gioco. Paulo Dybala unisce entrambi gli aspetti, ma se non siete convinti, potete chiederlo a Walter Sabatini, che di giocatori come la Joya è un innamorato. LEGGI TUTTO

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    L'Inter si gode Satriano (anche a distanza): il piano per il futuro dell'uruguaiano

    La prima volta non si scorda mai. Il primo gol in Serie A – contro la Salernitana – e ora la prima chiamata della nazionale uruguaiana. Per Martin Satriano l’avventura con la maglia dell’Empoli non poteva iniziare in modo migliore: ha impiegato pochissimo tempo a guadagnarsi la fiducia di Paolo Zanetti, che dopo le prime due di campionato l’ha promosso come titolare in pianta stabile, e a mandare messaggi molto chiari in prospettiva pure all’Inter. Il club proprietario del cartellino forse lo sapeva già, ma la chiamata della Celeste per le amichevoli contro Iran e Canada sono un’ulteriore conferma che il progetto di crescita e valorizzazione del talento classe 2001 impostato da Ausilio e Marotta sta pagando.L’INTER HA AVUTO RAGIONE – Il prestito semestrale nella passata stagione a Brest e l’esperienza nel campionato francese avevano già rivelato il livello di prontezza di un giocatore che nel corso dell’estate è stato considerato a lungo come una possibilità in più nelle rotazioni di Simone Inzaghi per dare il cambio a Lukaku e Lautaro Martinez e, in previsione della possibile partenza di uno tra Dzeko e Correa (oltre ad Alexis Sanchez), per alleggerire ulteriormente il monte stipendi nerazzurro. Le strategie di mercato cambiate in corsa hanno consentito tuttavia alla dirigenza di Viale della Liberazione di elaborare un piano che consentisse a Satriano di trovare una piazza nella quale esprimersi con maggiore continuità e giocarsi quelle possibilità che gli hanno aperto persino le porte della nazionale maggiore del suo Uruguay. LEGGI TUTTO