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    Toro, domani c'è il Nizza: con il presidente Cairo in tribuna?

    TORINO – Domani, ore 19, a Nizza ultima amichevole del Torino prima dell’inizio delle sfide ufficiali. Un test importante, visto che la formazione francese è arrivata quinta in campionato ottenendo la qualificazione alla Conference League e ha vinto, proprio ai danni del Paris Saint-Germain, la Coppa di Francia. Un test di valore, dunque, anche perché arriva dopo la rissa verbale tra Juric e Vagnati. Per l’occasione potrebbe anche arrivare il presidente Cairo, considerando che nel corso del ritiro austriaco non ha mai visitato la squadra neppure per un veloce saluto. E la sua presenza, dopo tutto quello che è successo in questi giorni, potrebbe servire a riportare la normalità più assoluta all’interno del gruppo. Sarebbe una mossa societaria molto gradita da tutti, anche dal tecnico Juric. Al momento non c’è nessuna certezza sulla sua presenza, ma si tratta di una semplice speranza da parte del tecnico e dei giocatori. Sfida molto attesa, con particolare attenzione su Sanabria che nell’ultima amichevole contro l’Apollon Limassol è andato a bersaglio difendendo il posto da titolare da eventuali acquisti. Intanto domani mattina il neo acquisto Lazaro sosterrà le visite mediche e aspetterà la squadra di rientro da Nizza. Un giocatore in più per Juric, che ne aspetta altri.Guarda la galleryTorino, Sanabria decide la sfida contro l’Apollon LEGGI TUTTO

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    Toro: il gol di Sanabria, i messaggi di Juric

    SEEKIRCHEN – Un bel gol di Sanabria di testa (palla all’incrocio su punizione-cross liftata di Rodriguez) e il Toro batte anche l’Apollon Limassol, campione di Cipro, dopo i cechi del Mlada Boleslav e i campioni turchi del Trabzonspor. Ma la notizia vera è un’altra: la formazione titolare schierata da Juric, tutte riserve in blocco a parte il portiere (Berisha), con in campo due Primavera, Antolini e N’Guessan, e diversi giocatori fuori ruolo per forza, per arrivare a 11 (Verdi in mediana, Adopo in difesa…). Il turnover poteva essere logico, pensando alle fatiche del ritiro e all’imminenza della difficile partita di sabato, in Francia, contro il Nizza. Ma una scelta così… clamorosa, senza vie di mezzo, cioè non mescolando riserve e titolari come si fa solitamente, appare chiaramente anche come un messaggio stentoreo alla società: quando arrivano i rinforzi promessi da maggio? In tribuna, qui in Austria a Seekirchen, Vagnati. I summit con Juric continuano anche così, dunque. Non solo nell’hotel che ospita il Toro a Waidring, ma anche a distanza… LEGGI TUTTO

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    Torino, Vagnati in ritiro per placare Juric

    WAIDRING – Ragazzi, che ferocia! Forse doppia: perché finalmente aveva di nuovo a bordocampo anche Vagnati? Sorridiamo, su: il dt era venuto fin qui per cercare persino di calmarlo, Juric, presentandosi all’improvviso quando l’allenamento era appena cominciato. Ma altro che calma: è carico a pallettoni, Ivan! «Sali, sali, attaccalo! E’ un condannato che cammina! Mangialo, mangialo!». Brummmmm: detto, fatto. In mezzo al prato ce l’aveva con Seck, Juric, nel tardo pomeriggio di una giornata nuvolosa, 18 gradi dopo una notte zuppa di pioggia sino al mattino. Era il senegalese che doveva buttarsi sulle gambe del difensore lento a rinviare, per Ivan in versione dead man walking. Come Radonjic nel primo tempo e appunto Seck nel secondo già fecero sabato scorso contro il Trabzonspor, brillantemente: fino a rubar palla e a filare in porta, il serbo per il 2 a 0 e il compagno per il sigillo numero 3. E oggi altra amichevole, stavolta contro i campioni non più di Turchia ma di Cipro, l’Apollon Limassol.Sullo stesso argomentoToro, in Austria è arrivato il ds Vagnati: summit con JuricTorino

    Ore 18, in diretta tv (streaming) su Torino Channel. A Seekirchen, un paese non lontano da Salisburgo, a un’ora abbondante da qui, una settantina di chilometri da percorrere con giudizio senza pensare di fregare la valanga di autovelox in sequenza che si trovano da queste parti. Sempre con prudenza e rispettando i limiti di velocità, quando si guida: Austria o non Austria. Sempre al massimo dell’intensità, invece («dinamici, dinamici, più veloci, ho detto veloci!»), quando ci si allena con Juric: ieri letteralmente tarantolato, ma nel modo migliore naturalmente.

    Guarda la galleryToro, allenamento in Austria tra pioggia e incitamenti

    «Mangialo, è fregato!»

    Dovevate vederlo: lo ha potuto fare la trentina di tifosi presenti al centro sportivo. Uno spettacolo nel vero senso della parola. In mezzo al campo, durante una partitella a campo ridotto 11 contro 11. Una tonnara, dati gli spazi ristretti: ma non a detrimento della «qualità», che Ivan invoca a ogni piè sospinto (sul prato e sul mercato, of course). «Mangialo, mangialo!». «Ormai è fregato, attaccalo!». «Sali!». «Rischia il dribbling!». «Accorcia!». «Stringi, siiiiiiiiiiiiiiì, fai così!». «Provaci, non pensare!». «Calma adesso, calma». «Ci siamo, questo voglio vedere. Ci siamo, bravi». E poi quella battuta più sferzante di tutte, «è un condannato che cammina, vacci contro, divoralo!». E Juric mica soltanto urlava: correva anche lui in mezzo ai giocatori, dimenava le braccia come un vigile urbano invasato nel mezzo del traffico di Nuova Delhi. Anzi, non correva in mezzo ai giocatori, ma ci correva proprio dietro, ora per spingerli, ora per rimproverarli, urlando sempre più forte. E Vagnati a meditare in panca, col vice Moretti. Lo diciamo: ne abbiamo seguiti tanti di allenamenti del Toro, in poco meno di 30 anni di professione. E ne abbiamo conosciuti, di allenatori. Ma una grinta così prima di un’amichevole in ritiro a luglio in un paesino sperduto dell’Europa, beh: mai vista prima cotanta ferocia. Per questo Juric riesce a trasformare anche le ciabatte in stivali delle sette leghe.

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    Gli esami strumentali

    Con i turchi il Toro ha fatto il fenomeno: persino con Linetty centravanti, ed è tutto dire. Ma ora i problemi sono persino aumentati (però non alludiamo alla sfida odierna, contro avversari di caratura ben inferiore rispetto al Trabzonspor). Si è rotto Vojvoda, come già si preannunciava sul giornale di ieri in attesa di esami strumentali come Dio comanda: lesione muscolare di primo grado al retto femorale sinistro, tra i 20 e i 30 giorni di stop; e poi Buongiorno, forte sovraccarico ai limiti della lesione al muscolo otturatore esterno, a livello del bacino (almeno 7 giorni); Pellegri, sempre out per la violenta contusione di una settimana fa, con interruzione della normale preparazione atletica in ritiro; infine Radonjic, di nuovo alle prese con un affaticamento muscolare (e sarebbe strano se oggi venisse rischiato). Per quel che si è visto in allenamento, contro il Limassol si può prevedere un 3-4-2-1 con Berisha in porta, Djidji, Zima e Rodriguez in difesa, Singo, Lukic, Ricci e Aina sulla linea del centrocampo, quindi Seck e Linetty dietro a Sanabria. Con Verdi primo rincalzo in attacco, eventualmente anche per il 3-5-2. E Zaza? C’è, ma non c’è. Pro memoria: quello odierno sarà l’ultimo test in terra austriaca. Il prossimo? Sabato in Francia, a Nizza.

    Guarda la galleryIn attesa dei rinforzi Juric modella il nuovo Toro in Austria

    Dall’ovovia a…

    Lunedì sera, Juric, il suo staff, i medici e la rosa sono andati a cenare in un locale tipicamente tirolese alla partenza dell’ovovia, qui a Waidring. Si sono suddivisi l’intera spesa i giocatori. Musica maestro, addio alla routine per una volta e allegria a carrettate. Ventiquattr’ore dopo, ieri sera, il primo confronto diretto Juric-Vagnati nell’hotel che ospita il Torino. In questo caso pagava Cairo, ovviamente. Non risultano inni di gioia. P.s.: si cerca un sorriso per non piangere.

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    Djidji promuove il Torino: “Juric ci fa crescere nei dettagli”

    TORINO – Dopo la vittoria in amichevole, che ha visto il Toro piegare i turchi del Trabzonspor con un promettente 3-0, firmato da Radonjic, autore di una doppietta, e Seck, il difensore Djidji si confessa a 360 gradi, parlando un po’ di tutto: “E’ stata una bella partita, contro un avversaria all’altezza. Ogni giorno ci sforziamo di replicare in campo quello che mister Juric ci chiede ogni giorno di produrre in partita. La doppietta di Radonjic non ci sorprende, è nato per il gol, ma chiede comunque consigli a tutti. E’ un ottimo atleta e si è integrato alla grande”.Guarda la galleryIl Toro cala il tris! Doppio Radonjic e Seck per i granata LEGGI TUTTO

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    Trabzonspor-Torino 0-3: Radonjic e Seck lanciano i granata

    KITZBUHEL (Austria) – Dopo la sconfitta contro l’Eintracht Francoforte (3-1) e il successo sul Mlada Boleslav (2-0), il Torino di Ivan Juric scende in campo a Kitzbuhel per affrontare il Trabzonspor nella terza amichevole estiva di questo precampionato e regola i turchi con un netto 3-0, frutto della doppietta di Radonjic e del sigillo di Seck.
    Trabzonspor-Torino 0-3: la partita in diretta
    90′ – TRIS DEL TORINO: finisce così in Austria, con la doppietta di Radonjic e il tris firmato da Seck.
    56′ – GOL DEL TORINO: è Seck a calare il tris per i granata.
    50′ – Iniziato il SECONDOTEMPO: Milinkovic-Savic, Izzo e Verdi i nuovi innesti di Juric
    46′ – FINISCE IL PRIMO TEMPO: Torino in vantaggio 2-0
    40′ – Ammonizione per Zima
    31′ – Cambio nel Trabzonspor: entra Denswil al posto di Elmali
    23′ – Cooling break per le due squadre
    22′ – GOL DEL TORINO: altra rete di Radonjic.
    20′ – GOL DEL TORINO: ha segnato Radonjic.
    1′ – E’ iniziata la partita tra Trabozonspor e Torino
    Trabzonspor-Torino, le formazioni ufficiali 
    TRABZONSPOR: Cakir; Ozdemir, Visca, Tomoz, Bakasetas, Vitor Hugo, Cornelius, Hamsik, Elmali, Larsen, Trezeguet
    TORINO (3-4-2-1): Berisha; Djidji, Zima, Rodriguez; Singo, Ricci, Lukic, Vojvoda; Linetty, Seck; Radonjic. All: Juric.
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    Toro, Juric va in pressing: Solet per la difesa

    TORINO – Sarà difficile possa essere guarita la ferita procurata da Cairo ai tifosi – esclusi i pochi che plaudono ai 50 milioni complessivi incassati – cedendo Bremer alla Juve. Quanto si sta verificando in questa estate bollente tende, o forse già supera l’assurdo: oltre al brasiliano, in bianconero potrebbe andare pure Belotti, libero di decidere il proprio futuro dopo aver scelto di svincolarsi dal Torino anche per pregressi contrasti con il presidente. Un potenziale, ulteriore travaso di bile per una tifoseria che sta assistendo al depauperamento del lavoro portato avanti da Juric. Di suo furibondo per l’andazzo generale. Prima di certificare il passaggio di Bremer alla Juve si era visto Brekalo andarsene ritenendo il club non sufficientemente ambizioso, Mandragora passare alla Fiorentina per una fallimentare strategia di un riscatto che mai è andato in scena, Praet restarsene almeno fin qui al Leicester, Pobega – qui però secondo logiche comprensibili – tornarsene al Milan.Sullo stesso argomentoIl Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scattoCalciomercato Torino

    Contestualmente i 41 milioni (più 9 di bonus) versati dalla Juve a Cairo per il più forte difensore dello scorso campionato (il migliore in B, Gatti, era già stato soffiato sempre dai bianconeri al Toro nel mercato di gennaio portando al pubblico rimpianto di Juric), tolgono l’alibi fin qui alzato per spiegare l’assenza di colpi sul mercato (Radonjic e Bayeye sono due arrivi, non due colpi). Almeno, adesso, i soldi incamerati servano per procedere con un mercato che possa accontentare l’allenatore. Che per la difesa vuole Solet del Salisburgo. Visto quanto ricevuto dai bianconeri, sarà nel caso curioso ascoltare la spiegazione del mancato arrivo del francese: gli austriaci vogliono 12 milioni, e Vagnati è abbondantemente nelle condizioni di spenderli. Anche tenendo conto dei 38 milioni di passivo, visto che dai diritti televisivi il Torino ne ha incassati 43,5. Sommando ai diritti i soldi incamerati da Bremer, si arriva a un totale di 90. Sottratti i 38 di passivo nelle casse ne rimangono 52. Procedendo con i conti, con l’acquisto di Solet si arriverebbe a 40. Tesoretto utile per chiudere le operazioni delle quali si scrive in apertura di pagina 10.

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    Visto ciò cui si sta assistendo, non è però affatto scontato che Solet venga in effetti recapitato a Juric. E allora bene dare conto delle alternative registrando pure l’ingresso di un nuovo profilo. Che poi non è un nome del tutto inedito, considerato che già in passato il Toro aveva seguito Hason Denayer. Dal Belgio viene riportato il rinnovato interesse per il Nazionale delle Furie Rosse, svincolato dal Lione. Un profilo che si aggiunge a quelli, ribadiamo alternativi a Solet, sondati con più o meno convinzione nelle scorse settimane. Un giocatore che piace è Nelsson del Galatasaray: la dirigenza granata lo ha seguito dal vivo in più occasioni ricavandone ottime impressioni, ma il Galatasaray per il cartellino della colonna difensiva anche della Danimarca chiede 15 milioni.

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    Decisamente più bassa la valutazione di Nikolaou dello Spezia, ma palese pure che il greco non sia un elemento del valore di Solet o Nelsson: Vagnati, nell’ambito dell’operazione-Maggiore da tempo rifinita con i liguri e solo da annunciare, ne ha parlato con l’uomo mercato dei bianchi Pecini. Costa circa 5 milioni, ma non è una priorità, per Juric. Ivan vuole Solet, il Toro adesso può spendere per il francese. Il resto sarebbe un retrocedere dall’obiettivo primario ai secondari.

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    Torino, Singo: “Juric mi chiede più gol”

    Un martello su e giù per la fascia destra, certo. Ma anche un grimaldello con cui scardinare le difese avversarie. Mister Juric crede ciecamente in Wilfried Singo e, per questo, con il passare del tempo aumenta il ventaglio delle richieste all’ivoriano, i cui limiti sono ancora tutti da esplorare. Prossimo step: diventare un bomber, o quasi. «Ho parlato un po’ con il tecnico durante questi primi giorni di ritiro e mi ha detto che devo migliorare soprattutto in zona gol – ha confidato l’esterno classe 2000 a Torino Channel -: lo scorso anno ne ho segnati tre, ma adesso se ne aspetta almeno il doppio, da me». Per contrastare la siccità di reti della passata stagione, con Belotti (8) e Brekalo (7) in qualità di migliori marcatori della squadra. L’uno e l’altro, però, non fanno più parte del gruppo: il più prolifico alle loro spalle, tra i giocatori presenti oggi in Austria, era stato Sanabria proprio a quota 6.Sullo stesso argomentoTorino, Singo: “Juric mi ha chiesto almeno cinque gol”Torino

    «Ma, al di là dei gol, devo ancora lavorare molto sui cross e sulla fisicità, mentre penso di aver fatto progressi per quanto riguarda la velocità e la tecnica – ha proseguito Singo dal ritiro di Bad Leonfelden -. Non mi sarei mai aspettato una simile ascesa ai tempi della Primavera, ma ora sono molto orgoglioso: se sono arrivato fin qui, vuol dire che ho lavorato bene. E quest’anno voglio fare ancora meglio». L’estate è servita all’ivoriano per sistemare i problemi fisici accusati nel finale della passata stagione, intervento di addominoplastica per risolvere la pubalgia compreso: il 21enne di Odienné non ha potuto rispondere alla chiamata della Costa d’Avorio a giugno e così ha lavorato senza assilli con in testa soltanto il granata. Come si è intravisto già con qualche sgroppata a giri del motore alti nella prima uscita stagionale di fronte all’Eintracht.

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    «È stata una gara difficile, contro un avversario duro, ma mi sono subito sentito bene anche grazie alle due settimane di lavoro già affrontate – ha spiegato ancora Singo -. Con Juric gli allenamenti sono sempre duri, ma è giusto così: dobbiamo continuare a lavorare con questo ritmo. E sono contento di farlo in Austria, perché a Torino faceva davvero troppo caldo». E, proprio a Bad Leonfelden, si sono uniti al gruppo granata anche i primi volti nuovi arrivati dal mercato, tra i quali quel Bayeye con cui Singo condivide la lingua: «Si è subito creato un ottimo feeling con lui, è un ragazzo serio e simpatico – ha chiosato l’ivoriano -. Gli ho parlato molto: con Adopo, Seck e Djidji facciamo gruppetto perché parliamo tutti in francese».

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    Radonjic alla prova Bremer: il Torino rinasce anche così

    BAD LEONFELDEN – Se lo coccola, lo rimprovera e stimola come un padre di famiglia severo, ma giusto. Ivan Juric sta allenando Nemanja Radonjic da un punto vista atletico e tattico, ma prima ancora mentale. Negli esercizi del mattino gli ha messo di fronte il primo della classe tra i difensori, quel Bremer premiato dalla Lega alla fine del campionato scorso quale miglior centrale della Serie A. Un evidente attestato di stima, per il Nazionale serbo che il tecnico granata si sta assumendo la responsabilità di far crescere a 360°. E così ha alternato un «Bravo Rado, bel movimento, sì così è giusto», ad altre considerazioni più piccanti. Divertente una che rende l’idea del grado di ironia del tecnico granata. Con Radonjic stremato a terra dopo un paio di testa a testa dispendiosi contro il brasiliano – uno dei quali chiuso con un bel diagonale rasoterra vincente – così ha parlato, Juric: «Ti vedo bello tranquillo, bravo, tanto giochi due, tre partite l’anno». Una battuta per stimolare il ragazzo che in granata è chiamato a diventare protagonista, a giocare sempre così da mettere alle spalle una stagione con appena 6 presenze nel campionato portoghese con il Benfica (ma ne ha pure giocate 13 con la Serbia, nella passata stagione: tutte quelle disputate dalla sua Nazionale da settembre in avanti). La corsa alla piena riabilitazione di Radonjic è partita: Juric non si risparmia, l’esterno serbo dovrà fare uguale. LEGGI TUTTO