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    Toro, boom Milinkovic: la promessa di Juric per le punizioni

    TORINO – In questo momento si parla più di lui che del fratello Sergej, campione della Lazio, centrocampista che tanti top club vorrebbero avere. Si parla di Vanja Milinkovic-Savic, il portierone (202 centimetri d’altezza) del Toro che sta entusiasmando e conquistando tutti con i piedi, le mani e la testa. Ha convinto addirittura Juric (la scorsa estate scettico come quasi tutti): dopo la vittoria con l’Udinese, il tecnico ha esaltato il suo gigante per le tre grandi parate e quel lancio di 50 metri sulla testa di Belotti che ha innescato l’azione del gol di Brekalo. Ammettendo, con la consueta schiettezza: «All’inizio eravamo dubbiosi sulle sue qualità. La scelta di promuovere Vanja è stata decisa dal direttore Vagnati con il consenso del preparatore Di Sarno. All’inizio a livello tecnico era un po’ carente, ma Paolo con lui è stato bravo, ha lavorato molto, correggendo alcuni difetti. Ora deve continuare così, ha doti importanti, sa che questa è la sua grande occasione». Frasi al miele che arrivano da un tecnico che dice sempre quello che pensa. […]

    Il serbo e le punizioni: il patto con Juric

    […] Oltre ad essere migliorato tra i pali è diventato ancora più forte e preciso con i piedi. Il suo tiro è potentissimo, in allenamento si diverte a calciare punizioni (che spesso segna) e rigori che non sbaglia mai. Il suo grande desiderio è quello di battere una punizione in campionato e fare gol (in Coppa Italia ha già preso una traversa, contro il Carpi). Per questo insiste con Juric e i compagni. Vuole segnare. E alla fine ha ottenuto una mezza promessa: appena sarà possibile, magari a fine partita con risultato acquisito, oppure in svantaggio a tempo quasi scaduto, gli verrà concessa questa possibilità. Del resto lo ha ben detto lui, che è pronto a giocare in qualsiasi ruolo. Anche centravanti. Di testa nel finale ci ha già provato. Su calcio piazzato, con una sventola delle sue, non vede l’ora. 

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    Torino-Udinese, 14 gol segnati nell'ultimo quarto d'ora

    Torino-Udinese è il secondo posticipo che chiude il 13° turno di Serie A. Le squadre di Juric e Gotti hanno 14 punti in classifica e questo non è l’unico dato che accomuna granata e bianconeri…
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    Torino, festival di No Goal e Under 1,5 al primo tempo
    Stessi punti ma anche stesso numero di gol segnati, 15 a testa, con una particolare “predilezione” per l‘ultimo quarto d’ora. Già, perché piemontesi e friulani finora hanno realizzato rispettivamente 8 e 6 gol nei minuti che vanno dal 75’ a fine partita. Di più, con Bremer e compagni in campo è andata in onda la saga del No Goal primo tempo, esito uscito 12 volte su 12. Solo sfiorato l’en plein in fatto di Under 1,5 primo tempo: 11 su 12, l’Over 1,5 al riposo è uscito nel match Torino-Genoa (2-0/3-2).
    Occhio allora anche ai primi tempi dell’Udinese. Il No Goal primo tempo fa registrare 10 apparizioni e l’Under 1,5 primo tempo otto. Nelle 5 trasferte disputate Pereyra e compagni sono andati in svantaggio al riposo solo contro la Roma, chiudendo 3 volte sullo 0-0 e una volta in vantaggio per 2-1 a Genova contro la Sampdoria. Anche questo tipo di dettagli possono fare la differenza… LEGGI TUTTO

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    Spezia-Torino, ok la “combo” X2 più Over 1,5

    La dodicesima giornata di campionato mette a confronto lo Spezia e il Torino. I liguri occupano la terz’ultima posizione in classifica (1 punto nelle precedenti 3 gare) mentre i granata sono dodicesimi e reduci dal 3-0 inflitto alla Sampdoria (6 punti nelle ultime 3 giornate).
    Indovina il risultato esatto di Spezia-Torino
    Granata a caccia del “bis”
    La scorsa settimana il Torino ha vinto 3-0 in casa contro la Sampdoria. Belotti e compagni  adesso proveranno a concedere il “bis” in trasferta. Il “Toro” lontano dai lidi amici prima di perdere sui campi di Milan e Juventus era riuscito a conquistare 4 punti contro Venezia (1-1) e Sassuolo (1-0). Osservando i ruolini di marcia delle due squadre si nota subito una cosa: i ragazzi allenati da Ivan Juric “ritardano” la “X” da 5 giornate consecutive mentre lo Spezia non fa registrare il “2” da altrettante gare. Detto ciò per cautelarsi si può provare la “combo” che associa la doppia chance X2 all’Over 1,5. LEGGI TUTTO

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    Torino-Sampdoria, otto Over 2,5 consecutivi per Quagliarella e soci

    La decima giornata di campionato prevede la sfida tra il Torino e la Sampdoria. Entrambe le compagini navigano nella zona medio-bassa della classifica con i primi che vantano un paio di lunghezze di vantaggio sugli avversari. La formazione allenata da Juric raccoglie moltissimo in termini di consensi ma pochissimo in fatto di punti (nelle ultime sei esibizioni ha battuto soltanto il Genoa per 3-2 collezionando, per il resto, due pareggi e tre sconfitte). Per Quagliarella e compagni due sole vittorie in dieci partite (contro Empoli e Spezia) e poco altro nelle sette gare rimanenti.
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    Partenza striminzita ma poi fuochi d’artificio
    Se il Torino, guardando agli Under e Over 2,5 (tra gli esiti più gettonati nella folta platea di appassionati), presenta una situazione abbastanza equilibrata (in dieci turni ha collezionato sei dei primi e quattro dei secondi) non si può certo dire la stessa cosa della Sampdoria.
    La squadra guidata da D’Aversa, infatti, dopo un avvio di stagione che può essere definito “striminzito” in fatto di reti (0-1 contro il Milan e 0-0 contro il Sassuolo) ha fatto poi partire dei veri e propri fuochi d’artificio con risultati pirotecnici che, dal 2-2 di Sampdoria-Inter al recente 1-3 di Sampdoria Atalanta, si traducono nella bellezza di otto esiti Over 2,5 consecutivi. A completare questo particolare aspetto della formazione ligure anche il fatto che, in questi stessi ultimi otto incontri, non abbia mai chiuso in parità la prima frazione di gioco (l’ultimo segno “X” al 45’ si è visto alla seconda giornata nel già ricordato 0-0 contro il Sassuolo). LEGGI TUTTO

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    Milan-Torino, ecco una curiosità statistica sul Diavolo

    Il Milan dopo aver battuto il Bologna (4-2) si prepara a ricevere un Torino rigenerato dopo il 3-2 inflitto al Genoa. La sfida promette spettacolo e non si può escludere il Goal al triplice fischio.
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    Re per una notte, anzi due
    Il Milan vincendo in casa contro il Torino proverebbe l’adrenalina del sentirsi “Re per una notte”, o meglio due visto che il Napoli giocherà 48 ore dopo. Il “Diavolo” nelle prime 9 giornate di campionato ha fatto registrare 8 vittorie e un pareggio. Nelle ultime 6 gare i rossoneri sono stati capaci di andare a segno nei minuti che vanno dal 75’ a fine match, conquistando punti davvero pesanti. Il Torino dal canto suo ha allungato a 5 la striscia di partite con almeno un gol subìto in “zona Cesarini”. Sarà importante per gli uomini di Juric fare massima attenzione sotto questo aspetto, anche viste le motivazioni dei rossoneri. Il Toro ha perso contro Napoli e Juve ma ciascuna di loro ha faticato non poco. Tra le opzioni che meritano considerazione ecco la combo 1X+Multigol 2-4, con uno “zero” da evidenziare: in Serie A il Milan è rimasta l’unica squadra a non aver ancora mai collezionato la somma gol finale 4. LEGGI TUTTO

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    Toro, Juric: “Vincere e basta. Col bel gioco”

    TORINO – Si parte con una certezza. “Sì, la rosa è competitiva. Quando ci siamo tutti ci sono cambi, opzioni, variazioni e qualità. Emozione col Genoa? A Marassi, forse. Qui invece un po’ meno”. Ivan Juric è chiaro come al solito. “Difesa di ferro ma gol presi negli ultimi minuti? Ci sono costati tanti punti e c’è rammarico. Non è una questione psicologica del passato perché la squadra non si è mai chiusa. Però dobbiamo fare attenzione. Più attenzione. Abbiamo raccolto poco rispetto a quello che abbiamo fatto ma la colpa è nostra: ci sono cose che bisogna migliorare”. E chiede di più. Anche agli esterni che stanno andando forte: “Singo sta andando bene, Aina deve ancora migliorare molto. Dagli esterni, che sfrutto molto, mi aspetto quattro o cinque gol a testa”. Su Praet e Singo “Stanno bene, sono a disposizione. Pjaca e Verdi, invece, devono ancora migliorare >, non sono pronti”. Su Belotti: “In campo dall’inizio? Non so, ci sto pensando. Sta migliorando ma ovviamente è ancora al top. Vedremo. Noi col Genoa dobbiamo fare una grande partita. Dobbiamo vincere e basta. Perché se non vinci dimentichi le belle prestazioni del passato. Quindi ci vogliono i tre punti per chiudere il cerchio”. E su Kone: “Il ragazzo mi piace. Se lo vedevi due mesi fa e lo vedi adesso capisci quanto è cresciuto. A Napoli, a parte la sciocchezza del rigore, mi è piaciuto. Per questo a me basterebbero 16-17 giocatori e quattro o cinque giovani di qualità come Kone. Se continuerà a lavorare così spera di dargli altre opportunità”. LEGGI TUTTO

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    Torino e Kone, la fiducia è di rigore

    TORINO – Quando Ivan Juric lo ha chiamato in causa, pochi istanti dopo l’infortunio di Rolando Mandragora, Ben Lhassine Kone era quasi incredulo. Daniele Baselli è rimasto seduto, lui no. Via la tuta, subito in campo, senza nemmeno un minuto di riscaldamento. Senza neppure rendersi conto che stava vivendo la sua prima volta in Serie A: un sogno costruito passo dopo passo, sin da quando da bambino è arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio. L’impatto del classe 2000 è stato subito molto positivo: due ottimi ripiegamenti difensivi confezionati con cura, con la voglia e la qualità di chi ha in corpo adrenalina a non finire. Poi, però, la foga ha rischiato di giocargli un bruttissimo scherzo: il fallo da rigore su Di Lorenzo è stata una vera e propria ingenuità, un regalo consegnato al Napoli con troppo anticipo rispetto al Natale.

    Kone, una domenica speciale

    E’ stato fortunato: ci ha pensato Vanja Milinkovic-Savic, sul penalty tirato da Insigne, a fargli passare la paura. E da quel momento Kone si è rimesso in gioco alla grandissima: ci ha messo corsa e intensità, anche quando si è ritrovato a dover badare ad un cliente fastidiosissimo come Dries Mertens. Si è dovuto arrendere quasi a tempo scaduto per una contusione che non gli ha consentito di allenarsi ieri, giornata in cui ha effettuato soltanto terapie. Ma comunque la domenica di Ben Lhassine ha avuto un significato speciale ed inaspettato.

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    Guarda la galleryOsimhen ancora a segno, Torino di Juric ko a Napoli LEGGI TUTTO

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    Toro, Under 23 è pure meglio. Nessun titolare ha 30 o più anni

    La voglia di mantenere bassa la carta d’identita? dei granata si esprime anche nel piu? “anziano” del gruppo. Non ha 30 anni, ma 29 compiuti il 25 agosto, e se come sembra Juric gli dara? fiducia si piazzera? nel centrosinistra della difesa: gia?, il piu? “anziano” e? Rodriguez. Seguito da Linetty che avendone 26 e? comunque nel pieno della carriera, forse nemmeno ancora nella sua massima espressione. A 25 ci sono Sanabria e Lukic, favorito su Mandragora che invece ne ha 24. La stessa eta? di Bremer, giovane ma gia? leader del reparto, nonche? di Ola Aina. Altro ragazzo che a Torino ha portato quel «London Style», per dirla alla Juric, e che sulla fascia puo? sprigionare la potenza dei suoi 24 anni. Tanti quanti ne ha pure Vanja Milinkovic-Savic. Se la media della squadra favorita per giocare dall’inizio nel derby e? di 23,8 anni, quella dell’intera rosa e? intanto di 25,5. Comunque bassa.

    Una scelta che va nella direzione di investimenti a crescere, ma anche dettata dalla visione di gioco proposta da Juric. Dispendiosa, tra il pressing immediato, l’aggressione nel mezzo del campo anche attraverso il raddoppio sull’uomo, il sacrificio degli esterni e via discorrendo. Un calcio per cui servono giocatori di passo, e nel pieno del vigore che consente di arrivare un decimo di secondo prima dell’avversario, sul pallone. Di suo, il tecnico croato non ha poi remora alcuna a dare fiducia a ragazzi che, ancora, non hanno mostrato tutto il proprio potenziale, ma che hanno la cattiveria agonistica per volersi migliorare. E di gente di questo tipo, giovane ma tosta, il Toro di oggi ne avrà tanti. LEGGI TUTTO