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    Adli, Manicone lo conosce bene: “Sembra avere un database! E fa cose straordinarie”

    L’allenatore italiano lo ha allenato – come vice di Petkovic – per sei mesi al Bordeaux: “Il Milan è l’ambiente giusto per lui. Conosce a memoria tutti i calciatori della Ligue 1. Pregi e difetti, se sono destri o mancini, tutto…” Yacine Adli è un piccolo computer. Gioca bene, memorizza meglio. “Conosce a memoria tutti i calciatori della Ligue 1: pregi e difetti, se sono destri o mancini, come se avesse un piccolo database”. Parola di Antonio Manicone, vice di Vladimir Petkovic tra Lazio, Svizzera e Bordeaux, dove ha allenato il futuro enfant prodige del Milan per sei mesi, da luglio a febbraio. Circa 25 partite sotto di loro: “Curioso, ambizioso, intelligente. Per la sua età fa già cose straordinarie”. LEGGI TUTTO

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    Pogba, ecco perché non c'è ancora la firma e perché la Juve è serena

    Per il francese una docuserie, vacanze e recupero dall’infortunio muscolare a un polpaccio: il club non ha forzato sui tempi della sottoscrizione, ma l’accordo è stato raggiuntoPogback or not Pogback? La risposta è invariabilmente positiva. Perché il Polpo si è promesso alla Juve, perché fra Pogba e la Juve esiste un rapporto che va oltre una firma, perché non sono emersi elementi che possano mettere in dubbio un accordo che entrambe le parti vogliono fortemente. LEGGI TUTTO

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    Dalla Germania: Juve, idea Gundogan per il centrocampo, ma occhio al Barcellona

    La Juventus lavora al ritorno di Paul Pogba, ma il francese potrebbe non essere l’unico rinforzo a centrocampo. I bianconeri sono all’opera per sfoltire il reparto e trovare sistemazione a giocatori non centrali nel progetto come Arthur e il rientrante Ramsey e dalle cessioni passa anche la possibilità di integrare nuovi interpreti. E tra i candidati spunta il nome di Ilkay Gundogan.OCCHI SU GUNDOGAN – A lanciare l’indiscrezione nelle scorse ore Bild, secondo cui la Juve e il Barcellona stanno monitorando con attenzione la situazione del centrocampista tedesco, 32 anni il prossimo ottobre. Gundogan non sarebbe soddisfatto della gestione riservatagli da Pep Guardiola nell’ultima stagione e per questo, con il contratto in scadenza nel 2023, starebbe valutando l’opportunità di lasciare il Manchester City in estate e lanciarsi in una nuova avventura. Un rinforzo d’esperienza a costi non eccessivi, i bianconeri ci pensano. LEGGI TUTTO

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    Inter, missione 130 milioni: Psg a quota 50 per Skriniar, il Chelsea a 40 per Dumfries

    Obiettivo fare cassa dalla cessione dell’olandese (nell’affare Lukaku) e del difensore centrale con mercato da big. Ma risorse preziose sono attese anche da Pinamonti, Sensi e non soloTra oggi e domani Milan Skriniar sarà a Milano per sottoporsi a dei controlli medici dopo il recente infortunio in nazionale, ma il difensore slovacco in queste ore ha anche altri pensieri per la testa. E non è da escludere che debba prendere in fretta delle decisioni importanti per il suo futuro. All’Inter è stata appena confezionata una proposta di quelle ghiotte: 50 milioni di euro dal Psg, evidentemente a caccia di gioielli per la difesa. La risposta interista sinora è stata molto ferma: il cartellino viene valutato almeno 70 milioni di euro. Se non di più. LEGGI TUTTO

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    Napoli, perché le bandiere vengono ammainate così in fretta?

    La fascia sul braccio di un azzurro è spesso sintomo di addio precoce, improvviso o inaspettato. Ora potrebbe toccare al difensore senegalese “Guarda i muscoli del capitano” cantava De Gregori, il problema a Napoli è capire però chi indosserà la fascia il prossimo anno ed eventualmente poi che fine farà. I muscoli di Kalidou Koulibaly, infatti, si presterebbero anche bene al ruolo ma il futuro del difensore senegalese è in bilico e soprattutto la figura del capitano in maglia azzurra negli ultimi periodi si è fatta a dir poco “traballante”. LEGGI TUTTO

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    Quotazione in Borsa: per i club italiani pochi vantaggi e nessun business

    L’ultima a entrare a Piazza Affari è stata la Juve: la società di Agnelli è presente dal 2001In principio fu il Tottenham, sbarcato sul listino londinese nel 1983, epocain cui in Italia la legge sul professionismo sportivo (la famigerata 91 del 1981) era in vigore da meno di due anni e la quotazione in Borsa non era nei pensieri dei presidenti. D’altronde, anche volendo, non sarebbe stato possibile quotarsi per via dei vincoli posti dalla stessa legge 81, norma che imponeva il fine non lucrativo: gli utili, ossia la differenza tra ricavi e costi, dovevano essere interamente reinvestiti nella società per il perseguimento esclusivo dell’attività sportiva. Uno scenario rimasto immutato fino al recepimento in Italia della Sentenza Bosman. Con la Legge 485 del 1996 viene finalmente eliminato il divieto di distribuzione degli utili, equiparando così le società sportive alle tradizionali Spa e concedendo quindi ai club la possibilità di essere quotati in Borsa. Processo ancora però non fattibile, almeno fino alla fine del 1997 quando viene approvato il nuovo regolamento per l’ammissione al mercato azionario, riducendo notevolmente i precedenti vincoli. Scompare soprattutto l’obbligo di presentazione degli ultimi tre bilanci in utile, limite oltremodo penalizzante per le società sportive. LEGGI TUTTO

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    Juve, il piano Di Maria: l'offerta per un anno a peso d'oro

    I bianconeri possono sfruttare il Decreto Crescita legandosi per 13 mesi e impegnandosi così per due anni fiscali. Avvicinandosi al prezzo richiesto dall’argentinoLa caccia è sempre aperta. La Juve e Angel Di Maria restano in contatto, nonostante la distanza tra domanda ed offerta non sia ancora stata colmata. Gli ultimatum, di fatto, sono stati rimandati: il mancino di Rosario resta attratto dai colori bianconeri, il problema è economico. Aggiungiamoci che Max Allegri l’ha indicato come prima scelta e Federico Cherubini si sta adoperando per smussare i cosiddetti angoli. LEGGI TUTTO