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    Torino, Juric furioso per il gol di Messias: espulso. La frase urlata del tecnico

    TORINO – È un Juric furioso quello espulso da Abisso al 71′ del match tra Torino e Milan. Il tecnico granata protesta in maniera veemente con il direttore di gara per non aver annullato il gol di Messias. Nell’occasione, il numero 30 rossonero spinge in maniera anche piuttosto vistosa Buongiorno che, sbilanciato, beffa anche Milinkovic-Savic in uscita, spalancando così la porta all’avversario che, da posizione defilata, la mette dentro e firma il 2-1. L’allenatore del Torino, che rivede le immagini su un monitor in panchina, esplode all’indirizzo del fischietto palermitano. Abisso estrae il giallo, ma il tecnico croato è furibondo e continua a protestare costringendo l’arbitro a tirare fuori il rosso. Le telecamere raccolgono lo sfogo dell’allenatore granata che urla la frase: “Vergognatevi, pezzi di m***a”. Subito dopo Juric lascia il terreno di gioco e si accomoda in tribuna, al primo anello, a pochi metri di distanza dal campo per continuare a dirigere i suoi. Guarda la galleryBuongiorno, la FOTOSEQUENZA del fallo di Messias: tifosi furiosiIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, la notte della rivincita

    TORINO – 12 maggio 2021, stadio Grande Torino. Il Milan di Stefano Pioli batte i granata per 7-0.  Risultato umiliante, mortificante, con i rossoneri che sotto l’aspetto sportivo (come è giusto che sia) non hanno avuto nessuna pietà con i giocatori di Nicola, il tecnico di allora. Dei giocatori della rosa granata attuale c’erano Buongiorno, Singo, Linetty, Rodriguez, Lukic, Sanabria e Vojvoda. E quasi tutti questi domenica sera scenderanno in campo dall’inizio con una gran voglia di riscatto perché certe batoste te le porti dietro per tutta la vita. Lo scorso anno con Juric davanti ai propri tifosi il Toro ha pareggiato (0-0), ma per cancellare quel 7-0 ci vuole un successo che per i granata varrebbe oro. Innanzitutto il Toro di Juric conquisterebbe la prima vittoria contro una grande e poi, fatto più importante, si rilancerebbe ancora in classifica dopo il successo di Udine.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Ahi Toro, si fa male Ola Aina: ecco quando tornerà

    TORINO – Aveva segnato il primo dei due gol con cui il Toro si era sbarazzato dell’Udinese, domenica 23 all’ora di pranzo. Sembrava un momento propizio della sua stagione, vissuta in crescendo di forma e nelle prestazioni, e invece Ola Aina proprio ieri si è dovuto fermare. Il nazionale nigeriano del Torino ha concluso in anticipo la seduta di allenamento di ieri agli ordini di Ivan Juric. La diagnosi dopo i primi accertamenti è chiara: interessamento distrattivo a livello del bicipite femorale sinistro. Esami più approfonditi sono previsti nei prossimi giorni, ma il 2022 dell’ex Fulham, cresciuto nella “cantera” del Chelsea, è finito qui. Si parla, infatti, di almeno un mese di stop.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, con Ricci non si perde mai. Ma Juric lo sprona: vuole di più

    TORINO – Ci si accorge della sua importanza capitale soltanto quando non c’è. Perché la squadra non gira come dovrebbe: la trasmissione del pallone incontra spesso degli ostacoli, quasi come se la sfera facesse perennemente i conti con delle interferenze. Non è poi così casuale che il Toro, proprio nel giorno del ritorno in campionato di Samuele Ricci dal primo minuto, abbia conquistato i tre punti a Udine. Sebbene abbia segnato il gol vittoria soltanto dopo la sua sostituzione, la formazione di Ivan Juric ha ritrovato l’equilibrio perduto. Bravissimo Karol Linetty quando è entrato al suo posto, ma fino al cambio anche Ricci aveva giocato più che bene. Nonostante le parole del tecnico a fine gara: «Secondo me ha fatto meglio Linetty quando è entrato. Samuele è un giocatore tecnico, deve trovare la forma migliore. Giusto forzarlo un po’ perché per noi è importante, ma deve crescere. Linetty è entrato e ha fatto bene, ma Ricci lo aspettiamo: ha passato un po’ di tempo fuori, per cui deve migliorare». Tutt’altro che una bocciatura, bensì un modo per stimolare un ragazzo che vive una fase delicata della sua avventura al Toro. Dopo l’infortunio i fari su di lui si sono un po’ spenti, ma adesso ha bisogno di ritrovare la condizione migliore per incidere ancora di più. Già contro Cittadella e Udinese, oltre all’ultimo quarto d’ora contro l’Empoli, i miglioramenti della manovra sono stati tangibili proprio grazie all’apporto di Ricci. L’uomo preposto a dettare tempi e metodi, a mettere in connessione difesa e trequarti, a far capire quando accelerare e quando respirare. Ovviamente a livello fisico ha bisogno di compiere progressi: l’interessamento distrattivo del muscolo soleo di sinistra, che lo ha fatto finire ai box sin dal riscaldamento del match contro l’Atalanta, ha pregiudicato il suo ottimo avvio di stagione.

    Esiste un Toro con e uno senza Ricci

    Proprio così, perché esiste un Toro con e uno senza Ricci. I numeri raccontano più di mille parole: con la partecipazione del centrocampista classe 2001, dall’inizio oppure a partita in corso, i granata hanno ottenuto una notevole quantità di soddisfazioni. In primo luogo, perché non sono mai usciti sconfitti dal terreno di gioco: cinque successi nelle sette gare disputate dal ragazzo nel giro della nazionale maggiore. Senza Samuele, invece, i dolori sono stati tanti: una sola vittoria in sei gare. La postilla sulle sconfitte, tuttavia, è necessaria: oltre a quella evitabilissima contro il Sassuolo, i ko riguardano incontri sulla carta proibitivi contro Atalanta, Inter, Napoli e Juventus. I dati, tuttavia, sottolineano il peso di Ricci e della sua presenza. La sua crescita, da quando veste la maglia del Toro, è stata sempre progressiva. Prima ha avuto bisogno di una fase di adattamento, che ha pagato con un po’ di panchina: l’anno scorso doveva confrontarsi con la concorrenza di Mandragora e Pobega, tutt’altro che banale considerando la qualità dei due ex granata. In primavera Samuele è poi sbocciato, iniziando a comprendere le richieste di Juric, che in estate gli ha consegnato le chiavi della regia. Si è responsabilizzato ed è diventato la spalla ideale di Lukic, che su di lui qualche mese fa si è espresso in maniera molto chiara: «Mi trovo proprio bene con lui: è un grande talento. Sicuramente è un giocatore di prospettiva e sono sicuro che farà una grande carriera». Certezza che riguarda anche il Toro, che per Ricci ha speso tanto a gennaio. La volontà di Juric ha fatto la differenza ed ecco che emerge il motivo dei continui riferimenti del mister alla condizione di Ricci. Indispensabile, soprattutto se sta bene. Contro il Milan si gioca il posto con Linetty, ma se dipendesse dai numeri non ci sarebbero dubbi: con Samuele in campo è un altro Toro. Anche la scaramanzia sorride all’ex Empoli.
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    Così Schuurs si è preso il Torino

    TORINO – Quattro partite consecutive da titolare, tra campionato e Coppa Italia, che con buona probabilità domenica contro il Milan diventarnno cinque. Perr Schuurs, arrivato in estate dall’Ajax per un’operazione costata circa 12 milioni (bonus compresi), si è preso il Toro dopo l’iniziale diffidenza di Juric. Intendiamoci: il tecnico non aveva dubbi sulle qualità del difensore, tuttavia nei primi allenamenti aveva notato alcuni aspetti sui quali era necessario migliorare, dovuti al fatto che Schuurs avesse giocato in precenza soltanto nel campionato olandese. C’era da lavorare soprattutto sulla marcatura, che per Juric deve essere rigorosa al cento per cento. E Schuurs ha dimostrato di avere recepito con grande rapidità le sue indicazioni, convincendolo che, pur in un reparto dove ci sono cinque potenziali titolari (oltre a lui, Djidji, Rodriguez, Buongiorno e Zima), la sua presenza è diventata indispensabile.

    Schuurs punto fermo di Juric

    Con il passare delle settimane gli spazi sono cresciuti e, dopo le partite dall’inizio di Cremona e contro il Sassuolo, l’ultima panchina è stata a Napoli, dove le incertezze dei granata sono state devastanti e hanno convinto Juric a tornare definitivamente sui propri passi: morale, Schuurs titolare contro l’Empoli, la Juventus, il Cittadella (in Coppa ha anche segnato il suo primo gol in Italia) e l’Udinese e sempre con ottimi risultati, se pensiamo che l’unica incertezza è stata nel derby, quando si è opposto quasi sempre con buoni esiti a Vlahovic: è vero che il serbo ha segnato la rete della vittoria, però la responsabiltà sul gol subito va condivisa almeno con altri due compagni. Insomma, Schuurs non è più soltanto l’idolo dei tifosi, ma anche uno dei punti fermi di Juric. Per la gioia anche della società, che su lui ha fatto uno dei cinque investimenti più onerosi dell’era Cairo.

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    Torino, in difesa è nato il… tridente

    INVIATO A UDINE – Dodici i gol subiti fin qui da un Torino capace di chiudere con la porta inviolata le prove interne contro Lazio (0-0) e Lecce (successo per 1-0). Solo in due occasioni Milinkovic ha incassato piu? di una rete, a Bergamo come a Napoli (3 i gol subiti). Si sa d’altronde che la tenuta difensiva e? specialita? della casa, tanto che senza piu? di un evitabile errore individuale nella porta del serbo, di palloni, ne sarebbero entrati ben pochi. Juric stesso, e a piu? riprese, ha insistito sulla necessita? di mantenere alta l’attenzione per tutta la durata della gara. Un lavoro sulla mente che si e? accompagnato a uno specifico sul campo: se l’attacco e? stato rivoluzionato e il centrocampo ha perso Pobega e Mandragora, in difesa si sono avute 4 conferme – Djidji, Zima, Buongiorno e Rodriguez – una partenza dolorosa, quella di Bremer, e una fisiologica visto il poco utilizzo, cioe? quella di Izzo. Se per ovviare alla partenza del centrale napoletano il tecnico granata si e? accontentato della possibilita? di abbassare Adopo (come successo a Monza), per prendere il posto del brasiliano a Juric e? stato consegnato Schuurs. Diamante affatto grezzo, ma che al Fila ha dovuto lavorare sodo per transitare dalla scuola olandese a quella italiana. «Ha grande intelligenza e vuole migliorare, lavorare con lui e? un piacere – ha detto piu? di una volta Juric -: deve pero? crescere nella marcatura a uomo, visto che arriva da una diversa scuola di pensiero».
    Schuurs leader della difesa granata
    Affinche? Schuurs potesse ritagliarsi il ruolo di leader della difesa del dopo Bremer ci e? insomma voluto un po’ di tempo: arrivato a Torino il 18 agosto, quindi dopo la trasferta del turno inaugurale a Monza, l’olandese e? andato in panchina contro la Lazio per poi esordire, da titolare, contro la Cremonese. Una prestazione buona, ma ancora non tale da spalancargli la definitiva titolarita?: nel turno successivo, a Bergamo, l’allenatore gli ha preferito Buongiorno. Schierato al centro di una difesa che a destra e sinistra, salvo cause di forza maggiore, vede piazzati due punti fermi: Djidji – che si e? meritatamente conquistato la fiducia di Juric – a destra e il capitano Rodriguez a sinistra. Un’alternanza che prosegue: con il Lecce tocca a Schuurs, poi con l’Inter al prodotto del settore giovanile granata; col Sassuolo dal 1’ c’e? l’ex dell’Ajax, al Maradona in mezzo alla retroguardia va Buongiorno. Una rotazione che si e? interrotta contro l’Empoli, prova dalla quale il croato sembra aver scelto la linea titolare. Formata appunto da Djidji, Schuurs e Rodriguez, in campo da subito sia con i toscani, che nel derby e presumibilmente oggi alla Dacia Arena.
    Guarda la galleryUdinese-Torino, la probabile formazione di JuricIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, Juric carica Pellegri per l'Udinese e su Sottil: “È un esempio”

    TORINO – Il Torino di Ivan Juric sarà impegnato domenica alle 12:30 ad Udine contro l’Udinese con i granata, al completo, che vogliono proseguire il trend in trasferta (6 punti): “Sanabria recuperato, ci siamo tutti, penso. Domani affrontiamo una squadra particolarmente in forma. Siamo una squadra da trasferta? Non penso questo”.
    Juric e la fiducia in Pellegri
    “Lui ha potenza giusta per giocare attaccante, è un attaccante moderno con i movimenti giusti. Ha un sacco di cose da imparare perchè la sua esperienza calcistica è quasi pari a zero ma vuole imparare tanto: mi auguro che possa trovare continuità fisica. L’altro giorno ha fatto gol e i movimenti giusti, speriamo continui. Domani giocherà dall’inizio, mi auguro faccia una bella partita, sia per lui sia per noi”.
    Juric sulla partita che si aspetta e sulla chance di Ricci
    “Spesso si dice che siamo una squadra fisica, ma noi siamo tutto tranne che una squadra fisica. Ci piace rubare palla e andare in anticipo, questo sì, ma non siamo una squadra fisica, assolutamente. Loro hanno forza, accelerazioni, qualità di giocatori come Deulofeu, Pereyra, Success, Beto. E sono fortissimi sui calci piazzati, se non sbaglio hanno fatto nove gol su palla inattiva. Spesso si sottovaluta questo aspetto, che può cambiare una stagione – aggiunge – (Ricci) Potrebbe giocare dall’inizio. In Coppa l’ho visto in difficoltà, ma nell’allenamento di ieri l’ho visto correre più sciolto. È stato ammalato per 4-5 giorni ma ora sta tornando forte. Ieri mi sembrava bello vivace e potrei giocare con lui in mezzo”.
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    Torino, quanto costano i pupilli: servono 27 milioni

    TORINO – Tanti trequartisti, al Toro. E alcuni di questi dalla grande qualità. Ci riferiamo a Vlasic, Radonjic e Miranchuk. Ma non bisogna neppure dimenticare Demba Seck e Karamoh. Di questi, al momento, solo due sono di proprietà, tutti gli altri in prestito ma con diritto di riscatto. Del Toro sono già Demba Seck (pagato 4,5 milioni) e Karamok (1 milione). Si tratta di due ragazzi che in futuro possono fare il salto di qualità e per questo Ivan Juric ci sta lavorando con grande determinazione. E poi c’è Radonjic. In una conferenza stampa, fatta poco dopo la chiusura del mercato, Davide Vagnati ha annunciato (senza spiegare i motivi) che il serbo è già un giocatore del Toro. Probabilmente nel diritto di riscatto c’era una clausola che lo portava in granata dopo la prima partita ufficiale. Fatto sta che il diritto era di 2 milioni e che per il ds il giocatore è a tutti gli effetti granata.

    I riscatti di Vlasic e Miranchuk

    Diverso, invece, il discorso per gli altri due. A fine stagione, per riscattare definitivamente Vlasic, Cairo dovrà far partire un bonifico (destinazione West Ham) di 15 milioni. Una cifra consistente, certo, ma il nazionale croato in granata sta facendo molto bene. Sino ad oggi, infatti, in campionato ha già realizzato 3 gol ed è quasi sempre uno dei migliori. Elemento che tecnicamente è superiore alla media. Stesso discorso per Miranchuk anche se su di lui la cifra per il diritto di riscatto è leggermente inferiore a quella di Vlasic. Il russo può diventare tutto granata per 12 milioni. Insomma, per riscattare i due ci vorranno 27 milioni. Su questi tre giocatori (compreso Radonjic) il Toro punta molto visto che Juric li alterna con continuità e chiede loro di far compiere alla squadra il salto di qualità.
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