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    Psg-Juve: Allegri intanto vince all'ippodromo

    TORINO – Sapremo stasera se si rivelerà un presagio o meno. Nella speranza di poter esultare anche al Parco dei Principi, Massimiliano Allegri intanto lo ha fatto nell’albergo parigino che ospita la Juventus, davanti allo schermo su cui ha visto in streaming la sua puledra di 2 anni, Estrosa, vincere una gara per esordienti all’Ippodromo Capannelle di Roma. Montata dal fantino Di Tocco, in giubba amaranto in omaggio a Livorno, Estrosa ha conquistato il Premio Chiese Trofeo ITM Irish Thorougbred Marketing, affermazione per cui Allegri si è detto entusiasta attraverso le parole di due suoi rappresentanti presenti sul campo. Alla gara, tra l’altro, ha assistito di persona Bruno Giordano, per seguire la cavalla del suo amico Antonio Di Carlo, ex centrocampista della Roma, giunta terza.
    Una vittoria, quella della puledra di Allegri, non di “corto muso”, espressione resa celebre fuori dal contesto ippico proprio dal tecnico bianconero per descrivere una vittoria di misura. La puledra di Allegri ha invece dominato, vincendo di quasi 3 lunghezze. Praticamente un 3-0. Stasera contro il Psg il tecnico si accontenterebbe di meno.
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    Juve-Psg. Di Maria, bandiera bianca in extremis. Il retroscena, le soluzioni

    PARIGI – Colpo di scena e non positivo per la Juventus che domani sera a Parigi affronterà il PSG. Infatti dopo la rifinitura sostenuta alla Continassa il club bianconero ha comunicato l’elenco dei convocati e non figura Angel Di Maria! L’argentino evidentemente al termine della seduta ha avvertito un problema muscolare, probabilmente ancora all’adduttore, che aveva allarmato a fine primo tempo Allegri tanto che a Firenze lo aveva lasciato negli spogliatoi dopo l’intervallo.
    A questo punto viene meno la fantasia del Fideo per cercare di contrastare il Trio dei Mostri ovvero Messi-Mbappé-Neymar.
    Ora è possibile che il tecnico toscano possa decidere di variare il modulo e schierare dall’inizio sia Vlahovic che Milik per un 3-5-2 oppure un 4-4-2 che garantisca comunque la presenza di almeno due attaccanti a insidiare l’area di rigore di Donnarumma.
      E’ già la seconda volta che ci sono criticità sulla gestione del sudamericano: dovette uscire nella ripresa all’esordio col Sassuolo e nel dopo gara il tecnico ammise che forse avrebbe potuto toglierlo prima visto che da alcuni giorni avvertiva un leggero fastidio. Ora il nuovo stop dopo la mezza partita disputata al Franchi in cui a un paio di colpi di classe ha contrapposto un intervento goffo e mal riuscito sulla respinta della difesa che ha permesso a Sottil di azionare il contropiede del pareggio.
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    Figc, indagini sui cori antisemiti dei tifosi di Juve e Inter. Fascicolo su Sarri

    ROMA – Dopo la segnalazione del Milan, la Procura Federale ha avviato le indagini del caso sui cori di stampo antisemita da parte della tifoseria dell’Inter durante il ‘caldissimo’ derby vinto per 3-2 a San Siro dai rossoneri. Come comunicato dalla Figc, le indagini sono partite anche per quanto successo durante la sfida Fiorentina-Juventus, con i cori di stampo antisemiti partiti in questo caso dal settore dei tifosi bianconeri presenti al Franchi.
    Nel mirino anche Sarri
    La Federazione spiega poi che è stato aperto anche un fascicolo sulle dichiarazioni rese da Maurizio Sarri dopo il match perso dalla sua Lazio all’Olimpico contro il Napoli, “recanti accuse nei confronti dell’arbitro dell’incontro – spiega la Figc – e dell’intera classe arbitrale”. LEGGI TUTTO

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    Psg-Juve, ecco quando parlerà Allegri in conferenza stampa

    TORINO – Dopo l’1-1 del Franchi contro la Fiorentina di Vincenzo Italiano, Massimiliano Allegri guarda avanti. Più nello specifico, l’attenzione del tecnico toscano è totalmente rivolta all’esordio in Champions League della Juve contro il Psg di Galtier e del trio delle meraviglie formato da Neymar, Messi e Mbappé. La sfida tra bianconeri e parigini è in programma per martedì alle ore 21 al Parco dei Principi. Allegri invece parlerà in conferenza stampa alla vigilia della partita: lunedì, alle 18:45. LEGGI TUTTO

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    Juve, Kostic sicuro: “La Serie A è più difficile della Bundesliga”

    “Mi sto rendendo conto giocando le prime partite che la Serie A è più difficile del campionato tedesco. C’è più tattica. Ma sento che cresco partita dopo partita. Spero di fare bene”. Intervenuto ai microfoni di Jtv, il canale tematico bianconero, l’esterno serbi della Juventus Filip Kostic, arrivato nell’ultima sessione di calciomercato dall’Eintracht Francoforte, è tornato sul match pareggiato al Franchi di Firenze: “È stata una partita difficile, ma l’importante è non aver perso. Ho fatto il mio primo assist e spero di farne altri”.
    Kostic su Psg-Juve, Milik e Vlahovic
    “Non manca molto tempo, ma andremo a Parigi per giocare contro il Paris Saint-Germain e mostrare quello che possiamo fare. Milik? Sono contento di giocare con lui e anche con Dusan Vlahovic. Sono molto importanti per la squadra e devono segnare e dare il meglio”. LEGGI TUTTO

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    Allegri dopo il pari con la Fiorentina: “La Juve deve cambiare mentalità”

    FIRENZE – “Alla fine ero arrabbiato perché volevo finisse la partita, dal momento che la Fiorentina stava spingendo. Anche se abbiamo subito un po’ di cross e un tiro in porta su cui ha fatto una bella parata Perin, potevamo sfruttare meglio qualche contropiede con la loro difesa alta. Però la partita andava chiusa al primo tempo. Serve un cambio di mentalità, abbiamo avuto palle pesanti, che non capitano dieci volte in una partita, e in quei momenti la partita va azzannata. E invece non ne siamo stati capaci, ed è l’unico rammarico. I ragazzi però hanno fatto una buona partita, poi sono usciti Di Maria, Paredes, ci siamo aggiustati, ma c’è stato un buono spirito. Intanto abbiamo fatto il quinto risultato utile consecutivo e ora pensiamo alla Champions, poi alle prossime due di campionato prima della sosta”. Questa, ai microfoni di Dazn al termine del match del Franchi pareggiato 1-1, l’analisi del tecnico della Juventus Massimiliano Allegri.
    Fiorentina-Juve, Allegri: “Da 2-0 a 1-1… Il calcio è bestiale”
    “Quando Di Maria è uscito ho dovuto mettere Cuadrado alto e lui lì fa fatica, Paredes è rimasto finché ha retto, poi ho messo Fagioli e Miretti. Sono molto contento del risultato. Nel secondo tempo ci siamo abbassati, ma in quei momenti è normale, a Firenze le partite si possono anche perdere. Dal 2-0 nostro all’1-1 con un rigore contro… Il calcio è bestiale. Finché non capiamo che la palla della Juventus è diversa da quella di molte altre squadre, con tutto il rispetto, rischiamo di passare da un raddoppio al pareggio. E le partite cambiano. Oltre alla gestione della palla, mi ha fatto arrabbiare questo tentativo di tenerla anziché cambiare il gioco. Ci sono state 2-3 situazioni, prima della palla di Miretti per Kean sopra la linea, che sono state clamorose, dove bastava giocare la palla ed andare dentro al terzo passaggio, invece tornavamo indietro. Detto questo, ribadisco che sono contento del risultato”.
    Allegri su Vlahovic in panchina: “Avevo solo 5 cambi…”
    “Il calo nel secondo tempo? Oggi abbiamo giocato con Di Maria che veniva da due allenamenti, Paredes che è appena arrivato, Bonucci ha fatto mezzo allenamento ed è dovuto entrare l’ultimo quarto d’ora… Ci sono ragazzi che hanno giocato 5 partite di fila ogni 2 giorni. Non è facile. Prendiamo le cose positive. Queste partite, in altre situazioni, si rischiano di perdere e noi invece abbiamo sfiorato la vittoria. Intanto andiamo sul 2-0, poi magari si perde 3-2, ma è più difficile. Vlahovic in panchina 90′? Più di 5 cambi non potevo fare. Alex Sandro aveva un problema sul flessore, Paredes era cotto, all’intervallo è uscito Di Maria. Mi erano rimasti due cambi e ho preferito mettere Kean che poteva darmi più profondità e poi Milik in quelle situazioni è abile. Vlahovic si è riposato e sarà pronto per le prossime partite. La quota Scudetto? Non è altissima in questo momento. Si alzerà se qualcuno inizierà di fare dei filotti, speriamo di essere noi”.
    Guarda la galleryMilik-gol e Perin ipnotizza Jovic, ma non basta: la Fiorentina ferma la JuveIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juve, solo un pari a Firenze

    TORINO – Alla vigilia Massimiliano Allegri non avrebbe firmato per un pareggio, ma per come si è sviluppata Fiorentina-Juventus il punto con cui i bianconeri tornano a Torino vale oro. Il canovaccio, purtroppo, è quello di sempre: la Juventus parte spronata, trova subito il gol del vantaggio, poi si affloscia, viene raggiunta, evita la sconfitta grazie a San Perin. Due le cose che preoccupano: a livello fisico, la mancata tenuta, a livello mentale, la mancata reazione sull’1-1. E’ vero che si gioca ogni tre giorni, ma siamo soltanto all’inizio della stagione, le forze sono ancora fresche e invece il calo di rendimento nella ripresa è evidente. Per quanto riguarda invece l’atteggiamento, mancano la fame e la cattiveria agonista, unite anche a qualche difficoltà tattica visti i tanti volti nuovi che hanno pochi allenamenti insieme.

    Le scelte

    Le scelte di Allegri sono dettate dagli infortuni ma soprattutto dal debutto in Champions, con il prossimo impegno martedì al Parco dei Principi davanti al Psg delle stelle. Così Vlahovic e Miretti partono dalla panchina, insieme con il rientrante Bonucci, in bianconero esordisce Paredes e Milik scende in campo da titolare nel tridente d’attacco completato da Di Maria a destra. In porta c’è Perin al posto dell’infortunato Szczesny, Cuadrado vince il ballottaggio con De Sciglio nel ruolo di terzino destro e Danilo ritorna al centro della difesa con Bremer. A centrocampo, oltre all’argentino ex Psg come regista, agiscono McKennie e Locatelli visto che Rabiot è fermato (non è neppure partito per Firenze, ma a Parigi dovrebbe esserci) da una botta alla coscia.

    Il primo tempo

    Venti minuti in campo e due gol. Se Allegri cercava un vice Vlahovic che sapesse essere all’altezza del titolare ha pescato bene con Arek Milik. Sì, sempre il bomber polacco: lo avevamo lasciato esultante all’Allianz Stadium per il primo gol con la maglia bianconera, nel recupero di Juventus-Spezia, dopo appena 8’ minuti dal suo ingresso in campo e lo ritroviamo ugualmente festante al Franchi di Firenze, a segno dopo appena nove minuti.Un’azione tanto bella quanto corale con il pallone che passa da Di Maria a Locatelli, il quale lo infila nel corridoio per Cuadrado, cross del colombiano che trova Kostic sul versante opposto e il serbo scodella un tiro cross che Milik devia in rete con il petto. La Juventus passa in vantaggio ma, come è accaduto già contro la Roma, non sa essere cinica e chiudere subito i conti con i viola, che reagiscono, alzano il baricentro e incominciano a farsi pericolosi con Dodò che impegna Perin.I bianconeri avrebbero l’occasione per raddoppiare alla mezz’ora, però la conclusione di Kostic viene deviata e sul contropiede della Fiorentina arriva il pareggio di Kouamé, che raccoglie la splendida verticale di Sottil, si invola e con lucidità trafigge Perin. E nel finale di tempo è proprio il portiere bianconero a ergersi a protagonista deviando sul palo il rigore (braccio di Paredes sul cross di Sottil) battuto da Jovic con la palla che poi sfila lungo tutta la linea di porta senza entrare. Un brivido che avrebbe dovuto far riflettere i bianconeri.

    La ripresa

    Nella ripresa con l’ingresso in campo di De Sciglio per Di Maria non cambia l’assetto tattico, ma i suoi interpreti: Cuadrado avanza a ala destra, al posto dell’argentino, mentre De Sciglio fa il terzino destro. La Juventus però viene schiacciata dall’iniziativa viola: neppure gli inserimenti di Kean (per Kostic) e di Miretti (per Cuadrado) riescono a dare una scossa, così il pallone è sempre nei piedi dei viola e i bianconeri faticano a passare la metà campo, in evidente difficoltà. Nel finale, con Bonucci in campo la Juventus passa al 3-5-2 e alza il suo baricentro, ma non riesce a rendersi pericolosa. Anzi, è la Fiorentina a sfiorare il raddoppio, con Perin che compie un secondo miracolo deviando in tuffo la parabola di Amrabat.

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    Fiorentina-Juventus: sugli spalti con con la maglia del Liverpool

    TORINO – È una foto. Ci sono un signore e un bambino sugli spalti dello stadio Franchi di Firenze. Hanno entrambi la maglietta del Liverpool. Non c’è audio. Lo immaginiamo.
    -Babbo, perché ci mettiamo la maglia del Liverpool per andare a vedere la Fiorentina?-Perché c’è la partita contro la Juve, figliolo-Cosa c’entra il Liverpool quindi?-Come cosa c’entra, non ti ricordi la storia dell’Heysel?-La finale di Bruxelles? Lo stadio nel quale sono morte 39 persone e anche un bambino come me?
    Ecco, da qui non si riesce più immaginare la risposta. Perché fa quasi paura pensare che quel signore sia riuscito a dare una risposta al figlio o al nipote o comunque al ragazzino che ha portato con sé al Franchi, per vedere una partita (che regalo meraviglioso) e lo ha fatto indossando una maglietta del Liverpool. Maglietta che, di per sé è una bellissima e storica maglietta, ma in quel contesto, Fiorentina-Juventus, ha un significato spaventoso perché vuole “celebrare” la morte di 39 persone, fra cui anche un bambino come quello accanto a lui.
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