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    Ansia da Champions? Il Milan ha un veterano che sa come si fa: De Ketelaere

    A 21 anni il fantasista belga ha già giocato più partite nella massima competizione europea di tutti i probabili titolari di stasera tranne Giroud: contro il Salisburgo è atteso alla consacrazione in rossoneroSarà la musica, l’ambiente, lo stemma sulla maglia, quell’inno in tre lingue che rimbomba nello stadio sognato da tutti i bambini del mondo, ma quando arriva la Champions CDK si trasforma. Come se fosse il giardino di casa. Il bello è che ha solo 21 anni, ma dietro i capelli biondi e il viso da bambino c’è un ragazzo estroso e di personalità. LEGGI TUTTO

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    Gasperini capolista e il suo messaggio al calcio italiano

    L’Atalanta capolista dimostra la capacità di reinventarsi negli anni, come il suo allenatore. Il più vecchio ma il più innovatore, che brontola, protesta, esulta e dice in campo al calcio italiano che tutto è possibile C’è l’Atalanta è prima in classifica ed è sola: successe anche una settimana a settembre, 58 anni fa, dopo due giornate e durò fino alla partita successiva e fu per quell’incastro di 180 minuti che può generare scompensi: oggi però la notizia viene battuta dai polpastrelli e udita dal popolo del calcio con tutt’altra verità e anche se cinque partite sono poche, e per alcuni sono ancora un incrocio di calendari e alibi vagheggiati, l’Atalanta è un fatto serio da tempo e questo primato – chissà quanto transitorio – legittima e gratifica le ultime sei stagioni, vissute nei paraggi del vertice e ben dentro la zona europea, mancata solo (prima delle escluse) nell’ultimissimo torneo. LEGGI TUTTO

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    L’Inter e l’erede di Perisic che non c’è: quanto manca Ivan ai nerazzurri

    Complice il mancato rendimento di Gosens, l’assenza del croato pesa tanto in questo avvio di stagione: le idee di Inzaghi per risolvere il problemaComplice l’assenza di Romelu Lukaku e l’inserimento graduale dei nuovi, l’Inter scesa in campo dal primo minuto nel derby era quella dell’anno scorso. Anzi, fermi tutti: quella dell’anno scorso senza l’uomo probabilmente più decisivo singolarmente nella passata stagione, Ivan Perisic. Eccola lì, una possibile falla nel sistema: la partenza del croato – trasferitosi a parametro zero al Tottenham di quel Conte che a Milano si è ricreduto sull’adattabilità dell’esterno a ruolo di quinto di centrocampo – ha lasciato il vuoto a sinistra. Riuscirà Inzaghi a trovare la soluzione, considerando che da qui a gennaio non si può correre ai ripari? LEGGI TUTTO

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    Le crisi di Inzaghi e Mou, Dybala, Luis Alberto e… Le cinque domande alla A

    Cinque temi ispirati dalla giornata appena finita. Cinque interrogativi tra big, piccole, protagonisti (in positivo e negativo), sorprese, polemicheGià in crisi Inter e Roma? Ora non esageriamo. È solo la quinta giornata di un campionato imponderabile. Nessuno può prevedere cosa succederà dopo la mega pausa del Mondiale. La corsa è lunga e partire bene non è garanzia di successo. Neanche la classifica è drammatica. La Roma ha 10 punti, l’Inter 9, il gruppo è ancora compatto. Tanto per fare un esempio: l’anno scorso, nello stesso momento, la Juve era 12° a -10 dal Napoli. Ignorare però alcuni messaggi sarebbe folle. L’Inter ha serissimi problemi difensivi legati all’invecchiamento di Handanovic e De Vrij e all’involuzione di Bastoni. Inoltre, s’è capito che Perisic era un moltiplicatore di occasioni. Lukaku ha giocato troppo poco per essere valutato: però Inzaghi non deve dimenticare che soltanto Conte lo ha esaltato, facendolo giocare sempre con una seconda punta di movimento molto vicina. Sulla coperta di Linus della difesa a tre “a prescindere” non aggiungiamo altro. A Mou mancano interpreti chiave: Spinazzola e Abraham sono sotto standard, Matic un po’ lento (ma si sapeva), Rui Patricio a rischio papere, e l’ultimo Zaniolo oggi sarebbe fondamentale. Ma soprattutto c’è la tendenza a sfilacciarsi un po’: il pari in recupero con la Juve va letto anche col diaframma dell’arrendevolezza bianconera. Si può perdere, ora però vediamo la reazione contro Bayern e Torino (Inter) e Ludogorets ed Empoli (Roma). Di sicuro Inzaghi rischia di più. LEGGI TUTTO

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    Malatrasi, re con Inter e Milan: “Come Mazzola e Rivera oggi non ne vedo”

    L’unico che ha vinto la Coppa dei Campioni con due club della stessa città: “Scoprii dopo che fu Herrera a consigliarmi a Rocco. Maignan mi ricorda Sarti, Inter, ti serve il vero Lukaku”Saul Malatrasi, nessuno come lui. Nessuno ha vinto la Coppa dei Campioni con due squadre della stessa città. Milano. E lo scudetto. E la coppa Intercontinentale. Con l’Inter di Helenio Herrera e il Milan di Nereo Rocco. Classe 1938, libero, di Calto (Rovigo), è da tempo nel Guinness dei primati. Un pezzo unico, da record. “Ho fatto tutto doppio, anche l’Ambrogino d’oro. Uno con l’Inter, uno con il Milan. Una vita da derby”. Una vita da re, Saul. Chissà quante volte le hanno detto che ha un nome un po’ originale… “Sì, sì. Ma si chiamava così il fratello della mia mamma. Morì bambino e allora mi diedero il suo nome. Sa, a quei tempi si usava. Il mio papà si chiamava Amer”. LEGGI TUTTO

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    Del Piero: “Italiane, fate come il Villarreal! Juve, ora più ambizione. Milanesi e Napoli…”

    L’ex capitano bianconero sulle nostre di Champions: “Allegri ha una squadra forte, quella di Spalletti è bella, Leao può fare volare il Milan e all’Inter serve il miglior Lukaku”L’ ultima volta che Juve e Psg si sono sfidati era il 5 febbraio 1997: finale di ritorno della Supercoppa europea. Dopo il trionfo per 6-1 a Parigi, Alessandro Del Piero segnò una doppietta nel match disputato a Palermo. La Juve vinse 3-1 e sollevò il trofeo: “Ricordo che mi sembrava di volare: era un periodo in cui mi veniva tutto facile e quella era una Juve straordinaria, che forse allora non era percepita come è stata davvero, cioè dominante in Europa”. La Champions parte stasera con Psg-Juve e Ale presenta questa sfida e tutta la manifestazione. La più bella: “Questa coppa la sogni da bambino. È il massimo”. LEGGI TUTTO