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    Genoa, quando incanti a Marassi?

    TORINO – Il campionato del Genoa,  in zona Serie A a -2 dal Frosinone primo, è sostanzialmente in linea con le attese dell’estate, anche se la proprietà della 777 Partners, periodicamente, non manca di ricordare alla squadra e all’allenatore Blessin che l’organico è il più forte della B e che dunque la categoria va vinta e basta, non c’è neanche da discuterne. Tuttavia, c’è un dato sul cammino della squadra di Blessin che inizia a farsi preoccupante: il rendimento interno. Il Genoa è in alto soprattuto per quanto hanno ottenuto i rossoblù in trasferta dove hanno vinto 5 partite (a Venezia, a Pisa, a Ferrara in casa della Spal, a Cosenza e a Terni) e perso solo a Palermo. Ma a Marassi, il piatto piange. E la cosa fa ancora più notizia se si pensa a quanto le fortune del Genoa siano da sempre legate all’urlo del Ferraris e in particolare della mitica Gradinata Nord, una delle più belle d’Italia. Basti ricordare quella storica partita del Genoa, ai tempi della A, in casa con la Roma: primo tempo 0-3 per i giallorossi, secondo tempo, col Genoa che attaccava sotto la Nord, partita ribaltata sul 4-3 grazie alla spinta della tana del tifo rossoblù più caldo. Nonostante la B, il Ferraris è sempre quasi pieno, le presenze medie a Marassi superano i 25mila spettatori, numeri inferiori solo a quelli del Bari e l’apporto del popolo rossoblù resta unico. Eppure, finora, pur non perdendo mai, in casa il Genoa ha raccolto  la miseria di 7 punti. Perché in fatto di vittorie interne, la squadra di Blessin è ferma al successo per 1-0 sul Modena della 6ª giornata. In tutte le altre uscite, soltanto pareggi: 0-0 con Benevento e Cagliari, 3-3 col Parma, fino all’1-1 col Brescia di sabato scorso. Un dato che inizia a farsi preoccupante, non s’è mai vista una squadra salire in A con numeri casalinghi così bassi. E non è detto che si riesca sempre a compensarli con un formidabile rendimento esterno. In tal senso, il test di lunedì sera in casa della Reggina, in un Granillo che si annuncia infuocato, potrebbe essere uno dei più probanti dell’intera stagione. Comunque vada a Reggio Calabria, poi bisognerà dare una sistemata alle uscite genovesi. Che prevedono, da qui alla fine del girone d’andata, gare contro Como, Cittadella, Sudtirol, fino a quella col Frosinone del 18 dicembre, e chissà per quella data come sarà messa l’attuale capolista ciociara. Quello che più preoccupa, è una certa sterilità dell’attacco. Se la difesa, con soli 8 gol subiti, è seconda solo a quella del Frosinone (7), l’attacco, con 14 gol segnati, dice che il Genoa finora ne ha fatti meno di squadre come Modena, Pisa e Spal, non certo prime forze. Col Brescia, il pari dei lombardi è arrivato nel finale perché il Genoa, già prima di trovarsi in 10 per il rosso a Badelj, non riusciva a chiudere la partita. Più in generale, la squadra di Blessin soltanto a Ferrara con la Spal è stata capace di vincere con 2 reti di scarto. Perché il Genoa non basa le sue fortune sulla brillantezza offensiva ma su una quadratura di fondo della squadra, “tedesca” come Blessin, a cui è un’impresa fare gol. Però, il mezzo flop col Brescia, una buona notizia l’ha portata: in porta ha giocato il croato Semper perché lo spagnolo Martinez lamentava un problema alla spalla. Per alcuni è stato il migliore dei rossoblù, e non a torto: senza la sua paratona pochi attimi prima che il Genoa passasse in vantaggio con Jagiello, sarebbe stata tutta un’altra storia. Considerato che Martinez finora aveva fatto (a malapena) il suo, con diverse sbavature ma per fortuna del Genoa perlopiù ininfluenti, sarebbe il caso di formalizzare il cambio fra i pali perché Semper in B ha sempre fatto (col Chievo) fior di campionati, con tante parate che portavano punti. E farlo ammuffire in panchina, a 24 anni, che è anche l’età di Martinez, quella in cui si vede quanto vale un portiere, assomiglierebbe a un delitto. LEGGI TUTTO

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    Genoa e Frosinone tentano la fuga

    TORINO – Dopo l’anticipo Bari-Ternana (0-0), l’11ª giornata di Serie B prosegue oggi con sei partite alle 14 e una alle 16.15, il big match Genoa-Brescia. Nei rossoblù assente il portiere Martinez (problema alla spalla), lo rileva Semper (che non è una seconda scelta). I lombardi non vincono a Marassi dal 1979, i liguri vogliono tentare la fuga e Blessin, dopo una settimana perfetta (vittorie in campionato a Cosenza e Terni, Spal superata in Coppa Italia), chiede ai suoi di tenere questo passo che ha portato il Grifone in vetta. Discorso analogo per l’altra capolista, il Frosinone di Grosso che è di scena a Cosenza, coi calabresi reduci da tre sconfitte di fila in cui hanno incassato 10 gol e con Dionigi che si gioca la panchina. Partita delicatissima per il Benevento: arriva il Pisa, che da quando è tornato D’Angelo non ha mai perso (8 punti in 4 gare), Cannavaro che invece ha raccolto due punti in 4 uscite, se la giocherà con una formazione assai rimaneggiata (10 assenti). In caso di ulteriore ko, può succedere di tutto, visto che l’ex difensore aveva già rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta di sabato scorso a Como (respinte da patron Vigorito). Partita verità per il Cagliari di Liverani che ospita la Reggina di Inzaghi: i sardi non possono più sbagliare, rischiano di perdere il treno per la A e devono mettersi alle spalle una settimana difficile (lunedì il ko di Ascoli, poi le separazioni dal ds Capozucca e dal dg Passetti). Ma anche gli amaranto non se la passano bene, vengono da 2 sconfitte di fila, la squadra ha perso l’efficacia delle prime giornate. Tuttavia, Inzaghi dice di voler andare a Cagliari per comandare e tornare a lottare per la A diretta. Per il Parma, reduce dal ko di Bolzano in casa del Sudtirol, sarebbe il momento di tornare a correre: al Tardini c’è il Como, che dall’arrivo di Longo in panchina ha ottenuto 6 punti in 4 gare, anche se resta molto al di sotto delle sue possibilità. Parma comunque rimaneggiassimo: 13 gli assenti, in porta, fuori Chichizola e Buffon, tocca di nuovo a Corvi, parmigiano doc. Occhio anche a Modena-Palermo, nei siciliani inizia a vacillare la panchina di Corini (2 punti nelle ultime 5 gare, coi rosanero in zona retrocessione) mentre gli emiliani cercano l’acuto per archiviare il ko di Pisa di domenica scorsa, arrivato dopo 3 vittorie di fila. Bell’esame per la Spal di Daniele De Rossi che dopo il 5-0 inflitto al Cosenza attende la rivelazione Sudtirol: da quando c’è Bisoli in panchina, gli altoatesini non hanno mai perso, mettendo insieme i 17 punti attuali (in 7 uscite). De Rossi vuole cavalcare l’entusiasmo per il 5-0 sul Cosenza di 7 giorni fa ma il Sudtirol ha tutt’altro spessore, bel test insomma. E attenzione anche alla panchina di Javorcic: il suo Venezia non ha mai vinto in casa, è reduce dal pari di Brescia e oggi arriva l’Ascoli, gasato dalle ultime due uscite, in cui ha vinto a Bari e battuto in casa il Cagliari. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Cittadella.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro punito dalle punizioni: perché?

    TORINO – Il Torino non segna un gol su punizione direttamente battuta in porta dal 21 maggio del 2017, 5 anni e mezzo fa. Genoa-Torino 2-1. Gol di Ljajic. Il serbo era uno specialista dei piazzati, dalla sua partenza si è aperto un buco nero. Un dato statistico fin stupefacente, che si può spiegare anche con motivazioni “strutturali”, al di là dei singoli episodi e di dinamiche sfortunate (vedi ad esempio il quasi gol firmato appunto su punizione da Rodriguez in questo campionato contro l’Inter, con parata semimiracolosa di Handanovic in extremis: ma solo per restare all’ultima occasione più eclatante, perché l’elenco potrebbe essere lungo). E tra le motivazioni “strutturali” possiamo innanzi tutto citare l’assenza o quasi di specialisti: l’ultimo in potenza poteva essere Verdi, transitato però a Torino in un grigiore sostanziale, tra numerose panchine e prestazioni raramente brillanti.

    Quanto era furbo “Ferro”

    Inoltre la squadra granata (e questa era una caratteristica tipica di Belotti, in particolare) negli ultimi anni faticava a prendersi punizioni dal limite: il suo modo di giocare lo portava a cercare di resistere a ogni costi ai falli, buttarsi non era certo un suo marchio di fabbrica. E certe furbizie alla Ferrante, tanto per fare un altro esempio in ottica granata, si sono viste raramente: “Ferro” era straordinario per conquistare falletti sul limite e poi a trasformare le punizioni, che ben sapeva battere. Il 20 dicembre 2020 Verdi aveva segnato da punizione in Torino-Bologna 1-1, ma fu più un harakiri del portiere dei felsinei Da Costa (capace di spedirsi il pallone alle spalle) che una rete “autonoma” del granata. Nella migliore delle ipotesi, l’eccezione che conferma la regola.       
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    In B la 10ª giornata può cambiare tutto

    TORINO – Da oggi alle 14 scatta la 10ª giornata della Serie B, si potrebbe assistere a qualche mutamento al vertice della classifica dove le prime sette squadre sono divise da soli tre punti. Soprattutto nella gara delle 16.15, quando la Ternana ospiterà il Genoa. Gli umbri, in testa da soli, hanno un punto di vantaggio sui liguri che però sono fortissimi in trasferta, 4 vittorie su 5 uscite. Tuttavia la Ternana è la squadra più in forma, salita in vetta dopo 5 vittorie di fila. Partitona insomma, al Liberati, con almeno 10mila spettatori e una folta rappresentanza di tifosi genoani. Negli umbri Lucarelli dice di non dare peso alla classifica e chiede ai suoi umiltà e determinazione. Sull’altro fronte Blessin, reduce dal colpo di Cosenza e dalla vittoria in Coppa Italia eliminando la Spal, vuole chiudere alla grande la settimana, che da buona deve diventare perfetta. L’altra grande sfida è fra le 6 gare delle 14, a Frosinone, dove sbarca il Bari, entrambe a -1 dalla Ternana. I ciociari di Grosso in casa hanno sempre vinto e non hanno ancora incassato un gol. Il Bari, rimasto imbattuto nelle prime 8 giornate, è reduce dal ko interno con l’Ascoli e mercoledì è uscito dalla Coppa Italia, battuto a Parma. Ma nessuno immaginava che a questo punto della stagione si trovassero a un punto dalla vetta e hanno i mezzi per stupire ancora. Nel gruppone delle seconde, c’è anche la Reggina di Pippo Inzaghi che riceve il Perugia ultimo, in settimana tornato sotto la guida di Fabrizio Castori, dopo che Silvio Baldini si è dimesso a seguito dei 3 ko rimediati nelle sue 3 uscite. Super Pippo chiede ai suoi di non sottovalutare la gara e sotto sotto spera di riprendersi la vetta della classifica, persa una settimana fa dopo il ko di Parma. E a proposito di Parma, a -3 dalla vetta, è di scena al Druso di Bolzano, in casa della rivelazione Sudtirol che sente profumo di playoff dopo aver conquistato, con Bisoli in panchina, i 14 punti attuali, frutto di 4 vittorie e 2 pari, senza alcun ko col sostituto di Greco e Zauli. Insomma, un bell’esame per gli emiliani che hanno fatto 10 punti nelle ultime 4 partite ma restano parecchio rimaneggiati (oggi 8 assenti) però recuperano Chichizola per la porta (sempre indisponibile Buffon). Il Brescia, 1 punto nelle ultime 3 uscite, a -3 dalla testa, riceve il Venezia per tornare a correre come quando era salito in vetta. Nei lagunari, che oggi disputerebbero i playout col Palermo, rischia il posto il tecnico Javorcic, reduce da 2 ko di fila. Stesso discorso per Dionigi sulla panchina del Cosenza, che fa visita alla Spal, dove Daniele De Rossi insegue la sua prima vittoria da allenatore, dopo aver esordito con lo 0-0 di Cittadella e aver perso in Coppa Italia col Genoa a Marassi. Nei bassifondi, sfida Fabregas-Cannavaro, cioè fra campioni del mondo, in Como-Benevento: I lariani da tre giornate sono guidati da Moreno Longo con cui hanno raccolto una vittoria e 2 ko. I campani passati all’ex difensore non riescono a decollare (2 punti in 3 partite): in caso di vittoria, il Como acciuffa il Benevento a quota 9. Il turno prosegue domani con due sfide (Pisa-Modena e Palermo-Cittadella) e si chiude lunedì con Ascoli-Cagliari.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Genoa, assalto alla vetta

    TORINO – Passano le giornate e col tempo il Genoa sta dimostrando di poter rispettare il pronostico dell’estate, quando era considerato il primo favorito per la promozione in A. La conferma è attesa per domani a Terni, quando i rossoblù saranno di scena in casa della prima in classifica che li precede di un solo punto. Dunque con la possibilità di fare il sorpasso e magari andare in testa da soli, anche se al vertice della B ci sono 7 squadre divise da appena 3 lunghezze. Però è un fatto che finora il Genoa si sia espresso meglio fuori casa che a Marassi. In trasferta, i ragazzi di Blessin hanno vinto 4 partite su 5 (successi a Venezia, Pisa, Ferrara e Cosenza), perdendo solo a Palermo. Per l’amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, “la squadra ha cominciato forte, si è ripresa dopo una piccola crisi e ora sta giocando molto bene con il nuovo modulo (il 4-2-3-1, accantonato il 4-2-2-2, ndr), che rappresenta l’identità e la forza della squadra. Siamo in crescita e il nostro obiettivo è vincere il campionato e andare in Serie A. Il cammino è ancora lungo ma abbiamo le possibilità di farcela. La Ternana? Arriviamo bene a questa gara, i giocatori sono quasi tutti a disposizione e le assenze non preoccupano perché qui sono tutti titolari. La rosa è forte, andremo là per vincere. Il campionato è lungo e serve regolarità, almeno una media di due punti a gara. Per vincere dobbiamo fare anche di più e per questo dobbiamo mettere tutti i giocatori in campo, ruotarli per restare sempre competitivi. Per questo abbiamo fatto un investimento importante per costruire questa rosa”.Dopo l’unica sconfitta stagionale, il 9 settembre a Palermo (1-0), il Genoa ha raccolto 10 punti in 4 partite. La Ternana di Lucarelli però, ha fatto ancora meglio, mettendo insieme 5 vittorie di fila (con successi importanti in rimonta a Parma e Benevento) che dallo scorso turno l’hanno proiettata in vetta da sola, facendo dimenticare l’inizio sofferto di stagione, in cui le Fere erano cadute ad Ascoli e Modena. Quasi pienone al Liberati: previsti almeno 8mila spettatori, con una folta rappresentanza di tifosi rossoblù. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Serie B, la grande ammucchiata per la A: in tre punti ci sono sette sorelle

    Ternana punti 19
    Con la vittoria di Benevento (da 2-0 a 2-3), gli umbri di Lucarelli hanno conquistato il 5° successo di fila, andando in vetta da soli. La società ripete che l’obiettivo è salvarsi al più presto e poi si vedrà, ma nessuno ha la forma della Ternana. Squadra concreta e forte moralmente (aveva vinto 2-3 in rimonta anche a Parma). Che in avanti ha ritrovato Pettinari dopo un infortunio (gran gol al Vigorito), con Palumbo e Partipilo a supporto che inventano calcio. E a Benevento s’è rivisto in panchina Falletti, arma in più. Sabato c’è Ternana-Genoa per l’esame di maturità.
    Reggina punti 18
    Aveva ragione chi diceva che il primato dei calabresi era figlio di un calendario finora abbordabile? Pippo Inzaghi, prima del ko di sabato a Parma, aveva già perso da Ternana e Modena. Ma nessuno chiede la A agli amaranto già in questa stagione: può essere un vantaggio. Ed è la squadra con la miglior difesa (5 gol al passivo). Però, se si spegne Menez, come a Parma, cala il buio o, perlomeno, diventa una squadra normale. E’ che Inzaghi, pur avendo una buona rosa, non ha alternative all’estro del 35enne francese, a cui può essere concessa una pausa dopo un grande avvio di stagione.
    Frosinone punti 18
    Con l’1- 3 di Venezia (ottenuto anche con un po’ di fortuna), i ciociari di Grosso hanno cambiato marcia anche in trasferta, dove avevano rimediato i 3 ko totali (ma senza demeritare). Anche il Frosinone non ha “l’obbligo” di salire in A, in più propone i migliori giovani della B (come la Cremonese un anno fa). Sabato allo Stirpe arriva il Bari, la miglior partita che potesse capitare per verificare le ambizioni dei ciociari che finora hanno sempre vinto in casa (4 successi).
    Bari punti 18
    Dopo 8 giornate senza ko, sabato i pugliesi di Mignani hanno rimediato, in casa con l’Ascoli, la prima sconfitta stagionale. Un po’ preoccupante, la squadra ha giocato senza ritmo. Ingeneroso scaricare tutto su Cheddira, per la prima volta a secco dopo 7 partite in cui aveva sempre segnato. Se l’italo-marocchino andrà ai Mondiali, per il Bari sarà una grossa perdita. Sabato a Frosinone si capirà se il Bari s’è preso solo un sabato di relax o se affiorano problemi veri. E intanto s’è fatto male il fondamentale Maiello….
    Genoa punti 18
    A Cosenza, i liguri hanno raccolto la 4ª vittoria in trasferta su 5 uscite. Ma conta come l’hanno ottenuta: giocando in 10 dal 34’ e segnando lo 0-2 pochi minuti dopo l’epsulsione. E’ stata la dimostrazione di fiorza che dalla squadra più attrezzata della B si attendeva da tempo. I ragazzi di Blessin non producono bollicine ma tanta concretezza e segnare loro è un’impresa. Anche perché il duo di mediana Strootman-Frendrup, non ha eguali in B, l’ex Roma ci tiene a dimostrare. che non è finito. Sabato Genoa a Terni per tentare il sorpasso in vetta.
    Parma punti 16
    Il 2-0 di sabato inflitto all’ex capolista Reggina, dimostra che Pecchia può spalare le macerie di due stagioni fallimentari. Successo ottenuto con 8 indisponibili, a dimostrazione di quanto talento ci sia nel Parma, bisognava solo scrollarsi di dosso le scorie delle scorse annate. Finora però, si sono messe le basi per una stagione al top, per riuscirci servono ulteriori conferme.
    Brescia punti 16
    Un punto nelle ultime 3 uscite, il Brescia di Clotet che era stato in testa sembra aver smarrito la vena buona. Per una piazza simile, le ambizioni sono d’obbligo. Ma non ha torto il tecnico spagnolo quando parla solo di salvezza, vista la rosa ridotta all’osso. Le individualità di spicco però, non mancano. E nel ko di Cagliari la nota lieta è stato il 2° gol in carriera di Giacomo Olzer, 21 anni, scuola Milan, giunto nella contropartita per Tonali: può fare strada. LEGGI TUTTO

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    La Reggina di Inzaghi all'esame Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo Venezia-Frosinone (1-3 che ha portato i ciociari di Grosso temporaneamente in vetta, assieme a Reggina e Bari), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare, sette alle 14 e una alle 16.15, dove il Bari, spera di allungare ricevendo l’Ascoli. Mignani, la guida dei pugliesi, dice di sorriderci su al pensiero che la squadra ora sia considerata una favorita per la A. Certo, le big sarebbero altre, ma è anche vero che il Bari non ha ancora perso e sembra avere una marcia in più di tutti, col miglior attacco del campionato, 18 gol, di cui 13 segnati dalla premiata ditta Cheddira & Antenucci, i migliori marcatori del torneo (8+5). Proverà a limitarlo l’Ascoli di Bucchi, che non se la passa bene (2 punti nelle ultime 5 partite), avrà in difesa Bellusci squalificato, con l’allenatore che potrebbe essere messo in discussione in caso di pesante ko. L’altra capolista, la Reggina, ha un esame di maturità non da poco, va a Parma, cioè in casa di una delle squadre teoricamente più attrezzate per la promozione. Negli emiliani però, è lunga la lista degli indisponibili e nelle ultime ore s’è aggiunto anche Man, in totale sono 8 gli assenti per Pecchia, compreso lo squalificato Juric. Buffon è fuori e visto che Chichizola non è al meglio, potrebbe esordire fra i pali il 21enne Corvi, parmigiano doc. Finora, i calabresi di Inzaghi hanno beneficiato di un calendario relativamente abbordabile, questa potrebbe essere la gara della verità sulle effettive ambizioni della piazza, scossa in settimana da una perquisizione della Finanza in sede (ma per faccende legate alla precedente proprietà). Sfida di richiamo anche a Cagliari, dove sbarca il Brescia. I sardi, a -7 dalla vetta, un punto nelle ultime 3 gare, non possono più fallire e la squadra, per dare un segnale, ha chiesto di preparare la sfida in ritiro, senza che glielo chiedesse la società. I lombardi hanno perso il 1° posto dopo il pari interno col Cittadella e continuano a sostenere che l’obiettivo stagionale, visti i problemi giudiziari di Cellino e la rosa ristretta (ma rientra Cistana dall’infortunio, partirà dalla panchina), non può essere che la salvezza, anche se il 1° posto dista solo 2 punti. Clotet, tecnico del Brescia, sarà assente (ha l’influenza), lo rileva in panchina Gastaldello, uomo di fiducia di Cellino, probabilmente andrà anche lui in panchina da dirigente accompagnatore, nella piazza dove è stato presidente per 22 anni. Il Genoa, a -3 dalla vetta, ha mostrato finora solo parte del suo sconfinato potenziale. Il Grifone va in casa del Cosenza, dove in passato non ha mai vinto (5 ko e altrettanti pari). I calabresi di Dionigi non vanno presi sottogamba: è vero che nell’ultima uscita hanno perso al Granillo il derby calabrese con la Reggina, ma prima in casa hanno messo sotto l’ambizioso Como e sentono aria di playoff anche se l’obiettivo è una salvezza il più possibilmente tranquilla. Riflettori anche a Cittadella, dove sbarca la Spal in cui fa l’esordio assoluto da allenatore Daniele De Rossi che in settimana ha rilevato Roberto Venturato. Le squadre hanno gli stessi punti, 9, e inseguono la svolta, anche per non rischiare di essere risucchiate nella zona calda della classifica. E occhio anche a Palermo-Pisa: nei siciliani, Corini è reduce da 3 ko di fila ma avrà  ancora un paio di partite prima di rischiare l’esonero, di sicuro i rosanero sono una delle delusioni più grandi. Il Pisa è in ripresa: col ritorno di D’Angelo i toscani hanno lasciato l’ultimo posto e raccolto 4 punti nelle 2 uscite col tecnico-guru. Cannavaro invece, col suo Benevento insegue la prima vittoria su una panchina italiana (dopo 2 pari) ma non sarà semplice, ospitando una Ternana che è forse la squadra più in forma, viene da 4 vittorie di fila (come il Bari) e per quanto Lucarelli e patron Bandecchi invitino tutti alla calma, l’essere a -2 dalla vetta fa sognare tutta la città. Nel Benevento si rivedrà Forte in avanti (partirà dalla panchina) ma la squadra resta parecchio rimaneggiata. Il Modena di Tesser, in grande ripresa dopo due vittorie di fila, riceve il Como, da due turni sotto la guida di Longo che s’è sbloccato nell’ultima uscita battendo il Perugia, anche se i lariani restano attardati a 6 punti e le tante stelle, fra cui Fabregas, devono dare di più per raddrizzare la stagione. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Stasera Genoa-Cagliari: chi è da A?

    TORINO – Serata di gala in Serie B per l’anticipo dell’8ª giornata: alle 20.30 a Marassi va in scena Genoa-Cagliari, entrambe retrocesse dalla A, entrambe considerate in estate le prime favorite per la promozione, anche se i liguri sono a -1 dalla vetta (occupata da Bari, Reggina e Brescia) e i sardi, reduci da due sconfitte di fila in casa con Bari e Venezia, a -5. Nel Genoa, che invece viene da due vittorie consecutive (in casa col Modena e a Ferrara con la Spal), Blessin invita i suoi ragazzi a dare tutto per andare (almeno per una notte) in testa, avvisandoli però: il Cagliari è una squadra ferita e arrabbiata, ci vorrà una prova super. Il tecnico tedesco ha ancora qualche dubbio sulla formazione ma è probabile la conferma della stessa squadra che ha vinto a Ferrara, impostata sul più funzionale 4-2-3-1 (ormai in soffitta il 4-2-2-2 delle prime giornate), lo stesso modulo della passata stagione, grazie al quale non casualmente a Ferrara si è sbloccato su azione il bomber Coda, perché più padrone dell’attacco. Nel Cagliari, Liverani attende una reazione dalla squadra, una terza sconfitta di fila farebbe perdere contatto col vertice e la situazione si farebbe pesante. E in caso di brutto ko, anche la posizione dell’allenatore finirebbe in discussione, girano già i nomi dei possibili sostituti (Diego Lopez, Andreazzoli, Iachini, Stellone). Il dubbio principale sulla formazione dei sardi, è la posizione che occuperà in campo Nandez: nel 4-3-2-1 in appoggio (con Mancosu) all’unica punta Lapadula, o a centrocampo, sulla destra. Attesi al Ferraris almeno 23mila spettatori, l’ultima sfida fra le due squadre risale al 24 aprile, ovviamente in Serie A, 1-0, con la firma all’ultimo minuto di Badelj.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO