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    Vlahovic uomo simbolo della Juve e già torinese doc

    TORINO – Dusan Vlahovic è già l’uomo simbolo della Juventus e lo sarà ancora di più con la rivoluzione bianconera, dopo qualche mese di “apprendistato” e i primi 9 gol dell’avventura sotto la Mole. L’attaccante serbo è già ben inserito nel tessuto cittadino, si gode ogni angolo di Torino, come alla vigilia del match di Firenze, ultima di campionato contro la sua ex squadra. Una merenda in piazza San Carlo, camicia bianca, occhiali e un sorriso grande così. Sì, Dusan è già un torinese doc. E non vede l’ora di vincere qualche trofeo, dopo gli zero tituli di quest’anno. LEGGI TUTTO

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    Firenze, spalti vicini al campo e copertura: così sarà il nuovo Franchi

    FIRENZE – Spalti vicino al campo, copertura e sostenibilità. Sono alcune delle caratteristiche del progetto dello studio Arup, firmato dall’architetto David Hirsch, vincitore del concorso internazionale per il restyling dello stadio Artemio Franchi di Firenze (opera progettata da Pier Luigi Nervi). L’annuncio è stato dato oggi in Comune nel corso di una cerimonia a Palazzo Vecchio, alla presenza tra gli altri del presidente del Coni Giovanni Malagò, del presidente della Figc Gabriele Gravina e del ct azzurro Roberto Mancini.
    Almeno 40mila i posti
    Il nuovo Franchi – che sarà finanziato con i soldi del Recovery Fund – ha una capienza di almeno 40 mila posti, prevede una sottile lama metallica rettangolare posta sopra le tribune storiche dell’impianto e maggior vicinanza tra gli spalti e il campo, come richiesto più volte anche dai tifosi. Nello spazio che si genera tra le due curve (quella originale e quella nuova) si prevede un museo per spazi espositivi (nella curva Ferrovia) e un auditorium (nella curva Fiesole). Rinascerà anche l’area del quartiere di Campo di Marte: sarà creato un parco, oltre a un polo ricettivo di 5000 mq e un polo commerciale, sempre di 5000 mq. Grande spazio anche alla sostenibilità: la nuova copertura dello stadio permetterà la produzione di energia rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici per servire sia lo stadio che gli edifici del masterplan.
    Guarda la galleryFiorentina, ecco il nuovo Artemio Franchi: le foto del progetto
    Il calendario dei lavori
    La roadmap ha tempi certi (e stretti): i cantieri devono partire nel 2023 (probabilmente a ottobre) e chiudere entro il 2026. Il progetto vincitore è stato scelto in una rosa di 31 proposte: a ottobre 2021 la commissione internazionale ha individuato le otto migliori idee progettuali e poi è stato appunto scelto lo studio Arup che ha lavorato in passato anche sugli stadi di Monaco e Pechino. Il senior architect Filippo Minora, che fa parte del team di Hirsch, ha dato come “possibile” l’ipotesi che la Fiorentina possa giocare al Franchi durante i lavori. “Siamo felicissimi – ha aggiunto -. Porteremo i tifosi vicino al campo”. E se il sindaco di Firenze Dario Nardella ha detto che il nuovo progetto è “elegante e sobrio” affermando poi che anche il direttore generale della Fiorentina Joe Barone “è rimasto piacevolmente colpito”, sono arrivate invece alcune critiche dalla Fondazione Nervi: “Ha lasciato un po’ interdetti – il commento – che la cerimonia si sia soprattutto focalizzata sul mondo del calcio”. LEGGI TUTTO