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    Maldini, il contratto scade tra 7 giorni. Ma c'è ottimismo: poi inizierà il mercato

    Il contratto del d.t. termina il 30 giugno, ma ha l’ok di Cardinale: resta da trovare un accordo su alcuni aspetti. Botman è in attesa, dura per Sanches. Summit con la Roma per FlorenziVia, era più facile da calciatore. Il compleanno a fine giugno, per un calciatore, è perfetto. Negli anni dispari, è tempo di vacanze con la famiglia (e, nella peggiore delle ipotesi, di lavoro duro, con voglia di riscatto dopo una stagione deludente). Negli anni pari, il compleanno a inizio estate si vive con l’adrenalina di un Mondiale o di un Europeo. LEGGI TUTTO

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    Juve-Pogba, definiti gli ultimi dettagli dell'accordo: ecco quando arriva a Torino

    L’incontro milanese con Rafaela Pimenta ha segnato l’ultimo passo avanti verso l’ufficialità del contratto quadriennale con cui il Polpo tornerà in bianconero. Visite e presentazione in grande stile nella settimana del radunoIl sorriso è già tornato quello di un tempo e chissà cosa succederà quando riabbraccerà la sua Torino. Paul Pogba ieri si è rimesso addosso la maglia numero 6 per giocare una partita benefica in Guinea, paese d’origine della sua famiglia, dove sta trascorrendo un’altra tranche delle sue vacanze. Un’altra famiglia, quella bianconera, l’ha lasciata nella città sabauda, da dove è ripartito 6 anni fa per tornare a Manchester, sicuramente non senza essersene pentito. Per questo ha deciso di dare una svolta alla sua carriera dicendo di nuovo sì alla Signora, l’unica che è riuscita a renderlo veramente felice. LEGGI TUTTO

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    Inter, ecco l'offerta a Dybala. Marotta a Paulo: più giochi, più guadagni

    Sul piatto 5 milioni più uno se supera il 50% delle presenze. Spunta anche la clausola rescissoria. Ed è in arrivo un nuovo verticeL’offerta è sul tavolo. Tre offerte, per l’esattezza, messe nero su bianco, l’ultima delle quali con bonus legati alle presenze. Ma adesso perché Paulo Dybala e l’Inter convolino a nozze non basta più che l’argentino accetti. Perché sulla società di Zhang si è abbattuto il (dolce) ciclone Lukaku che ha cambiato lo scenario. LEGGI TUTTO

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    La favela, i baffi tatuati, la fidanzata che gioca… nell'Aston Villa: il mondo di Douglas Luiz

    Il Manchester City lo comprò senza fargli giocare una sola gara ufficiale: “È stata la volontà divina”. La sua è anche una storia di riscatto socialeDouglas Luiz lo inquadri attraverso i tatuaggi. Ne raccontano la storia, ne fotografano la persona. Il più importante è sul braccio destro, e lui lo guarda ogni volta che entra in campo come fosse un rito scaramantico. C’è scritto “vengo dalla favela e ce l’ho fatta”. Quando gli hanno chiesto del suo passato ha risposto a testa alta, dribblando emozioni e frasi fatte: “Sono cresciuto a Nova Holanda, favela di Rio, e ci hanno sempre trattato in modo diverso”. Esempio: LEGGI TUTTO

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    “Bellanova? Timidissimo, a 13 anni vinceva da solo ma non pensavo ce l'avrebbe fatta”

    Monguzzi ha allenato Raoul per diversi anni nel settore giovanile del Milan: “È il migliore complimento che io possa fargli, significa che ha molto merito e che non ha mai smesso di migliorare. Può fare un percorso alla Dimarco, non si tira mai indietro” Prima il fisico dirompente, fuori categoria per qualsiasi avversario, poi l’umiltà e la voglia di migliorarsi per crescere costantemente. Raoul Bellanova ha vissuto una clamorosa evoluzione nella sua giovane carriera, dal treno inarrestabile che era a 13 anni all’esterno di belle speranze che oggi potrebbe approdare in un top club. La parabola era già cominciata quando arava i campi della Lombardia – e dell’Italia – con la maglia delle giovanili del Milan. LEGGI TUTTO

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    Ecco perché Paredes può essere l'uomo giusto per la Juve

    L’argentino già era stato accostato al club bianconero. Grande estimatore di Zidane e Pirlo, andrebbe a coprire una casella mancante in rosa, quella del regista. Già conosce la A, non avrebbe bisogno di ambientamentoUna vecchia idea, sempre attuale. Leandro Paredes e la Juventus hanno incrociato spesso il loro sguardo, si sono annusati e dati molte volte appuntamento alla prima occasione utile per entrambi. Quel momento, forse, è arrivato. LEGGI TUTTO

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    Marassi, profondo rosso. E la partita finì in otto contro nove

    “Una gara che sembrava lunga un mese”. Eppure non fu una guerra, quel Samp-Piacenza, anzi. Ma un arbitro già intransigente di suo decise di far piovere cartellini come non mai…Otto di qua, nove di là. La partita finì così, con i giocatori contati e l’arbitro che era partito per la tangente, e avrebbe sventolato il cartellino rosso a chiunque, forse anche a un paio di steward che passavano di lì, agli spettatori di Marassi increduli, al casellante sulla strada di ritorno verso casa. Erano partiti in ventidue, erano rimasti in diciassette. Otto di qua, nove di là. Record di espulsi – cinque – in Serie A. E chi l’aveva mai vista una partita così? Cacciati Balleri, Franceschetti, Dieng, Rossi e Piovani, i primi tre della Samp, gli altri due del Piacenza. Quella domenica – 19 ottobre 1997 – aveva vinto la Samp, 3-1, ma il risultato fu la cosa meno importante di una giornata che sarebbe rimasta nella storia del nostro calcio. Perché quello è ricordato come il giorno di ordinaria follia dell’arbitro Roberto Bettin, della sezione di Padova, ufficio cartellini rossi. LEGGI TUTTO

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    C’eravamo tanto amati, poi… Com’è nato l’astio tra Ibra e Calhanoglu

    Zlatan e Hakan hanno giocato insieme al Milan per una stagione e mezza e sembravano anche andare d’accordo. Ma quando il turco è andato all’Inter…In una stagione e mezza insieme, 45 partite fianco a fianco. Un solo match da avversari, quell’1-1 dello scorso novembre al Giuseppe Meazza. Eppure, nel “rapporto” tra Zlatan Ibrahimovic e Hakan Calhanoglu paiono pesare ben di più quei 94 minuti uno contro l’altro. Molto, molto di più. Le dichiarazioni del centrocampista dell’Inter festeggiano un anno di fuoco tra i due, 12 mesi di astio che alla base nascono proprio dal cambio di sponda milanese da parte del turco. LEGGI TUTTO