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    Dumfries, l’agente in arrivo: si tratta il rinnovo fino al 2027

    L’olandese guadagna 2,5 milioni, può arrivare a 4. Intese in vista anche per Dimarco e Mkhitaryan

    L’arrivo a Milano dell’agente è alle porte, la discussione approfondita pure, anche perché la rete è già stata lanciata in mare. L’Inter si è decisa ad accelerare davvero sul rinnovo di Denzel Dumfries, nonostante sia il 2025 la scadenza del suo contratto. L’olandese sta in un trittico di giocatori su cui il club nerazzurro ha deciso di investire: oltre a quello dell’olandese, si lavora contemporaneamente ai prolungamenti di Mkhitaryan (scadenza più urgente: 2024) e Dimarco (‘26). L’Inter non vuole privarsi di nessuno dei tre, ma se negli altri due casi le trattative erano già ben impostate, è su Denzel che c’è stato uno scatto in questa sosta. I rappresentanti dell’agenzia Wasserman, che ha preso il posto di Rafaela Pimenta nella gestione del calciatore, sono attesi quindi in viale della Liberazione, probabilmente prima della ripresa del campionato, per stendere un’intesa considerata strategica da entrambe le parti. 

    la trattativa—  Quando arrivò nel 2021, dopo lo scudetto marchiato a fuoco sulla sua fascia da Achraf Hakimi, Dumfries era una scommessa, neanche troppa costosa: 12,5 più 2,5 di bonus pagati al Psv. Il rinnovo fino al 2027 è un premio per la crescita, costante nonostante qualche alto e basso e anche per un inizio di stagione ad alte frequenze con due reti e tre assist. Si negozierà per alzare l’ingaggio che per ora è fermo a 2,5 milioni: 4 è l’orizzonte più plausibile, più o meno alle altezze del prossimo nuovo contratto di Dimarco. Gli esterni titolari avranno lo stesso status, insomma. Dal ritiro della nazionale olandese, in cui Dumfries si è presentato con un giorno di ritardo per “motivi personali”, il nerazzurro ha comunque parlato della sua vita milanese e del futuro: “Sto molto bene all’Inter, è una società fantastica, c’è tanto calore, persone fantastiche in società e tifosi incredibili – ha detto alla tv Nos — . Per me è un privilegio giocare lì, mi sento a casa. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi sul mio rinnovo, sono curioso”. La curiosità è di tutti, anche per il percorso bizzarro: da possibile uomo in uscita, trattenuto a Milano d’estate solo dall’assenza di un’offerta congrua, a pilastro del domani interista. Ma la trattativa va avanti con una avvertenza ben chiara pure allo staff di Denzel: non diventerà certo incedibile, semmai il prezzo sarà più alto per eventuali compratori futuri. LEGGI TUTTO

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    L’oceano gelato, il Viareggio dei fiordi, il talento da play: così nasce Gudmundsson

    Ci siamo fatti raccontare il talento islandese del Genoa dal suo primo allenatore e da un giocatore di basket pro’ con cui si diletta al campetto: “Già a 10 anni si faceva dei programmi personalizzati per allenarsi. E quel giorno ad Akureyri…”

    A fine chiacchierata arrivano le foto. Albert Gudmundsson è un puntino biondo platino che dribbla i coetanei con eleganza. Ha la testa alta, il passo svelto e i calzettoni alla Omar Sivori, semi abbassati. “In fondo non è cambiato nulla, salta tutti come faceva anni fa. E nessuno lo prende”. LEGGI TUTTO

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    Soldi, patti, denunce: quasi cent’anni di calcio e scommesse

    Tanti gli scandali che hanno coinvolto stelle come Albertosi, Giordano, Rossi e Signori. Gli anni del Totonero e le inchieste recenti

    N ulla di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. La parola “scommessopoli” è entrata come neologismo nel dizionario Treccani solo nel 2012, ma la penetrazione delle giocate nel mondo del calcio è assai più antica. Prima di arrivare alla ribalta degli scandali dell’era “televisiva”, che hanno coinvolto – a ragione ma anche a torto – gente del calibro di Rossi, Giordano, Manfredonia, fino ad arrivare a Doni, Signori e persino un totem come Buffon, già nel 1927 – quando nell’Italia fascista vigevano gli slogan su legge e ordine – il massimo campionato scopre il fenomeno delle scommesse illegali. LEGGI TUTTO

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    C’è un altro Milan capolista: il metodo Abate per una Primavera a 300 all’ora

    Viaggio tra i ragazzi che guardano tutti dall’alto: primi in campionato, primi nel girone di Youth League. Dall’empatia giocatori-allenatore al senso di appartenenza e al contributo di Vergine, così si costruiscono i rossoneri di domani

    C’è un Milan che guarda tutti dall’alto anche tra i più piccoli. Una squadra imbattuta e capolista in Italia e in Europa, grazie a otto successi e un pareggio nelle prime nove uscite stagionali. La Primavera di Abate vola e si gode un doppio primato in solitaria: in campionato, a +2 sull’Inter, e in Youth League, con due vittorie su due nella Champions dei giovani. LEGGI TUTTO

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    Sassuolo, arriva il cane Chico. Che numeri!

    RCS MediaGroup S.p.A.Via Angelo Rizzoli, 8 – 20132 Milano.Copyright 2023 © Tutti i diritti riservati. CF, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano n.12086540155. R.E.A. di Milano: 1524326 Capitale sociale € 270.000.000,00 ISSN 2499-3093 LEGGI TUTTO

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    Un uomo solo col finale già scritto: la via crucis di Garcia

    Il tecnico francese ha contro tutta Napoli e ormai aspetta un destino che appare segnato. A Castel Volturno c’è un’atmosfera sospesa: si ascolta chi non esiste?

    D evi essere mentalmente una specie di Robocop foderato di amianto e forse non basta. Riuscire ad allenare una squadra, forse tua, chi sa se ancora tua, mentre ovunque è l’apoteosi dell’epitaffio virtuale, dal manifesto alla Totò del Vota Antonio a quello di Voglio la testa di Garcia, insieme a Mucchio selvaggio il più bel film di quel genio brutale di Sam Peckinpah. Hanno deciso che sei morto, anche se tu sei vivo, per convinzione e per contratto. Dall’aeroporto di Capodichino a Castel Volturno, la via crucis ieri del tecnico francese. Divenuto in poche ore l’Uomo Invisibile di una Panchina Fantasma. Le parole di Aurelio De Laurentiis sono state il colpo del becco funesto. Esplicite nel loro funambolico svolgersi.  LEGGI TUTTO

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    Il dietrofront di Adl, le colpe di Garcia. Napoli nel tunnel

    Dopo Osimhen e Kvara, anche De Laurentiis delegittima l’allenatore: e ora nello spogliatoio chi lo segue? Ma Rudi ha sbagliato troppo…

    E adesso ci sarà ancora qualcuno, nello spogliatoio del Napoli, disposto a dare retta a Garcia? A sostenerlo, a credergli, a seguire le sue idee, a spendere ogni goccia di energia anche per lui? Già non c’era feeling tra calciatori e allenatore prima di queste burrascose giornate: Kvaratskhelia che chiede a Rudi e a tutto lo stadio “ma cosa fai?” quando viene sostituito; Osimhen che s’infuria e s’agita perché vuole giocare con Simeone e non uscire per fare spazio al Cholito; Politano (pure lui) che s’arrabbia nel momento in cui viene richiamato in panchina. LEGGI TUTTO