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    Inter-Salisburgo, c’è il francese Letexier. Union Berlino-Napoli al bosniaco Peljto

    La sfida di Champions tra Inter e Salisburgo – terza giornata del girone D in programma martedì alle 18.45 a San Siro – sarà arbitrata dal francese François Letexier. I collaboratori saranno Cyril Mugnier e Mehdi Rahmouni, anche loro francesi come il quarto ufficiale Jérémy Stinat, l’arbitro al Var Jérôme Brisard e l’assistente al Var Benoît Millot. Letexier ha recentemente arbitrato la sfida delle qualificazioni europee tra l’Italia e la Macedonia del Nord (finita 1-1) del 9 settembre scorso. Nella scorsa edizione della Champions è stato impegnato con il Napoli (nel successo per 6-1 contro l’Ajax), mentre in Europa League ha diretto Sporting-Juve. Il 4 ottobre scorso invece era in campo per la partita tra Atletico Madrid e Feyenoord di Champions. 

    per il napoli—  Il direttore di gara di Union Berlino-Napoli, terza giornata del girone C in programma martedì alle 21, sarà invece il bosniaco Irfan Peljto. I collaboratori saranno i connazionali Senad Ibrisimbegovic e Davor Beljo. Quarto ufficiale Dragan Petrovic, anche lui bosniaco. Al Var l’olandese Pol van Boekel e l’assistente Piotr Lasyk, polacco. LEGGI TUTTO

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    Mou dopo il poker: “Primo tempo orribile, senza Dybala manca creatività”

    L’allenatore dei giallorossi: “Nel primo tempo non abbiamo mai pressato, poco movimento con la palla, mentre nel secondo tempo abbiamo cambiato ritmo, intensità e aggressività”

    “Primo tempo orribile, non mi è piaciuto per niente. Non abbiamo mai pressato, poco movimento con la palla, mentre nel secondo tempo abbiamo cambiato ritmo, intensità e aggressività e mi sono piaciuti abbastanza i ragazzi”: così José Mourinho a Sky Sport dopo la vittoria per 4-0 della Roma sul Servette. 

    creatività—  Sulla coppia Belotti-Lukaku ha detto invece che “quando giochiamo con i due senza Dybala ci manca la creatività, la connessione tra centrocampo e attacco. È diverso giocare con e senza Paulo”. Sulle difficoltà che sta incontrando il centrocampo ha poi spiegato che alla Roma servirebbe un tempo “che non abbiamo, perché abbiamo bisogno di punti”, aggiungendo come la Roma “non abbia trovato ancora solidità”. Infine ha concluso commentando l’infortunio di Pellegrini: “Purtroppo è un giocatore di enorme potenziale, ma ha questa storia clinica che ciclicamente gli porta problemi. Non ci ho ancora parlato, ma dal suo body language mi è sembrato un problema muscolare”. LEGGI TUTTO

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    Gasp e i gol nati nel vivaio: “Ruggeri e Scalvini stanno andando alla grande”

    Il tecnico nerazzurro dopo il successo sul campo dello Sporting: “Stiamo crescendo e sono orgoglioso di quel che abbiamo fatto nel primo tempo”

    Gasperini sorride soddisfatto. La vittoria sul campo dello Sporting e il primo posto nel girone di Europa League pongono l’Atalanta sulla pista di decollo: “Sono molto orgoglioso di come abbiamo giocato, nel primo tempo molto bene, il risultato ci stava tutto e con un po’ più di cinismo potevamo anche chiudere definitivamente il match. Nella ripresa abbiamo visto che siamo in Europa, è così, ci sono squadre di valore, lo Sporting è primo nel suo campionato e ha grandi qualità, così la partita ha preso un’altra piega. Noi siamo calati e dopo il rigore siamo andati un po’ in affanno. Poi abbiamo finito bene”.

    gioielli—  L’orgoglio sgorga pure da un altro dato. A decidere la partita sono i gol di due ragazzi emersi dal vivaio: “Hanno fatto benissimo – continua Gasperini – Ruggeri ha grande continuità, alla fine ne aveva ancora, anche Scalvini sta andando molto bene e sta giocando tanto. Oggi peraltro ha risposto anche la vecchia guardia. Siamo in un buon momento, la squadra ha gioco e identità, ora abbiamo bisogno di inserire qualche giocatore in più perché si gioca tanto. Abbiamo bisogno di fare crescere gente come Scamacca e Holm. Però globalmente stiamo andando bene. Lookman? lo vedo in grande crescita poi non so se riuscirà a mantenere la media realizzativa dell’anno scorso” LEGGI TUTTO

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    Napoli, accettare il ko con una big significa ridimensionarsi

    Contro il Real Madrid lo spallettiano “uomini forti destini forti” pare finito in soffitta. Per Garcia “basta che ci sta ‘a salute”

    Il Napoli non ha perso la faccia contro il Real Madrid, ma ha perso la sua sfrontatezza, arrestando il suo processo di crescita come squadra. Il motto spallettiano “uomini forti, destini forti” l’altra sera è finito in soffitta definitivamente con la maniacalità dei dettagli. E Rudi Garcia – che aveva la possibilità di liberarsi dell’eredità di Luciano Spalletti – è apparso come il Grande Frenatore di Stefano Benni, riportando il Napoli indietro a diversi anni fa, quando perdere di misura con una grande andava anche bene. In un percorso di abbassamento degli obiettivi oltre che del gioco: dove ieri si accontentava del pareggio col Genoa, oggi si accontenta della sconfitta col Real Madrid, molto sottotono e con una difesa dimenticabile, anche se aveva un Jude Bellingham in versione Zinédine Zidane, e un Federico Valverde sicuramente vagocampista ma altrettanto sicuramente vincitore della lotteria per un pallone solo da mettere in porta con Meret o senza Meret. E in uno stadio caldissimo come il cratere di un vulcano, che sembrava essere tornato quello che impressionò romanzieri come Juan Villoro e Roberto Fontanarrosa e filosofi del pallone come Jorge Valdano, il Napoli ha fatto un passo in avanti e due indietro. Proprio nelle serate di Champions dove aveva mostrato i progressi dell’era De Laurentiis, la squadra si è autoridimensionata.  LEGGI TUTTO

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    Sacchi: “Inter compatta e dominante. Bravo Inzaghi, così si vince in Europa”

    L’ex tecnico scrive per noi: “Contro il Benfica dopo il gol i nerazzurri hanno continuato ad attaccare, ad aggredire, non si sono mai fermati. E il ruolo di Thuram…”

    Cominciamo subito con la cosa più importante: complimenti all’Inter e a Simone Inzaghi. Contro il Benfica i nerazzurri mi hanno proprio convinto: la loro è stata una vittoria di stampo internazionale per il modo in cui hanno interpretato la partita. Devo ammettere che erano partiti un po’ così così, ma poi sono venuti fuori alla distanza e nella ripresa sono stati fantastici. Dopo il gol hanno continuato ad attaccare, ad aggredire, non si sono mai fermati. Bravissimi. E, cosa tutt’altro che da trascurare, non hanno corso alcun rischio: ciò significa che se il pallone lo tieni tu gli avversari hanno meno occasioni per crearti pericoli. A me sembra una questione tanto logica, eppure non sempre le squadre italiane si comportano in questo modo. L’Inter lo ha fatto ed è stato un bel vedere. Se, invece, dopo il gol del vantaggio di Thuram, fosse arretrata e avesse soltanto pensato a difendersi, chissà che cosa sarebbe successo. Di certo il Benfica avrebbe avuto qualche opportunità in più per raggiungere il pareggio.  LEGGI TUTTO