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    Abbiati dà i voti a Maignan: “Perfetto per Pioli, ha mentalità da Milan”

    L’ex rossonero su Sportweek: “È sicuro, ha personalità, è molto agile ed è forte con i piedi. Donnarumma? Io non me ne sarei andato. Ero già in una grande squadra” Adesso che lo chiamiamo per nome e al posto del cognome abbiamo messo un aggettivo, adesso che Mike Maignan è diventato Magic Mike, ci spelliamo le mani a ogni sua prodezza, quando prima ci stropicciavamo gli occhi, increduli davanti a cotanto portiere. Colpa nostra e non sua, che in estate si era presentato al Milan fresco di titolo di campione di Francia col Lille e col record personale di clean sheet in Europa: imbattuto in 21 partite, nessuno aveva fatto meglio nei maggiori campionati del Vecchio Continente. Eppure. LEGGI TUTTO

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    Juve, la prossima settimana summit con Allegri: cosa chiede il club e cosa chiede Max

    Il tecnico ha la fiducia della società, che si aspettava di più: incontro per programmare la nuova stagione. Sotto la lente quello che non ha convinto quest’anno e una linea di mercato che coniughi rinnovamento e l’esperienza per tornare vincenti da subito Nei prossimi giorni alla Continassa è previsto un summit tra Massimiliano Allegri e la dirigenza: tema all’ordine del giorno, la programmazione della prossima stagione. Il tecnico ha la fiducia della società, certo l’ultimo anno calcistico è stato complicato e ben al di sotto delle aspettative, seppur l’obiettivo minimo del quarto posto sia stato raggiunto. LEGGI TUTTO

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    Milan-Atalanta e il festival del gol, cinquant'anni fa a San Siro il 9-3 da record

    Dalla tripletta di Prati alle lacrime del portiere nerazzurro, tornato negli spogliatoi sul 7-2: ecco come andò la partita con più reti nella storia della Serie A Anche meno… Questo pensano oggi i tifosi del Milan davanti al ricordo dell’abbuffata di cinquant’anni fa. Un tramezzino, anziché tutto quel “bendidio”, sarebbe più che sufficiente: magari un golletto nel finale, persino nei minuti di recupero, purché serva a tenere lontana l’Inter e a continuare il sogno. E però, anche se costretto dentro l’attimo del presente con tutta la frenesia che ciò comporta, la memoria lavora e riporta alla luce un momento storico: Milan-Atalanta è la partita del record di gol nel campionato di Serie A. LEGGI TUTTO

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    Materazzi, da Ronaldo a Baggio e Federer, il cuore in un armadio (pieno di maglie)

    Le collezionava già da bambino e si diceva: “Quando giocherai, ne avrai tantissime”. Detto, fatto. Il difensore campione del Mondo 2006 e protagonista del triplete dell’Inter nel 2010, ci ha portato nella sua stanza-tempio e ha scelto le 11 preferite. Ognuna è un ricordo speciale Un sogno non sta solo dentro un cassetto: anche dentro un armadio. Marco Materazzi ha dovuto allargare un po’ quello nella stanza-tempio della casa dove vive oggi, ma ora contiene quello che desiderava “da quando ero un bambino, sognavo di fare il calciatore e andavo pazzo per quelle maglie. Mi ero fatto una promessa: ‘Quando giocherai, ne avrai tantissime'”. Tantissime è poco: numero imprecisato, oggi sicuramente centinaia e centinaia. “Così un giorno, entrando in questa stanza, mi sono detto: regala a chi ama il calcio quello che ti sarebbe piaciuto regalassero a te, quando eri quel bambino”. LEGGI TUTTO

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    De Laurentiis deve sistemare i conti. Per il Napoli e per la Filmauro

    Il taglio agli stipendi e l’autosufficienza guidano le scelte del patron, dopo i 78 milioni persi negli ultimi due anni. Un equilibrio fondamentale per l’intero business: il calcio rappresenta il 92% del giro d’affari della holding All’inizio di questa stagione Aurelio De Laurentiis aveva lanciato l’allarme: “Il budget va rivisto, sennò falliamo”. Parole forti, forse troppo per una delle società di Serie A meno indebitate. Ma il patron del Napoli voleva trasmettere tutta la preoccupazione per una fase, quella dell’emergenza pandemica, che ha profondamente scosso le traballanti fondamenta dell’industria calcistica italiana. LEGGI TUTTO

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    Non solo Di Maria: ecco perché la Juve tratta anche Perisic

    Lo strappo con l’Inter è difficile da ricucire e per il clan croato c’è un’offerta da Torino, anche se dalla Continassa smentisconoUn regalo d’addio all’Inter e un biglietto da visita (magari) per la Juve. È come se Ivan Perisic avesse studiato la sceneggiatura perfetta per la finale di Coppa Italia. Il suo sfogo a caldo lasciava intendere che la sua esperienza in nerazzurro fosse ormai al capolinea, ma sul futuro nessun accenno ai colori bianconeri. Solo uno spicchio di verità, insomma. LEGGI TUTTO