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    Lukaku e De Ketelaere flop al Mondiale: Inzaghi, Pioli e la ricostruzione fisica e morale

    MILANO – Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno (anche se si fa un po’ fatica a farlo), il Belgio – insieme alla Germania più grande delusione del Mondiale – quanto meno è stato rimandato a casa da Croazia e Marocco, semifinaliste in Qatar. Servirà poco come consolazione per Romelu Lukaku – primo colpevole dell’eliminazione, visti i gol divorati sotto porta contro i croati – che è tra i simboli di una generazione d’oro che però non ha vinto nulla in Nazionale. Charles De Ketelaere, quanto meno, dalla sua ha i 21 anni che ne fanno ancora un prototipo di giocatore da grandi appuntamenti (quello in Qatar è stato il primo, si spera, di una lunga serie). Però, pure per il milanista, la consolazione è magrissima, considerato che il suo Mondiale è racchiuso nel quarto d’ora giocato con il Marocco. Lukaku ha giocato poco di più (una manciata di minuti contro gli africani e un tempo con i croati) ma troppo poco rispetto a quanto auspicabile a causa dei postumi dell’ultimo infortunio patito all’Inter, mentre De Ketelaere non è riuscito – anche perché oggettivamente non ne ha avuto il tempo – a sovvertire gerarchie cristallizzate.Sullo stesso argomentoCroazia agli ottavi, Lukaku spreca e il Belgio è fuori dal Mondiale. Marocco primoMondiali 2022

    Lukaku e De Ketelaere, due stelle da riaccendere

    Simone Inzaghi e Stefano Pioli auspicavano che entrambi avrebbero avuto ben altro impatto sul Mondiale, anche perché nella prima parte di stagione hanno giocato poco (Lukaku per l’infortunio al bicipite femorale sinistro, De Ketelaere per i problemi nel sintonizzarsi col nostro calcio) e la rassegna iridata poteva essere volano per tornare protagonisti anche a latitudini rossonerazzurre. Così non è stato e ora i due allenatori dovranno lavorare pure sotto il profilo psicologico per rimotivare due giocatori chiamati a essere le stelle di Inter e Milan. Lukaku già da qualche giorno lavoro alla Pinetina, mentre De Ketelaere arriverà solo domani a Dubai, dove i compagni hanno iniziato a intensificare i carichi di lavoro in vista della ripresa dell’attività agonistica. L’ex Bruges probabilmente giocherà un tempo il 16 dicembre contro il Liverpool e fara la prova generale in vista di Salerno, dove il Milan riprenderà la rincorsa al Napoli, il 30 a Eindhoven con il Psv. Il Milan su Cdk ragiona in prospettiva, come dimostra l’affermazione programmatica di Paolo Maldini («Ha fatto un contratto con noi di cinque anni, non di cinque mesi») e stella polare del lavoro fatto in questa stagione può essere la parabola di Sandro Tonali che, non va dimenticato, qualcuno dopo il primo anno a Milanello voleva rispedire al Brescia: Maldini invece ha creduto fermamente nella possibilità che il ragazzo potesse esplodere e oggi Pioli ha un leader a 360° su cui contare. Lo stesso – sono convinti a Casa Milan – accadrà per De Ketelaere talento su cui cui tutti sentono ancora di scommettere visto l’investimento fatto e pure la pervicacia con cui è stata chiusa una trattativa che è diventata, settimana dopo settimana, il tormentone estivo.

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    Big Rom, che lavoro per l’Inter!

    Per Lukaku, al contrario, si deve ragionare nell’immediatezza. Non fosse altro perché Big Rom all’Inter è in “leasing” dal Chelsea – ma il prestito può essere rinnovato a cifre però riviste verso il basso – e perché Inzaghi l’ha fortissimamente voluto per vincere subito. In tal senso, la speranza dell’allenatore è di riportarlo al top per il derby di Supercoppa che, se vinto, può dare già senso compiuto all’annata dopo che è stata messa in cassaforte per la seconda stagione di seguito la qualifica zione agli ottavi di Champions. Lukaku in questi giorni sta aggiungendo al lavoro in gruppo il programma personalizzato studiato per lui: un menù tarato per proseguire quanto fatto in Nazionale. Le tre amichevoli che faranno da antipasto al big match col Napoli del 4 gennaio (spartiacque nella lotta scudetto) vedranno il belga protagonista anche perché è fondamentale che metta minuti nelle gambe, obiettivo invece centrato in pieno da Marcelo Brozovic con la Croazia. Inzaghi auspicava una parabola mondiale simile per il centravanti e per questo motivo lo spirito con cui Lukaku dovrà interpretare le sfide con Betis Siviglia (sabato), Reggina (il 22 dicembre) e Sassuolo (il 29) dovrà essere tutt’altro che amichevole considerato che il problema principale del totem interista, anche per la sua mole, è trovare il ritmo partita e, con essa, quella rapidità e capacità di reagire a stimoli improvvisi che gli sono costati gli errori sotto porta con la Croazia. Perché quello di Lukaku è un motore diesel e soltanto giocando il belga riesce ad andare in “temperatura”. L’importante, ovviamente, è che lui stia bene. Cosa che nella sua seconda avventura in nerazzurro, di fatto, non è ancora accaduta.

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    Milan, De Ketelaere flop. L'agente: “Il paragone con Kakà non ha aiutato”

    Tra le note più negative in questo primo scorcio di stagione del Milan c’è sicuramente Charles De Ketelaere. Arrivato in estate dopo un lungo tira e molla con il Brugge per 32 milioni di euro più tre di bonus, il belga fin qui ha tradito le aspettative e si sta rivelando un vero e proprio flop. Lo dicono anche i numeri: 18 partite tra campionato e Champions League e un solo assist, quello per la rete di Leao che ha sbloccato la gara contro il Bologna – partita poi finita 2-0 con il raddoppio di Giroud -. Oltre alle statistiche, però, quello che preoccupa è l’atteggiamento in campo e la poca lucidità. De Ketelaere è anche finito nel mirino dei social per un gol clamoroso sbagliato nel finale del match del Meazza contro il Monza (4-1). Per il 21enne sembra andare tutto storto. Eppure il suo arrivo a Milanello era stato annunciato con toni trionfalistici, tanto che ha rubato la scena e il posto da titolare a Yacine Adli, protagonista di un’ottima preseason. Il campo, però, ha parlato chiaro, tanto che l’ex Brugge sembra ormai relegato ai margini di questo Milan. Pioli, infatti, lo ha sempre fatto partire dalla panchina nelle ultime cinque partite di Serie A e quando è entrato non è mai riuscito a incidere, anzi. 
    Milan, parla l’agente di De Ketelaere
    Sul momento difficile del proprio assistito, l’agente del belga, Tom De Mul, ha parlato così ai microfoni della trasmissione olandese Sjotcast Podcast: “De Ketelaere va aspettato, le difficoltà che sta vivendo sono normali. Il suo sviluppo è normale. Un primo anno in un top club ha sempre i suoi alti e bassi. In questo giocano un ruolo enorme le grandi aspettative che si sono create. Intanto c’è da dire che quella del Milan è stata una grande mossa, il trasferimento ha richiesto un po’ di tempo per essere finalizzato. Quindi da parte dei media c’è molta attenzione! Charles sta vivendo un momento difficile – continua -, ma lavora per avere successo. Il suo unico obiettivo è questo. Sono sicuro che ce la farà”.
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    Il Milan va, De Ketelaere no. E Brahim Diaz non aiuta…

    MILANO – Il punto amaro della bella vittoria del Milan a Zagabria contro la Dinamo è stato la prestazione di Charles De Ketelaere. Il belga, difeso da Stefano Pioli nel corso della conferenza stampa post gara («Mi è piaciuto, l’ho tolto solo perché era ammonito»), non è stato protagonista come ci si sarebbe aspettati. La partita poteva essere quella giusta, la prestazione è stata invece negativa e a tratti anonima, dando così continuità alle sensazioni non positive che già si portava dietro dalla partita con il Monza, dove ha mancato il gol del 5-1 da pochi passi e dove è andato dritto negli spogliatoi senza salutare i tifosi. Un momento non facile quello di De Ketelaere, a lungo inseguito da Paolo Maldini e Ricky Massara nel corso dell’estate fino a risultare l’acquisto più oneroso dell’ultimo mercato estivo del Milan. Non vengono fatti drammi in quel di Milanello, anche perché dalla medesima fucina sono usciti forgiati Kalulu, Tonali e Leao.

    Milan, perché gli ottavi di Champions sono importanti

    De Ketelaere, batti un colpo!

    Insomma, l’ambiente è quello giusto, ma anche il belga deve iniziare a dare segnali importanti verso un cambio di passo che prenda la strada della crescita che lo dovrà portare a essere quel giocatore decisivo sul quale hanno puntato forte i due dirigenti rossoneri, ma anche lo stesso Pioli. In allenamento, a sentire gli spifferi che emergono da Milanello, De Ketelaere fa vedere ottime cose, ma in partita ci sono state solo delle pennellate isolate. I 32 milioni di valutazione non sono un peso per lui, ma certamente aumentano il grado di pressione mediatica che si è creata attorno al 2001 ex Bruges che poi, internamente, deve fare i conti anche con la riemersione tecnica di Brahim Diaz, che contro Juventus e Monza ha fatto vedere cose egregie, per i gol fatti e per l’abnegazione mostrata nel ricoprire sia il ruolo canonico di trequartista centrale sia quello di esterno destro offensivo. Una concorrenza interna che dovrà soltanto stimolare De Ketelaere a fare sempre di più, perché i ritmi di questo Milan sono alti e anche Charles deve velocizzare l’uscita dal torpore. La sua fortuna è quella di avere tutti dalla sua parte, sia fuori sia dentro il Milan, perché i tifosi non vedono l’ora di poter esultare a un suo gol e i compagni non lo hanno minimamente isolato. Dovrà essere bravo anche lui a non caricarsi, ulteriormente, di pressioni. Certo, adesso se dovesse finire in panchina nel corso delle prossime partite, non ci si dovrà sorprendere ma occhio anche alla terapia d’urto al contrario. Pioli potrebbe pure decidere di puntare nuovamente su di lui, per dargli continuità in campo nella speranza che, avendo maggiori minuti a disposizione, possano aumentare le chance di trovare le sue giocate.
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    Milan, De Ketelaere resta in caduta libera. E scappa via negli spogliatoi

    MILANO – Gioia, doppia, e dolore, si spera poco. Milan-Monza è stata decisa (e chiusa) nel primo tempo dalla prima doppietta con la maglia rossonera di Brahim Diaz, uscito però poi all’8’ della ripresa per un fastidio accusato al gluteo sinistro dopo un colpo di tacco effettuato un paio di minuti prima a centrocampo. Un problema che sul momento sembrava più grave – dalle immagini tv e dalla sua smorfia di dolore, si temeva uno stiramento al flessore della coscia sinistra -, ma che nel post partita è stato ridimensionato sia da Pioli che dal protagonista stesso con le persone che gli hanno chiesto come si sentisse. Un sospiro di sollievo considerando la forma del folletto spagnolo (già decisivo con la Juventus) e l’imminente trasferta a Zagabria dove martedì il Milan si giocherà la prima di due partite da dentro-fuori per gli ottavi di finale. Se verrà confermata la contrattura al gluteo senza ulteriori problemi, Brahim Diaz potrà esserci contro la Dinamo e rinviare così il ritorno fra i titolari di un Charles De Ketelaere rientrato ieri dopo uno stop per infortunio e apparso ancora ben lontano dagli standard di rendimento che si aspettano a Milanello.
    Milan, record eguagliato per Brahim Diaz
    I due bellissimi gol di ieri hanno portato il trequartista in prestito dal Real Madrid – a fine stagione il Milan avrà in suo favore un diritto di riscatto da 22 milioni con gli spagnoli che potrebbero però riprenderlo mettendone sul piatto 27 – a raggiungere dopo sole nove presenze già quota 4 gol in campionato, il suo primato stabilito nella prima annata in rossonero nel 20-21. La scorsa stagione, in 31 partite, Brahim Diaz ne realizzò solo 3. Come detto, quella di ieri è stata la prima doppietta al Milan, non la prima in assoluto con un club, visto che il primo novembre 2018 mise a segno due reti con la maglia del Manchester City contro il Fulham in Coppa di Lega inglese. Brahim Diaz ha festeggiato con i compagni a fine partita e sui social ha subito pubblicato una foto della sua esultanza a uno dei due gol, scrivendo un messaggio per i tifosi: «Sempre al vostro servizio! Avanti cosi!».
    De Ketelaere, che errore!
    A fare da contraltare alla gioia e alla super prestazione del numero 10 spagnolo, il deludente ingresso in campo di De Ketelaere. Assente da una decina di giorni per un problema muscolare (fuori contro Chelsea e Verona), il belga è subentrato a Brahim Diaz e la differenza nell’impatto dei due sulla partita è stata lampante. Come già evidenziato nelle precedenti gare, De Ketelaere è apparso molle, poco deciso e poco cattivo. Clamoroso il gol del possibile 5-1 fallito a pochi passi dalla porta (vuota) su assist di Messias. Un errore che evidentemente lo ha ulteriormente rabbuiato e buttato giù, tant’è vero che al fischio finale l’ex Bruges, anziché rimanere in mezzo al campo con i compagni e festeggiare con loro sotto la Curva Sud, si è diretto subito a testa bassa negli spogliatoi. Come hanno sottolineato spesso dirigenti e Pioli – anche ieri – il tempo è tutto dalla parte di De Ketelaere, ma la sensazione è che il 21enne nazionale belga debba darsi una scrollata. Per fortuna del Milan, però, proprio nel momento del bisogno è tornato dopo mesi vissuti nell’oblio Brahim Diaz. Sempre che la contrattura al gluteo non riveli brutte sorprese nelle prossime ore…
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    Milan, Pioli fa chiarezza: “De Ketelaere va aspettato, ha grandi qualità”

    MILANO – “E’ stata una vittoria difficile, il Monza gioca bene e lo sapevamo. Potevamo gestire un po’ meglio il pallone nel secondo tempo facendoli correre di più. Però è andata bene”. Sono queste le prime dichiarazioni del tecnico del Milan Stefano Pioli ai microfoni di Dazn, dopo la vittoria ottenuta sul Monza. “La squadra ha cominciato bene la partita, ha rischiato poco e creato molto, c’è stato però qualche errore nella gestione che non ci ha permesso di controllare meglio la partita – ha aggiunto – Brahim Diaz? Quando sta bene si vede, ha la gamba fresca e brillante, sta facendo molto bene perché ha una buona condizione fisica. Ha avuto un affaticamento muscolare, non sembra niente di grave sia per lui che per Dest. Abbiamo tante partite da qui al 13 novembre, spero di avere più giocatori possibile”. Facendo un confronto con Charles De Ketelaere, Pioli ha evidenziato che “Brahim è al terzo anno con noi, mentre Charles è qui soltanto da qualche mese. Oltretutto è entrato in campo a freddo. Ha qualità e deve credere di poter incidere molto nella nostra fase offensiva”. “E’ un percorso che necessita ancora di tempo, quello che conta è il potenziale e la disponibilità del ragazzo. Arriverà anche lui ad alti livelli”, ha aggiunto.
    Pioli: “Ho una grande squadra e tanti titolari a disposizione”
    Pioli ha successivamente parlato anche della questione turnover: “Turnover? A me non piace questo termine, e non lo dico tanto per dire. I miei giocatori sanno benissimo che ho tanta fiducia in loro. Ho tanti titolari a disposizione, ho la fortuna di avere un gruppo con spirito e qualità. Ho una squadra forte. E’ un bene che loro siano pronti ma lo sono. Si allenano in modo splendido”, ha sottolineato il tecnico rossonero. In chiusura, in merito al prossimo impegno di Champions League: “Martedì in Champions sarà una partita determinante, la Dinamo Zagabria non ha perso in casa nel girone”.
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    Milan, De Ketelaere si presenta: “Nuovo Kakà? Spero di vincere come lui”

    MILANO – Charles De Ketelaere è un nuovo giocatore del Milan: questo il rinforzo che Maldini e Massara hanno messo a disposizione di Pioli in vista della prossima stagione. Il belga ha tenuto la conferenza stampa di presentazione, parlando per la prima volta da rossonero, e subito è arrivato il paragone importante per il giovane classe 2001: quello con Kakà. Lex Bruges ha risposto così: “Ho sentito e visto quanto sia stato grande Kakà : io posso portare qui il mio gioco, le mie caratteristiche e sperare di ripetere i suoi successi con la maglia del Milan. Ho scelto la maglia 90: ho sempre avuto questo numero al Bruges, mi ha portato sempre fortuna e quindi l’ho tenuto anche qui”. Determinato De Ketelaere che svela anche dettagli sul suo cognome: “Il mio nome viene pronunciato in molti modi ma ciò non è importante. Non ho soprannomi particolari. Ho visto che qui al Milan i giovani sono cresciuti bene e hanno trovato spazio nelle ultime stagioni. Anche per questo ho scelto di venire qui”.Guarda la galleryMilan, ecco l’urlo De Ketelaere: finalmente rossonero
    Milan, De Ketelaere si presenta
    “Mi piace molto l’aspetto passionale dei tifosi: noi giochiamo per loro. L’intensità del lavoro di Milanello? Sono abituato a lavorare sodo e sono pronto per allenamenti intensi. Le ultime settimane sono state molto intense. Io ho espresso ai miei agenti il desiderio di venire qui al Milan. Volevo questa squadra e sono felice di aver raggiunto questo mio obiettivo”. Pronto per la nuova avventura dunque De Ketelaere che aggiunge: “Ho fatto solo due, tre sessioni di allenamenti. Mi hanno accolto tutti subito al meglio e ho sensazioni molto positive. Voglio inserirmi negli schemi e integrarmi nel team il prima possibile. Ho avuto giornate faticose ma ora non è tempo per riposare. Il ct del Belgio, Martinez, non ha influenzato la mia scelta di venire qui. Spero di giocare molto e di meritarmi la convocazione in Nazionale per i Mondiali”. Decisivo nella riuscita della trattativa il solito Maldini che il gioiello belga ringrazia: “Per me è stato un grande onore essere contattato da Paolo Maldini. Lui è stato importante, come persona e per il progetto che mi ha prospettato. La mia posizione? Io ho buone qualità tecniche. Mi piace assistere gli attaccanti ma posso anche ripiegare. Mi piace stare vicino alle punte e giocare come trequartista offensivo”.
    Guarda la galleryMilan, ecco De Ketelaere: subito show nel primo allenamento
    De Ketelaere: “Posso imbarare da Ibra”
    Si prepara per l’inizio della nuova stagione De Ketelaere, in nuovo campionato e con nuovi compagni: “In Serie A ci sono tanti grandi giocatori. Non mi concentro però sugli avversari: io devo pensare solo a dare il meglio di me stesso e aiutare la squadra. In Champions vogliamo andare avanti. Non sarà facile, abbiamo tanti impegni ma faremo del nostro meglio per superare la fase a gironi. Ho sempre ammirato Cristiano Ronaldo. Alla mia età dire che sono al livello di certi ‘big’ sarebbe presuntuoso. Farò del mio meglio per migliorarmi e per crescere. Ibra ha tanta esperienza: posso imparare molto da lui e dagli altri giocatori del Milan più esperti. Avere Ibrahimovic al mio fianco sarà una grande emozione”. L’esordio, intanto, potrebbe arrivare già nel prossimo test amichevole: “Sto bene e sono pronto per giocare qualche minuto domani contro il Vicenza. Pioli mi ha detto che giocherò uno spezzone di gara. Da piccolo amavo il tennis, che ho praticato fino all’età di 12 anni e che mi è servito molto per l’aspetto mentale e per la coordinazione motoria. Poi, però, ho scelto con convinzione il calcio”. LEGGI TUTTO

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    Milan, tutte le strategie: da De Ketelaere a… Scamacca

    TORINO – Fare il mercato con il contratto in scadenza tra due settimane non deve essere il massimo della vita. Ma così tocca a Maldini e Massara: non bisogna dunque stupirsi se tantissime trattative in via di definizione mancano ancor del sigillo finale. Peraltro, anche guardandosi attorno, o almeno in Italia, non è che ci siano tanti affari già “ufficiali”. Comunque, in attesa di poter mettere nero su bianco, i dirigenti rossoneri hanno ben chiara la loro strategia di mercato. Partendo da un ruolo, innanzitutto, che è quello del trequartista. Ecco, questa è una figura imprescindibile del mercato rossonero, anche se quasi tutti i giocatori che possono giocare dietro la punta, in realtà si possono sistemare anche esterni d’attacco. De Ketelaere è il più trequartista tra i profili osservati, ma lui pure può giocare in altre posizioni. Renato Sanches è adattabile: inseguito già a gennaio, può servire soprattutto a centrocampo. Lang è più esterno (piede sinistro e quindi utilizzabile a destra) ma anche lui nel Bruges ha fatto il trequartista in alternativa a De Ketelaere, in certe situazioni. E occhio ad Antony, brasiliano dell’Ajax, esterno destro fantastico. Un altro acquisto sicuro sarà un difensore centrale: da capire solo se sarà vinto il braccio di ferro su Botman, che ha già l’accordo con il Milan, ma non c’è quello con il Lille. Una volta sistemati i tre ruoli cardine (difensore centrale, esterno destro e trequartista), il Milan valuterà se aumentare ancora il profilo offensivo con un centravanti che si unisca a Giroud e a Origi (già preso): tutte le strade portano a Scamacca. LEGGI TUTTO