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    Supercoppa: la Juve, la Roma e lo zampino di Mou

    INVIATO A PARMA – Servono i calci di rigore per incoronare la Roma, che si aggiudica la prima, storica Supercoppa femminile Fs della sua storia (5-4 dopo i rigori). La Juventus deve inchinarsi dopo aver rimontato: giallorosse in vantaggio nel primo tempo con Valentina Giacinti, la risposta bianconera arriva nella ripresa con Lisa Boattin direttamente su calcio di punizione. La sfida va ai supplementari e poi ai rigori: Ceasar ne para due, uno di Girelli (che non riesce a conquistare la Supercoppa numero 11 della sua straordinaria carriera) e l’ultimo, quello decisivo sbagliato da Cantore. Festeggia la Roma che si “vendica” della sconfitta in Coppa Italia di maggio, per la Juventus è la seconda Supercoppa persa dopo quella con la Fiorentina nel 2018.LA CRONACA DEL MATCH

    Lacrime e felicità, con Mourinho regista

    A fine partita le bianconere si stringono in cerchio, poi vanno a salutare i tifosi: lacrime per Girelli e Cernoia, palpabile la delusione di Sara Gama che, indisponibile, va a consolare le compagne. Dall’altra parte è festa grande per la Roma dell’ex bianconero Spugna. Il tecnico juventino Montemurro: «Posso solo fare i complimenti alle ragazze, hanno tenuto duro. Le finali a volte vanno così, è stata brava la Roma che ha tirato meglio i rigori, per noi è comunque una lezione che ci servirà». E la profezia di Mourinho ha avuto successo: «Quando c’è una coppa va portata a casa». Detto, fatto con ringraziamento immediato delle ragazze a José, il loro primo tifoso.

    Juventus, segnale forte: il gap è diminuito

    Per la Juventus quello di Parma è un segnale forte anche in chiave scudetto: già nelle passate stagioni la Roma si era avvicinata alle bianconere, grazie a un lavoro di rafforzamento dell’organico e del settore giovanile. Ora il gap sembra essersi ulteriormente ridotto e il duello tra le due squadre sembra destinato a diventare una classica del calcio femminile italiano.

    Guarda la galleryJuventus-Roma, le immagini della finale di Supercoppa femminileIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, il ricordo del derby vinto contro la Juventus e Pulici gol in pallonetto

    TORINO – Un clic e la memoria va all’indietro, un ricordo indelebile. Basta un tweet del Torino che posta una foto in bianconero e scrive: «Il 5 novembre 1972 il Torino vinse il derby con la Juventus per 2-1. In quella partita, cinquant’anni fa, Paolo Pulici ci deliziò con un pallonetto da fuori area che ancora oggi rimane tra i gol più iconici della nostra storia». Altri tempi che Ivan Juric e i tifosi granata vorrebbero davvero rivivere. Intanto, si va a Bologna per povare il tris di vittorie di seguito in sìSerie A. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Inter, Allegri e il dubbio Vlahovic: il modulo (senza Dusan) e con un ballottaggio

    TORINO – Il Derby D’Italia tra Juventus e Inter chiuderà la 13 giornata del campionato di Serie A. Max Allegri sta decidendo la migliore formazione da schierare: ancora in forse la presenza di Dusan Vlahovic, dato che l’attaccante serbo continua a sentire fastidio (pubalgia) e l’infiammazione non è del tutto passata. Allegri spera fino all’ultimo di averlo a disposizione, ma nel caso l’ex Fiorentina non dovesse farcela, la Juventus potrebbe scendere in campo con il 4-3-3. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Inter, Inzaghi con i titolarissimi. Brozovic però scalpita

    MILANO – Simone Inzaghi schiererà contro la Juventus quella che oggi può essere considerata la miglior formazione possibile, ovviamente al netto dello stato di forma dei suoi ragazzi, oltre che di infortuni e recuperi dell’ultimo momento. A Torino, come ampiamente previsto, non ci sarà Romelu Lukaku. L’attaccante nerazzurro si trova ora in Belgio per seguire le terapie e l’iter di recupero dopo la ricaduta subita e il risentimento della cicatrice miotendinea del bicipite femorale della coscia sinistra. All’inizio della prossima settimana Big Rom sosterrà i nuovi esami del caso, ma nonostante il calciatore speri ancora di prender parte alla trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, la realtà più plausibile è che torni in campo, almeno con la maglia dell’Inter, solo nel 2023. Buone notizie invece da Marcelo Brozovic. Ieri il croato ha sostenuto la prima totale seduta con i compagni di squadra. Ergo, qualora oggi non ci fossero complicazioni o imprevisti, lavorerà ancora in gruppo e verrà consequenzialmente convocato per il Derby d’Italia di domani sera, dove ovviamente, siederà inizialmente in panchina.Guarda la galleryDa Calhanoglu a Dumfries: l’Inter si prepara alla Juve ‘giocando’ a basketIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Tra Iling e la Juventus spuntano… Conte e Paratici

    TORINO – Il percorso di Samuel Iling Jr nella Juventus ha avuto una accelerazione improvvisa nel mese di ottobre, uno scatto da Ferrari: da zero a cento in una manciata di secondi, anche se non sarebbe corretto dire che l’esterno bianconero partisse proprio da zero. Perché Iling Jr aveva già l’anno scorso cominciato a seminare, mettendosi in luce nella formazione Primavera ai tempi allenata da Bonatti, assieme in alcune uscite (specialmente in Youth) ad altri ragazzi ora stabilmente con Allegri come Miretti e Soulé. Ma se gli ultimi due hanno cominciato in estate già in prima squadra dal ritiro precampionato, l’inglese è partito dal gradino inferiore, cioè da un posto stabile nella Next Gen, nel Girone A della Serie C. Una palestra di primo livello per il classe 2003 che in C ha raccolto in stagione 6 presenze con 3 gol e un assist, a dimostrazione dell’impatto in un campionato competitivo e difficile. Ma c’è di più, perché Iling ha colpito Allegri, che lo ha più volte aggregato alla prima squadra per gli allenamenti: Iling poi ci ha messo del suo, sfruttando i tanti infortuni che hanno colpito la Juventus per dimostrare di avere l’X Factor.Guarda la galleryLecce-Juventus, Iling infortunato: il brutto fallo di Di Francesco

    Iling e la notte di Lisbona

    I tifosi bianconeri, almeno quelli meno attenti, si sono accorti di lui prima in uno scampolo di gara con l’Empoli e poi, soprattutto, nella notte di Lisbona: infausta, perché costata l’eliminazione dalla Champions, ma brillante per l’inglese che ha dimostrato di avere lo spessore per reggere l’impatto al piano di sopra. Sensazione che si è ripetuta a Lecce, anche se solo per uno spezzone: passaggio a innescare la magia di Fagioli, prima dell’intervento duro di Di Francesco che l’ha messo ko e lo renderà indisponibile sia domani con l’Inter sia, presumibilmente, nelle prossime due partite di campionato, a meno di un recupero lampo. La Juventus se lo godrà con la Next Gen durante il Mondiale, considerando che poi Allegri lo chiamerà per gli allenamenti della prima squadra nella sosta per inserirlo ancora di più nel sistema. Ma nel frattempo la società ha fretta di portare avanti e possibilmente chiudere il prima possibile la trattativa per il rinnovo di contratto.

    Quante big su Iling!

    Perché tanti si sono accorti di Iling e sanno che l’accordo tra la Juventus e il calciatore è in scadenza a giugno: così il rinnovo diventa una priorità anche per evitare pericolosi inserimenti di altri club interessati all’esplosivo e talentuoso esterno, capace di incidere sulla sinistra, ma anche di disimpegnarsi egregiamente sulla corsia opposta. Il Chelsea lo ha cresciuto, poi è arrivata la Juve (che ha pagato i 130 mila euro di indennizzo di formazione), ma adesso qualcuno vorrebbe riportarlo in Premier League dalla prossima stagione: sulle sue tracce ci sarebbero il Brighton di De Zerbi (che ha già preso il trequartista argentino Buonanotte per gennaio) e il solito Tottenham di Conte (del resto Paratici era il ds che avvallò l’operazione per portarlo a Torino nel 2020). E poi Iling Jr ha estimatori in Bundesliga, in particolare nel Red Bull Lipsia. Insomma, la fila si allunga e di questo è andato a parlare uno dei suoi manager nei giorni scorsi alla Continassa, membro della stessa agenzia che cura gli interessi di Bremer e Cudrig (che ha rinnovato fino al 2026). Di sicuro il potenziale c’è e alla Juventus lo sanno, infatti il lavoro sul rinnovo è già cominciato da tempo e si respira un certo ottimismo sulla buona riuscita dell’affare. Anche perché il club bianconero resta la priorità del ragazzo, che a Torino si trova bene e si sente valorizzato: di sicuro l’exploit lo ha proiettato in una nuova dimensione e anche il suo entourage si aspetta garanzie sull’impiego e sulla considerazione nei riguardi dell’inglese nell’ottica di un consolidamento della sua posizione all’interno della prima squadra bianconera.
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    Juventus, Barzagli: “Giovani? La maglia pesa, ma stanno dando tanto”. E su Fagioli…

    TORINO – In un collegamento su DAZN, l’ex difensore della Juventus Andrea Barzagli ha commentato la svolta verso i giovani messa in atto da Allegri nell’ultimo periodo: “C’è da capire che un ragazzo ha bisogno anche di fiducia, di giocare e sentirsi dentro il gruppo. Quindi, a volte, quando hai pochi minuti non è semplice. Però sono lì alla Juve, ce l’hanno”.Guarda la galleryJuve, in campo contro l’Inter con una maglia speciale
    Juventus, Barzagli e la svolta dei giovani
    Proseguendo nel suo ragionamento Barzagli è entrato più nello specifico: “Io ho conosciuto Fagioli, Miretti no. Ha una grande tecnica e sa giocare a calcio. Normale che giocare nella Juventus a questa età non sia semplice, è un peso, perché ci sono tante aspettative in questo momento in cui le cose non vanno come ci si aspettava. Lanciare questi ragazzi, vedere questa energia, sicuramente sta dando tanto”.
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    Juve-Inter a Doveri. E i tifosi bianconeri mugugnano: scopriamo perché

    TORINO – Premesso che non serve sforzarsi più di tanto, trattandosi di un evento accaduto il 12 gennaio di quest’anno, chi ha buona memoria non dimentica. E quando a metà settimana il nome dell’arbitro Daniele Doveri è stato abbinato a Juventus-Inter, beh, più di un tifoso bianconero si sarà fatto un’amara risatina oppure avrà sbuffato. Già, perché quasi undici mesi fa a San Siro ci si giocava la Supercoppa tra i nerazzurri allora campioni d’Italia e la Juve che, con Andrea Pirlo al timone, una Coppa Italia se l’era portata a casa. Ebbene, alla fine di quella partita gli sconfitti, dentro e fuori dal campo, non la presero benissimo.

    Quel precedente

    Il trofeo in mano ad Alexis Sanchez (autore del gol partita in coda al secondo tempo supplementare) e compagni fu diretta conseguenza di un 2-1 marchiato dalle reti di Weston McKennie, Lautaro Martinez su rigore e, appunto, il Niño Maravilla. Ma per Tuttosport la direzione di gara di Doveri non meritò più di un misero 5 in pagella. Il penalty assegnato all’Inter per fallo di Mattia De Sciglio su Edin Dzeko non scatenò le polemiche che sarebbero scaturite dagli altri episodi, tali da giustificare il voto di cui sopra. Quali? Detto che anche i tifosi nerazzurri se la presero in avvio con Doveri per un presunto rigore non fischiato dopo contatto Chiellini-Barella, gli juventini urlarono per una mancata sanzione a carico di Alessandro Bastoni, reo di aver rifilato una manata in faccia a McKennie: gesto involontario, ma danno chiaramente procurato. E rigore netto per gli ospiti, non assegnato né da Doveri né tantomeno su consiglio di un Var particolarmente silenzioso. Era il minuto 93, non esattamente un dettaglio, quella sera.

    La probabile formazione di Allegri per Juve-Inter

    Dubbi e domande

    Proteste a parte, l’Inter strappò la Supercoppa alla Juve soprattutto perché Alex Sandro al 121’ incappò in quelle giornate in cui il brasiliano gradisce fare regali all’avversario di turno (nel caso, si trattò di un controllo di palla nettamente sbagliato e che favorì la rete del 2-1 finale), ferma restando un’onesta prova da parte dei bianconeri a quell’epoca indietro di undici punti in classifica in campionato rispetto ai rivali. Ciò non toglie che Doveri più di un dubbio l’avesse lasciato, specialmente nei ricordi degli sconfitti. Ed ora? Quello di domenica per il fischietto della sezione di Roma sarà il primo derby d’Italia a casa della Juventus, perché per il resto aveva avuto il privilegio di dirigere altre due sfide dirette, sempre a San Siro e sempre in campionato: il 16 maggio 2015, 2-1 per i bianconeri, reti di Mauro Icardi, Claudio Marchisio su rigore (e ti pareva…) e Alvaro Morata nel finale; il 17 gennaio 2021, netto 2-0 nerazzurro sui bianconeri trafitti dall’ex Arturo Vidal e da Nicolò Barella in uno dei derby d’Italia più sbilanciati di questo secolo, per la soddisfazione dell’allora tecnico interista Antonio Conte. Allo Stadium la prossima “sentenza”, mentre sui social già circolano commenti di sostenitori juventini sicuri di come andrà. C’è chi ha scritto: «Sarà la 200ª direzione di Doveri: come la festeggerà?». Del resto, che derby d’Italia sarebbe senza almeno una polemica che duri il più a lungo possibile?

    Guarda la galleryJuve, in campo contro l’Inter con una maglia specialeSullo stesso argomentoJuve a Doveri: il pestone di Dzeko a De Sciglio trasformato in rigore per l’InterSerie AIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, chi ai playoff di Europa League? Il calcolo delle probabilità svela tutto

    Impazza il totosquadra sulla possibile avversaria della Juve in Europa League. Tra i tanti che si affidano a sensazioni e presentimenti c’è chi ha effettuato matematicamente un milione di simulazioni possibili per calcolare in percentuale le probabilità di accoppiamento delle terze dei gironi di Champions con le seconde dei gironi di Europa League per gli spareggi che daranno accesso agli ottavi di finale.

    Ajax, le possibili avversarie in Europa League

    L’Ajax non potrà affrontare il connazionale Psv (0% di possibilità) mentre rischia seriamente di incontrare Roma e Union Berlin (15,8%). Più indietro, al 13,7% ci sono Manchester United, Midtjylland, Nantes e Monaco. Chiude il Rennes al 13,6%. LEGGI TUTTO