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    Come si cambia: con Praet il Toro di Juric ancora più offensivo

    TORINO – Con l’eventuale arrivo di Praet e la probabilissima partenza di Lukic, il Toro diventerà ancora più spregiudicato. Proprio come vuole Juric. Perché il belga è molto più offensivo del serbo. E se, come pare, il tecnico croato riuscirà ad ottenere il suo giocatore preferito (Praet appunto) prepariamoci a vedere una squadra tutta fantasia. Perché nei piani dell’allenatore c’è anche un sistema che prevede tutti i suoi trequartisti in campo visto che il belga è uno che sa anche difendere per poi impostare.
    Praet con Ricci e Linetty: che Toro
    Immaginate un centrocampo con Praet, Ricci e Linetty: tre elementi che sanno catturare palloni. Con Miranchuk a destra e Radonjic a sinistra a completare un centrocampo a cinque. Poi Vlasic più avanti in qualità di trequartista puro con un’unica punta che può essere Pellegri con Sanabria come alternativa. Di sicuro, dalla cintola in su, vedremo un Toro con tecnica, grinta e fantasia. Naturalmente Juric aspetta di avere tutti i suoi giocatori per provare il nuovo schema perché l’intenzione sarebbe quella di schierarli tutti. Con la difesa che, ovviamente, resterebbe a tre. LEGGI TUTTO

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    Il Torino a Juric: “Rinnoviamo il contratto”

    TORINO – «Ivan, noi siamo felici di andare avanti con te. Rinnovi? Prolunghiamo? Ci mettiamo al tavolo? Diamo una bella lucidata al percorso di crescita assieme?». La proposta “made in Cairo”, con Vagnati convinto ambasciatore, è stata presentata nei giorni scorsi a Juric. E così una notizia squarcia un intero sipario. Getta una luce completamente nuova sul futuro di Juric e del Torino e proietta già i destini intrecciati persino oltre il 30 giugno del 2024, l’attuale scadenza del contratto che lega l’allenatore croato al club granata. Una notizia con l’iniziale maiuscola, va detto: perché tutto quello che era successo in estate, in negativo, viene ribaltato dalla realtà dei fatti, oggi, sull’onda di una positività che Urbano Cairo e Davide Vagnati intendono dispensare, a modo loro, sulla strada battuta dal tecnico. Era fine luglio quando il dt e Juric finirono per mettersi le mani addosso nel parcheggio dell’hotel di Waidring, il ritiro estivo in Austria, al colmo di un litigio forsennato che raggiunse l’acme, come la valvola di una pentola pressione che all’improvviso non tiene più. Cairo, a dir poco sconcertato a Milano, non sapeva nemmeno più cosa pensare: e adesso che faccio, li caccio tutti e due? Ma poi? Poco meno di 4 mesi dopo, il mondo si è letteralmente ribaltato. E la scena ci mostra due persone, il presidente e il dt, determinati persino a corteggiare con parole sempre più morbide quell’uomo tanto acuminato, difficile da comprendere e da gestire, ora simpatico, ora scontroso, facile agli scatti d’ira, spigoloso, restio per carattere a trovare sulla sua tavolozza le sfumature dei grigi. Pur tuttavia, un grande allenatore. Un tecnico che in un anno e mezzo ha saputo trasformare una baracca appoggiata su uno scafo pieno di falle, nella tempesta, in una galera dei pirati agile a salpare e a muoversi con efficacia in mare aperto, anche tra le onde più grosse.

    La qualità di Juric

    Quando Juric prese in mano il Torino, due estati or sono, la squadra proveniva da un paio di campionati da incubo, vissuti entrambi con lo spettro della retrocessione davanti agli occhi. Una contestazione imperante contro Cairo, una sensazione di disfacimento progressivo, un gruppo di giocatori allo sbando, uno spogliatoio dilaniato.  Juric non le ha mai mandate a dire, anzi. Già dopo poche settimane vissute in granata sentenziò: «La situazione che ho trovato è allucinante a ogni livello, non credevo di scoprire una realtà del genere, qui c’è un lavoro immenso da fare se vogliamo crescere sia come società, sia come strutture, sia come squadra. C’è tutto da fare, tutto»: la tabula rasa che tratteggiavamo nelle righe precedenti. Un Toro coventrizzato più da una gestione societaria inadeguata che da allenatori non all’altezza. Juric è man mano riuscito a restituire ai giocatori identità, orgoglio, unità. Ha dato loro un’impronta netta: rivoluzione nell’organizzazione del lavoro, forme di anarchie sconfitte, personalità in campo, un gioco garibaldino, identità e coraggio, una sorta di tremendismo 2.0 sul prato. Il 10° posto finale sembrò fin un Natale, rispetto allo sprofondo del biennio precedente. E se questo è il quadro generale, i dettagli risultano ancor più luminosi.   Juric, per Cairo, rappresenta un piccolo re Mida: che oggi, con una rosa meno completa, ha già persino 3 punti in più dell’anno scorso (7, se le partite finissero 10 minuti prima…). Un taumaturgo del genere non se lo vuole far scappare a nessun costo, il pres: vedi l’attuale proposta di rinnovo almeno sino al 2025 con miglioramenti anche nell’ingaggio, già adesso da 2 milioni netti. Lui e Vagnati lo hanno deluso sul mercato, estate dopo estate. Ora Cairo prova a riconquistarlo, quell’incontentabile di Ivan: quell’insopportabile grillo parlante, quel criticone indefesso, quel rompiscatole pazzesco. Però bravo, bravissimo come allenatore. Uno dei migliori tra coloro che allenano in A, oggi. Tuttosport lo scrive da un anno e mezzo: la salvezza può essere rappresentata dalle elettrostimolazioni di Juric. I tifosi lo adorano in crescendo, da un anno e mezzo: a ogni partita, cori per lui. Cairo non può permettersi il lusso di perdere un… medico, un luminare così. «Allora, Ivan: prolunghiamo il contratto in queste settimane di sosta?».  
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    Torino: si riprende il 28 novembre

    TORINO – Una settimana di vacanza, poi altri sette giorni di lavoro in casa per mantenere la condizione atletica. Quindi, il 28 novembre, il ritrovo per cominciare la nuova preparazione di questa annata così particolare. È questo il programma del Torino, che si allenerà al Fildadelfia fino al 5 o al 6 dicembre. Mercoledì 7 la partenza per il ritiro di Murcia, in Spagna, dove i granata disputeranno due amichevoli ancora da definire ma sicuramente contro avversarie di un certo calibro. Il rientro a Torino è programmato per il 18 dicembre. Già fissato un test il 23 al Grande Torino contro il Monza. LEGGI TUTTO

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    Roma-Torino, l'amarezza di Juric: “Dominato per 70', tantissimo rammarico”

    ROMA – Domenica agrodolce per il Torino di Ivan Juric raggiunto al 94′ dalla Roma per un 1-1 che va stretto ai granata dopo la partita giocata. L’allenatore serbo ha commentato ai microfoni di Dazn la partita: “Oggi abbiamo fatto veramente benissimo. Negli ultimi 20′ inizia la battaglia, la partita diventa diversa e entrano in gioco piccoli fattori che a noi mancano e poi sono mancati anche i cambi – aggiunge – Fino al 70′ abbiamo dominato. Poi è cambiata la partita e ci è mancata clamorosamente fisicità per reagire e portare il risultato a casa. C’erano tutti i presupposti per farlo. Mancavano anche i cambi giusti, visto che eravamo senza Lukic, Aina e Schuurs. C’è tantissimo rammarico”.
    Su Linetty
    “Ha fatto benissimo insieme a Ricci. Sono molto contento di loro. Linetty sta facendo molto bene quest’anno, l’anno scorso giocava meno. E’ rimasto quest’anno. Lui, Ricci e Lukic mi danno grandi soddisfazioni”.
    Sulla classifica
    “Siamo andati oltre le mie aspettative, considerando che abbiamo perso anche un punto di riferimento come Bremer. I ragazzi sono splendidi, hanno lavorato tantissimo e fatto splendide partite. Il bilancio è molto positivo, per essere ancora più competitivi e completarsi”.
    Guarda la gallerySarà l’aria di Roma…Radonjic come Simeone e Zaniolo FOTOIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, Juric: “Pellegri e Lukic out, Sanabria sta meglio. Mourinho? Un top”

    ROMA – Il Torino vuole provare a chiudere al meglio il suo 2022 e, per farlo, dovrà battere all’Olimpico la Roma di José Mourinho. Il tecnico granata Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida con i giallorossi, l’ultima prima della sosta per il Mondiale in Qatar: “Mi sembra che la Roma abbia giocato delle buone partite, solo i risultati sono andati male. Troveremo un’avversaria motivatissima e pronta sempre difficile da affrontare, soprattutto all’Olimpico”. Sugli infortunati, l’allenatore croato fa subito chiarezza: “Pellegri non è riuscito a recuperare, e non sarà della partita, così come Lukic. Pietro ha fatto un tentativo stamattina, ma ha un edema osseo e prova molto dolore alla caviglia. Sente delle fitte e non riesce. Sanabria invece sta meglio e in un allenamento ha fatto bene, ma difficilmente potrà giocare tutti i 90 minuti: dobbiamo vedere se farlo iniziare o inserirlo a gara in corso. Lunedì Schuurs vedrà uno specialista e poi capiremo di più. Ci auguriamo che non venga operato, perché altrimenti sarebbe uno stop lungo”
    Juric: “500 giorni al Torino? Spero di fare ancora meglio. Mourinho è top”
    Sui 500 giorni sulla panchina del Torino, Juric ha commentato così: “Si tratta di un traguardo niente male, dai. Spero di continuare e di fare ancora meglio: 500 giorni sono tanti”. Invece, su José Mourinho: “E’ un allenatore top. In tanti anni ha scritto qualche libro, in quel momento era innovativo. Il suo metodo di lavoro era interessante, come divideva la settimana di lavoro e usava termini diversi. Erano molti calcistici, è stato un libro bello e interessante. Ma era tanti anni fa, quel libro mi è piaciuto tantissimo”.

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    Torino: Schuurs a rischio operazione

    TORINO – L’unica buona notizia, mettiamola così, è che dopo la prossima giornata il campionato si ferma per la sosta dovuta al Mondiale. E dunque ci sarà davanti più tempo per consentire a Perr Schuurs di recuperare dalla lussazione alla spalla destra riportata ieri sera contro la Sampdoria. Il centrale olandese ha lascato lo stadio con un tutore e poi si è recato subito in ospedale per i primi controlli. Oggi i nuovi accertamenti hanno evidenziato una lussazione gleno-omerale che è stata ridotta. Schuurs dovrà sottoporsi a ulteriori accertamenti strumentali nei prossimi giorni e soltanto allora si andrà a definire il percorso terapeutico da seguire: ovvero, se sarà necessario effettuare un intervento chirurgico, eventualità sulla quale si è espresso ieri sera Juric con termini preoccupati, o se limitarsi a una riabilitazione. A Roma, domenica, il sui posto sarà preso da Buongiorno, che già lo ha sostituito contro la Samp. LEGGI TUTTO

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    Torino, Juric: “Vlasic gran giocatore. Schuurs non è Bremer ma…”

    TORINO – Terza vittoria nelle ultime quattro per il Torino che, dopo il ko in rimonta contro il Bologna (2-0), batte la Sampdoria con le reti, uno per tempo, di Radonjic e Vlasic. I granata volano così a quota 20 punti in classifica e affondano ancor di più i blucerchiati, al penultimo posto con appena sei punti in 14 giornate. Per la squadra di Stankovic, espulso da Massa per proteste in occasione del raddoppio, è la decima sconfitta stagionale in campionato. Al termine del match, Ivan Juric commenta così il successo contro i liguri: “Stasera Miranchuk, Vlasic e Radonjic hanno fatto molto bene al pari del resto della squadra, che si è comportata ottimamente. La rosa è giovane, è impossibile essere sempre al 100% ma i ragazzi oggi erano molto concentrati e sul pezzo”.
    Juric soddisfatto del suo Torino
    “A volte non esprimo i miei sentimenti perché è meglio tenerli dentro – continua -. Torino è una piazza importante, c’è la necessità di fare meglio e di più. Bisogna stare molto calmi e sereni perché i ragazzi son giovani, stanno crescendo, fanno grandi partite e poi cadono: bisogna andare avanti così, cercando di migliorare e senza porsi grandi obiettivi. Tutti abbiamo l’ambizione di fare il meglio possibile, ma a volte non è così semplice e scontato”. Sulla qualità e il bel gioco: “Ricci e Linetty non si possono chiamare giocatori fisici. Abbiamo perso uomini veramente tosti in certe cose. Per questo tipo di gioco, non bisogna perdere la volontà di aggredire e di far giocare male gli altri. Schuurs ha caratteristiche diverse da Bremer, in contrasti ed altre cose è diverso da lui ma sta crescendo. Possiamo ancora migliorare nella gestione della palla. Vlasic top player? Per me Milito e Thiago Motta lo erano. Lui è un gran bel giocatore. Fa tutto bene in fase difensiva, contro Tonali ha fatto una partita strepitosa giocando da mezzala e oggi ha giocato centrale facendo benissimo. Mi piace come spirito, tira con il destro e il sinistro. È un bel giocatore”.
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    Miranchuk-Radonjic-Vlasic per rilanciare il Toro: perché Juric ha fatto questa scelta

    TORINO – Pellegri non ce la fa per il riacutizzarsi del dolore alla caviglia, Sanabria non al top va in panchina. E allora, contro la Sampdoria, Juric punta sul tridente composto da trequartisti: Miranchuk, Radonjic e Vlasic finto nove. Situazione che aveva già sperimentato nel derby perso con la Juve. Karamoh che a Bologna aveva sostituito Pellegri non offre garanzie. Da segnalare la conferma di Singo e l’inserimento dal primo minuto di Vojvoda al posto di Lazaro. In difesa Zima dall’inizio per Djidji e Rodriguez per Buongiorno. Anche senza una punta vera il tecnico spera in questo modo di trovare i gol per battere la Sampdoria e dare un segnale forte alla classifica granata dopo l’imprevista sconfitta di Bologna. LEGGI TUTTO