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    Nel 2020, a 16 anni, la punta scelse la Svizzera. E i nerazzurri gli preferirono Esposito…È una storia piena di sliding doors quella tra Gnonto e l’Inter, ma senza lieto fine. Non che entrambe le parti non l’abbiano mai cercata, semplicemente sono state le logiche del mercato a creare delle situazioni complesse e a un certo punto bisogna scegliere: dentro o fuori, crederci o non crederci. LEGGI TUTTO

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    Giroud e Leao le uniche certezze (per ora): Milan, quanti punti interrogativi in attacco

    Tra cedibili, prestiti e infortunati, dalla trequarti in su il Diavolo è un cantiere aperto. La situazione più tranquilla riguarda Olivier e Rafa: per il resto, può succedere di tuttoLoro sì che trascorreranno un’estate all’insegna del relax. Ben sapendo che non ci saranno sorprese: il 4 luglio Olivier Giroud e Rafael Leao varcheranno nuovamente il cancello verde di Milanello, dietro il quale ora campeggia uno scudetto formato magnum, e riabbracceranno Pioli. A voler essere pignoli quello davvero imperturbabile e completamente al di fuori di qualsiasi chiacchiera sul suo conto è Olivier. LEGGI TUTTO

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    I dubbi di De Ligt inchiodano la Juve: qual è la strategia? Perderlo sarebbe un danno clamoroso

    L’olandese non è convinto del progetto sportivo mentre sul mercato si naviga a vista: se si punta sui giovani vanno protetti, come insegnano Kulusevski e il Milan, e se si punta su giocatori pronti Pogba non basta perché restano altri buchiUna delle poche certezze dell’ultima stagione della Juve è il nome del migliore: per distacco, Matthijs De Ligt. E per comprendere bene il grado di confusione che regna alla Continassa, basta ricordare che a inizio campionato Massimiliano Allegri disse che il difensore olandese era ancora giovane e aveva molto da imparare, mettendo addirittura in dubbio il suo ruolo da titolare. Strano, perché Allegri non avrà certo dimenticato che De Ligt era il capitano di quell’Ajax che eliminò la sua Juve nei quarti di Champions 2018-19, provocando l’ira di Ronaldo e, qualche mese dopo, il cambio sulla panchina bianconera. LEGGI TUTTO

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    Ricavi, RedBird nel solco di Elliott: ora il rinnovo con Emirates e Puma

    Negli ultimi due anni sono state 27 le operazioni tra nuovi sponsor e rinnovo dei vecchi accordi. Cardinale vuole trasformare il Milan in una media companyIl mondo della Nfl, i New York Yankees, la Fenway Sports Group (ovvero la compagnia che gestisce il Liverpool), il Tolosa. Ci si può fermare qui, anche perché RedBird negli ultimi cinque anni, ha investito in più di venti attività legate allo sport. Dove il focus peraltro non è lo sport in sé per sé, ma lo sport abbinato all’intrattenimento. Alle piattaforme su cui viene proposto. Ecco perché per il Milan del nuovo corso si parla di media company, e non solo di un semplice club di calcio. LEGGI TUTTO

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    Sabatini: “Litigai con Raiola per Pogba. E sull'addio alla Salernitana…”

    Tutta la verità sull’addio di Walter Sabatini alla Salernitana. A svelarla è lo stesso dirigente, che ha parlato in esclusiva al Corriere della Sera, spiegando nel dettaglio quanto accaduto in settimana con il presidente Iervolino. Ecco l’intervista direttamente dal quotidiano.
    Walter Sabatini, di cosa va più fiero della sua avventura a Salerno?«Aver riportato gioia e dignità a una città intera. Questa esperienza ha sublimato la mia vita sportiva e professionale».
    Che eredità tecnica lascia a Salerno?«Lascio un monolite. Merito dell’allenatore e degli stessi giocatori. Oggi c’è un gruppo pronto a dare battaglia contro chiunque: naturalmente va integrato, migliorato, corretto. Spero che non venga disintegrato».
    Si rimprovera qualcosa per la fine «traumatica» di questa avventura?«È tutto figlio di un equivoco. Nel caso di Coulibaly, assurto agli onori delle cronache, rifarei cento volte tutto. Ho solo cercato di difendere un patrimonio della Salernitana, messo a repentaglio da una clausola secondo cui il ragazzo poteva liberarsi a 20mila euro in B e a 1,7 milioni in A: un accordo che ovviamente non avevo fatto io. Il presidente – perfettamente al corrente di tutto, come l’ad Milan – mi ha dato mandato di risolvere la questione perché non voleva assolutamente perdere il giocatore, e io mi sono limitato a trasferirgli le richieste degli agenti. Stava a lui decidere se accettarle o se perdere Coulibaly. In passato, sul tema delle commissioni ho fatto battaglie di principio, nobilissime ma alla fine anche dannose».
    Cioè?«Ho avuto scontri tremendi con agenti che esageravano. Ma, per esempio, mi rimprovero ancora quando ai tempi della Roma litigai a sangue con il povero Raiola, perché venne a chiedermi una commissione di 4 milioni su un giovanissimo Pogba. Ci insultammo a vicenda, oggi mi rammarico invece molto e sono convinto di aver fatto una cavolata colossale, perché quella era sì un’operazione eticamente ai limiti, ma alla fine avrei portato alla Roma un valore tecnico e patrimoniale enorme. Non ho avuto il coraggio di farlo. Sono le cose del calcio: c’è una questione generale sulla quale siamo tutti, o quasi, d’accordo; poi ci sono le situazioni particolari, contingenti, nelle quali bisogna pensarci un attimo e valutare la bontà dell’occasione. Il calcio, spesso, si fa affrontando certe questioni».
    La sento davvero amareggiato per ciò che è successo a Salerno.«È una triste fine per un’avventura che ci ha fatto esplodere di gioia. È stata imbrattata una tela del Caravaggio, ma non è certo qualche schizzo di fango sulla tela che può sminuire un’opera d’arte».
    Da dove ripartiamo ora?«Guardo avanti, guardo in alto. Merito certi palcoscenici, la Champions per intenderci».
    È già arrivata qualche chiamata?«Ci sono alcuni segnali, e so che succederà qualcosa».
    Ma noi (Italia, ndr) abbiamo talenti credibili oggi?«Certo! Penso a Scamacca e Frattesi, ragazzi “miei” oltretutto. E c’è pure Zaniolo. Tutta gente che in Premier – campionato guida per molti, non per me – giocherebbero titolari ovunque. Zaniolo poi è un animale, uno che ha la potenzialità di ribaltare le partite da solo».
    Tonali?«Ma lui ha già vinto uno Scudetto da protagonista nel Milan. Parlo di quelli in rampa di lancio».
    Qual è il miglior modello in Italia a livello di club?«L’Atalanta, che in molti vogliono scimmiottare. Ma a Bergamo vengono da 10 anni di studio, lavoro e protocolli particolari. A un certo punto hanno fatto giocare Scalvini, un 2003. Beh, Scalvini è il futuro fra i difensori italiani. Ci vuole coraggio, pazienza. Mi piace anche il lavoro del Sassuolo».
    Dunque, lei non teme l’«estinzione» del nostro calcio a certi livelli…«Ma non scherziamo. Basta vincere la pigrizia e andare anche sui campi dimenticati da Dio a pescare talenti. Provate a far rimbalzare un pallone in piazza, vedrete bimbi scatenati che si divertono. E, con gioia, provano il doppio passo o il dribbling».
    Ha l’impressione di appartenere a una razza di dirigenti in via di estinzione?«Non lo so, di certo io amo il calcio, il gesto tecnico, amo i miei giocatori, adoro scovare talenti e costruire squadre coraggiose, brillanti. Godo di ogni aspetto del calcio, non conosco altri modi di fare questo lavoro».
    Mi dice due parole sul suo pupillo Massara?«Fenomenale, ragazzo colto, sensibile, educato. È un uomo spietato, in un certo senso, perché non ha difetti. Sa cosa dire, parla le lingue, conosce i giocatori e sa dove andare a cercarli. Appunto, un uomo spietato». LEGGI TUTTO

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    Il calcio di Sir Ranieri: “Mkhitaryan grande colpo, Gattuso grande uomo”

    Il tecnico romano: “Origi e Di Maria? Vanno integrati”. E sull’Italia di Mancini: “A me incuriosisce molto Raspadori, voglio vedere quello che farà il prossimo anno”Nonno Claudio Ranieri è in ansia. “Sa, ho la recita della mia nipotina”. Dolci effetti collaterali della estate che sta cominciando e che porteranno l’allenatore prima in campagna (a Siena) e poi al mare (in Calabria). Il calcio, però, è una droga a cui è difficile sottrarsi. LEGGI TUTTO

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    Con due acquisti sulla trequarti, le occasioni per l’ex Lazio, reduce da una stagione senza squilli, rischiano di ridursi. Difficile che parta, e allora…Quale spazio per Correa all’Inter? Mkhitaryan è sempre stato considerato – fin dai tempi in cui incantava nello Shakhtar di Lucescu – più un brasiliano, calcisticamente, che un armeno. Dybala, sudamericano per davvero, è fantasia applicata al calcio, come Henri. Due acquisti a zero sempre più vicini all’Inter, due che porteranno al gioco di Inzaghi imprevedibilità, estro, collegamento tra i reparti. LEGGI TUTTO

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    Adani: “Zaniolo e De Ketelaere coppia perfetta. Milan, prendili entrambi”

    L’ex difensore: “Starebbero benissimo sulla trequarti rossonera. Sono diversi e complementari. Il belga ha tocco fine e tattica, l’italiano forza e istinto””Ma perché sceglierne uno? De Ketelaere e Zaniolo sarebbero una coppia perfetta per la trequarti del Milan. Uno farebbe le fortune dell’altro, perché sono diversi e complementari”. Lele Adani si fa prendere un po’ la mano, ma il mercato vive anche di sogni. E poi all’ex difensore interessano le considerazioni tecniche. “De Ketelaere è un giocatore a cui piace mandare, Zaniolo uno che preferisce andare”. LEGGI TUTTO