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    Due partite vere per decidere lo scudetto: questo campionato ha l'Oscar della serietà

    Nessuno ha abbassato mai la guardia, dimostrando che non esistono partite scontate. E da anni non ci gustavamo un finale cosìNella settimana più lunga del campionato, quella che porta ai verdetti e soprattutto all’assegnazione del titolo, non ci siamo fatti mancare niente. Con tutta la letteratura che comportano eventi di questo genere: dalle volate all’ultima giornata, alle sorprese in extremis, ai riti scaramantici che accompagnano vigilie così elettrizzanti. Naturalmente, come sempre succede, la parola è passata agli avversari, ai cosiddetti arbitri-scudetto (perché gli slogan in questi casi ci stanno sempre bene) e giustamente Sassuolo e Sampdoria hanno giurato, in coro, che saranno due partite vere. E, davvero, non abbiamo dubbi. LEGGI TUTTO

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    Dolce & Gabbana: “La nostra Milano cresce col calcio. Il Milan è cotone, l'Inter come seta”

    I due stilisti e il derby per il titolo: “Impossibile non farsi coinvolgere. Così la città torna vitale” Vada come vada, una cosa è ormai certa: Milano, tutta Milano, è tornata lassù. Che continui a esultare il rossonero o che rimonti a sorpresa il nerazzurro, la città ora traina pure nel calcio. Il siciliano Domenico Dolce è milanese solo di adozione, Stefano Gabbana è invece nato e cresciuto in città: entrambi, però, hanno messo radici nella patria del Milan e dell’Inter. Qui i due stilisti hanno trasformato un’intuizione felice in un business globale, costruito un ponte tra passato e futuro. E ormai da tempo sanno che pure il pallone crea ricchezza, dà identità. Esattamente come la moda. LEGGI TUTTO

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    Fagioli, Rovella, Ranocchia e Miretti: percorsi diversi, ruoli simili. Ecco le probabili scelte della società sui centrocampisti di oggi e del domaniNel restyling che la Juve sta operando a centrocampo c’è da decidere sul futuro di quattro calciatori in rampa di lancio. Uno – il più giovane – si è appena affacciato alla massima serie dimostrando di poterci stare: si tratta di Fabio Miretti, il classe 2003 di scuola integrale Juve. LEGGI TUTTO

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    Inter, nuovo vertice con Perisic, c'è l'offerta anti-Juve: si sale a 6 milioni con i bonus

    Dopo la Sampdoria, il club incontrerà l’esterno vicino ai bianconeri. Il biennale proposto punterà su nuove clausole da raggiungereIvan Perisic, si sa, è un atleta curioso: ama esplorare diverse discipline, tira di boxe con i guantoni e poi da tre con la palla a spicchi. Domani la curiosità slava sarà rivolta tutta a San Siro, diviso tra chi si spellerebbe le mani a prescindere e chi sarebbe pronto a fischiarlo in caso di addio e passaggio all’odiata nemica. Ma, soprattutto, il croato è curioso di ciò che sarà dopo l’ultima partita dell’anno con la Samp: aspetta di sapere cosa gli dirà la sua Inter che lo ha riconvocato per un incontro, probabilmente decisivo, sul futuro. LEGGI TUTTO

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    Dal Liverpool a LeBron: alla scoperta di RedBird, il fondo che punta sul binomio sport-spettacolo

    La società d’investimento fondata nel 2014 da Cardinale ha stretto una fitta rete di relazioni nell’industria sportiva, soprattutto negli Stati Uniti. Poi si è allargata all’Europa per l’acquisizione di clubFino a qualche anno fa Gerry Cardinale, il fondatore e gran capo di RedBird, non era interessato ad acquisire una squadra. Faceva grandi affari con i detentori dei diritti – dalla famiglia proprietaria dei New York Yankees alle leghe professionistiche americane – perché riteneva che ci fosse tanto valore inespresso nello sfruttamento di quegli stessi diritti: la trasmissione audiovisiva come gli stadi. Poi ha capito che RedBird era cresciuta a tal punto da ambire a diventare essa stessa titolare dei diritti, così da poter “integrare verticalmente le attività”. LEGGI TUTTO

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    Pogba-Juve: è fatta. Allegri e il progetto decisivi nella scelta del francese

    Sciolti gli ultimi dubbi, i centrocampista ha deciso: pronto un triennale, contratto da 7,5 milioni all’anno più bonus (fino ad arrivare a 10), da limare gli ultimi dettagliIl cuore vince sempre. L’ultima volta che Paul Pogba è stato a Torino era autunno, si giocava la Nations League e lui dopo una prestazione sontuosa in maglia bleu nella semifinale con il Belgio lanciò l’ennesimo messaggio d’amore ai tifosi della Juventus: “Parlo sempre con i miei ex compagni — raccontò —, ma ora sono a Manchester e ho ancora un anno di contratto, poi vedremo. A Torino però sto bene”. LEGGI TUTTO