consigliato per te

  • in

    Juve, auguri ad Agnelli: “Grazie Presidente, hai fatto la storia”

    TORINO – “Oggi è il compleanno del nostro Presidente, Andrea Agnelli. Non è un giorno come gli altri, non in un momento come gli altri”. Inizia così il lungo messaggio di auguri che la Juventus ha voluto inviare all’ex numero 1 bianconero nel giorno dei suoi 47 anni. Ora un momento delicato quello che sta attraversando la Juve e lo stesso Agnelli, con il messaggio di auguri che prosegue: “Tanto si è scritto, tanto si è detto, tanto si dirà ancora: quello che vogliamo dire oggi noi, gente della Juve, per mutuare un termine caro ad Andrea, è semplicemente: Grazie”. Dopo le dimissioni da presidente, il club non vuole dimenticare quanto fatto da Andrea nei 12 anni di presidenza con ben 19 trofei messi in bacheca: “Mentre si sfogliano le pagine dei giornali, si rischia di perdere di vista altre pagine: quelle dei libri di storia. Una storia che lega da quasi un secolo il nostro club a una famiglia; decenni nei quali la Juventus è diventata leggenda, per poi consolidarla ancora, dal 2010 in poi, grazie a un’era senza precedenti, in campo e fuori”.
    Juve, messaggio di auguri per Agnelli
    “Tutto questo è possibile se alla base c’è una visione. Chiara, netta, precisa – prosegue il club sul proprio sito ufficiale – Andrea Agnelli quella visione non ha soltanto dimostrato sempre di averla ma ne ha fatto una cifra distintiva, prendendo per mano la Juventus verso un orizzonte fino a poco tempo prima impensabile. In campo, e basta scorrere un palmarès troppo lungo per non rischiare di dimenticare qualcosa, e fuori. Tutto quello che oggi è sotto i nostri occhi, e dopo qualche anno appare quasi “normale”, come ad esempio una nuova identità visiva, come nuove e moderne infrastrutture, come lo sguardo a mondi “altri” dal calcio, come progetti sportivi mai visti prima in Italia, è frutto di quella visione. Una visione che aveva e ha la spinta al futuro come suo tratto distintivo. Perché, per usare un altro concetto caro ad Andrea, dopo una vittoria si comincia già a pensare alla prossima. Non disperderemo questa lezione: è il modo migliore per augurare buon compleanno al nostro Presidente”.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Zeman a sorpresa: la risposta sul processo mediatico alla Juventus

    “Penso che la Juventus sia la squadra più rappresentativa nel calcio italiano e nel mondo e quindi quando succede qualcosa con la Juventus si allargano le cose. Penso che il calcio rimane ancora malato e bisogna vedere se si riesce ad aggiustare”. Lo ha detto Zdenek Zeman ospite a ‘Quarta Repubblica’ in merito allo scandalo che ha colpito la Juventus. “Io penso che non è solo la Juventus che ha usato certe cose. Però, dipende dalle procure e la procura di Torino è la più attiva di tutti”, ha aggiunto. “Ero tifoso Juventino, finché non ho incontrato la Juventus perché poi per forza non potevo tifare se ci giocava la squadra che allenavo”, ha dichiarato poi Zeman. Sugli scandali legati al doping, Zeman ha detto: “Si spera che siano finiti, anche se non ci si crede visto che WADA ha dichiarato che l’Italia è il Paese con l’uso del doping più alto, in percentuale. Personalmente non ho mai avuto il sospetto che qualcuno dei mie giocatori ne facesse uso, anche se so che un giocatore andava da uno che era riconosciuto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus, si riparte: la missione e il dilemma di Allegri

    TORINO – Al di là di tutto, delle indagini penali e sportive e del rinnovamento societario, il 4 gennaio a Cremona la Juventus dovrà vincere. E’ con questo imperativo che Massimiliano Allegri riaccoglierà oggi i giocatori bianconeri alla Continassa, cominciando da subito a lavorare affinché diventi il loro unico pensiero. Dovrà vincere a Cremona, la squadra bianconera, e dovrà cercare di continuare anche dopo, allungando la striscia di sei successi consecutivi che l’ha portata dall’ottavo al terzo posto: perché non è detto che alla fine i punti in classifica restino quelli ottenuti sul campo e dunque sarà ancora più importante conquistarne il più possibile. Per provare a riprendere il Napoli, ma anche per cercare di fornire al quarto posto una blindatura a prova di evenuale penalizzazione. Per riuscirci, il tecnico dovrà far sì che i giocatori riescano a isolarsi dal clamore dell’inchiesta Prisma e di quella sportiva, magari riuscendo addirittura a trasformare il clima, spesso da «caccia alle streghe», per usare le recenti parole di Adriano Galliani, in una motivazione in più.Sullo stesso argomentoLa Juve torna alla Continassa: quando arrivano Chiesa e PogbaJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Ronaldo, le carte del processo Juve, gli stipendi: tutta la verità

    Ronaldo, 20 milioni da ricevere, gli accordi laterali e le carte processuali. Proviamo a mettere un po’ d’ordine su una vicenda che, sfruttando l’altisonante nome del portoghese ha creato rumore e altrettanta confusione.

    Ronaldo ha chiesto le carte dell’inchiesta Prisma, quella della Procura di Torino sul presunto falso in bilancio della Juventus?

    Sì, le ha chieste il 4 luglio, dopo che il suo nome era già emerso dalle indiscrezioni trapelate nel corso delle indagini e rese pubbliche dai media. Si erano infatti, a lungo parlato della famigerata “carta Ronaldo”, che avrebbe contenuto un accordo privato relativo alla manovra stipendi/covid della stagione 2019-20.

    Guarda la galleryJuventus, operazione Prisma: le tappe della vicenda da maggio 2021 ad oggiIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, il processo mediatico fa danni che nessuno paga

    Vittorio Manes è professore di Diritto penale all’Università di Bologna, è un noto avvocato e a maggio ha pubblicato un libro che sembra la cronaca di questi giorni: si intitola “Giustizia mediatica. Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo”. Contiene una profonda analisi di quanto i mass media possano inquinare l’iter giudiziario e violare in modo grave il principio della presunzione di innocenza e i diritti fondamentali. Il modo in cui i media stanno trattando l’inchiesta della Procura di Torino sulla Juventus ne è un esempio lampante e di clamorosa attualità: «Vero, ma non voglio assolutamente entrare nel merito della vicenda, per rispetto degli inquirenti e degli indagati. Non commento i processi nei quali sono coinvolto da avvocato, a maggior ragione quelli di cui ho poche o nulle informazioni», spiega Manes. Ma il problema di diritto è subito saltato agli occhi anche a lui. «Sì, quello che stanno vivendo la Juventus e i suoi dirigenti sembra avere tutti gli stilemi di un processo mediatico. E come accade in queste vicende, le notizie riflettono solo la fase delle indagini preliminari, una fase nella quale domina la tesi dell’accusa. Nel caso della Juventus le informazioni divulgate dai media sono tratte dall’ordinanza cautelare, atto adottato dal gip su richiesta degli inquirenti senza confronto con la difesa. E oltretutto da un’ordinanza nella quale il Gip ha rifiutato di disporre le misure richieste. È chiaro che la prima vittima è la presunzione di innocenza, oltre che il diritto alla difesa: gli indagati diventano automaticamente presunti colpevoli o colpevoli in attesa di giudizio. L’esito del dibattimento – che arriverà dopo diversi anni – interesserà poco ed anche in caso di assoluzione la liquidazione anticipata dei diritti, onore e reputazione, non sarà mai risarcita».

    Il problema principale sono le intercettazioni pubblicate indiscriminatamente?

    «Purtroppo e’ una prassi deprecabile quanto diffusa quello della divulgazione delle intercettazioni, e in particolare delle conversazioni telefoniche nelle quali si formulano spesso valutazioni e opinioni personali, si utilizza spesso un linguaggio diciamo prosaico o magari vernacolare, si intesse una narrazione che rende la realtà in modo iperbolico, spesso distante dai fatti. Il codice disciplina le intercettazioni tra i mezzi di ricerca della prova, ma una volta divulgate diventano prove agli occhi dell’opinione pubblica, anche se non lo sono affatto. Nel processo penale la prova si forma in dibattimento, nel contraddittorio tra accusa e difesa, dove si verifica se il contenuto dell’intercettazione corrisponde a verità, magari inserendola in un contesto più ampio, accostandola ad altre telefonate e via dicendo».

    Si assiste, invece, a una generosa diffusione di frammenti di conversazione.

    «Abbiamo esempi innumerevoli che un’intercettazione inserita in un contesto assume un significato completamente diverso. Se poi viene diffusa in modo arbitrario, scegliendo ciò che più può provocare curiosità, sconcerto o indignazione, se ne stravolge ancora di più l’utilizzo, creando una verità istantanea che non corrisponde alla verità processuale, ma tende solo a gettare un’ombra negativa sugli indagati così corroborando la tesi dell’accusa in chiave colpevolista. Ma le tesi di accusa, quando inizia un processo, sono solo ipotesi. La verità processuale è lenta, è fatta di un percorso di ricostruzione lungo e faticoso, che deve rispettare regole e garanzie per ridurre il rischio di errori giudiziari».

    Guarda la galleryJuventus, operazione Prisma: le tappe della vicenda da maggio 2021 ad oggiIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Juve, con il rischio dei punti di penalizzazione parte la stagione “virtuale” dei bianconeri!

    TORINO – L’agenda bianconera, in un solo apparentemente anonimo lunedì sera di fine novembre, è stata presa, stracciata e ribaltata. Le date nella testa dei tifosi, in astinenza da Juventus a causa dell’irruzione del Mondiale in Qatar e a maggior ragione dopo la rimonta ingranata in campionato, fino a quel momento non uscivano dal perimetro del rettangolo verde: il 6, ovvero domani, la ripresa della preparazione alla Continassa, il 17 l’amichevole a Londra con l’Arsenal. E invece. Invece le dimissioni dell’intero CdA, piovute esattamente una settimana fa, hanno riscritto anche i numeri che frullavano nella mente del popolo bianconero. Ora a dominare sono il 18, giorno entro il quale la Procura Generale della Cassazione dovrà esprimersi su dove giocare la partita legale, e tutt’al più il 27, data a cui è slittata l’Assemblea degli Azionisti.Guarda la galleryJuve accerchiata: tifosi al contrattacco sui socialIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Juventus, intercettate anche le strategie di mercato: tutti i nomi in agenda

    Paginate e paginate di intercettazioni telefoniche e ambientali, di appunti, di mail. A ben vedere, possono tornare utili non soltanto a voyeurismo da dinamiche del dietro le quinte che stuzzica la curiosità innata e il gusto (più o meno morboso) di sapere cosa succede nella stanza dei bottoni quando i manovratori sono lontano dai riflettori, faccia a faccia. O alle spalle. No, possono tornare utili anche per capire certe dinamiche di mercato. Una curiosità, tra tante. Una mail inviata da Fabio Paratici all’allora braccio destro Federico Cherubini e a Claudio Chiellini, oggi direttore sportivo del Pisa ma all’epoca anche lui uomo mercato bianconero: «Giocatori da seguire giovani: Haaland – Malen – Zaniolo – Kulusevski – Tonali – Kumbulla». E ancora: «Milik e Donnarumma da seguire per 2021 in scadenza». LEGGI TUTTO

  • in

    Pelé in ospedale, il pensiero di Lapo Elkann per O Rei

    TORINO – I tifosi nel mondo fanno il tifo per Edson Arantes do Nascimento. Pelé è in ospedale e il calcio è in apprensione per O Rei, che da mesi è sottoposto alla cure per curare un cancro. Adesso, tutti si stringono attorno al più rande di tutti i tempi. «Siate calmi e positivi», scrive lui sui social. Chi ama il pallone, e lo sport, la storia dello sport, gli è vicino. Come Lapo Elkann, che da giovane ha vissuto con la famiglia in Brasile: «Un fortissimo abbraccio a Pelé. Gli auguro dal profondo del ?cuore di superare presto questo difficile momento. Una preghiera per Lui», il tweet del nipote dell’Avvocato. Un forza Pelé universale, senza confini e con mille bandiere. LEGGI TUTTO