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    Inter, tutti in fila per Vanheusden: le cifre a bilancio e la scelta sul futuro

    Il reparto difensivo dell’Inter per il presente e per il futuro potrà cambiare volto in tempi rapidi. A partire dall’addio di Skriniar, l’arrivo possibile di Bremer e le opzioni aggiuntive per sostituire Ranocchia e Kolarov sono tante le mosse che il club nerazzurro dovrà mettere in atto nei prossimi giorni. C’è però un’altra scelta che l’Inter dovrà compiere nell’immediato e riguarderà il futuro di un esubero “di lusso”: Zinho Vanheusden.C’È LA FILA – L’Inter lo aveva controriscattato dallo Standard Liegi nella passata estate per un cifra di circa 16 milioni di euro facendogli firmare un contratto quinquennale con scadenza 30 giugno 2026 e spedendolo immediatamente in prestito al Genoa fino alla fine di questa stagione. Il 30 giugno tornerà a tutti gli effetti di proprietà dell’Inter che però sta valutando il suo futuro con tantissimi club che si sono già informati per la prossima stagione. Verona, Udinese, ma anche Spezia e Sampdoria per quanto riguarda la Serie A e diversi club esteri fra Bundesliga e Ligue 1 hanno chiesto informazioni per lui non solo in prestito, ma anche a titolo definitivo.LE CIFRE A BILANCIO – L’idea è chiara, almeno per il momento l’Inter sta prendendo tempo perché non vuole lasciare Inzaghi scoperto ad inizio ritiro e Vanheusden, sperando che i tremendi infortuni alle ginocchia (e successivamente muscolari) siano ormai alle spalle, potrà anche essere valutato dal tecnico e dallo staff nerazzurro. Il vero problema è che quei 16 milioni di euro a bilancio rendono oggi una sua cessione virtualmente impraticabile. Servirebbero 12,8 milioni per non fare minusvalenza, ma il club nerazzurro su di lui ha puntato con forza, lo ha aspettato, sa che potrà tornare a livelli da nazionale del Belgio (prima della spirale negativa era stato convocato da Martinez) e non vuole “liberarsene” a cuor leggero. In sostanza la soluzione più probabile potrà essere un prestito, magari in Serie A, ma in una squadra che possa davvero garantirgli spazio e minutaggio. LEGGI TUTTO

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    Dalla Fiorentina alla Roma di Mourinho: Zaniolo e le storie tese

    Impeccabile al lavoro, ma una carriera travagliata nei rapporti con i club per cui ha giocato: ha sempre reagito alla grande lasciando i posti in cui non si trovava bene. Da bimbo al Genoa, poi gli Esordienti a Firenze, le giovanili nell’Inter, il debutto in B con l’Entella, la Nazionale, l’esplosione in giallorosso Nicolò Zaniolo e le storie tese. Non è musica, è calcio, ma forse è anche semplicemente vita. Perché la vita, sportiva s’intende, di uno dei talenti più puri che il calcio italiano abbia espresso negli ultimi anni non è sempre stata semplice. Probabilmente ha ragione Mourinho quando dice che di Zaniolo si parla tanto perché fa vendere e perché il suo nome tira, ma la verità è che di Zaniolo si è sempre parlato tanto, anche quando era un semplice ragazzino del settore giovanile che, nonostante una classe superiore agli altri e una struttura fisica che lo faceva spiccare sui suoi coetanei, non riusciva a trovare continuità e cambiava spesso squadra. LEGGI TUTTO

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    Lautaro, da possibile sacrificato a perno della nuova Inter

    Scongiurata l’ipotesi cessione (a meno di clamorosi colpi di scena), l’argentino sarà ancora il leader del reparto offensivo. Con Lukaku e l’eventuale arrivo di Dybala, il giocatore chiave dell’attacco sarà ancora lui Un’Inter sempre più targata Lautaro. La squadra che sta prendendo forma grazie al lavoro della dirigenza nerazzurra prevede un Toro sempre più leader e protagonista, con buona pace delle voci che fino a un mese fa lo davano tra i possibili sacrificabili sull’altare del bilancio. Il sacrificio, purtroppo necessario, verrò fatto in altri reparti, perché il peso specifico del Toro è troppo grande per essere rimpiazzato a cuor leggero. L’attacco della prossima stagione, a meno di clamorosi (e indesiderati) colpi di scena, poggerà ancora sulle spalle di un Lautaro che nell’ultimo anno si è guadagnato lo status di leader, portando a casa un meritato rinnovo fino al 2026. Il ritorno di Lukaku, appena infiocchettato, consolida ulteriormente la posizione del Toro, che resterebbe il perno dell’attacco anche con l’eventuale arrivo di Dybala. LEGGI TUTTO

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    Scudetto al Milan ma l'Inter incassa più di tutti dalle tv. In esclusiva le cifre del 2021-22

    La ripartizione dei proventi televisivi della Serie A dell’ultima stagione: il montepremi netto per i 20 club del massimo campionato è stato di 939 milioni Inter, Juventus, Milan e Napoli, anziché Milan, Inter, Napoli e Juventus. Le quattro squadre che nella scorsa stagione hanno incassato di più dalle tv sono le stesse della classifica finale del massimo campionato, ma con un ordine differente. Eccole, in esclusiva per Sport&Business, tutte le cifre della ripartizione dei diritti audiovisivi della Serie A 2021-22, come da documento interno della Lega. LEGGI TUTTO

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    Sesto, Di Stefano ancora sindaco: cosa significa per il progetto stadio del Milan

    Il ballottaggio ha premiato il primo cittadino uscente, favorevole a ospitare il nuovo impianto delle milanesi. L’area di San Siro resta comunque il piano A, ma…Come una sorta di botta e risposta a distanza. Di pochi chilometri, però: nove per la precisione, ovvero lo spazio che separa Palazzo Marino a Milano da piazza della Resistenza a Sesto San Giovanni, dove ha sede il Comune. Se venerdì scorso la riunione tra sindaco Sala, Milan, Inter e il coordinatore del dibattito pubblico aveva assegnato – dopo una lunga fase di stallo – un punto a favore del nuovo San Siro, le elezioni del sindaco a Sesto hanno rinvigorito il partito del “piano B”: a spuntarla nel ballottaggio di ieri è stato infatti Roberto Di Stefano (centrodestra), che ha superato lo sfidante Michele Foggetta con il 52,11% dei voti. LEGGI TUTTO

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    Semplici: “Lukaku sarà devastante. Che passione per la Viola, ma fuori soffro…”

    L’ex allenatore di Spal e Cagliari: “Inutile negarlo, a star fuori si vive male. Origi è un colpo da Maldini-Massara. Per la prossima Serie A scommetto su Lazzari”La vacanza continua. Mykonos è stupenda, giocare a padel comincia a piacergli parecchio, ma a Leonardo Semplici un po’ gli girano… Per dirla alla sua maniera, alla toscana. Anche perché nella prossima Serie A di tecnici toscani ce ne saranno sette: Allegri, Alvini, Baroni, Cioffi, Dionisi, Sarri Spalletti. Manca lui, Semplici, che la Serie A se l’è guadagnata con la gavetta e se l’è vista sfilare dopo tre giornate dal presidente del Cagliari Tommaso Giulini che aveva salvato da un retrocessione quasi certa. LEGGI TUTTO