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    Toro, Singo in nazionale per tornare a volare

    TORINO – Un passo indietro per tutti o quasi nella sconfitta interna contro il Sassuolo, a cui si sono aggiunti i fischi dell’Olimpico Grande Torino dopo una partita iniziata male e finita peggio. Promossi in pochi e rimandati in tanti tra i granata, a cominciare da Singo, autore di una partita con più bassi che alti. Tranne un’accelerazione a inizio ripresa, l’ivoriano ha giocato una partita al di sotto delle aspettative: il dirimpettaio Rogerio lo ha ben controllato per tutto il tempo, azzardando anche di proporsi in fase offensiva. L’esterno del Toro, invece, non è riuscito a trovare lo spazio anche perché non lo ha cercato con la veemenza che lo ha contraddistinto in carriera. In fase difensiva, poi, ancora una volta non ha convinto fino in fondo. Scarico di idee e condizione fisica (a causa anche dell’infortunio muscolare accusato a fine agosto che gli ha fatto saltare due gare di campionato contro Atalanta e Lecce), è sembrato la brutta copia del giocatore ammirato soprattutto nella passata stagione, in cui è stato tra le note più positive insieme con Bremer e Lukic. Nonostante l’età – compirà 22 anni il 25 dicembre – Juric considera Singo al pari dei più esperti, ma sabato è rimasto deluso dalla sua prova. Pochi squilli e una serie di errori tecnici che hanno permesso al Sassuolo di non soffrire sulla fascia destra, dove Laurienté è stato spesso pericoloso e Rogerio ha disegnato l’assist che Alvarez ha girato in rete al minuto 93. Sul punto, oltre alla responsabilità di Zima nella marcatura leggera su Laurienté c’è anche quella di Singo nel mancato pressing su Rogerio, libero di far arrivare in area il traversone. Un errore di atteggiamento, inaccettabile in un momento della partita – a una manciata di secondi dal fischio finale – in cui bisognava tenere alta l’attenzione.Guarda la galleryTorino-Sassuolo, le pagelle granata: Schuurs dominatore, Buongiorno flop

    La prestazione di Singo

    La prestazione di Singo è la fotografia di quella del Torino in generale, abulico in alcune circostanze e scarico di idee oltre che di energie nella seconda parte di gara. La sconfitta contro il Sassuolo lascia a Juric una serie di punti interrogativi a cui trovare le risposte durante il periodo della sosta in cui non avrà pienamente a disposizione Singo. Il laterale della Costa d’Avorio, infatti, risponderà alla chiamata della sua nazionale e sarà in campo nelle amichevoli da disputare in Francia contro il Togo (il 24 settembre a Rouen) e la Guinea (il 27 settembre ad Amiens). Solo dopo tornerà al Filadelfia, per preparare, insieme ai compagni di squadra, la trasferta di Napoli del 1º ottobre. Nella speranza, in mezzo, di ritrovare la condizione giusta e tornare a essere quel giocatore spesso decisivo per il Toro.

    Guarda la galleryTorino ko con il Sassuolo: Juric scatenato in panchinaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro, allenamenti speciali per Miranchuk e Ricci. Obiettivo Napoli già nel mirino

    TORINO – Per fortuna c’è la pausa. Anche perché così Juric potrà recuperare in pieno due giocatori importanti: Miranchuk e Ricci. Il russo, che al suo debutto in maglia granata a Monza era andato subito a bersaglio, rinforzerà la trequarti, considerato che soprattutto Radonjic sta incontrando difficoltà. E Ricci andrà a colmare il vuoto a centrocampo, visto che uno tra Linetty e Lukic avrà la possibilità di tirare il fiato. Il tecnico del Torino punta molto sui due giocatori per superare il momento complicato in seguito alle ultime due sconfitte consecutive: abbastanza indolore quella di Milano contro l’Inter, perché il Toro a San Siro ha giocato un calcio di livello, molto doloroso sotto l’aspetto psicologico e della classifica il ko di sabato sera contro il Sassuolo. Miranchuk e Ricci, quindi, in questi giorni al Filadelfia lavoreranno sulla parte atletica (a livello fisico sono guariti) per raggiungere la condizione migliore e scendere in campo dall’inizio nella trasferta, difficilissima, di Napoli alla ripresa dopo la sosta riservata alle Nazionali. Per loro, naturalmente, un lavoro personalizzato e molto intenso. Il Torino ha bisogno di quei due.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro: nessun gol da difensori e centrocampisti

    TORINO – Se le punte realizzano poco, tra centrocampo e difesa non si segna affatto. Il Toro ha fin qui infilato sei volte la porta avversaria (in sette gare, media di nemmeno un gol a gara) grazie alle reti – appunto poche – di esterni offensivi o punte. E non tutte, visto che Pellegri, il quale se giocherà con il nervosismo che lo ha penalizzato contro il Sassuolo segnerà ben poco e Seck che sta risultando acerbo per la categoria sono ancora a quota 0. I protagonisti sono stati Miranchuk (a Monza), Sanabria (sempre in Brianza), Vlasic (bomber attuale con le reti a Cremonese, Atalanta e Lecce) e Radonjic (con la Cremonese). Dai difensori e dai centrocampisti – intesi interni o esterni – non è arrivato il benché minimo contributo. Consequenziale a quanto si è visto sul mercato: il Toro ha perso Pobega e Bremer, che a questo punto dello scorso campionato avevano segnato contro la Salernitana. Lukic che è rimasto ha buona confidenza con la porta, ma ancora paga l’ammutinamento di Monza, come dimostrano prestazioni prive della determinazione e della leggerezza che lo avevano animato al primo anno di Juric. In queste due settimane di stop tanto dovrà lavorare, il tecnico croato, per affrontare anche questo problema.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, troppi finali fatali

    TORINO – La seconda sconfitta consecutiva materializzatasi nei minuti finali fa suonare il campanello di allarme al Torino e evidenzia difficoltà che risalgono alla passata stagione e che, evidentemente, non sono state risolte da Juric. Mancanza di concentrazione, disattenzioni inammissibili (sia la rete di Brozovic a un minuto dalla fine del tempo regolamentare la settimana passata contro l’Inter, sia quella di Alvarez al terzo minuto di recupero ieri contro il Sassuolo erano chiaramente evitabili) e tenuta atletica non all’altezza sono costate ai granata punti pesanti. In precedenza, le reti incassate nei finali di Monza, Cremona e Bergamo erano risultate ininfluenti. Ma il trend è lo stesso della passata stagione, quando il Toro nei dieci minuti conclusivi aveva subito dodici reti per un totale di quattordici punti buttati via. C’è molto da lavorare per il tecnico anche sotto questi aspetti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro-Sassuolo, Juric prepara la sorpresa Seck

    Torino. Odor di sorpresa in attacco, questa sera per il Torino. Juric nella rifinitura ha infatti riprovato Seck da centravanti, come già in alcune fasi degli ultimi allenamenti dei giorni scorsi. Se giocherà lui, Seck, formalmente un jolly offensivo sin qui impiegato da ala o da trequartista nel 3-4-2-1, avrà alle spalle Radonjic, destinato a tornare dal primo minuto dopo la panchina iniziale di San Siro (stavolta è atleticamente a posto), e Vlasic, alla ricerca del quarto gol in granata. Se effettivamente sarà questa la soluzione nella gara di stasera contro il Sassuolo, a rimanere seduti tra le riserve saranno Sanabria e Pellegri. Una doppia bocciatura in un colpo solo? Soprattutto stupirebbe, nel caso, il confinamento del più giovane attaccante italiano, l’unico vero centravanti a disposizione di Juric, finora schierato titolare in campionato solo una volta, nella vittoria con il Lecce. Nella conferenza della vigilia, Ivan aveva ammesso il problema del gol che in più di una partita ha già attanagliato il Torino. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino-Sassuolo, Juric: “A casa ho sofferto parecchio. Loro sono fortissimi”

    TORINO – Dopo il ko nel finale contro l’Inter, il Torino ospita nel settimo turno il Sassuolo. All’Olimpico è atteso il pubblico delle grandi occasioni, con i tifosi granata pronti a spingere i propri beniamini verso la quarta vittoria stagionale. Nonostante l’ottima prestazione fornita al Meazza contro i nerazzurri, i ragazzi di Juric – nell’occasione in panchina c’era il secondo Matteo Paro – sono tornati a casa con zero punti ma consapevoli della propria forza. Di fronte domani alle 20.45 ci sarà un Sassuolo partito con il freno a mano tirato. In sei turni i neroverdi di Alessio Dionisi hanno conquistato una sola vittoria, quella in casa per 1-0 contro il Lecce. Nella conferenza stampa della vigilia il tecnico croato del Torino Ivan Juric, che ha superato la polmonite che lo ha tenuto fuori per le gare contro Lecce e Inter, ha presentato così la sfida contro gli emiliani.
    Come ha vissuto le due partite da casa?
    “È una sensazione diversa, non puoi fare le scelte di cambi o intervenire. È una sofferenza, non è semplice”.

    Domani tornerà in campo contro il Sassuolo. Nell’ultimo incrocio, una partita stregata. Che insegnamento avevate tratto?

    “Mi aspetto una partita difficilissima. Il Sassuolo ha creato di nuovo una squadra fortissima con un mercato faraonico a livello economico. Hanno preso giocatori forti con caratteristiche giuste: gambe forti, accelerazioni, talenti promettenti. Mi aspetto una partita difficile, loro hanno qualità nel palleggio e accelerazioni. Noi dovremo essere tosti, aggressivi, giocare il nostro calcio, per metterli in difficoltà”.

    La squadra è poco cattiva sottoporta. Manca una punta? Come pensate di rimediare?
    “È chiara questa situazione, i numeri sono quelli. La storia dei miei giocatori è quella. Abbiamo perso giocatori capaci di fare gol da dietro, sia su piazzati sia su inserimenti. Per migliorare questo aspetto ognuno dei miei giocatori dovrà andare oltre a quanto fatto finora, facendo la stagione migliore. Guardando i numeri del passato, è chiara la difficoltà nel fare gol. Inoltre, come ho detto, abbiamo perso giocatori che avevano la qualità dell’inserimento”.
    Capitolo fascia destra. Come sta Singo e come ha trovato Lazaro?
    “Singo ha avuto un problema che lo ha tenuto fuori, poi nelle ultime due settimane ha lavorato bene, vediamo domani. Lazaro secondo me può fare di più. Ha fatto bene, ma secondo me ha margine. Sono giocatori che giocando poco negli anni passati hanno perso qualcosa e ancora devono trovare la forma migliore, magari ti fanno alcune partite bene e poi calano. Per domani ancora devo decidere”.
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    Le tre mosse di Juric

    TORINO – Singo, Pellegri e Ilkhan: sono queste le possibile tre sorprese per sabato sera quando il Toro, allo Stadio Grande Torino, affronterà il Sassuolo. L’esterno ivoriano prenderà il posto di Lazaro con Vojvoda confermato a sinistra. Il Toro, sulle corsie esterne, ha bisogna di spinta, molta più spinta di quanto non ne abbia avuto sino ad oggi. Singo a San Siro è entrato a partita in corsa dimostrando di essere a posto. Se in condizione, il giocatore può dare un contributo importante. E in avanti, in una partita come quella contro gli emiliani, c’è bisogno di una prima punta vera, non “camuffata” come Sanabria che predilige duettare e aprire varchi piuttosto che puntare a rete. Il ragazzo potrebbe dunque avere l’occasione per partire dal primo minuto davanti al pubblico amico. E anche il giovane turco ha possibilità di cominciare dall’inizio dopo la disavventura di Milano: il ragazzo deve essere recuperato a livello psicologico e schierarlo dall’inizio contro il Sassuolo potrebbe essere la mossa giusta. Oltretutto ha le caratteristiche per interpretare bene, a livello tattico, una partita del genere. Dovrebbero essere queste le tre mosse a sorpresa di Juric tenendo conto che Schuurs non è una sorpresa e dovrebbe scendere in campo dall’inizio al posto di Buongiorno. Nonostante la sconfitta immeritata di San Siro contro l’Inter il morale della squadra è alto. L’obiettivo è quello dei tre punti per tornare subito ad occupare le zone alte della classifica.
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    Beretta esclusivo: “Toro giovane, da Juric”

    Beretta, anche considerata la sua esperienza nel Toro ritiene essere stata penalizzante o responsabilizzante l’assenza di Juric per due gare?

    «Il fatto che ci sia l’allenatore in panchina è importante, però contestualmente in tal modo Paro e i giocatori si sono responsabilizzati. E in campo, mi riferisco alla trasferta contro l’Inter, la maturità del gruppo si è vista. Il Toro avrebbe meritato almeno il pari, se non la vittoria».

    In estate è andata in scena un’autentica rivoluzione, sul mercato, eppure questa squadra continua a funzionare.

    «Quando ti vendono tanti giocatori un po’ ti incazzi… A parte la battuta spontanea non è facile riassemblare un gruppo, ma Juric è un valore aggiunto nel valorizzare il materiale che gli viene messo a disposizione».

    Anche lei ritiene che gli arrivi siano di qualità, ma che l’opera non sia stata completata?

    «Juric aveva formulato richieste che non sono state assecondate, ad esempio in riferimento al centrocampista di sostanza che avrebbe voluto ricevere una volta persi Mandragora e Pobega. Non entro nelle pieghe del perché ciò sia avvenuto, però il dato è oggettivo».

    Il valore della rosa è comunque tale da consentire a Juric di tentare l’ingresso nelle coppe?

    «Il Toro ha giocatori interessanti, quindi la possibilità esiste. Questa è una stagione particolare, molto dipenderà dal Mondiale, da quanti granata andranno in Qatar e da quanti resteranno ad allenarsi al Filadelfia».

    Manca un autentico bomber, in attacco? Lo stesso Paro ha detto che Sanabria fa giocare bene la squadra, ma si muove più da trequartista che non da centravanti.

    «Sì, tornando alla prova contro l’Inter verticalità e profondità non sembrano prerogative di questo Toro. Che comunque ha saputo creare tantissime occasioni da gol». Soprattutto con Vlasic, detto che pure Radonjic si è reso pericoloso, quando è entrato in campo».

    Si sarebbe atteso un impatto così positivo, da parte dei due attaccanti esterni?

    «Il fatto che Vlasic sia croato come Juric, e che Radonjic venga dallo stesso territorio, ha sicuramente aiutato l’integrazione dei due. Molto bravi a calarsi in una realtà particolare come il campionato italiano, che non è il più bello, ma che resta il più difficile al mondo: tatticamente non c’è palestra migliore».

    Schuurs è l’uomo giusto per il dopo Bremer?

    «L’avevo visto nell’Ajax e mi era piaciuto, ma soprattutto la proposta di Juric è vicina alla scuola olandese, è fatta di quegli uno contro uno che sono caratteristica del suo gioco. Sì, acquisto azzeccato».

    La coperta del Toro è corta se non cortissima, ma Juric ha la possibilità di far crescere diversi giovani: da Ilkhan a Zima per arrivare a Pellegri, Singo, Adopo e Ricci. Giusto dire che il materiale sia poco, ma di qualità?

    «Parliamo di profili interessanti, e al gruppo voglio aggiungere Buongiorno: contro Dzeko, non l’ultimo arrivato, se l’è cavata alla grande. Con Juric possono maturare al meglio».

    Milinkovic-Savic resta un azzardo o è una scommessa ben ponderata?

    «È un giocatore da diverso tempo nel Toro, quindi non è un azzardo, ma un portiere sul quale evidentemente Juric fa affidamento».

    Il Sassuolo fin qui ha pagato le partenze di Scamacca e Raspadori e l’infortunio di Berardi?

    «Le cessioni sono eccellenti, e Berardi manca. Però, sul lungo periodo, il Sassuolo potrà ripetere la stagione scorsa che è stata positiva. La rosa ha tante risorse, e Dionisi è un allenatore di valore. Sabato mi aspetto una partita intrigante: potrà anche finire 0-0, ma gli spunti interessanti non mancheranno».

    Cosa deve avere un allenatore da Toro?

    «La consapevolezza di arrivare in una piazza ambiziosa anche in virtù di un passato glorioso. E poi ovunque c’è passione, ma quella che anima il tifoso granata è particolare e va rispettata. Serve una “garra” speciale, per fare bene nel Torino: Juric la esprime, e per questo ha conquistato velocemente la piazza». LEGGI TUTTO