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    Agnelli e il futuro Juve: “50 % Prima Squadra da Primavera e Next Gen, ecco quando”

    Juventus, le dichiarazioni di Agnelli sui giovani
    “I risultati sportivi, la creazione della Juventus Women e i loro risultati, Next Gen che sta portando talenti in Prima squadra. A mio giudizio possiamo ambire nel giro di pochi anni ad avere almeno il 50% della nostra Prima Squadra proveniente dal settore giovanile” – queste le dichiarazioni di Agnelli sul futuro della società. LEGGI TUTTO

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    Juve, c'è chi dice no: McKennie blocca il mercato

    Non sarà una seconda parte di gennaio all’insegna dei fuochi d’artificio. Alla Continassa, d’altronde, non è tempo d’investimenti alla Vlahovic, tanto per citare l’ultimo esempio di grande acquisto invernale. Almeno un mortaretto da qui alla chiusura del mercato, però, non è da escludere, giusto per puntellare un reparto in difficoltà – anche soltanto a livello numerico – come magari quello degli esterni. Certo, una cessione di peso olierebbe i meccanismi e favorirebbe un piccolo cambio di prospettiva in casa Juventus. Ma la svolta non è semplice e, soprattutto, non pare imminente, perché… c’è chi dice no.

    Sirene inglesi per McKennie

    E lo dice un giocatore in particolare, ovvero Weston McKennie. Il centrocampista americano, nonostante l’impiego con buona continuità sotto la gestione Allegri, è stato individuato come l’elemento sacrificabile dell’attuale rosa: vuoi perché i giovani Miretti e Fagioli offrono buone garanzie, vuoi perché l’attesa per il rientro di Pogba dovrebbe a breve concludersi. In mediana, dunque, le opzioni non mancano e non mancheranno. Il texano vanta però un’alta considerazione di sé e, trovandosi bene a Torino, ha comunicato di essere disposto a lasciare i colori bianconeri soltanto di fronte alla proposta di un club di prima fascia. Che possa assicurargli un lauto ingaggio e, al contempo, ambizioni sportive almeno pari a quelle della Juventus. Per questo motivo, finora, le chiacchierate sul suo conto portate avanti dai bianconeri non sono decollate. Né con il Bournemouth né con l’Aston Villa, che pure – forti dello strapotere economico della Premier League – avrebbero potuto avvicinare la richiesta di circa 30 milioni di euro, cifra utile ad assicurare una solida plusvalenza alle casse societarie. E, allo stesso modo, è improbabile che l’antifona muti di fronte alle fresche pressioni del Fulham.

    L’opzione Bundesliga

    Un epilogo differente, semmai, potrebbe generarlo un ritorno in auge dell’interesse da parte di una tra Chelsea e Tottenham, però timide sul giocatore nelle ultime settimane. O, in alternativa, un passo concreto da parte del Borussia Dortmund, che da tempo segue con attenzione il giocatore, il quale dalla Bundesliga è arrivato in Italia e il quale nella Bundesliga tornerebbe volentieri. La società al momento più forte su McKennie, però, si conferma essere l’Aston Villa di Emery, alla ricerca di un colpo in mezzo al campo per rinforzare la squadra: il club di Birmingham ha già ammiccato a Guendouzi, Merino e Parejo, e a breve potrebbe tornare all’assalto per l’americano. Che, però, continua a dire di no. E, di conseguenza, a bloccare il mercato in entrata dei bianconeri.

    Rugani resta

    La principale alternativa per sbloccare l’impasse si chiamerebbe Daniele Rugani, ma l’addio ai colori bianconeri del centrale appare remota. Un po’ perché il ragazzo non ha manifestato l’intenzione di cambiare aria, nonostante un minutaggio stagionale ridotto all’osso, un po’ perché non è semplice trovare una realtà disposta a investire sul suo acquisto a titolo definitivo. E, in fin dei conti, lo stesso Allegri ha esternato qualche perplessità di fronte allo scenario: su capitan Bonucci grava infatti il peso degli anni, dunque – alla luce dei suoi sempre più frequenti stop fisici – un’uscita del numero 24 dovrebbe essere compensata da un innesto nel medesimo reparto. Complicato, appunto, in un gennaio lontano dai recenti fuochi d’artificio. Soltanto la partenza di McKennie potrebbe innescare la miccia. LEGGI TUTTO

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    La mamma di Rabiot alla Continassa: la Juve e Adrien provano ad avvicinarsi

    TORINO – Chiamatelo un pourparler, un abboccamento, un incrocio non certo casuale ma programmato tra persone che si conoscono molto bene: la Juventus, rappresentata dal direttore sportivo Federico Cherubini, da un lato; madame Véronique Rabiot, madre e agente del bianconero Adrien dall’altro. Fin troppo esagerato, anzi sarebbe estremamente sbagliato, pensare a un incontro determinante per le sorti del centrocampista che alla quarta stagione in bianconero ha raccolto finora 148 presenze segnando 11 gol. È come dire che, nel mini-vortice di allenatori che dal 2019 si sono succeduti in panchina, il nazionale di Didier Deschamps non ci ha perso praticamente, perché ha giocato, sempre o quasi. Quanto alle reti, beh, avrebbe potuto fare molto meglio e questo, probabilmente, lo sa lui per primo.Guarda la galleryJuventus, per Pogba e Vlahovic intero allenamento con la squadra: le FOTO della seduta LEGGI TUTTO

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    Juventus Women, Gunnarsdottir e la gravidanza: ha vinto il reclamo contro il Lione

    La calciatrice della Juventus Women, Sara Bjork Gunnarsdottir, ha vinto il reclamo contro il Lione per il mancato riconoscimento dell’intero stipendio durante la passata gravidanza. Una vittoria storica per l’intero movimento del calcio femminile europeo e per i diritti delle atlete. La decisione è stata presa dalla Camera di risoluzione delle controversie della Fifa, in base alla quale il club francese deve pagare alla ex nazionale islandese l’importo di euro 82.094,82 a titolo di compenso residuo, oltre al 5% di interessi, per il periodo tra il 10 settembre 2021 e la data di effettivo pagamento.
    Gunnarsdottir-Lione, la vicenda
    È stata la stessa calciatrice, pubblicando una lettera sul sito The Players Tribune, a ripercorrere quanto successo. Partendo fin dal principio: “All’inizio, saputo della gravidanza, l’unica cosa che provavo era felicità, ma poi la realtà mi mi ha colpito, e pensai: “Come reagirà il club a questa notizia?”. Dietmar, il mio agente, mi disse che il direttore del Lione era sorpreso ma felice per me, e ha organizzato un incontro, dove abbiamo discusso i passi successivi. Il dottore ha detto che a quel punto avrei dovuto smettere di giocare. Volevo solo portare a termine il resto della mia gravidanza a casa in Islanda, dove avrei potuto capire i medici nella mia lingua madre e stare con mia madre, il mio partner e la mia famiglia. Quindi abbiamo chiesto al direttore e lui ha detto di sì. Ma dopo il parto sarei voluta tornare al Lione, fui molto chiara su questo. Per un po’ ho avuto così tante cose da fare che non ho avuto il tempo di pensare o preoccuparmi dei miei stipendi dal club: non avevo motivo di pensare che qualcosa sarebbe andato storto. Fino a quando non ho ricevuto il mio primo stipendio: tutto ciò che è stato depositato era solo una piccola percentuale dalla previdenza sociale. Ad essere onesti, c’erano molte cose logistiche da affrontare, quindi non ci ho dato troppo peso, pensai ad un errore. Ma ho controllato con le altre compagne, solo per essere sicura: erano state pagate puntualmente. Successivamente persi un altro stipendio. A quel punto chiamai Dietmar che scrisse a Vincent, il direttore del club. Non ci fu risposta. Dopo un secondo tentativo a vuoto, inviammo una lettera formale. Quando Vincent finalmente rispose, si scusò per i due mesi e disse che sarei stata pagata per quelli, ma non per il terzo, seguendo la legge francese. Il che significava che non mi avrebbero dato altro. Ho detto a Dietmar: “No, non è giusto, dovrebbero seguire le regole della FIFA”. 

    La questione alla FIFA e la rottura con il Lione
    La vicenda andò per le lunghe, fino alla FIFA, con la conseguente rottura tra la calciatrice e il club: “Fu coinvolto il sindacato giocatori in Francia, e poi la FIFPRO. Le settimane si trasformarono in mesi: non avevo ricevuto ancora nessuna busta paga completa. Il Lione si rifiutò di dare una risposta chiara su quale fosse il criterio applicato. Quando Dietmar disse a Vincent che la FIFPRO avrebbe portato questa situazione fino alla FIFA, la risposta fu: “Se Sara va alla FIFA con questo, non ha alcun futuro a Lione”. Abbiamo ottenuto la decisione dalla causa FIFPRO a maggio. Il club è stato condannato a pagarmi gli stipendi non pagati per l’intero importo. Il Lione ha chiesto le motivazioni della decisione: la FIFA ha parlato del “dovere di cura” da parte club, nonché dell’assenza di contatti con me nell’arco della mia gravidanza. Nessuno mi controllava o vedeva come stavo sia mentalmente che fisicamente, come dipendente e come essere umano. Quando il Lione ha ricevuto i motivi della decisione, ha deciso di non fare ricorso. Ho avuto diritto al mio stipendio per intero relativo alla gravidanza e fino all’inizio del mio congedo di maternità, secondo le regole della FIFA. Questi fanno parte dei miei diritti, e non possono essere messi in discussione, nemmeno da un club grande come il Lione”.
    Un finale felice che dovrà essere da esempio
    Ora la felicità ritrovata, con un presente e futuro radioso in bianconero, ma con l’obiettivo che le cose cambino per il calcio femminile: “Ora sono alla Juventus e sono molto felice. Ma voglio assicurarmi che a nessuno capiti ciò ho passato io.  E voglio che il Lione sappia che quel comportamento non è giusto: non è soltanto business, ma riguarda i diritti di una lavoratrice, intesa sia come donna che come essere umano. Oggi sono fiduciosa per il calcio femminile, c’è tanto da festeggiare. Siamo arrivati lontano, con strutture, investimenti e tifosi che riempiono lo stadio. Ma la realtà è che, quando si tratta della cultura generale, c’è ancora tanto lavoro da fare. Meritiamo di meglio”. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, Brambilla: “A Foggia sarà una prima volta per i miei ragazzi”

    Juventus Next Gen, ripartire dal pari col Padova
    Prima di analizzare la semifinale della competizione tricolore, il trainer bianconero è tornato sul pareggio per 1-1 in campionato: “A Padova abbiamo fatto una buona partita. Un pari che per noi è stato importante, venivamo da quattro sconfitte di fila e quindi il punto era fondamentale. E poi abbiamo recuperato lo svantaggio facendo anche una buona prestazione: abbiamo sofferto, ma all’inizio del secondo tempo siamo scesi in campo diversamente e alla fine abbiamo anche avuto una palla importante per vincerla. In generale è stata fatta una buona partita, per di più in trasferta contro una squadra che era in grande ripresa, con giocatori che per la categoria sono importanti. Il fatto di averla ripresa è sicuramente positivo. Nel momento di sofferenza abbiamo resistito, e poi negli ultimi 20 minuti siamo usciti fuori e abbiamo avuto più energia, provando anche a vincerla. Alla fine però il pareggio credo sia stato un risultato giusto”.
    Guarda la galleryJuve Next Gen, interrotta la serie negativa: col Padova è 1-1
    Foggia, avversario e ambiente per crescere
    Brambilla analizza in tutti gli aspetti il percorso in coppa dei suoi, descrivendo avversario e ambiente che ci si troverà di fronte domani allo Zaccheria: “Per noi la Coppa Italia ha un’importanza alta, come ce l’ha il campionato. Durante il torneo la nostra forza è stata quella di aver sempre disputato le partite come fossero finali. Interpretare la gara secca non è facile, i ragazzi hanno fatto bene giocando fuori casa, in campi anche difficili, e ci siamo guadagnati questa semifinale. Ora si gioca sulla doppia partita, quindi sui 180 minuti, poi chiaramente ci potranno essere i supplementari e i rigori. Bisogna giocare bene l’andata: sicuramente l’approccio della prima gara è fondamentale per poter passare il turno. Il Foggia è una squadra costruita per i primi posti: hanno avuto un inizio di campionato un po’ difficoltoso, poi col cambio di allenatore hanno recuperato posizioni in classifica. Hanno approcciato la Coppa Italia nella maniera giusta, passando turni contro squadre forti, avendo l’atteggiamento giusto. Credo che, come noi, ci tengano ad arrivare in finale per provare poi a vincerla. Mi aspetto una partita equilibrata, poi come sempre saranno gli episodi e i dettagli a fare la differenza. Sarà bello ed importante per noi poter giocare in uno stadio di un certo tipo, caldo, dove ci sarà anche un pubblico numeroso: è anche la prima partita che facciamo al sud, sappiamo che le tifoserie meridionali sono molto appassionate. Ci sarà un ambiente vero, cosa molto intrigante. Per i ragazzi sarà motivo di crescita e porterà stimoli in più”. LEGGI TUTTO

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    La Juve anti-Monza: le ultime su Cuadrado. E Vlahovic…

    TORINO – La voglia di rivalsa degli juventini è enorme, da adesso in poi non si può più sbagliare: dentro o fuori, partita secca in Coppa Italia allo Stadium contro il Monza, per restare in corsa per uno degli obiettivi stagionali rimasti. Anzi, per un obiettivo vero, e i precedenti che legano il primo quinquennio di Massimiliano Allegri nella Juventus a questa competizione, in fondo, possono ispirare pensieri positivi: qualcuno l’aveva persino ribattezzata la “Coppa Max”, considerati i successi in serie di qualche anno fa. Per il club è un appuntamento fondamentale, per l’allenatore anche e l’idea è quella di adottare un turnover ragionato, pensando anche all’Atalanta in campionato, per sfruttare l’energia dei giovani e il desiderio di riscatto di alcuni veterani.Guarda la galleryJuventus, per Pogba e Vlahovic intero allenamento con la squadra: le FOTO della seduta LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen, Gallo avverte il suo Foggia: “I bianconeri hanno una caratteristica nel loro DNA”

    Juventus Next Gen, sono ore di vigilia in attesa della semifinale di andata di Coppa Italia contro il Foggia. Una sfida importante per i bianconeri, che vengono dal pareggio contro il Padova e con la vittoria che manca da cinque gare. Ma sarà un match delicato anche per i rossoneri, reduci da due sconfitte consecutive in campionato. Il tecnico dei satanelli, Fabio Gallo, sa che bisognerà invertire il trend di risultati ma soprattutto nell’atteggiamento e nelle prestazioni. A poche ore dal match allo stadio Zaccheria ha presentato la sfida contro i bianconeri in conferenza stampa.Guarda la galleryJuve Next Gen, interrotta la serie negativa: col Padova è 1-1

    Juventus Next Gen, Gallo mette i suoi in guardia

    Queste le parole del tecnico rossonero in salta stampa: “Quella di domani sarà una partita importante, lo sappiamo, ma la stagione non finisce domani: c’è un campionato da portare avanti e c’è una gara di ritorno da portare avanti, a prescindere quello che sarà il risultato. Il Foggia è chiamato a dare continuità perché la stagione ancora è ancora lunga. Vero che veniamo da due sconfitte, la prima giunta con una partita giocata discretamente e persa in modo sciocco, e quella di sabato con una prestazione non altezza, dove abbiamo fatto una figuraccia perché non c’è stata la determinazione e la voglia necessarie. Tutti insieme dobbiamo ritrovare lo spirito e la voglia di di stupire mostrati per due mesi e mezzo, quindi quale miglior occasione per una semifinale Coppa Italia contro una squadra forte. Se non  conoscete la Juve Next Gen, vi invito a vederla: è fatta di talenti di talenti veri, e quindi sarà sicuramente una partita difficile, dove bisogna metterci attenzione, determinazione, voglia e qualità. Se fai un primo tempo brutto rischi di perdere la partita, come è successo sabato. Questa partita di andata sarà come un primo tempo e non andrà sbagliato, cercando di portare a nostro vantaggio la presenza del pubblico. Non ci saranno Rizzo e Kontek per squalifica, Nicolao e Vuthaj per problemi fisici”.E ancora sulle caratteristiche dei bianconeri: “Ripeto, ci sono talenti veri. Credo sia più una squadra da partita secca più che da campionato: mi aspetto una gara a viso aperto, nel suo DNA ha quello di giocare a calcio per mettere in mostra le qualità di questi ragazzi, che sono sicuramente importanti se sono stati scelti dalla Juve. Ritengo che sia una scelta, quella dei bianconeri (di avere una seconda squadra, ndr) ottima perché dà la possibilità a dei giovani di confrontarsi a livello nazionale contro squadre professionistiche”.

    Foggia, i convocati di Gallo

    Quattro gli assenti in casa rossonera: Rizzo e Kontek per squalifica, Nicolao e Vuthaj ancora alla presa con problematiche fisiche. Dunque 21 i convocati di mister Fabio Gallo.PORTIERI: Raccichini, Nobile, DalmassoDIFENSORI: Di Pasquale, Sciacca, Leo, RutjensCENTROCAMPISTI: Garattoni, Petermann, Frigerio, Di Noia, Costa, Peschetola, OdjerATTACCANTI: Schenetti, Ogunseye, Peralta, Beretta, Iacoponi, Battimelli, Capogna LEGGI TUTTO

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    Juventus, le schede dei cinque membri del nuovo CdA

    Domani è in agenda l’assemblea dei soci che nominerà i membri del nuovo Consiglio di amministrazione. La lista dei 5 candidati è stata depositata da Exor N.V. (di cui John Elkann è ad), titolare di una partecipazione pari al 63,8% del capitale sociale di Juventus.

    Fioranna Negri

    Commercialista, revisore e iscritta all’albo dei Consulenti Tecnici d’ufficio del tribunale di Milano, ha maturato un’esperienza di 35 anni in società di vari settori, quotate e non. E’ l’esperta di revisione e di bilanci, oltre che di controllo dei rischi. Svolge incarichi professionali in società quali Satispay, Wikimedia, Guala Closures, Fincantieri e Autostrade per l’Italia. LEGGI TUTTO