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    Palermo, Corini cerca la svolta

    TORINO – Con Frosinone e Genoa che sono salite in testa alla B dopo le gare di ieri, la 10ª giornata prosegue oggi con due posticipi alle 16.15. Il Palermo riceve il Cittadella e non può fallirla. Magari i siciliani non avranno un organico da primissima fila, ma otto punti sono troppo pochi per gli investimenti fatti e da ieri i siciliani sono terzultimi, in zona retrocessione. La proprietà di Football City Group ha dato tempo a Corini che nell’ultimo turno, dopo 3 sconfitte di fila, ha rimediato un 3-3 in casa col Pisa (ma era in vantaggio 3-1). Però anche il grosso credito di cui ha goduto finora il tecnico, potrebbe finire, il Palermo è obbligato a riscattarsi col Cittadella, a quota 10, 2 punti nelle ultime 4 gare, che si presenterà al Barbera con assenze di peso, privo degli squalificati Branca e Danzi e degli infortunati Asencio, Baldini e Felicioli mentre a Corini mancherà solo Sala. Nell’altro posticipo, il Modena sbarca a Pisa. Gli emiliani di Tesser, a quota 12, vengono da tre vittorie di fila che hanno dato tutta un’altra classifica, dopo i rovesci d’inizio stagione. Il Pisa, da ieri ultimo assieme al Perugia, ha raccolto 5 punti in 3 partite, cioè da quando è tornato sotto la guida di D’Angelo. Modena privo del bomber Diaw, squalificato, lo sostituisce il giovane e promettente Bonfanti, per il resto sarà la stessa squadra che nel turno precedente ha schiantato 5-1 il Como. Nel Pisa, assente Marin per squalifica, ballottaggio Ionita-Mastinu per sostituirlo. Domani alle 20.30 il turno si chiude con Ascoli-Cagliari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il Pisa tenta il volo D'Angelo

    TORINO – Nell’ultima giornata di Serie B, hanno debuttato 4 allenatori: tonfo di Longo col Como a Cosenza, pari problematico di Cannavaro nel Benevento in casa con l’Ascoli, l’unico che ha vinto e convinto è stato D’Angelo, tornato al Pisa dopo tre mesi, che ha dato una lezione a Baldini, a sua volta esordiente nel Perugia (1-3). Una grande rivincita, quella che sta vivendo D’Angelo coi nerazzurri toscani. L’avevamo lasciato il 29 maggio, a quella pazzesca finale playoff persa col Monza, a quella A sfiorata con una squadra che stava coltivando dal 2018. Quella partita convinse Alexander Knaster, l’azionista di riferimento del Pisa, che D’Angelo non andava più bene, che per andare in A, sarebbe dovuto arrivare qualcun altro. Così, dopo una lunga discussione coi soci di minoranza (la famiglia Corrado), il 14 giugno D’Angelo veniva sollevato dal Pisa, fra le perplessità (per usare un eufemismo) della piazza. Anche perché il sostituto, Rolando Maran, assunto il 23 giugno, non ha mai convinto la tifoseria (per non parlare della squadra) che lo accettò obtorto collo. Ma anche quella, fu una scelta di Knaster, giunto in Italia per scegliere personalmente il nuovo condottiero e dopo un estenuante casting (in cui fu scartato anche un certo Pippo Inzaghi…) l’imprenditore britannico nato in Russia e naturalizzato statunitense fece una scelta molto discutibile già allora: è vero che Maran vanta una certa esperienza di A e B, ma, per dire, senza mai ottenere una promozione. Inoltre, destava dubbi il fatto che fosse inoperoso dal dicembre 2020, quando venne esonerato in A dal Genoa col quale era rimasto a libro paga fino allo scorso giugno. Insomma, un’estate assai problematica per il Pisa anche perché sul mercato si muoveva con un certo ritardo e risolveva il problema punta solo in extremis, con l’arrivo dal Como di Gliozzi. Già, Gliozzi. Una partita da incorniciare la sua, sabato a Perugia. L’ha sbloccata con un colpo di testa da consumato centravanti. Dopo il pari umbro ha segnato con freddezza il rigore dell’1-2 e prima aveva colto un palo clamoroso. E anche qui c’è lo zampino di D’Angelo che apprezzava da tempo il ragazzo e per il suo ritorno sulla panchina nerazzurra, l’ha messo nelle condizioni di essere letale. Una bella rivoluzione, la sua, per risollevare il Pisa. Dando fiducia a quelli che conosce bene, come Mastinu e Sibilli. Rivitalizzando il cavallone Touré, autore del terzo gol, tornato ai livelli di un anno fa, quando il Pisa era in testa alla B. Usando solo per i cambi diversi colpi estivi stranieri (Morutan, Jureskin e Rus). Risultato, il Pisa ha ottenuto la prima vittoria stagionale, in casa di un Perugia che è stato scavalcato in classifica. E grande merito va dato anche alla tifoseria che da settimane invocava il ritorno di D’Angelo e che in Umbria si è fatta sentire assai, come sempre. Certo, la vetta della B dista 10 punti e appare arduo raddrizzare completamente la stagione. Ma con 31 gare da giocare, nulla è vietato, la B consente grandi recuperi, chiedere a un certo Italiano come portò in A lo Spezia nel 2020, nonostante un pessimo avvio di stagione. L’importante è che Luca D’Angelo abbia potuto vivere la sua rivincita (e col suo ritorno, ha ottenuto pure un contratto prolungato fino al 2024). Non meritava l’esonero di giugno e quando la situazione del Pisa con Maran s’era fatta insostenibile (2 punti in 6 gare), solo lui poteva ricompattare la piazza e restituire al Pisa quella forte d’identità che i toscani hanno sempre avuto sotto la sua guida. Sabato all’Arena Garibaldi di Pisa sbarca un Parma in zona playoff, reduce da due vittorie di fila. Sarà già un crocevia fondamentale per il Pisa: battere la squadra di Pecchia vorrebbe dire dimostrare che questa squadra ha valori importanti, che può ancora scrivere tutta un’altra storia in questo campionato, nonostante i palesi errori di un azionista di maggioranza che quest’estate ha dimostrato di essere ancora un po’ troppo a digiuno di calcio. LEGGI TUTTO