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    Juve, Di Maria si offre: per voi è un sì o un no?

    TORINO – Angel Di Maria ha 34 anni e si libera a parametro zero. Quindi: è fuori quota rispetto alla nuova linea di mercato della Juventus, ma è anche un giocatore senza costi per il cartellino. Angel Di Maria è un giocatore di enorme classe e personalità, anche se nell’ultima stagione meno brillante rispetto al passato. Quindi: sarebbe l’innesto ideale in una squadra di giovani da crescere come la Juventus, ma c’è il rischio di un giocatore in parabola discendente. Insomma ci sono molti pro e altrettanti contro su un’operazione che, comunque, affascina perché il nome di Di Maria è legato a prestazioni fenomenali, giocate magiche e un palmares micidiale. La Juventus ci sta pensando, soppesando i fattori citati prima e anche altre questioni. Voi cosa fareste al posto di Arrivabene e Cherubini? LEGGI TUTTO

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    Morata sulla trattativa Juve-Barcellona: “Allegri ha chiuso tutte le porte”

    “Il mercato di gennaio? C’erano diverse opzioni e ne ho discusso con l’allenatore, perché era una situazione che mi era già capitata in diverse squadre, non sono un attaccante che gioca fisicamente: ho bisogno di spazio per correre, ma mi ha detto che sarebbe arrivato un altro attaccante e che sarei stato impiegato più dietro e si sono chiuse tutte le porte”. In un’intervista rilasciata a Men’s Health l’attaccante della Juventus Alvaro Morata commenta così il mancato passaggio al Barcellona nella scorsa sessione di calciomercato: “Sono fortunato che mia moglie e i miei figli siano disposti a pensare alla mia felicità. Lo capiscono già e tutto ciò che vogliono è vedere bene il loro padre. Sono fortunato che anche Alice mi supporti in tutte le decisioni e anche nelle opzioni che ho stanno bene. Finché siamo insieme possiamo andare ovunque, anche sulla Luna”.

    Morata: “Nel calcio a 35 anni sei vecchio per tutti”

    “Quando avevo 18 o 19 anni e ho iniziato ad andare in nazionale mi hanno detto che in un attimo avrei compiuto 30 anni e sarei stato negli ultimi anni della mia carriera e se mi guardo indietro avevano tutte le ragioni del mondo. È il dolore del mondo del calcio. Negli altri lavori ti ritaglii la carriera e quando sei personalmente maturo inizia davvero la tua vita professionale. Siamo il contrario: quando cresci e stai bene nella testa, nel corpo… A 35 anni sei già vecchio per tutti”.

    Morata: “I calciatori devono allenare anche la testa”

    “Non lavoro con una sola persona. Mi piace che mi diano la loro opinione, punti di vista diversi, psicologi, allenatori… dipende dal momento della mia vita. E non solo nella sconfitta: soprattutto quando ti senti euforico, dopo una partita importante in cui potresti essere stato il migliore. Penso che nei giovani atleti sia quasi inevitabile che la testa non entri in uno stato di benessere e piacere. Quelli sono i momenti che deve essere gestito in modo che questo non sia un ottovolante. Siamo passati dall’essere su tutte le copertine se fai gol, al non poter entrare nei social network se sbagli un rigore. Quell’equilibrio è importante. Perché noi, che andiamo in palestra, dal fisioterapista, ci preoccupiamo dell’alimentazione, non dovremmo allenare la testa?”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Del Piero sul ritorno allo Stadium: “Nessun secondo fine”

    TORINO – “Ritorno allo Stadium? È stato un momento fantastico a livello emotivo, è stato il momento di dieci anni che è difficilmente spiegabile. Quando si intersecano tante emozioni non è facile spiegarlo a parole”. Sono le parole di Alessandro Del Piero che ha parlato del suo ritorno all’Allianz Stadium in occasione di Juventus-Bologna ai microfoni di Sky. “Non era previsto – prosegue l’ex capitano bianconero -, non c’è stata nessuna preparazione ed è stato bello così. Si è creato un legame particolare tra me e il mondo Juventus, quando dico che voglio ringraziare non è retorica. Perché è passato così tanto tempo? Non c’è stata l’occasione prima per varie vicissitudini, mentre in questa settimana c’è stata l’opportunità di portare questi ragazzi a vedere la partita. La Juve mi ha chiesto di fare un saluto ai tifosi e sono stato ovviamente molto felice. Sono legatissimo allo stadio anche se ci ho giocato solo un anno”.
    Juve, un gol per tempo: è finale!
    “Nessun incontro segreto. Futuro? Non commento ipotesi che non ci sono”
    Del Piero ha poi parlato delle indiscrezioni su un suo possibile ritorno alla Juventus, commentate anche dall’ad Arrivabene nel pre-partita di Juventus-Fiorentina: “Maurizio Arrivabene ha espresso benissimo quella che era la mia visita. No, non c’era nessun secondo fine. Queste voci mi hanno sorpreso perché non c’è niente, nessun incontro segreto. Ho salutato Andrea, Pavel, tanti ex compagni e sono stato molto felice di farlo”. Infine su una possibile chiamata da parte della società bianconera: “In questo momento mi sembra proprio fuori luogo commentare una ipotesi che oggi non c’è. Il rapporto tra me e questi colori rimane fantastico a prescindere da quello che accadrà”.
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    Juve, Bernardeschi: “Aspettavo questo gol, non sono ai saluti”

    TORINO – Autore del primo gol juventino nel ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, Federico Bernardeschi sorride per una serata da non dimenticare, che vale la qualificazione alla finale dell’11 maggio a Roma, contro l’Inter: “È un gol importante – dice a Mediaset – sono contento, erano tre mesi che non giocavo, ho avuto questo infortunio purtroppo un po’ complicato, però l’ho superato bene, ho lavorato bene, sono contento, l’importante è che questa sera siamo riusciti ad arrivare in finale che era l’obiettivo che volevamo raggiungere. Avevamo tanto bisogno di una vittoria così, davanti alla nostra gente, che ci ha sostenuto tantissimo. Una soddisfazione doppia”.Guarda la galleryBernardeschi e Danilo gol, Fiorentina ko: Juve in finale di Coppa Italia
    La nuova sfida all’Inter
    Alla domanda se il gol di stasera sia un saluto alla Juve per lui, Bernardeschi risponde così: “No, assolutamente no, c’è una stagione da finire, abbiamo una stagione in corso, ci sono degli obiettivi da raggiungere e questo è l’importante”. Ora l’appuntamento è alla finale contro l’Inter, già affrontata nella finale di Supercoppa persa a gennaio: “Le squadre più forti arrivano in fondo, quindi sicuramente l’Inter è una grandissima squadra e anche noi siamo una grandissima squadra”.
    Juve-Fiorentina 2-0, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Juve, è la 21ª finale Coppa Italia: la statistica

    TORINO – La Juventus, grazie al successo per 2-0 nel match di ritorno della semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina, ha staccato il pass per la finale dove ad attenderla ci sarà l’Inter campione d’Italia. Per i bianconeri si tratta della 21ª Finale di Coppa Italia, cinque volte in più rispetto a qualsiasi altra squadra. La compagine torinese ha l’occasione di conquistare quella che sarebbe la 15ª Coppa Italia nella sua storia, la seconda consecutiva dopo il successo della scorsa stagione contro l’Atalanta. Per Massimiliano Allegri c’è invece l’occasione di diventare l’allenatore più vincente di sempre nella competizione in quanto ne ha già 4 in bacheca alla pari con Roberto Mancini e Sven-Goran Eriksson.Guarda la galleryBernardeschi e Danilo gol, Fiorentina ko: Juve in finale di Coppa Italia LEGGI TUTTO

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    Juve, Lapo Elkann esulta sui social: “Sempre così, affamati”

    TORINO – “Sempre così. Affamati. Forza Juventus. Fino alla Fine”. Con queste poche parole Lapo Elkann ha voluto commentare la vittoria della Juventus contro la Fiorentina e la conquista della finale di Coppa Italia. Il nipote dell’Avvocato ha pubblicato un tweet subito dopo il triplice fischio allo Stadium, con la partita decisa dalle reti di Bernardeschi e Danilo che hanno regalato ai bianconeri di Massimiliano Allegri l’accesso alla finale dove affronteranno l’Inter.Guarda la galleryBernardeschi e Danilo gol, Fiorentina ko: Juve in finale di Coppa Italia LEGGI TUTTO

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    Juve, un gol per tempo: è finale!

    TORINO – La Juventus concede il bis dell’andata: dopo l’1-0 del Franchi ecco il 2-0 di Torino, con la Fiorentina eliminata dalla Coppa Italia. I bianconeri raggiungono la finale numero 21 della loro storia e mercoledì 11 maggio sfideranno l’Inter in una partita nuovamente all’Olimpico di Roma, dopo l’ospitata nel 2021 al Mapei Stadium di Reggio Emilia. Partita non spettacolare ma intensa quella dell’Allianz Stadium, decisa prima da una conclusione di Bernardeschi che, nel primo tempo, sfrutta un errore della difesa viola sull’asse Dragowski-Biraghi per segnare il gol dell’ex, e quindi da un contropiede nel recupero sull’asse Cuadrado-Danilo. Una serata che riscatta la prova complicata con il Bologna in campionato e offre ad Allegri la possibilità di conquistare almeno un trofeo in questa stagione.

    Fuori Milenkovic

    Nessuna sorpresa nell’assetto iniziale della Juventus, che si schiera con Vlahovic e Morata in attacco, mentre Dybala si siede in panchina. Assenza dell’ultimo istante nella Fiorentina: Milenkovic fuori per un guaio gastrointestinale, salta il duello con Vlahovic e Martinez Quarta affianca Igor al centro della difesa. Viola che si presentano con un atteggiamento offensivo, alla ricerca della rimonta dopo aver incassato l’1-0 in casa all’andata. Una scelta che vede i bianconeri presidiare i propri sedici metri, tentando di ribaltare immediatamente l’azione con delle verticalizzazioni. Come accade al 13′, quando Morata pesca Vlahovic sulla sinistra, il mancino del serbo è deviato da Dragowski. Il portiere, alla mezz’ora, è protagonista in negativo del vantaggio juventino. Manca il tempo dell’uscita su un cross di Morata, mentre il colpo di testa di Biraghi non è risolutivo. Il pallone finisce a Bernardeschi, che prima controlla e poi conclude di sinistro eludendo il tentativo disperato di Dragowski. La Fiorentina reagisce nel finale, con Saponara che ruba palla a De Sciglio sulla linea di fondo: la conclusione ravvicina di Cabral è annullata da Perin. E De Sciglio, poco prima dell’intervallo, entra male su Saponara incassando il giallo che, causa diffida, gli farà saltare la partita con l’Inter.

    Rabiot in fuorigioco

    Nella ripresa Italiano toglie Torreira (malconcio) e inserisce Amrabat. Partenza rapida dei viola e, al 6′, Perin è decisivo sul colpo di testa di Martinez Quarta su angolo. Juventus che soffre nei primi minuti, faticando a uscire dalla propria trequarti. Quando però ci riesce, per Dragowski sono brividi: prima Zakaria colpisce il palo esterno su imbeccata di Vlahovic, quindo Rabiot controlla un cross di Bernardeschi e insacca, ma partendo da posizione di fuorigioco rilevata dal Var. In mezzo una punizione dal limite di Biraghi finisce fuori di poco. Squadre che cambiano via via volto per le sostituzioni, la partita scorre via veloce tra mischie e parecchia confusione. La Juventus pensa a tenere la Fiorentina lontana da Perin, quando non è possibile il portiere è attento sui tentativi finali di Amrabat e Sottil. E, all’ultimo dei cinque minuti di recupero, fuga di Cuadrado sul fondo e invito per il rasoterra di Danilo che fissa il 2-0.

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    Dal record di Del Piero all'eurogol di Llorente: la storia di Juve-Fiorentina in Coppa Italia

    TORINO – Come riportato dal sito ufficiale della Juventus, sono 5 i precedenti di Coppa Italia a Torino tra i bianconeri e la Fiorentina. Un confronto che vede la formazione toscana vincitrice nel primo e nell’ultimo scontro diretto (nel 1936 e nel 2015), cui si aggiungono in mezzo due vittorie juventine e un pareggio.
    1959, un passo importante verso la Coppa
    Nel 1959 i bianconeri e i toscani si giocano l’accesso alla semifinale in gara secca al Comunale. A prevalare sono i padroni di casa con il punteggio di 3-1. Per la Juve vanno in gol Stivanello, Charles e Nicolé. Quel successo contro la Fiorentina sarà un passo fondamentale per la vittoria del torneo, ottenuta contro l’Inter nell’ultimo atto.
    La vittoria della Coppa, nel segno di Charles
    Appena un anno dopo Juve e Fiorentina si contendono a San Siro la conquista della Coppa. I bianconeri, che si presentano a Milano con il tricolore sul petto, riescono a conquistare un altro successo dopo una gara combattuta. Gol del vantaggio di Charles, poi rimonta toscana con Montuori e Da Costa. Il gigante gallese realizza il pareggio e infine, nei tempi supplementari, arriva l’autogol di Orzan. Umberto Agnelli consegna il trofeo a Boniperti, il quarto della storia juventina sino a quel momento.
    Un pareggio fondamentale
    Nella stagione 1997-1998 il destino di Juve e Fiorentina si incrocia nuovamente, coi bianconeri che riescono a porre rimedio al doppio svantaggio patito in trasferta a Firenze. Al Delle Alpi basta un pareggio reti bianche per accedere al turno seguente. 
    Del Piero e il record di Boniperti
    Quello del 10 gennaio del 2006, oltre al desiderio di entrambe le squadre di vincere e proseguire il proprio percorso in Coppa, è un Juventus-Fiorentina che viene ricordato soprattutto per il record di Alex Del Piero. Il capitano bianconero infatti, segnando, avrebbe superato il numero di gol realizzati da Boniperti, l’uomo che l’ha portato in bianconero da giovanissimo. Appaiati a pari merito a quota 182 reti, il numero 10 riuscì ad andare ben oltre segnando addirittura una tripletta. Tre mesi dopo, ancora Del Piero firmò il tabellino marcatori anche in Juventus-Fiorentina di campionato.
    Llorente-Salah, sfida all’ultima giocata
    Stagione 2014-15: Fernando Llorente segna uno dei gol più belli della sua avventura bianconera, mentre per la Fiorentina c’è Salah che si dimostra imprendibile e firma anche una doppietta, per un successo poi totalmente vanificato dal ritorno, dove la squadra di Allegri si impone per 3-0. LEGGI TUTTO