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    Milan, difficile capire la strategia tra piani B e budget ristretto

    TORINO – Si fa fatica, in questi giorni, a capire la strategia del Milan. E si spera, prima poi, che arrivi un comunicato, una notizia, un piccione viaggiatore a spiegare quel che è successo, quel che succede e quel che succederà. Nell’attesa, sono due gli aspetti che in questa fase vanno sottolineati. Innanzitutto, i piani B che il Milan avrebbe comunque messo in preventivo, nel caso in cui fosse confermato, come risulta a più fonti, che il budget per il mercato sia assestato intorno ai 50/60 milioni di euro. Il piano B, per la difesa, prevede che Botman, con il quale Maldini aveva già un accordo ma mancava ancora quello con il Lille, venga lasciato libero di accasarsi altrove, Psg o Newcastle a questo punto importa poco, in quanto non ci sono i soldi per l’acquisto del cartellino. E con altri club pronti a tuffarsi sulla preda, difficile che il Lille consenta pagamenti troppo dilazionati che però consentirebbero al Milan di restare nel budget. Il difensore individuato per fare il quarto (oltre a Tomori, Kalulu e Kjaer) sarebbe Acerbi, in una specie di derby con l’Inter. Difficile che qualcuno si possa appassionare a questa sfida, ma i rossoneri sembrerebbero favoriti. L’altro aspetto riguarda il neo proprietario Cardinale, che si dice essere impegnatissimo negli Usa a raccogliere soci e azionisti per rendere meno pesante il prestati che comunque dovrà chiedere a Elliott per l’acquisto del club. Aspetto sicuramente fondamentale per il futuro del Milan, ma non meno importante sarebbe il mercato, del quale pare invece che Cardinale si stia totalmente disinteressando. LEGGI TUTTO

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    Milan, com'è lontano lo scudetto. E il rinnovo di Maldini…

    TORINO – Un mese fa, ma sembra un secolo, il Milan preparava lo sbarco a Reggio Emilia, contando sul popolo rossonero al seguito e quei due punti di vantaggio che mettevano al sicuro la conquista del 19esimo scudetto, come poi puntualmente verificatosi. Ne sono seguiti giorni di feste e festeggiamenti, cortei e piazze gremite, interviste, ipotesi di mercato, acquisti quasi perfezionati, rinnovi quasi completati. Epperò ci si sempre è fermati al quasi. E adesso la gente comincia a mormorare. Se forse è esagerato dire che un mese dopo ci sono solo problemi e i successi ormai alle spalle, è certamente corretto ipotizzare l’addensarsi (almeno) di qualche nube all’orizzonte. Se sarà tempesta o se tornerà il sereno, sarà questione di settimane se non di giorni. Di sicuro, però, almeno due aspetti sono oggi avvolti dal mistero. La vendita, ad esempio. Tutto fatto, tutto a posto, con firme rimandate a settembre. E fin qui nulla di strano. Ma è sui contenuti, siamo tutti qui a domandarci cosa nasconderanno. E se invece di una vendita fosse per lo più un prestito? E se i soldi per l’acquisto venissero finanziati da Elliott? Per carità, nel calcio se ne sono viste ben di peggio, ma davvero sarebbe incasso di fare chiarezza anche prima di settembre. Chi comanda da qui ad allora? Altra domanda che scotta. Perché se tocca, come pare a Elliott, allora ben si capisce, ed eccoci all’altro aspetto avvolto nel mistero, perché Maldini non ha ancora rinnovato. Dovrebbe farlo con Gazidis, ovvero la stessa persona che, sono parole dell’ex capitano, “è stata poco rispettosa per non essersi mai seduta al tavolo per rinnovare”. E Gazidis, questo rispetto, ha voglia di mettercelo, adesso, oppure se l’è legata al dito, l’accusa di Maldini, e sta temporeggiando? E che senso avrebbe però che Maldini rinnovasse con Gazidis, se da settembre ci sarà RedBird? Ah già, ma tanto l’establishment non dovrebbe cambiare, altra anomalia incredibile in qualsiasi cambio di proprietà. Strategie di difficile comprensione, ma pur sempre strategie. LEGGI TUTTO