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    Juve, perché si sono dimessi tutti? Cosa è successo nel CdA di lunedì

    Perché si sono dimessi tutti? Perché era necessario questo passsaggio per mettere in sicurezza la società, come hanno spiegato in molti nelle ultime ore, definendo in alcuni casi come «gesto di grande responsabilità» quello di Andrea Agnelli. Per capire cosa è successo lunedì nel Consiglio d’Amministrazione più burrascoso della storia della Juventus bisogna fare un passo indietro e andare a qualche mese fa, quando la Consob ha reso noti gli esiti della sua indagine sui bilanci della Juventus. L’organo di garanzia del Borsa italiana ha, infatti, riscontrato delle violazioni nei bilanci della Juventus con particolare riferimentio all’utiizzo delle plusvalenze e alla cosiddetta manovra stipendi (se ne parla diffusamente a pagina 6). La Juventus non ha accettato i riscontri della Consob, ribadendo la convinzione di aver agito secondo le regole. Da qui nasce una tensione che sfocia nella richiesta della Consob stessa di riscrivere alcune parti dei bilanci incriminati, ammettendo di fatto di aver compiuto quelle irregolarità. La Juventus ottemperà quella richiesta, ma chiosa il comunicato ribadendo la sua posizione. E questo aumenta la temperatura del Consiglio di Amministrazione, che fin dall’inizio della vicenda aveva vissuto con nervosismo questa tensione. Una parte dei sindaci, infatti, riteneva che non fosse il caso di andare allo scontro con le istituzioni e, piuttosto, che sarebbe stato meglio accogliere le osservazioni della Consob e questo ha iniziato ad aprire una crepa all’interno del Consiglio, parte del quale ha iniziato a irrigidirsi. Fino al Consiglio di lunedì che avrebbe dovuto approvare il bilancio e che ha visto una delle consigliere indipendenti, Daniela Marilungo, annunciare le dimissioni. Come ricostruisce il comunicato ufficiale: «La dott.ssa Marilungo ha motivato le sue dimissioni sostenendo l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente “agire informata” a fronte di temi di sicura complessità Il Consiglio di Amministrazione ha preso nota dei commenti della dott.ssa Marilungo, non condividendoli. Ciononostante il Consiglio di Amministrazione ringrazia la dott.ssa Marilungo per i suoi sette anni in Juventus». A quel punto il CdA era spaccato e la possibilità di ricomporre la spaccatura non era altissima in tempi brevi. Andrea Agnelli e John Elkann hanno quindi deciso che le dimissioni di tutti, con il conseguente azzeramento dei vertici societari era la strada più veloce per dare al club un Consiglio in grado di affrontare le vicende giudiziarie con maggiore competenza ed esperienza. E Andrea ha compiuto un dolorosissimo passo indietro. Peraltro doloroso anche per Maurizio Arrivabene, che era arrivato in società nel giugno del 2021 e aveva iniziato un percorso di risamento dei conti societari che aveva portato, fra l’altro, al primo mercato in attivo da parecchie stagioni a questa parte.Guarda la galleryJuventus, chi sono i 10 membri del CdA che si sono dimessiIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve in crisi, venerdì il CdA del rilancio

    TORINO – Si terrà venerdì il Consiglio di Amministrazione della Juventus che approverà il bilancio 2021-22 con un rosso da circa 250 milioni di euro. Il documento contabile sarà poi sottoposto all’attenzione, e al voto, dell’assemblea dei soci, nella seconda metà di ottobre. Venerdì si conoscerà con precisione l’ammontare del passivo: finora la cifra è stata calcolata in base a quanto emerso dal bilancio semestrale di Exor, la cassaforte degli Agnelli-Elkann, azionisti di maggioranza del club bianconero, in cui la perdita per la Juventus si aggirava sui 132 milioni, da sommare alla prima semestrale chiusa al 31 dicembre 2021, quando il meno era di 119 milioni.
    EFFETTO COVID – Si tratta del quinto bilancio consecutivo che chiude in rosso per la società presieduta da Andrea Agnelli, in cui si sentono ancora gli effetti del Covid, con gli stadi soltanto parzialmente aperti, e gli alti costi di gestione dei giocatori, con le spese residue per Cristiano Ronaldo.
    INGAGGI E VALORE ROSA – L’obiettivo della società, che ha varato un piano di sostenibilità per abbattere i costi, è quello di ridurre le perdite del 50% nell’esercizio 2022-23 e di arrivare a un rosso accettabile l’anno successivo. In un anno la Juventus ha già risparmiato 20 milioni il monte ingaggio, passando da 178 a 158 milioni. La rosa attuale a disposizione di Massimiliano Allegri costa attualmente poco più di 278 milioni, in ribasso rispetto ai 311 milioni della passata stagione. Ciò non significa rinunciare ai top player: la Juventus continuerà a comprare campioni ma, parallelamente, ogni anno vuole inserire i migliori della Primavera e della Next Gen in prima squadra. talenti che non costano nulla perché cresciuti in casa e che hanno uno stipendio anche più abbordabile.
    CRISI SPORTIVA – Inevitabilmente il Cda affronterà anche il tema dei risultati sportivi con la crisi di risultati e appena due vittorie su nove partite ufficiali. Ma la panchina di Allegri, al momento, non è in bilico. Esonerare il tecnico livornese costerebbe un’ottantina di milioni, una cifra “folle” per l’ad Maurizio Arrivabene, l’uomo che deve far quadrare i conti.
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