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    Torino, Izzo prepara la rincorsa: “Basta sofferenze per i nostri tifosi”

    TORINO – Armando Izzo sta preparando la stagione del suo grande riscatto, soprattutto in chiave azzurra, dove è stato tagliato fuori da Mancini per gli Europei. E ci è rimasto male, inutile nasconderlo. «Sì, vero. Vorrei riprendermi la Nazionale. Ho tantissima voglia. Mi ha fatto male non esserci agli Europei, ma ora lavoro tantissimo per partecipare al prossimo Mondiale». (…) Ma la storia con la Nazionale non è finita. E per tornare in azzurro deve far bene con i granata. L’inizio è confortante, anche Juric gioca a tre dietro. Ed è simile a Gasperini che all’Atalanta, da squadra, ha fatto una grande squadra. «Conosco molto bene mister Juric, spero di fare bene e di ripagare la sua fiducia. Juric e Gasperini sono due grandi allenatori, entrambi lavorano molto sull’intensità, sono simili in tutto e per tutto. Ripeto: con Giampaolo lo scorso anno non è stato facile adattarmi, ma oramai questo è il passato. Io guardo avanti». (…) Si respira aria nuova nell’ambiente granata e in tutti c’è la convinzione di poter fare bene. (…)Guarda la galleryTorino, la carica di Ansaldi e Mandragora sotto gli occhi di Juric

    “Un onore la fascia da capitano, ma è di Andrea Belotti”

    «Quest’anno c’è molta voglia, si è creato un gruppo tosto. Anche quando corriamo, lo facciamo a gruppi, siamo molto uniti e ci aiutiamo l’un l’altro. Tanti piccoli fatti lo dimostrano. Dopo gli allenamenti, per esempio, ci fermiamo di più a tavola, giochiamo alla play, cerchiamo di stare più assieme anche fuori dal campo e pure faticando ci divertiamo. Questo è un segnale importante. (…) Io voglio fare una grande stagione sia a livello personale che di squadra. Così possiamo dare soddisfazioni ai tifosi. L’obiettivo della squadra? Chi lo può dire? Noi lavoriamo per crescere sotto tutti i punti di vista e ci siamo ripromessi, da adesso in poi, che dobbiamo giocare senza paura e a viso aperto contro tutto e tutti. I nostri tifosi non devono più soffrire, vogliamo regalare loro le soddisfazioni che meritano e che in questi ultimi due anni non siamo riusciti a dare (…) ». In queste prime esibizioni al difensore è stata consegnata la fascia da capitano. «Un onore, per me. Ma è di Andrea Belotti. Lo aspettiamo presto perché abbiamo bisogno di lui». E il Gallo è atteso per il 2 agosto, dopo il trionfo europeo si sta meritando le vacanze. E intanto sta pensando al suo futuro.

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    Toro: la mano di Juric si vede, ma manca sempre la qualità

    SANTA CRISTINA – Juric merita subito rinforzi, lo ha confermato la partita di ieri contro il Brixen, altra formazione dilettantistica (dopo il Merano, una settimana fa) che all’ultimo momento ha preso il posto del Bochum (Bundesliga), colpito da un caso di Covid. Li merita perché ci sono l’impegno, la voglia di fare, l’entusiasmo e la convinzione dei giocatori che si caricano tra loro. La sua mano c’è e si vede già. Però si vede anche che manca la materia prima, elementi in grado di far decollare il suo credo calcistico. Lo si nota, giorno dopo giorno, in questo ritiro in Val Gardena, lo si è constatato in maniera netta nel secondo match stagionale. A questo Toro servono qualità e sostanza. Qualità, prima di tutto. Gira e rigira, cambia e ricambia, gli attori questi sono. (…)Guarda la galleryTorino, pokerissimo al Brixen: Verdi, Baselli e Zaza in gol
    Le prime scelte di Juric di cui ha bisogno il Toro
    E anche la partita di ieri ha dimostrato che Juric ha assolutamente bisogno, e al più presto, di un mediano tuttofare come Amrabat (sostanza e dinamismo) e di un fantasista come Messias (dribbling, assist, gol). Il marocchino della Fiorentina è un motorino e un gladiatore, con bei tempi d’inserimento. Sradica palloni che potrebbe consegnare a Mandragora. E Juric lo vuole perché lo fece volare nel Verona. Il crotonese, invece, rappresenta la qualità, la fantasia, i tagli, la superiorità numerica, l’incisività in attacco. Ecco le due colonne di cui ha bisogno Juric: sue prime scelte, non a caso. (…) Un fatto di cronaca: non deve essere strumentalizzato, in momenti di fatica è fisiologico lasciarsi andare a errori. Ma nello stesso tempo bisogna mettersi in testa che serve qualità in mezzo al campo, qualcuno che accenda l’azione, che regali un’emozione. Perché è importantissimo correre e i granata lo stanno facendo, ma alla fine si deve giocare al pallone, accarezzarlo, portarlo avanti con fantasia, grazia, delicatezza e velocità. E in questo Toro chi lo fa?
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    Toro: da Rodriguez a Vagnati, 16 milioni di problemi

    TORINO – Per sua fortuna non ha dovuto sopportare l’onta del rigore sbagliato nei tempi regolamentari contro la Francia: è stato ininfluente perché lo hanno salvato i compagni, firmando una fantastica qualificazione ai quarti di finale degli Europei. Anche con la casacca della Svizzera – e non certo per la parata di Lloris sul suo tiro dal dischetto – Ricardo Rodriguez non è riuscito a ritrovarsi. (…) Da venerdì sera è a Santa Cristina, da ieri ha iniziato ad allenarsi agli ordini di Ivan Juric. Lo attendono sedute atletiche in cui dovrà mettere benzina nelle gambe per la nuova annata. Sebbene il terzino sinistro svizzero sia a tutti gli effetti da considerare sul mercato: Davide Vagnati già da diverse settimane ha l’onere di piazzarlo al miglior offerente. Alla porta del Toro, però, finora non ha bussato nessuno. Nessuno con intenzioni serie, almeno. (…)
    16 milioni di problemi
    E dire che l’acquisto di Rodriguez era stato il biglietto da visita di Vagnati: consegnò il giocatore poco meno di un anno fa a Marco Giampaolo, che già lo aveva avuto per tre mesi al Milan nella brevissima parentesi del 2019. Operazione da 2,5 milioni di euro per un trasferimento a titolo definitivo al Toro, con un contratto fino al 2024: a conti fatti, almeno al saldo del primo campionato in granata, un affare solo ed esclusivamente dei rossoneri. Già, perché c’è anche da tenere in considerazione il discorso relativo all’ingaggio: Rodriguez percepisce circa 1,75 milioni netti a stagione, a bilancio per Cairo è una voce annuale che corrisponde a grossomodo 3.5 milioni. Se si considerano i 4 anni di contratto firmati dal laterale elvetico, fra cartellino e stipendio per il Toro costerà complessivamente circa 16 milioni di euro. (…) Così Rodriguez aspetta spiragli di trasferimento all’estero, pur mettendosi a completa disposizione di Juric. Se Ricardo riuscisse a strappare una conferma convinta da parte del suo allenatore, farebbe un capolavoro. O meglio: un miracolo.
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    Il Torino batte il Brixen 5-1: in gol Verdi, Baselli e Zaza

    SANTA CRISTINA – Cinque a uno per il Toro nella seconda uscita stagionale, sempre con una squadra d’Eccellenza, stavolta il Brixen. Juric insiste con il solito modulo ma anche contro questi modesti dilettanti si capisce in maniera lampante che non ci sono i giocatori per piterlo fare. Nel suo 3-4-2-1 c’è bisogno di trequartisti che i granata non hanno. Quindi centrocampo troppo prevedibile. E tenete conto che dei cinque gol realizzati due sono autoreti. Gli altri tre portano la firma di Verdi, Baselli e Zaza. Saltata l’amichevole col Bochum si è rimediato con un’altra dilettante, non allo sbaraglio ma quasi. Chiaro che al tecnico croato mancano test di un certo spessore per comprendere sino in fondo il materiale che ha a disposizione anche se la partita di ieri – lo ribadiamo per l’ennesima volta – ha dimostrato che senza i giocatori giusti al posto giusto tutto diventa difficile. E tenete conto che a questa squadra manca Belotti: resterà? E ancora non si è vista la consistenza della difesa in generale e di Milinkovic-Savic in particolare. E il tempo passa, tra un mese il campionato. C’è ancora tempo per crescere e rimediare ma è chiaro che ci va un forte intervento sul mercato. Intanto si è capito che Baselli e Rincon, sempre impiegati nella ripresa con le riserve, non sono considerati indispensabili.Guarda la galleryTorino, pokerissimo al Brixen: Verdi, Baselli e Zaza in gol

    Torino-Brixen 5-1: il tabellino

    MARCATORI: pt’ 30′ Verdi, 34′ Angerer (aut). St 5′ Senoner (aut), 22′ Baselli, 27′ Zaza, 30′ Reci.

    TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic (1′ st Berisha); Izzo (15′ st Millico) (39′ Rauti), Djidji (15′ st Lyanco), Buongiorno (15′ st Celesia); Vojvoda, Mandragora (15′ st Segre), Lukic (15′ st Baselli), Ansaldi (15′ st Aina); Verdi (15′ st Warming) , Linetty (1′ st Rincon); Sanabria (1′ st Zaza). A disposizione: Rauti.

    BRIXEN (3-4-2-1): Gemello (1′ st Sava); Grassl, Angerer, Senoner; Kerschbaumer, Demetz, Huber, Nagler; Vinatzer, Schraffl; Reci. A disposizione: Sava, Plaickner L., Plaickner S., Miuli, Larcher, Gabloner, Bocchio, Costalunga T., Sanna, Costalunga J. All.: Trovato.

    ARBITRO: Luciani di Roma.
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    Team Juric, in ritiro operazione simpatia. Riaprirà lui il Fila?

    SANTA CRISTINA – In questo momento è Ivan Juric il top player del Toro. Del resto Cairo ha investito molto sia sul piano finanziario sia in termini di insistenza per ingaggiarlo. Tre anni di contratto a due milioni a stagione più bonus che prevedono, nel tempo, anche la partecipazione a una Coppa europea. E da quel che sta facendo vedere sul campo questa grande considerazione l’uomo di Spalato la merita tutta. È lui l’attrazione del ritiro granata, gli occhi dei tifosi sono rivolti al suo lavoro. Quello che fa, che dice, come si comporta: impeccabile in ogni circostanza. Ed è sempre l’ultimo a lasciare il terreno di gioco. Si ferma a guardare (e controllare) anche i giocatori che fanno un defaticante oppure chi, come Linetty, è alle prese con la prima fase della preparazione fatta di tanta corsa. Dal campo si vede quanto non molli niente. Il dialogo con i giocatori è martellante. Tutto Juric, dunque. Il tecnico croato sta portando schemi e autostima all’interno di un gruppo che sino a poco tempo fa era in stato confusionale. (…)Guarda la galleryTorino, che grinta Juric! Ritmi alti e massima concentrazione

    Nessuno si sottrae all’appuntamento con il popolo granata

    Questa del resto è la strada giusta per riportare la gente negli stadi dopo la crisi degli ultimi due anni, questo è il comportamento che si deve avere nei confronti di chi “mantiene” il carrozzone calcio con abbonamenti televisivi, biglietti e tante altre cose, a partire dall’indispensabile passione. Anche i giocatori ci stanno mettendo (tanto, finalmente) del loro. Nonostante la durezza degli allenamenti alla fine si fermano con i tifosi: firmano autografi, posano per un selfie, regalano un sorriso a tutti. Nessuno si sottrae all’appuntamento con il popolo granata: dai più giovani ai big come Sanabria, Izzo e Mandragora, tanto per fare alcuni nomi. Curiosità: Il più “coccolato” di tutti, in questa prima settimana di altura, è il gigante Milinkovic-Savic. Juric non intende interrompere questo rapporto che piano piano sta ricostruendo e pensa, durante l’anno, di aprire le porte del Filadelfia almeno una volta la settimana, malgrado la sua determinazione a tenere quanto più possibile segrete le prove in allenamento. (…) Squadra e staff vicini alla gente che in questi ultimi anni ha sofferto tanto, dicevamo: e molto sta facendo il nuovo team manager, voluto da Juric, Marco Pellegri, uomo tuttofare. Un ruolo (il suo) prezioso affinché ci sia un buon clima dentro la squadra. (…)

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