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    Ranieri e il Cagliari, sarebbe l’ora di svoltare

    TORINO – La 35ª giornata di Serie B si apre oggi con due anticipi, fischio d’inizio alle 16.15 (poi, domani 1° Maggio, tutte le altre gare). Oggi però, occhio alla partita della Unipol Domus, col Cagliari che ospita la Ternana. Entrambe le squadre vivono un momento particolare. I sardi, dall’arrivo a gennaio di Sir Claudio Ranieri, indubbiamente hanno trovato una quadratura che prima, con Liverani, mancava. Però il Cagliari, che in estate era considerata la seconda favorita dopo il Genoa per la A, resta ancora al di sotto delle attese d’inizio stagione, a Ranieri manca la svolta definitiva riuscita invece a Gilardino col Genoa. Per carità, con Sir Claudio la squadra si è rimessa in carreggiata, passando dall’11° posto alla zona playoff. Ma per il passo che stanno tenendo i sardi negli ultimi tempi, non è ancora scontato che il Cagliari possa disputare gli spareggi per la promozione: al momento il Casteddu è sesto, a +4 su Modena e Palermo, le prime squadre fuori dalla zona playoff. Provare a scalzare il Sudtirol dal quarto posto (che assieme al terzo consente ai playoff di saltare il turno preliminare e di scendere in campo dalle semifinali) non appare semplice: gli altoatesini hanno 5 punti di margine, è vero che non corrono più come fino a un mese fa ma l’unico punto che hanno conquistato nelle ultime tre uscite, lo hanno raccolto lo scorso turno in casa della capolista Frosinone. Insomma, fino a non troppo tempo fa Ranieri parlava ancora di A diretta ma il quadro attuale della situazione è ben diverso, qui innanzitutto c’è da mettere in sicurezza il piazzamento playoff e mantenere il 6° posto consentirebbe di disputare il turno preliminare in casa, potendo giocare quasi per due risultati: in caso di parità al 90’, il regolamento dei playoff prevede che al 1° turno si disputino anche i supplementari e se la parità perdura, al 120’ passa la squadra di casa, in virtù del miglior piazzamento in campionato. Resta il fatto che, per non correre rischi nelle ultime giornate, il Cagliari deve cambiare passo già da oggi: non vince da 4 partite, nelle quali ha raccolto 3 pari e il ko dell’ultimo turno a Parma, con gli emiliani che grazie a quella vittoria sono ben più indiziati dei sardi nel provare ad insidiare il Sudtirol quarto. Oggi poi, mancherà ancora Mancosu e si sa quanto sia determinante il suo contributo perché è quello di un giocatore che gioca (anche) per la sua gente, i migliori risultati il Cagliari li ha fatti quando ha potuto averlo in grande spolvero. Sull’altro fronte, ci sarà una Ternana ferita per il tonfo dell’ultima uscita, l’1-4 rimediato dal Venezia che ha mandato su tutte le furie patron Bandecchi: squadra in silenzio stampa, può parlare solo lui che ha utilizzato parole di fuoco per il tecnico Lucarelli, inoltre per giugno ha già annunciato una sorta di rifondazione perché in effetti appare esaurito il ciclo della squadra che nel 2021 riconquistava la B a suon di record. Ma, come ha ammonito Ranieri, guai a sottovalutare gli umbri, per almeno due ragioni. Innanzitutto perché un pensierino ai playoff possono ancora farlo: l’8° posto della Reggina è attaccabile, sia perché il distacco è di soli 3 punti, sia per i problemi giudiziari dei calabresi, già puniti con un -3 e che a breve potrebbero subire altre penalizzazioni. E poi perché se la Ternana è in giornata, può mettere sotto chiunque, non va dimenticato che alla 9ª giornata le Fere erano state capaci di issarsi in testa da sole, grazie a 5 vittorie di fila. Quel clima lì, però, a Terni è evaporato da tempo. L’altra sfida di oggi è un incrocio salvezza che mette i brividi, Spal-Perugia. I padroni di casa oggi sarebbero retrocessi, sono sì penultimi ma ancora vivi, visto che non perdono da 4 giornate, nelle quali la squadra di Massimo Oddo ha messo insieme 6 punti. Vincendo oggi, scavalcherebbero in classifica gli umbri e salirebbero a quota 37, a fine turno potrebbero ritrovarsi in zona playout. Il Perugia di Fabrizio Castori se la passa peggio. Nell’ultima uscita, in casa col Cosenza, non è andato oltre lo 0-0, mancando la vittoria in uno scontro diretto che poteva dare un altro volto al fondo classifica. Prima di quel pari, gli umbri avevano collezionato 3 ko di fila che hanno prodotto la pesante situazione attuale (oggi il Perugia disputerebbe i playout col Cittadella). Nel complesso, da entrambe le squadre era lecito attendersi di più: la Spal in estate aveva fatto un mercato importante e nutriva qualche ambizione; il Perugia veniva dal sorprendente piazzamento playoff della scorsa annata. Ma in una B così competitiva, qualcuno fatalmente deve steccare. Però ci sono ancora 12 punti in palio, un’enormità: anche se inizia a essere tardi, entrambe possono ancora trovare il cambio di passo decisivo. LEGGI TUTTO

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    Buffon prova a fermare Grosso

    TORINO – La 26ª giornata di Serie B si apre questa sera con due anticipi, fischio d’inizio alle 20.30: Frosinone-Parma e Pisa-Perugia. Nella prima gara, la capolista ciociara, a +12 sul Genoa e a +15 su Bari e Sudtirol, ha l’occasione per incrementare, almeno per una notte, il vantaggio già siderale che ha sulle inseguitrici, ormai a Frosinone può iniziare il conto alla rovescia per la A, anche perché la squadra non molla di un centimetro mentre la concorrenza perde colpi: nell’ultimo turno, a Palermo, il Frosinone di Grosso ha pareggiato (anche per l’arbitraggio infelice di Ghersini) ma non è andato distante dalla settima vittoria di fila, non dando il minimo segnale di cedimento da appagamento. Per i ciociari è proprio un’annata storica (ed è quella dei 20 anni della proprietà Stirpe), in cui tutte le componenti stanno dando il meglio di sé. Nessuno ha il passo del Frosinone anche perché nessuno sa utilizzare la rosa meglio di Grosso, bravo a spalmare i minutaggi su più giocatori che adesso, alla resa dei conti, sono più freschi della concorrenza (o di quel che ne resta). E allo Stirpe sbarca un Parma decimo in classifica che non è ancora riuscito a fare il definitivo salto di qualità. Nulla è perduto, i playoff distano un solo punto. Ma la squadra di Pecchia ha buttato via davvero troppe occasioni, compresa l’ultima uscita, lo 0-1 con l’Ascoli che per l’ennesima volta ha privato gli emiliani, in estate fra i primi favoriti alla promozione, della necessaria continuità di risultati. Buffon (e compagni) proveranno comunque a fermare la corsa di Grosso, nonostante le assenze di Benedyczak e Mihaila e la squalifica di Coulibaly. Frosinone invece privo di Lulic e Ravanelli. Ma anche Pisa-Perugia è una sfida niente male. I toscani, dopo la grande rimonta d’autunno col ritorno di D’Angelo in panchina, stanno vivendo un 2023 non semplice, soprattutto in casa: venerdì scorso è arrivato il primo punto interno dell’anno nuovo, il sofferto 1-1 col Venezia, nelle due precedenti uscite all’Arena s’erano imposti Cittadella e Sudtitol. Pisa comunque 7° in classifica, nel 2023 sta facendo molto meglio in trasferta (pari a Como e Genova, vittoria a Reggio Calabria) ma per sperare di riagganciare la zona A diretta (è a -7 dal Genoa), serve cambiare marcia in casa. Attenzione però, perché questo Perugia sarà un cattivo cliente. Gli umbri hanno vinto 3 delle ultime 4 partite e vengono dalla galvanizzante vittoria nel derby regionale con la Ternana, un 3-0 in cui Castori ha mostrato tutta la sua sapienza tattica, con la perla di aver rilanciato a sorpresa Luperini (autore di una doppietta). Ma la classifica continua a essere non semplice (il Perugia è 14° a +1 sui playout) e non si può mollare, stasera assente per squalifica Lisi, uomo chiave della riscossa del Perugia negli ultimi mesi. Con lui, indisponibili anche Angella, Rosi, Di Serio, Ekong e Olivieri, di punta restano arruolabili solo Di Carmine e Matos. Pisa al gran completo, dopo il lungo infortunio si potrebbe vedere Caracciolo in difesa (ma magari non dall’inizio), mentre Torregrossa, non ancora al meglio, inizierà dalla panchina ma potrà subentrare. Entrambe le squadre giocheranno col lutto al braccio, in ricordo di Ilario Castagner che allenò sia Perugia che Pisa. LEGGI TUTTO

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    Così Castori può salvare il Perugia

    TORINO – “Andare sempre a manetta paga, vittorie come questa ci fanno tornare in vita e restituiscono fiducia”. Parole e musica di Fabrizio Castori, pronunciate sabato scorso, quando col suo Perugia si è levato lo sfizio di andare a vincere nella cattedrale della B, il San Nicola, uno 0-2 ineccepibile al Bari che la dice lunga su come gli umbri siano più che mai in corsa per la salvezza. Certo, la classifica ancora non sorride al Perugia, visto che oggi retrocederebbe assieme a Venezia e Cosenza. Ma fra le squadre che lottano per salvarsi, nessuno ha la pugnacità dei ragazzi di Castori. E sarebbe anche l’ora di riconoscere i meriti di quest’uomo schietto, nato 68 anni fa a San Severino Marche, forse l’ultimo vero, grande alfiere del calcio all’italiana, capace di allenare (e vincere) in tutte le categorie, professionistiche e non, un concentrato di buon senso, gioco verticale e concretezza. Capace di portare il piccolo Carpi in A, diventato per una breve stagione un fenomeno calcistico da studiare. Impresa ripetuta nel 2021 con la Salernitana e anche in quella annata non è che i campani partissero favoriti per la promozione, anzi, Castori riuscì a fare quel che diversi illustri predecessori (a iniziare da Ventura) non erano stati capaci di realizzare. E ora a Perugia, tira aria di ennesima impresa. Con ogni probabilità gli umbri sarebbero messi meglio in classifica se non dovessero scontare le quattro giornate passate sotto la guida di Silvio Baldini, che fruttarono zero punti, l’attuale 18° posto risente ancora di quella infelice parentesi. Patron Santopadre, dopo la vittoria fondamentale in casa del Benevento di Cannavaro, nel giorno di Santo Stefano, l’errore di quella scelta l’aveva già riconosciuto: colpa dei playoff conquistati nella precedente stagione, che avevano illuso un po’ tutti a Perugia, anche lui. Però è anche vero come il 19 settembre, quando Castori fu esonerato, gli estremi per fare una scelta simile c’erano, il Perugia aveva raccolto 4 punti in 6 giornate. Ma dal suo ritorno, datato 19 ottobre, è un’altra musica. Perché questa squadra ha valori, sulla carta non appare inferiore a quella della passata stagione, quando stupì tutti sotto la guida di Massimiliano Alvini, poi “scippato” dalla Cremonese. Si trattava solo di avere pazienza. Per dire, il Perugia del Castori-bis ha vinto in casa della Reggina e battuto la corazzata Genoa (quando ancora balbettava con Blessin). Perché le risorse non mancano. La scorsa settimana, in città la tifoseria ancora mugugnava per la partenza di bomber Melchiorri, andato in C ad Ancona, tentato da un buon ingaggio, forse l’ultimo di una bella carriera. E chi l’ha risolta a Bari? L’attaccante 21enne Giuseppe Di Serio, l’uomo dei secondi tempi, davvero bella la sua doppietta al San Nicola. Insomma, questo Perugia può farcela anche perché chi lo guida è stato capace di realizzare imprese ancora più difficili. Come nel 2020, quando subentrò a Trapani a un altro Baldini, Francesco, rilevando una squadra data da tutti per spacciata, con enormi problemi societari (la stagione successiva sarebbe stata esclusa dai campionati professionistici). Ebbene, Castori di fatto la salvò, i punti necessari per restare in B li fece tutti ma al Trapani mancarono quelli di penalizzazione subiti. Tornando a questo Perugia, sabato alle 14 al Curi arriverà il Brescia e sarà uno snodo fondamentale per la salvezza. I lombardi sono in caduta libera e soltanto due punti avanti al Perugia (e pensare che a inizio campionato erano stati anche in testa). Batterli non vorrebbe dire solo scavalcarli in classifica ma dare tutta un’altra prospettiva alla stagione del Perugia che in caso di vittoria, al termine della prossima giornata potrebbe trovarsi sopra la zona playout, vista quanto è corta la classifica sul fondo: dall’ultimo al 12° posto ci sono 9 squadre in 5 punti. E Castori sa come mettersene alle spalle almeno cinque. LEGGI TUTTO

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    Genoa-Pisa: festa per 30mila

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cagliari-Spal 2-1, sardi temporaneamente al 5° posto), la 22ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite, rinviata a domani alle 14 Ascoli-Palermo per problemi sull’aereo dei siciliani: aveva un finestrino rotto, è dovuto tornare indietro. Il clou alle 16.15, quando a Marassi il Genoa ospita il Pisa, possibile arrivare a 30mila spettatori, anche per la folta presenza ospite. Il Genoa di Gilardino viaggia alla stratosferica media di 2.66 punti partita, visto che nelle sue sei uscite ha raccolto 16 punti su 18, ha sempre vinto nelle ultime quattro partite, incassando in tutto appena due gol, cioè uno ogni tre gare. Numeri che lasciano intendere come ora il Genoa possa puntare davvero alla A diretta, l’obiettivo per cui è stato costruito. Oggi sarà disponibile anche l’attaccante rumeno Dragus, appena prelevato dallo Standard Liegi (altro club della galassia 777 Partners, la holding che controlla anche il Genoa). In difesa, rientra Bani dalla squalifica che invece blocca Sabelli. Dall’altra parte un Pisa che non ha iniziato nel migliore dei modi il 2023: un solo punto, raccolto sabato scorso a Como (coi lariani che hanno acciuffato i toscani nel finale), dopo la sconfitta a sorpresa in casa col Cittadella, alla ripresa. Resta il fatto che col ritorno di D’Angelo il Pisa è passato dall’ultimo al 7° posto e oggi a Marassi si gioca le residue speranze di entrare in lizza anche per la promozione diretta, distante 9 punti. Vincere per il Genoa invece, vorrebbe dire portarsi per una notte a -3 dalla capolista Frosinone che scende in campo domani alle 16.15 in casa col Benevento. Discorso analogo per la Reggina, appaiata in classifica al Genoa che alle 14 (l’orario di tutte le altre gare di oggi) fa visita al Sudtirol. Difficile stabilire se sia più sorprendente il 2° posto in classifica dei calabresi o il 5° degli altoatesini, esordienti assoluti nella categoria. Resta il fatto che il Sudtirol ha iniziato alla grande il 2023, mettendo sotto Brescia e Venezia, mentre la Reggina di Inzaghi è ripartita maluccio perdendo in casa dalla Spal (ko sfortunato e immeritato, su autorete), riscattandosi poi col successo in rimonta sulla Ternana, sempre al Granillo. E oggi rientra il fondamentale Menez dopo la squalifica, che invece ferma Majer, lo rileverà Crisetig. Attenzione anche a Bari-Perugia: i pugliesi di Mignani sono reduci dal ko di Palermo, gli umbri da quello di Parma. Bari 4° a -6 dalla A diretta, Perugia in zona retrocessione a -3 dai playout. Oggi nei pugliesi assente Cheddira per squalifica, bisogna approfittarne, ha detto il tecnico Castori caricando gli umbri. Il Parma, all’8° posto, sempre sulle montagne russe a livello di risultati, va in casa del Cosenza ultimo (e scaricato dai suoi tifosi): riuscirà la squadra di Pecchia a trovare un minimo di continuità o anche la trasferta in Calabria sarà l’ennesima occasione persa? Oggi mancherà ancora Buffon, nel giorno che compie 45 anni, dovrebbe essere pronto per la prossima sfida, in casa del Genoa, squadra da sempre amata da Gigi. Appena fuori dalla zona playoff c’è la Ternana di Andreazzoli che al mercato non sarà rinforzata per i guai che hanno colpito patron Bandecchi, sotto inchiesta giudiziaria, a un tifoso su Instagram ha rivelato che venderà il club. Gli umbri ospitano il Modena di Tesser, reduce dalla vittoria sul Cosenza, facessero l’impresa a Terni, ci sarebbero anche loro nella lotta per i playoff. Tutto da gustare il derby lombardo Brescia-Como: le rondinelle sono in caduta libera, il ritorno di Clotet in panchina (dopo due uscite con Aglietti) ha portato un’altra sconfitta (in casa dal Frosinone) ma giovedì la Cassazione ha annullato il maxi sequestro dei beni di patron Cellino che ora potrebbe avere le risorse per ottenere l’attaccante Sibilli dal Pisa (su cui però s’è inserito il Venezia), mentre la squadra è stata rinforzata grazie al patto col Lecce che ha portato 3 elementi di livello per la B (Rodriguez, Bjorkengren e Listkowski). Il Como invece, ha annunciato il portiere ex Toro Alfred Gomis, proveniente dal Rennes, poi sarà il turno dei difensori Canestrelli, in prestito dal Pisa e Romagna dal Sassuolo. Infine, è da brividi salvezza il derby regionale Venezia-Cittadella. I lagunari hanno iniziato il 2023 con 2 ko (a Genova e in casa col Sudtirol) e ora sono a -3 dalla zona playout dove c’è il Cittadella, nel 2023 i granata di Gorini hanno raccolto 4 punti (vittoria a Pisa e pari interno col Cagliari), scontro diretto che potrebbe dire molto sul futuro di entrambe. LEGGI TUTTO

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    Perugia: Castori insegue un altro miracolo

    TORINO- Vuoi vedere che a Fabrizio Castori riesce un altro miracolo? Dopo mesi sconfortanti, a Perugia ora tutti ci credono. Perché con le vittorie raccolte dagli umbri nelle due ultime uscite prima della sosta (2-0 al Venezia, risultato replicato a Santo Stefano in quel di Benevento), il Perugia ha dimostrato di avere le carte in regola per salvarsi, dopo essere stato per mesi sul fondo: ora gli umbri sono a un solo punto dai playout e a tre dalla salvezza, smentendo tutti quelli che davano per spacciata la squadra di Castori, allenatore che meriterebbe più considerazione, visto che ha allenato (e vinto) in ogni categoria, che nel 2021 riportava la Salernitana in A (facendo quel che non era riuscito a blasonati colleghi) e prima ancora fu il timoniere nel miracolo Carpi, promosso in A col più basso possesso palla di tutta la B. Così va il calcio oggi, dominato nei commenti dagli adoratori del possesso palla (spesso sterile però) che rinnegano la storia del calcio italico. Che possa a lungo conservarsi sempre bene il 68enne Castori di San Severino Marche, che ci riporta alle radici del nostro football con le quali i deboli possono battere i forti, che è poi la bellezza del calcio. Già, perché non va dimenticato che, prima degli ultimi due successi, il Perugia di Castori già si era preso lo sfizio di vincere, giocando all’italiana, difesa arcigna e contropiede letale, contro la seconda e la terza forza del campionato: in casa della Reggina (segnando tre gol in inferiorità numerica…) e al Curi col Genoa di Blessin (poi esonerato, e il tecnico tedesco farebbe bene a riguardarsi quella partita per imparare bene il mestiere, invece di dare dei dilettanti ai propri giocatori, come fece dopo Perugia, i quali appena si sono liberati di lui, con Gilardino ora volano). E chissà dove potrebbe essere oggi il Perugia, senza l’infausta parentesi vissuta in stagione per quattro giornate con Silvio Baldini che raccolse solo sconfitte prima di dimettersi. Su quella parentesi che portò al temporaneo allontanamento di Castori, Santopadre, il patron del Perugia, dopo la vittoria di Benevento ha fatto un’apprezzabile e onesta autocritica: fu un errore dettato dalle alte aspettative che s’erano create dopo i risultati lusinghieri della passata stagione quando il Perugia, guidato da Massimiliano Alvini, poi passato in A alla Cremonese, conquistò i playoff all’ultima giornata, e quella era una squadra che avrebbe potuto dire la sua per la A senza arbitraggi troppo spesso penalizzanti. Ma il Perugia di quest’annata, non è inferiore a quello della passata stagione, perché chi è stato ceduto in estate è stato debitamente rimpiazzato, si trattava di avere un po’ di pazienza, considerato che nel frattempo il livello medio del campionato si è notevolmente alzato, tant’è che non sono poche le piazze prestigiose in sofferenza. Bello, infine, che a riportare la speranza a Perugia sia stato il 33enne Francesco Lisi che ha segnato tre dei quattro gol delle ultime due vittorie (e almeno due dei tre, che gol). Un bomber? Macché, un esterno sinistro che si è sempre guadagnato la pagnotta stantuffando instancabile per tutta la fascia. Prima di giungere al Perugia nel 2021, Lisi aveva fatto le cose migliori al Pisa. Rodengo Saiano, Piacenza, Como, Bisceglie, Aprilia, Rimini e Juve Stabia le sue precedenti tappe in carriera. Ora avrebbe l’età in cui s’inizia, fatalmente, a tirare i remi in barca.  E invece, con Castori, Lisi sta dando il meglio di sé, come mai prima. E pensare che in stagione, fino alla vittoria sul Venezia, quasi mai era stato titolare, finché Castori ha deciso di puntare deciso su di lui, vincendo un’altra delle sue innumerevoli scommesse.  LEGGI TUTTO

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    Stasera il Venezia di Vanoli vuole stupire ancora

    TORINO – La 18ª giornata di Serie B si chiude stasera alle 20.30 col posticipo Perugia-Venezia. Ospiti in gran forma, risollevati dall’approdo di Paolo Vanoli in panchina. Col sostituto di Ivan Javorcic sono arrivati 10 punti in 5 partite, tre vittorie nelle ultime 4 uscite, coi veneti finalmente in linea coi loro grandi mezzi, c’è ancora tutto il tempo per fare un altro campionato, complice la classifica cortissima della B, se si manterrà questa media da 2 punti partita, che è la stessa del Frosinone primo e del Pisa per il periodo di tempo sotto la guida di Luca D’Angelo. Per stasera però, Vanoli ammonisce i suoi: il Perugia è sì ultimo, ma vivo, come ha dimostrato nell’ultimo turno, quando ha rimontato 2 gol a Cagliari prima di soccombere 3-2. E tutto sommato, la pesante classifica degli umbri risente anche del funesto interregno con Silvio Baldini che non raccolse un punto in 4 uscite. L’ambiente del Perugiai però, è depresso e il Venezia cercherà di approfittarne, anche se non recuperano Cheryshev, Cuisance e Modolo ma si rivede Ceppitelli. Sull’altro fronte Castori invita i suoi a non mollare, pur sapendo che stasera si troverà di fronte una delle squadre più in forma della B. Tuttavia, col suo Perugia a 6 punti dalla zona playout, un’altra caduta rischia di essere fatale per il prosieguo del campionato.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Perugia: la rincorsa salvezza ricordando Curi

    TORINO – L’11ª giornata di Serie B che ha visto andare il Frosinone in testa da solo a +4 sul 3° posto, si chiude oggi col posticipo Perugia-Cittadella, fischio d’inizio alle 16.15. Negli umbri, il ritorno in panchina di Fabrizio Castori, ha riportato speranza, nonostante la squadra sia ultima con soli 7 punti, a -3 dalla zona playout. Il tecnico marchigiano, che aveva iniziato la stagione, ha subito archiviato la pessima parentesi sotto la guida di Silvio Baldini (tre uscite e tre ko, prima che si dimettesse) grazie alla vittoria, al suo secondo esordio, in casa della Reggina. Successo che dimostra come la squadra abbia delle potenzialità, i valori non sono molto dissimili da quelli del Perugia della passata stagione che, sotto la guida di Massimiliano Alvini (ora in A alla Cremonese), raggiunse a sorpresa i playoff. Tuttavia quest’anno la concorrenza è più feroce, basta guardare quante illustri piazze stazionano in coda alla classifica. Negli umbri sempre ai margini della rosa  i senatori Angella e Rosi, out anche Matos e Furlan, oltre allo squalificato Santoro.
    Perugia ricorda Renato Curi
    Oggi, al 5’ del secondo tempo della partita, si ricorderà la scomparsa di Renato Curi che proprio 45 anni fa, il 30 ottobre 1977, si accasciava durante la sfida con la Juventus. E sempre oggi, nello stadio di Perugia a lui dedicato, completati i lavori di restyling, riapre il settore della Gradinata Nord. Dall’altra parte ci sarà un Cittadella a quota 11 punti, in zona calda. La squadra di Gorini è reduce da tre pari di fila e si annuncia con un atteggiamento spavaldo: cercherà subito il gol per poter poi giocare di rimessa, provando a sopperire alle pesanti assenze (Asencio, Baldini, Embalo, Felicioli e lo squalificato Branca).
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    Derby Ternana-Perugia da brividi

    TORINO – La 6ª giornata di Serie B, dopo aver confermato Reggina e Brescia in testa a +3 su Frosinone e Bari, si chiude oggi alle 16.15 con il derby umbro Ternana-Perugia (su Sky, Dazn ed Helbiz Live). Sfida attesissima, previsti almeno 12mila spettatori, anche se entrambe sono attardate in classifica, pur venendo da una vittoria. Nel precedente turno, la Ternana ha vinto 3-2 a Parma, infliggendo agli emiliani la prima sconfitta stagionale, così come il Perugia, che ha piegato 1-0 l’Ascoli, successo che ha stabilizzato la panchina di Castori, che qualcosa rischiava, anche se la situazione del Perugia, con 4 punti, resta difficile. Sta un po’ meglio la Ternana, a quota 7, squadra capace di vincere e perdere con chiunque, tant’è che è stata l’unica finora a sconfiggere la Reggina capolista. Nel Perugia, Castori è da 17 anni che è imbattuto nelle sfide contro la Ternana ma preferisce che non se ne parli, per scaramanzia, e ha aperto le porte per la rifinitura affinché i tifosi caricassero la squadra. Anche a Terni si sono fatti sentire i sostenitori delle Fere che hanno incoraggiato la Ternana ieri sera in ritiro, con il tecnico Lucarelli che ha vinto le ultime due sfide casalinghe contro il Perugia. Insomma, entrambe le piazze sognano quella vittoria nel derby che possa imprimere ai propri colori la svolta stagionale che finora, in un avvio di stagione avaro di soddisfazioni, è mancata.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO