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    Venezia-Verona, entrambe le squadre possono andare a segno

    Il Venezia, reduce dalla sconfitta di Bergamo (4-0), si prepara a ricevere il Verona. La squadra allenata da Igor Tudor in questa prima parte di stagione ha già battuto club del calibro di Roma (3-2), Lazio (4-1) e Juventus (2-1).
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    Bene in casa ma in trasferta…
    Simeone e compagni in trasferta non stanno riuscendo a replicare gli ottimi risultati ottenuti in casa. L’Hellas lontano dai lidi amici ha fatto registrare solamente 4 pareggi (con Salernitana, Genoa, Udinese e Napoli) e 3 sconfitte (contro Bologna, Milan e Sampdoria). Il Venezia al “Penzo” ha sempre trovato la via del gol tranne che nell’ultima sfida disputata contro l’Inter. In controtendenza si può provare l’accoppiata X2 più Goal al triplice fischio dell’arbitro. LEGGI TUTTO

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    Juve, Cuadrado fa gli straordinari: è pronto a giocare ancora terzino

    TORINO – Juan Cuadrado per gli strappi. E per forza. A meno di recuperi clamorosi e dell’ultima ora, toccherà ancora al colombiano completare la difesa con la sua spinta sulla fascia destra. Un po’ terzino e un po’ ala. Come a Salerno, contro l’Atalanta, con il Chelsea e per buona parte della partita anche contro la Lazio. Più che un allegrata vera e propria, una scelta dettata dalle defezioni. Mattia De Sciglio, ko contro il Sassuolo prima della sosta, non ha ancora recuperato al cento percento e dagli ambienti bianconeri filtra prudenza. Danilo, infortunatosi contro la Lazio, tornerà soltanto nel 2022. Spazio allora all’ex Fiorentina, uno che il ruolo lo conosce bene e lo interpreta alla sua maniera. Già, perché anche partendo da più indietro Cuadrado non fa mai mancare il suo supporto in fase offensiva. Le ripartenze, i suoi dribbling e i suoi cross saranno molto più che importanti per sbloccare la partita di domani contro i rossoblù allenati da Shevchenko. In un’altra situazione probabilmente Allegri avrebbe gestito un po’ di più la sua Vespa, ma in questo momento la Juventus ha la necessità di vincere, fare punti e continuare a risalire in classifica.

    Cuadrado, il jolly di Allegri

    E il colombiano, a maggior ragione in una gara che si prennuncia con pochi spazi, può essere l’uomo che la partita la spacca con una delle sue sgasate. O con un tiro da fuori, che sta diventando sempre di più una specialità della casa. A Salerno l’esterno jolly ha sfiorato la rete con un bolide su punizione. Merito delle sfide del giovedì alla Continassa con gli altri cecchini bianconeri, Paulo Dybala in primis.

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    Juve, Locatelli l'insostituibile: i numeri dell'uomo chiave di Allegri

    L’insostituibile. Così era annunciato Manuel Locatelli alla Juventus, e tale si era rivelato. Non avrebbe potuto essere altrimenti per quello che era stato ben presto individuato come l’unico rinforzo bianconero a centrocampo, inseguito fin dalla conclusione del campionato e approdato a Torino dopo una trattativa prolungatasi in estate anche per l’inaspettata cavalcata dell’Italia fino alla vittoria dell’Europeo. In un reparto non particolarmente ricco di qualità, l’ex Sassuolo era indicato quale l’uomo giusto per cominciare la ricostruzione. Un ruolo che Locatelli si è preso sulle spalle, entrando subito nella parte con personalità e passione, derivante – quest’ultima – anche da una mai nascosta passione da tifoso per il bianco e il nero (…) LEGGI TUTTO

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    Juve-Genoa, la probabile formazione di Allegri

    TORINO – Gli uomini di Massimiliano Allegri, dopo un giorno di riposo, si riaffacceranno oggi alla Continassa per preparare la gara contro i rossoblù, dopo aver goduto ieri di un giorno di riposo. Con una novità non di poco conto: il prossimo rientro di Mattia De Sciglio. Allegri aveva affrontato il discorso alla vigilia della trasferta di Salerno: «Non è pronto per venire in Campania con noi, ma contro il Genoa ci sarà». […] 

    La situazione del terzino

    […] La lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra, accusata al 13’ della sfida contro il Sassuolo dopo un contrasto con Frattesi, è comunque ormai alle spalle. E De Sciglio è pronto a riprendere le fila di un incoraggiante inizio di stagione: dal suo piede destro, ma dalla fascia sinistra, sono arrivati gli assist per i gol vittoria di Moise Kean contro la Roma e di Dejan Kulusevski contro lo Zenit a San Pietroburgo. Se come vice di Alex Sandro è stato protagonista, è però sulla sua consueta corsia di destra che il suo rientro sarà particolarmente prezioso. Con lui e Danilo contemporaneamente fuori, Allegri ha dovuto arretrare Cuadrado in difesa e ha dovuto schierarlo sempre: contro la Salernitana il colombiano ha giocato la quarta partita da titolare in undici giorni, la terza restando in campo fino al fischio finale, mentre a Londra contro il Chelsea Allegri gli aveva risparmiato gli ultimi 10 minuti. Contro il Genoa dovrà fare un altro sforzo, ma contro il Malmoe proprio il probabile ritorno di De Sciglio tra i titolari gli consentirà di rifiatare. […]

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    Le scelte di Allegri

    […] Come detto, però, difficilmente Allegri potrà sfruttare De Sciglio dall’inzio contro il Genoa. Contro i rossoblù, sempre partendo dalla panchina, potrebbe rivedersi anche Weston McKennie: la distorsione al ginocchio destro riportata dallo statunitense sabato contro l’Atalanta è apparsa di poco conto e senza complicazioni fin dai primi esami, il recupero procede bene e il texano potrebbe anticipare di qualche giorno il ritorno tra i convocati previsto per il Malmoe. La formazione titolare bianconera presenterà comunque alcune differenze rispetto a quella di Salerno: in difesa tornerà Bonucci al centro della difesa, per Chiellini o De Ligt, e probabilmente anche Alex Sandro a sinistra al posto di Pellegrini. A centrocampo potrebbe rivedersi Rabiot, per Bernardeschi o Kulusevski (in questo caso con spostamento dell’ex viola a destra) mentre in attacco Alvaro Morata riprenderà il posto di Kean.

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    Sullo stesso argomentoJuve, intrigo Vlahovic: ora c’è un nuovo ostacoloCalciomercato Juventus LEGGI TUTTO

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    Juve, un sacrificio imprevisto per arrivare a Zakaria

    TORINO – La priorità di gennaio resta il centrocampo. Almeno un rinforzo, ma potrebbero essere anche due. Dipenderà dagli incastri di mercato e soprattutto dalle cessioni. Se Weston McKennie si sta guadagnando la riconferma a suon di prestazioni e gol (2 in campionato), Aaron Ramsey non è riuscito a dare una svolta alla propria esperienza italiana. […] Gli addii, però, potrebbero essere anche due. Occhio, infatti, a Arthur. Cedere il brasiliano sarà praticamente impossibile a un anno e mezzo dal suo acquisto dal Barcellona per 72 milioni, ma nei salotti del mercato si vocifera di un possibile addio in prestito. In quel caso, Massimiliano Allegri potrebbe ricevere anche due regali per l’inizio del 2022.Guarda la gallerySalernitana-Juve 0-2, le pagelle bianconere: brillano Dybala e Morata

    La pista che porta a Zakaria

     La pista più concreta, ora come ora, porta a Denis Zakaria, mediano della Nazionale Svizzera e del Borussia Monchengladbach. L’ex Servette e Young Boys intriga per la fisicità e anche per l’opportunità di poterlo acquistare in saldo. Zakaria ha il contratto in scadenza a giugno e non intende rinnovarlo, tanto che il club tedesco ha già aperto a una cessione invernale. La Juventus c’è, ma per tutti questi motivi non è l’unica società in corsa: oltre alla Roma, attenzione all’interesse crescente del Borussia Dortmund, che nei prossimi mesi perderà Axel Witsel a parametro zero. 

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    Juve, Allegri: “Marotta non mi manca, Agnelli punto di riferimento”

    SALERNO – Dopo le sconfitte contro Chelsea e Atalanta, la Juventus è tornata a vincere in campionato sul campo della Salernitana, trascinata dai gol di Dybala e Morata. I bianconeri sono attardati in classifica e nel pieno della bufera per l’inchiesta sulle plusvalenze, ma Massimiliano Allegri, come la sua indole impone, mantiene il sangue freddo: “I ragazzi stasera hanno fatto una prestazione buona, perché comunque non è facile giocare in questo campo, nel secondo tempo abbiamo rischiato – le parole dell’allenatore della Juve a Dazn – veniamo da un momento di pressione perché abbiamo perso in casa con l’Atalanta, stasera potevamo fare più gol. Chiellini ha detto una cosa giusta, oggi ne abbiamo parlato con la squadra. Credo che la Juve ci abbia dato tanto e ci sta dando tanto, in questo momento quindi dobbiamo essere noi a dare alla Juventus, perché abbiamo il senso di responsabilità giusto che dobbiamo avere e per cercare di fare qualche risultato che con le medio piccole abbiamo sempre fallito”.Guarda la galleryLa Juve torna a sorridere con Dybala e Morata: Salernitana battuta
    Il momento della Juventus
    Sulla gara vinta a Salerno per 2-0 dice: “Stasera abbiamo gestito bene la palla, credo che dobbiamo migliorare sull’accelerazione e nella conclusione. Dybala e Morata potevano fare qualche gol in più quest’anno. Eravamo tutti giovani e dovevamo sostenere Chiellini (ride n.d.r.), quando la squadra è giovane è normale che può subire le pressioni e bisogna essere bravi a reagire. E’ normale che siamo indietro in campionato perche abbiamo perso troppo all’inizio. I giocatori hanno talento, ma solo facendo esperienza e capendo le situazioni della partita, mettendosi a disposizione, riesci a capire come gestire certe fasi. Possiamo e dobbiamo migliorare con l’aiuto degli esperti e poi vedremo dove riusciamo ad arrivare. Fortunatamente abbiamo giocato 3 giorni dopo l’Atalanta che comunque abbiamo affrontato a testa alta. Io stasera gli ho detto solo un paio di cose sulla partita e a livello mentale, più o meno le stesse parole di Chiellini. In questo momento qui siamo noi che dobbiamo dare tanto alla Juve e ai tifosi”. 
    Allegri e la mancanza di Marotta
    Della società che ha ritrovato dopo due anni dice: “Non è cambiato assolutamente nulla, c’è grande presenza della società come sempre. Noi dobbiamo solo pensare a fare il nostro lavoro al meglio, quando non ci sono stato io non mi interessa cosa sia accaduto, io ho solo deciso di portare avanti un progetto. E’ normale che passiamo attraverso alti e bassi, dispiace perché per le qualità che ha la squadra potevamo fare di più. Ora abbiamo un pochino di tempo per lavorare e speriamo di poter recuperare il terreno”. Alla domanda se senta la mancanza di un dirigente come Marotta, presente nella sua prima esperienza alla Juve, Allegri risponde così: “Ma no, la Juventus ha sempre il presidente come riferimento numero uno, molto presente. È arrivato Arrivabene che è molto presente, Cherubini lo conosco da trent’anni ed è una persona brava ed equilibrata. Le cose e le persone passano, il dna resta. Poi ci sono momenti in cui non vinci, da cui devi rialzarti”.  LEGGI TUTTO

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    Inter-Spezia, i nerazzurri vanno spesso a segno nel primo tempo

    L’Inter dopo aver battuto in trasferta il Venezia grazie alle reti di Calhanoglu e Lautaro Martinez (2-0) si appresta a ricevere uno Spezia che naviga in acque pericolose. I liguri dopo le prime 14 giornate di campionato hanno fatto registrare soltanto tre vittorie (contro Venezia, Salernitana e Torino), due pareggi (prima Cagliari e poi Genoa) e ben 9 sconfitte. I nerazzurri sono invece a ridosso delle prime, hanno perso soltanto una volta a Roma contro la Lazio, sono ancora imbattuti in casa dove hanno pareggiato in due sole occasioni (2-2 contro l’Atalanta e 1-1 con la Juventus).
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    L’intervallo? Meglio arrivarci con almeno un gol all’attivo
    Il risultato che regala i punti per avanzare in classifica è ovviamente quello finale. Ma osservare anche quello che accade nella prima frazione di gioco pure può risultare utile per individuare riferimenti di gioco interessanti. Nel caso della sfida del Meazza colpisce il fatto che la formazione allenata da Simone Inzaghi, nelle quattordici gare finora disputate, ben dieci volte è andata al riposo avendo realizzato almeno una rete. Non è accaduto al Bentegodi, al Franchi e al Mapei Stadium contro Verona, Fiorentina e Sassuolo (sotto per 1-0 all’intervallo ma gare tutte capovolte e vinte nella ripresa) a cui va aggiunta la sfida casalinga contro l’Udinese (0-0 al 45’ e 2-0 al 90’). Un rendimento “doppio” rispetto a quello fatto registrare fin qui dallo Spezia visto che i liguri, nel primo tempo, sono riusciti a segnare non “almeno una rete” ma “soltanto una rete” in cinque incontri (quattro nelle prime cinque giornate dove, tra le prime due esibizioni e le due rimanenti si è inserito lo 0-0 con l’Udinese più l’1-3 a metà gara di un paio di turni fa, a Bergamo, contro l’Atalanta). LEGGI TUTTO

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    Salernitana-Juve, Kean è la tua notte

    TORINO – Se esiste un’occasione per dimostrare che c’è vita sul pianeta Juventus oltre Cristiano Ronaldo, oltre le sciocchezze di chi pensava che il ragazzino fosse il sostituto del fenomeno portoghese, oltre le critiche di chi lo dipinge come un flop nonostante abbia giocato pochissimo finora, caro Moise Kean, ci siamo. È questa la notte in cui mettere la firma: personale, ovvio, ma dal segno profondamente bianconero sperando – come si augurano i tifosi – che si tratti di una prima risposta alle avversità di una stagione che può tuttora fornire determinate risposte. Una sorta di primo atto di una rinascita collettiva da confermare con altri 12 punti filati fino a Natale, a parte i tre di Salerno. Quelli sì, intanto, da prendere e portare a casa. […]

    La Juve ha bisogno anche dei gol di Kean

    […] Ma questa sera non esistono scuse, non ci sono giustificazioni, piuttosto va colta un’opportunità seria per ricominciare un discorso troppe volte interrotto. Serve un gol, almeno un gol da parte di Kean e per chi ha nelle proprie corde la capacità di attaccare l’area di rigore potrebbe non essere così difficile. Del resto lì davanti è necessaria una scossa, anche qualcosa in più per reagire alla sfortuna (vedi la collezione di pali e traverse centrati da Paulo Dybala), alle difficoltà di un reparto offensivo colto da una forma acuta di costipazione sotto porta (18 gol segnati appena) e nel conto dei tiri nello specchio (57, l’Inter è a quota 85 in questo campionato). Non è sostenibile la candidatura juventina a un posto tra le prime quattro senza un vero cannoniere e le tre reti ciascuna di Dybala e Leonardo Bonucci, al top fra i bomber bianconeri in Serie A, rappresentano l’esempio perfetto al contrario della squadra che godeva nel contare soprattutto sulle magie dei suoi attaccanti più incisivi.

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