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    La Roma, il comunicato: “Nessuna offerta per l’acquisizione del club”

    Friedkin-Roma, la nota ufficiale
    “In merito a quanto apparso su alcuni organi di stampa, AS Roma precisa di non avere ricevuto allo stato, neanche per il tramite di NEEP Roma Holding srl, alcuna offerta per l’acquisizione del Club. Il Gruppo Friedkin comunica, inoltre, di non avere alcuna intenzione di cedere il Club. Saranno valutate azioni legali nei confronti di chi intende destabilizzare il Club e il Gruppo per ottenere visibilità personale”, si legge sul sito ufficiale della società giallorossa.
    Mourinho, che frecciata alla Roma! Foto virale con l’attaccante invisibile LEGGI TUTTO

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    Zaniolo, pugno duro Roma: resta ma è fuori dal progetto

    ROMA – La rottura tra la Roma e Nicolò Zaniolo è ormai insanabile. Salvo clamorose novità dell’ultim’ora il calciatore rimarrà al club giallorosso da separato in caso. Dopo il rifiuto di partire per la trasferta di La Spezia e la mancata partecipazione all’allenamento del martedì seguente, si è praticamente consumata la rottura definitiva. L’ex Inter ha chiesto di essere ceduto ma ha anche rifiutato la proposta del Bournemouth, unico club che fin qui ha presentato un’offerta ufficiale. Il Milan dapprima si è interessato ma dopo ha desistito. La situazione, dunque, è quella di un Zaniolo che sarà costretto a rimanere nella Capitale contro la propria volontà.
    Zaniolo e la Roma, la decisione dei Friedkin
    Dopo le minacce ricevute in mattinata, Nicolò ha lasciato Roma per tornare a La Spezia. L’atteggiamento del giocatore non è affatto piaciuto ai Friedkin che hanno così deciso di tirarlo fuori dal progetto tecnico del club e nei prossimi giorni potrebbero anche arrivare ulteriori sanzioni disciplinari. L’addio potrebbe arrivare quindi in estate, a patto però che la società acquirente metta sul piatto quanto chiesto dalla Roma. Insomma, i giallorossi non hanno intenzione di svendere il calciatore. LEGGI TUTTO

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    Quelle antiche gestioni dei nuovi americani. Psg-Scamacca per volare nel futuro, anche azzurro

    TORINO – Le dinamiche di mercato offrono lo spunto per “smontare” alcuni luoghi comuni. Da tempo, per esempio, si usa “narrare” che le proprietà americane che sempre più numerose frequentano la Serie A porteranno programmazione tanto nella gestione aziendale quanto in quella sportiva. Invece, almeno per ora è solo, appunto, una narrazione. Il caso più clamoroso ovviamente riguarda il Milan dove, pensate un poco, si è arrivati all’ultimo giorno utile per rinnovare il contratto ai due dirigenti artefici dell’impresa scudetto: Maldini e Massara. Lasciamo da parte l’aspetto mediatico – anche se è legittimo chiedersi se un club “italiano” sarebbe stato trattato con un simile sussiego: ne dubitiamo – e concentriamoci sui motivi concreti che stanno alla base di questo ritardo. Che si riducono sostanzialmente ea questioni di autonomia operativa da parte dei manager. Insomma: a Elliott/Carldinale RedBird piace, assai dicono, metter becco nelle decisioni tecniche e questo a Maldini (in particolare) va sempre meno a genio. Qualcosa che ricorda molto l’invadenza di certe vecchie conoscenze del nostro calcio e che non assomiglia a nulla di “americano”.
    IN LEGA Per nulla “americana” poi è la gestione degli equilibri in Lega. Ci si aspettava un “asse” da parte dei proprietari d’oltre oceano e invece emergono anche tra loro divergenze, si determinano alleanze. Prova ne sui l’ultima puntata andata in Scena in Lega di A con la Roma dei Friedkin a sostenere – unico club contro anche gli altri targati Usa – una offerta del Qatar contro una degli Emirati. Nulla di peccaminoso, per carità, ma appunto la conferma che non basta arrivare da Oltre Oceano perché automaticamente si portino aventi le stesse idee.

    CIAO A margine di queste considerazioni, rileviamo una qustione più squisitamente mercatara: il prossimo passaggio di Gianluca Scamacca al Psg. E chiariamo subito che a noi non scandalizza affatto che il centravanti in pectore della Nazionale maggiore vada a giocare all’estero. Anzi, ci piacerebbe che fosse imitato da moltissimi calciatori italiani che all’estero avrebbero la possibilità di crescere un poco più in fretta e di conoscere il mondo, quello un poco più vero oltre i social e i resort extra lusso. E usciamo dalla banalità: il ct Mancini avrà la possibilità di vederlo ogni volta che vuole: per fortuna il mondo, nonostante in Italia si ostinino a negarlo ancora in troppi, ha confini sempre più labili. LEGGI TUTTO