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    Juric riabbraccia Vlasic: punto fermo del Torino

    TORINO – L’ultimo a essere sostituito in una partita del Toro, l’ultimo della rappresentanza granata a lasciare il Qatar. Nikola Vlasic da Spalato – città che ha dato i natali pure a Juric – si conferma nei panni del “pitbull”: una prima volta lo aveva così battezzato il tecnico croato, poi il soprannome era stato fatto proprio da Cairo. Domani sarà il giorno del ritorno al Fila anche per l’attaccante esterno della Croazia che Vagnati punta a riscattare dal West Ham: il diritto è fissato a 15 milioni, il giocatore ne vale attorno ai 25. Il riscatto costa caro, ma il disturbo sarebbe ampiamente ripagato.

    Mercato: manca Praet, Vagnati ci punta

    Vlasic nel Toro in campionato ne ha giocate 15 su 15, subentrando una volta – a Monza – e uscendo sempre in una sola occasione – col Bologna -: per il resto ha realizzato filotto pieno. Ergendosi anche a bomber principe dei granata: 4 gol. Tre reti consecutive a Cremonese, Atalanta e Lecce, una con la Samp prima del pari di Roma che avrebbe chiuso la prima parte della stagione in favore del Mondiale. Che Vlasic ha attraversato da protagonista: delle 48 totali con la Croazia (7 i gol) sei sono state disputate in Qatar. Ha perso soltanto la terza del girone contro il Belgio per infortunio, per il resto ha sempre preso parte alla cavalcata che ha portato i croati al terzo posto (al ko in semifinale contro l’Argentina ha fatto seguito il successo contro la sorpresa Marocco). Vlasic è la punta di diamante di un reparto granata dotato di altri due elementi di alto livello: Radonjic e Miranchuk. Manca il quarto: Vagnati resta forte su Praet del Leicester, una possibilità è sempre Rossi del Fenerbahce. E il 2 gennaio, data di apertura del mercato, si avvicina. Poi il 4 ci sarà la ripresa del campionato: se Vlasic mercoledì a Monza fosse risparmiato, in vista della gara interna contro il Verona, prima del 2023, sarà regolarmente in campo. Da pitbull qual è.
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    Torino, manca il gol. Zero squilli con la Cremonese

    TORINO – Un Toro svuotato di titolari e con anche parecchie riserve out (10 assenti) disputa un’amichevole senza storia con la Cremonese. Nel senso che davvero non passerà neanche alla microstoria. Uno 0 a 0 con pochissimi squilli, decisamente noioso e infarcito da errori continui. Preparazione invernale in corso e poca concentrazione per tanti. Adesso però risuona un vero allarme a centrocampo, già pensando al 4 gennaio, ripresa del campionato contro il Verona. Linetty ancora lungodegente per una lesione muscolare, Ricci out per un affaticamente allo stesso polpaccio che a settembre lo tenne fuori per oltre un mese, Lukic improvvisamente colpito da febbre in mattinata come da comunicazione ufficiale del club (influenza da… mercato?) e ora anche Ilkhan infortunato, e presumibilmente per parecchio. Caviglia destra ko, brutto trauma distorsivo con rischio fratture e interessamento dei legamenti: il ragazzo, in stampelle, è stato accompagnato subito in ospedale per esami. Si teme uno stop molto lungo. Circa mille gli spettatori. Rappresentanza degli Ultras in Maratona: han cantato dall’inizio alla fine pure per scaldarsi, si sono uditi anche cori di contestazione a Cairo.
    Torino, l’urlo di Ilkhan
    Partita noiosa, senza squilli, se non un paio di discese in velocità di Radonjic, in dribbling ripetuto, un’occasione non finalizzata da Sanabria, splendidamente lanciato da Miranchuk, e un diagonale in mischia di Schuurs parato in tuffo da Carnesecchi. Turnover su entrambi i fronti, ordinaria amministrazione per Vanja, ritmo blando, molti errori di misura e leggera supremazia territoriale del Torino, ma senza sfondare. L’unico fatto veramente da sottolineare è il brutto infortunio occorso al 28’ a Ilkhan: portato subito in ospedale per esami, si temono lesioni se non fratture alla caviglia destra (Dessers gli è franato malamente addosso commettendo un fallo davvero evitabile, dopo un contrasto aereo: urlo del turco e uscita immediata, molto claudicante, a fatica, sostenuto dai preparatori, appoggiando il piede a malapena, tra continue smorfie di dolore).
    Torino, bene Gineitis
    Elogiabile, nel contempo, la prova da titolare di Gineitis, centrocampista di 18 anni, prodotto della Primavera: buona presenza e personalità.
    Vojvoda, che svista
    Ripresa ancor più povera di contenuti, ma non solo per i tanti cambi sia nel Toro sia nella Cremonese. Sono continuati gli errori marchiani nel fraseggio (uno clamoroso di Vojvoda, che con un retropassaggio ha lanciato Demmers solo davanti a Vanja: conclusione parata, come più avanti su una bordata ravvicinata di Afena-Gyan). Il kosovaro di Juric ha anche sprecato una buona opportunità con un tiro a giro centrale dal limite. Vicino al gol invece Adopo con un diagonale radente in una buona percussione. Ma soprattutto Gineitis nel finale con un missile deviato in angolo da Sarr. E ora il Monza: prossima amichevole per il Toro il 28, in Brianza.

    TORINO-CREMONESE 0-0
    TORINO (3-4-2-1)Milinkovic Savic (30’ st Berisha); Djidji (14’ st Rodriguez), Schuurs (29’ st Buongiorno), Zima (29’ st Bayeye); Lazaro (30’ st Weidmann), Ilkhan (30’ pt Adopo), Gineitis, Vojvoda (30’ st Dembele); Miranchuk (30’ st Edera), Radonjic (14’ st Ciammaglichella); Sanabria (29’ st Caccavo). A disposizione: Fiorenza, Adopo, Ruszel, Wade, Antolini. Allenatore: Juric
    CREMONESE (4-3-1-2) Carnesecchi (1’ st Sarr); Ghiglione (1’ st Lochoshvili), Hendry (32’ st Vasquez), Bianchetti (22’ st Aiwu), Sernicola (32’ st Baez); Pickel (22’ st Tsadjout), Ascacibar (14’ st Castagnetti), Milanese (14’ st Meite); Okereke (22’ st Zanimacchia), Dessers (14’ st Ciofani); Bonaiuto (14’ st Afena-Gyan). A disposizione: Saro, Valeri, Acella, Escalante, Quagliata, Lochoshvili. Allenatore: Alvini
    ARBITROGualtieri di Asti
    NOTE spettatori circa mille. Ammoniti: nessuno. Angoli: 7-0. Rec. tempo: pt 1, st 0 LEGGI TUTTO

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    Ricci, musica per il Torino. Investimento da 8,5 milioni che vale

    TORINO – Non sarà certo un affaticamento muscolare a fermare l’ascesa di Samuele Ricci. Il centrocampista del Torino, infatti, è sempre più centrale nel progetto di Ivan Juric. Tanto più che resta in bilico la situazione di Sasa Lukic, sempre sospeso tra rinnovo e cessione. Un anno fa suppergiù il passaggio dall’Empoli al club granata. Un investimento di circa 8,5 milioni per un prospetto che intriga anche Roberto Mancini in ottica nazionale. Ricci, nel frattempo, lavora per farsi trovare pronto per la ripresa del campionato il 4 gennaio contro il Verona e nel tempo libero si applica sulla chitarra: musica per il Toro, in regia. LEGGI TUTTO

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    Toro, Juric perde ancora Pellegri: ecco come cambiano i piani di Vagnati e Juric

    TORINO – Domani, venerdì 23 dicembre, alle ore 14.30 allo stadio Grande Torino, amichevole tra il Toro e la Cremonese. Non ci sarà Pietro Pellegri, che nell’allenamento di mercoledì 21 si è procurato un indurimento muscolare e dunque, per precauzione, non sarà schierato. Per il giovane attaccante continuano i problemi fisici. Di sicuro ci sarà Antonio Sanabria. E gli occhi saranno puntati su di lui. Il paraguaiano, che sino ad oggi sotto il profilo del gol ha deluso, deve dimostrare di essere ancora in grado di realizzare qualche rete necessaria alla squadra per fare il salto di qualità. Se il 26enne tra Cremonese e Monza (ultimo test) non si sbloccherà, la società a gennaio andrà alla ricerca di una prima punta in grado di raggiungere la doppia cifra. LEGGI TUTTO

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    Torino: domani test con la Cremonese

    TORINO – Domani alle ore 14.30, allo Stadio Grande Torino, i granata affronteranno in amichevole la Cremonese. Un test importante di preparazione alla ripresa del campionato, quando il 4 gennaio la squadra di Juric affronterà, davanti ai propri tifosi, il Verona. C’è molta attesa per il test di domani per valutare quale sarà l’approccio di Lukic, il centrocampista serbo che in un’intervista “esplosiva” prima del Mondiale ha manifestato, anzi ha ribadito in maniera perentoria, la volontà di lasciare il Torino per andare a giocare in un club più competitivo, ovveroun club che disputi la Champions League. Juric e i dirigenti vogliono capire se il giocatore è motivato per i prossimi impegni oppure se ha ancora la testa altrove. Quasi sicuramente sarà ceduto al miglior offerente perché il club non vuole ripetere l’errore fatto con Belotti che se n’è andato a parametro zero. A Lukic il contratto scade nel 2024 e, di conseguenza, non c’è tempo da perdere. Sul giocatore serbo ci sono Roma e Napoli più alcuni club di Premier. E il Toro ha già fissato il prezzo: non meno di 15 milioni. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juric, c’è il Wolfsburg! Non solo Premier. Pure la Bundesliga

    TORINO – La partita è aperta, tutta da giocare e dall’esito quanto mai incerto. La partita in questione è il futuro di Ivan Juric. Tre le possibilità: la risoluzione del contratto a fine stagione, la permanenza fino alla scadenza naturale fissata nel 2024 (il croato aveva firmato un triennale), o il prolungamento del rapporto. Chiara e palesata la volontà dei vertici dirigenziali, cioè del presidente Urbano Cairo e del suo uomo mercato Davide Vagnati: puntano non solo alla conferma dell’allenatore, ma anche ad allungare il rapporto con Juric. Questo l’obiettivo che si sono posti, nel momento in cui il patron ha deciso di far sottoscrivere al dt un nuovo contratto con scadenza fissata al 30 giugno del 2025.

    Dall’altra parte c’è però Juric, in questa fase aperto a ogni soluzione: compresa quella che lo può portare al Wolfsburg. Già, dall’estero è questo il club tedesco che, oltre alle inglesi Nottingham e Southampton, ha preso informazioni su Ivan attraverso il suo entourage. Con l’ex del Verona che, dal canto suo, mantiene una posizione d’attesa. Vuole continuare a valutare l’operato della società, in particolare ma non solo in tema di mosse sul mercato. Prosegue, Ivan, a mantenersi nella posizione dell’osservatore, in attesa di avere a disposizione ogni elemento per operare la scelta. In tal senso la prossima finestra di mercato prevista tra il 2 e il 31 gennaio sarà utile a tutti: a Cairo e Vagnati per dare un segnale forte al proprio allenatore dotando il Toro innanzi tutto di quel centrocampista e di quell’attaccante necessari, al netto di ogni uscita, a Juric per pesare le ambizioni del club.

    Dai primi tempi qualcosa è cambiato, le sfuriate per farsi ascoltare senza pretendere la luna, ma battendo i pugni per avere i calciatori giusti per sviluppare la sua proposta di gioco sono parzialmente servite. In estate la rosa si è ad esempio impoverita a causa delle partenze di Belotti e Bremer, Mandragora e Pobega, Praet e Brekalo, ma è stata pure rinforzata da arrivi importanti: si pensi a Schuurs, o a Vlasic e Miranchuk per arrivare allo stesso Lazaro che, rispetto al rendimento atteso, è una tra le sorprese più nitide di questa stagione granata (pur con tutte le pause del caso, ma anche Radonjic sta dando un contributo in fantasia e pericolosità, al Toro). Mancano, e le prestazioni lo hanno evidenziato e ribadito più volte, un centrocampista e un attaccante di media/alta prolificità. Il Torino è senza un frangiflutti davanti alla difesa avendo perso in un colpo solo Pobega e Mandragora, e alle spalle di Ricci, Lukic e Linetty il tecnico ha davvero poco: Ilkhan che ha doti e limiti coerenti ai suoi 18 anni, e Adopo che sembra ancora acerbo per la categoria. In attacco basta un numero, per dire che un centravanti serve come il pane: Sanabria in campionato ha segnato 2 gol, Pellegri è fermo a uno. Anche sommate assieme, si tratta proprio di poche reti: appena 3.

    E così se da una parte Juric mette sulla bilancia gli sforzi fatti, dall’altra pesa le mancanze di questo club. Emerse sul mercato, come nello sviluppo delle strutture e della società stessa. Scarna quest’ultima, incomplete (il Fila) o inesistenti (il Robaldo) le strutture. Ragioni che mantengono in bilico l’allenatore. Da un lato c’è il Toro, una tifoseria che lo adora e un club dal quale bene o male sa cosa aspettarsi, dall’altro la possibilità di stracciare un contratto – quello con Cairo ripetiamo che si esaurirà nel 2024 – per poi firmarne un altro (come a Verona, nel 2021). In questo secondo caso, probabilmente, non con una società italiana. Juric ha un ingaggio da circa 2 milioni netti annui, tetto di spesa che taglia fuori molte eventuali pretendenti. Potrebbero pensarci l’Atalanta o magari la Fiorentina, ma Gasperini e Italiano sono pure legati ai rispettivi club fino al 2024, con i club stessi che avranno facoltà di esercitare un’opzione unilaterale di rinnovo per un’altra stagione (fino al 2025).

    Non a caso i sondaggi più convinti, per Juric, sono arrivati dall’estero, in particolare da Inghilterra e Germania. Nei giorni scorsi si era dato conto dell’interesse del Nottingham (la prima a farsi sotto) e del Southampton, mentre fresca è la notizia relativa alla tedesca che ha preso informazioni: il Wolfsburg. Club al quale, la scorsa estate, Brekalo ha fatto ritorno dopo la positiva annata trascorsa con Juric in granata. Brekalo che, dopo aver inizialmente rifiutato di restare a Torino, sempre nel corso dell’estate era tornato sui suoi passi chiedendo a Vagnati di acquistarlo: una scelta modificata anche e soprattutto per il desiderio di continuare il percorso di crescita alle dipendenze di Ivan. No, grazie, la comprensibile risposta del dt. Paradossale sarebbe la partenza di Brekalo a gennaio – tra le altre, in Italia, lo vogliono Monza e Fiorentina – e l’arrivo di Juric al Wolfsburg in estate. Così fosse, all’attaccante croato nessuno leverebbe più l’etichetta di “uomo giusto al posto sbagliato”. LEGGI TUTTO

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    Zima e il Torino: “Sarà il mio anno”

    TORINO – «Sarà il mio anno»: David Zima ne è sicuro e va diffondendo il messaggio nello spogliatoio granata come tra le persone che più sono vicine al ceco. Il centrale prelevato dallo Slavia Praga si è presentato a Torino con l’atteggiamento mentale giusto, da subito mettendosi a disposizione di Juric con la voglia di migliorare.

    In concorrenza con Djidji per la ripresa del campionato

    E il tecnico croato di questo ha tenuto conto, tanto da utilizzare Zima in 20 partite di campionato, al primo anno in maglia granata. E 7 sono state le presenze nella Serie A in corso. Juric sa che il centrale merita fiducia, ma ogni giorno pesa anche con mano il margine di crescita di un ragazzo ancora giovane: Zima ha infatti compiuto 22 anni da poco più di un mese (l’8 novembre). Il tempo c’è – anche considerato che il contratto è blindato fino al 2025 – ma Zima vuole che il prossimo, cioè il 2023, sia l’anno della svolta, quello nel quale operare il passaggio da giovane di belle speranze, ad assoluta certezza della retroguardia granata. Possibile, intanto, nel test contro la Cremonese di dopodomani Zima venga impiegato, da Juric, anche in vista della ripresa del campionato. Il 4 gennaio contro il Verona sarà infatti squalificato Buongiorno, con Zima e Djidji che sono candidati a prenderne il posto.

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