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    Carolina Stramare sulla Juve: “I più grandi pugili sono anche i più bravi a incassare i colpi”

    La Juventus non ha iniziato nel migliore dei modi il campionato 2021-22. Dopo la sconfitta contro il Napoli, per i bianconeri è arrivato il pareggio contro il Milan. La squadra di Allegri è ora penultima in classifica, con soli due punti conquistati. Molti tifosi si intrerrogano sul periodo di crisi che sta vivendo la Juventus: tra i tanti supporter bianconeri, anche una tifosa d’eccezione ha voluto dire la sua. Si tratta dell’ex Miss Italia, Carolina Stramare. La modella, da sempre grande sostenitrice della Vecchia Signora, ha risposto su Instagram ad alcune domande che le sono state inviate dai suoi fan. Essendo la sua fede calcistica nota a tutti, un suo follower le ha chiesto: “Come stai vivendo questo periodo della Juve?”.

    La risposta di Carolina Stramare

    La Stramare ha risposto alla domanda dei fan, commentando la situazione del club bianconero: “Mi è capitato di fare questa domanda nell’ultimo periodo a persone più competenti di me e le risposte sono sempre state relativamente positive, quindi ti rispondo anche io con una retorica dicendoti che i più grandi pugili sono anche quelli più bravi ad incassare i colpi” La risposta dell’ex Miss Italia lascia intendere il suo pensiero: lei come molti tifosi crede nella ripresa della Juventus.

    Guarda la galleryCarolina Stramare, la bellezza non va in vacanza: fan in tilt!Tuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

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    Juventus e Super League: cosa succederà?

    Le parole di De Laurentiis
    Inizia a essere chiaro a molti che non possa più funzionare il sistema progettato dall’Uefa negli ultimi anni, con l’introduzione della terza competizione, la Conference League, e della riformina Champions da far partire nel 2024 (quella con la classifica unica e i gironi da 8 squadre). E non è un caso che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, prima di Leicester-Napoli di Europa League, gara che evidentemente non soddisfaceva i suoi appetiti commerciali, se ne sia uscito con un’idea assai vicina a quella della vituperata Super League. Nel calcio martoriato dal Covid, squarciato da profonde disuguaglianze economiche e da clamorose (e impunite) violazioni di regole finanziarie, c’è chi si interroga se questo è il migliore dei mondi possibili. E la risposta è sempre più spesso un “no”. Perché al netto delle gravi problematiche economiche, alla base delle quali può esserci anche una cattiva gestione dei club in crisi, ciò che lascia maggiormente perplessi è la confusione, sempre più sovrana al governo del calcio.
    Pasticcio convocazioni
    Uno dei tanti esempi è tanto fresco quanto surreale. Nell’ultima pausa internazionale è sorto il “problema sudamericano”: da una parte l’aggiunta di una partita nelle qualificazioni rendeva impossibile il ritorno dei giocatori, in tempo per giocare nei rispettivi campionati (ne sa qualcosa la Juventus che a Napoli ha fatto a meno di cinque sudamericani), dall’altra c’era il problema delle quarantene al rientro in certi Paesi che avrebbe reso inutilizzabili i giocatori per almeno 7 giorni. Così Liverpool, Chelsea, Manchester City e United hanno trattenuto Thiago Silva, Fred, Roberto Firmino, Fabinho e Alisson,  Ederson e Gabriel Jesus e Raphinha. Così, di loro iniziativa. I giocatori, da regolamento Fifa, sono stati squalificati. Poi, da inciucio internazionale, perdonati. Ovvero, è stata condonata una squalifica per quello che, a livello Fifa, è sempre stata considerata una delle violazioni più gravi: la mancata risposta a una convocazione in Nazionale. Così si è consumata una profonda ingiustizia verso i club che, rimettendoci, avevano regolarmente concesso i propri giocatori alle nazionali sudamericane. E quando nei regolamenti, un tempo impenetrabili, si aprono dei buchi significa che c’è qualcosa che scricchiola nel palazzo del governo.
    Fifa contro Uefa
    Nel frattempo, su un altro palcoscenico, si combatte la battaglia del Mondiale ogni due anni: il progetto della Fifa di Infantino che la Uefa di Ceferin osteggia in modo viruelento. E’ solo l’ultima delle battaglia fra l’organismo mondiale e quello europeo, che in teoria dovrebbe stare sotto, ma in pratica sta sullo stesso piano, perché il calcio europeo conta infinitamente più degli altri: ecco perché il potere delle due poltrone, Fifa e Uefa, è spesso considerato uguale o simile. Infantino ha cercato, negli ultimi anni, di mettere le mani sui club, una miniera d’oro per qualsiasi competizione visto ciò che muovono in termini di pubblico e di denaro. Il suo progetto di Mondiale per club (una specie di Superlega globale) se sta lì, appeso e minaccioso sulla testa di Ceferin e della sua Champions League; mentre la recente proposta del Mondiale biennale rischia di spazzare via l’Europeo. Ora, senza entrare nel merito di chi abbia ragione (se mai ce ne sia una), questo scenario evidenzia quali caotiche situazioni vivono i governi del calcio, quello mondiale e quello europeo. Litigano, mentre più del 50% dei club europei deve ricorrere a ricapitalizzazioni di vario genere e molti rischiano il collasso (non solo i grandi, ma anche le realtà medie e piccole meno illuminate dai fari dei media). Litigano senza essere stati in grado di portare intorno a un tavolo i club e i giocatori per ridiscutere i contratti a livello mondiale, garantendo così ai calciatori di essere l’unica categoria a non aver subito un centesimo di danno dalla crisi del Covid, che nel frattempo ha bruciato 8 miliardi solo nel calcio europeo. Litigano mentre un calendario assurdo ingorga i palinsesti di partite, spesso brutte, spesso inutili.
    Riforme urgenti
    Quanto può durare una situazione del genere? Il calcio viaggia sul ciglio del burrone e, senza un governo che provi a risolvere i problemi più urgenti, rischia di cascarci dentro. La risposta a tutto questo è la Super League? No. Ma una riforma profonda delle competizioni europee, una revisione del calendario e l’armonizzazione fra gli impegni dei club e quelli delle nazionali è quanto mai urgente. Fra le pieghe della Super League, progetto mai veramente spiegato, c’era – per esempio – un regolamento finanziario che introduceva meccanismi per tenere sotto controllo gli ingaggi, in modo chiaro e meno cervellotico del Financial FairPlay (che nessuno ha mai realmente capito e che ha funzionato in modo poco uniforme). Così come la creazione di una torneo che rendesse ogni partita interessante, anche a costo di diminuirne il numero è un altro aspetto della Super League che stuzzica molti club, impantanati nell’attuale calendario. Prendere ciò che di buono aveva quel progetto e colmarne le pecche sarebbe il primo passo di una mediazione che porti alla necessaria riforma del calcio. Una mediazione alla quale stanno pensando (e in certi casi cercando di realizzare) sempre più persone, sia in seno all’Uefa che nei club europei.
    La spada della Corte
    Anche perché, altrimenti, le riforme rischiano di essere imposte dall’alto. Al massimo entro due anni, ma potrebbero essere anche solo dodici mesi, la Corte Europea si pronuncerà sulla questione Uefa e sull’ipotesi che questa operi in regime di monopolio, abusando della sua posizione. Il quesito posto dalla Super League non deve necessariamente portare all’autorizzazione della stessa: per rivoluzionare il calcio basterebbe imporre all’Uefa i cambiamenti necessari per armonizzarsi con le regole dell’Unione Europea sulla concorrenza. una decisione che si tradurrebbe comunque in un ribaltone micidiale per l’Uefa. Un vecchio proverbio cinese recita: «Cambia tu prima che ti cambino gli altri». Chissà se a Nyon lo conoscono. LEGGI TUTTO

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    Dybala, da domani ogni giorno è buono per il rinnovo di contratto

    TORINO-  Come dire… Mettici la firma, Paulo. L’auspicio della piazza bianconera, in merito alle sorti di Paulo Dybala , è questo. Una firma doppia: innanzitutto una firma metaforica, risultando decisivo e dunque griffando la partita in programma questa sera all’Allianz Stadium contro il Milan. E una firma letterale, nel vero senso della parola, per ciò che concerne l’ormai annosa questione contratto. Vien da sé, anzi, che l’una cosa – i(l) gol contro il Milan – potrebbe essere propedeutica all’altra. Peraltro contro i rossoneri – cioè contro la società che voleva fortemente comprarlo nel 2015, salvo poi arrendersi al cospetto dei rilanci biaconeri al Palermo – la Joya ha già segnato la bellezza di 8 reti in carriera. Nello specifico: due marcature le ha realizzate indossando la maglia rosanera, le altre sei vestendo quella della Juventus (spiccano anche quattro assist).Nonostante la stanchezza accumulata nei viaggi transoceanici causati dagli impegni con la Nazionale, Dybala ha disputato un’ottima partita contro il Malmoe e, più in generale, nonostante le difficoltà collettive, sin dalle prime battute della stagione ha colpito il tecnico Massimiliano Allegri per la predisposizione al lavoro, la dedizione, l’entusiasmo. Anche per questo motivo (l’opinione di un tecnico con contratto quadriennale conta) la società ha sciolto le ultime riserve e ha deciso di puntare tutto sul numero 10 anche in ottica futura. Tanto è vero che… La prossima settimana (sì, insomma, da domani) ogni giorno è buono per l’annuncio fatidico.Guarda la galleryJuve, non solo Dybala: ecco chi scade a giugno

    Juve-Dybala, la svolta

    Dice: è da dieci settimane che la prossima è quella buona. Ok, ma… Punto primo: venerdì c’è stato un ulteriore confronto fitto-fitto tra le parti, e approfondito, in cui l’agente di Paulo Dybala, Jorge Antun , e il responsabile del mercato bianconero, Federico Cherubini , hanno gettato delle basi condivise per addivenire finalmente ad una intesa. Le quali basi sono in fase di “traduzione” – da parte dei legali bianconeri – in una vera e propria bozza di contratto. Punto secondo: in seno all’ entourage di Dybala – che sta appositamente in Europa ormai da quasi due mesi tondi (lo sbarco a Torino è datato 24 luglio) – è maturata la convinzione che… “anche basta”. O la va o la spacca, ma a fine settimana si torna in Argentina. Ecco perché, insomma, a forza di “la prossima settimana si chiude” – scanditi con la costanza con cui si sgranella un rosario – davvero si dovrebbe essere giunti ad un punto di svolta nella trattativa per il rinnovo di Dybala. Meglio ancora, ad un punto di firma in calce ad un contratto quinquennale.

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    Juve-Milan, lo Stadium aspetta il regalo dei 10 anni

    TORINO – La Juventus questa sera festeggerà di sicuro. Quanto durerà la festa è un mistero, perché dipenderà dal risultato della sfida con il Milan, dal pronostico più aperto che mai. La festa però ci sarà, prima della partita: per il compleanno dello Stadium, inaugurato l’8 settembre 2011. Festa che la Juventus celebrerà un po’ in ritardo rispetto alla “data di nascita” del suo impianto, ma d’altra parte capita a tutti di festeggiare un compleanno in ritardo, tra impegni di lavoro propri e degli invitati.Guarda la galleryJuve-Milan, la probabile formazione: ecco i due assetti provati da Allegri

    E i giocatori bianconeri l’8 settembre erano impegnati con le Nazionali, poi hanno giocato due volte lontano da Torino (a Napoli l’11 e a Malmoe mercoledì), così solo questa sera torneranno per la prima volta nella loro casa dopo che questa ha compiuto 10 anni. E ci torneranno con un invitato speciale, il Milan, pericoloso perché intende rovinare il party e ha tutte le potenzialità per riuscirci, ma che con la sua presenza lo rende ancora più esclusivo: l’Allianz Stadium celebrerà il proprio decennale ospitando una delle sfide più prestigiose del calcio mondiale.

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    Chiesa e Kulusevski “in Egitto”: i due juventini dal campo al museo

    Non solo calcio per Federico Chiesa e Dejan Kulusevski. I due talenti bianconeri, al termine dell’allenamento di preparazione al big match di domenica sera tra Juventus e Milan si sono recati in via Accademia delle Scienze, destinazione Museo Egizio. L’ente torinese ha scelto di ringraziarli della visita via social, postando dal profilo Instagram una storia che li vedeva protagonisti: “Grazie per essere venuti a trovarci!”. Un punto esclamativo che fa trapelare sorpresa e piacere, dato che nell’immaginario colettivo calciatori e musei sono concetti lontani. E invece…Guarda la galleryJuve-Milan, la probabile formazione di AllegriTuttosport League “Torneo a Gironi”, crea la tua squadra ora LEGGI TUTTO

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    Juventus, il CdA approva il bilancio, rosso di 210 milioni

    TORINO – Il Consiglio di Amministrazione della Juventus, tenutosi questa mattina, ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2021, che evidenzia una perdita di € 209,9 milioni che sarà coperta mediante utilizzo della riserva da sovrapprezzo azioni. Con un comunicato di 15 pagine, la Juventus illustra il bilancio dell’ultima stagione e non sono notizie positive, anche se ampiamente previste. L’effetto Covid ha inciso in modo pesante sui conti della Juventus.

    Il virus

    «Per una corretta interpretazione dei dati occorre in primo luogo rilevare che l’esercizio 2020/2021 è stato significativamente penalizzato – come per tutte le società del settore – dal perdurare dell’emergenza sanitaria connessa alla pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle Autorità. La pandemia ha influenzato in misura rilevante – direttamente ed indirettamente – i ricavi da gare, i ricavi da vendite di prodotti e licenze e i proventi da gestione diritti calciatori, con un conseguente inevitabile impatto negativo sia di natura economico-patrimoniale sul risultato d’esercizio e sul patrimonio netto, sia di natura finanziaria sul cash-flow e sull’indebitamento», si legge nel comunicato.

    Indebitamento

    Stabile l’indebitamento che si attesta a 389 milioni (4 in più rispetto al precedente esercizio). Ma è bene sottolineare che al 30 giugno 2021 il Gruppo dispone di linee di credito bancarie per 573,1 milioni, non utilizzate per complessivi 335,9 milioni.

    Superlega

    Un passaggio del comunicato è dedicato alla Super League, ma solo per aggiornare la posizione della società. «Ad oggi non è possibile prevedere con certezza gli esiti e i futuri sviluppi del progetto Super League, della cui legittimità la Juventus rimane convinta».
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    Genoa-Fiorentina inaugura la fantaschedina di Serie A

    Turno di Serie A con sfide non facili da decifrare. La schedina proposta da tuttosport.fun è per tutti, appassionati ed “esperti”, a caccia dell’otto più Jolly… Ma in molti firmerebbero per uno Scudetto da ben 57.100 TTS! Ecco quali sono le partite in schedina e i relativi esiti da pronosticare.
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    Juventus-Milan, i bianconeri partono favoriti
    Non poteva certo mancare il big match Juventus-Milan, gara da non sbagliare per la Vecchia Signora che parte favorita nell’1X2 finale. Vittoria, pareggio o sconfitta è il rebus da risolvere anche in Empoli-Sampdoria, Venezia-Spezia, Genoa-Fiorentina e Verona-Roma, gara che segna il debutto di Tudor sulla panchina dell’Hellas. Ce la faranno le “piccole” a graffiare le grandi? In Salernitana-Atalanta e Inter-Bologna il dilemma è questo, pronosticare se campani ed emiliani andranno a segno almeno una volta contro le compagini di nerazzurro vestite. Il Goal/No Goal di Lazio-Cagliari e il risultato esatto di Udinese-Napoli completano la giocata, che puoi trovare su tuttosport.fun. Buon divertimento! LEGGI TUTTO

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    Allegri, cosa ha detto alla squadra per battere il Milan

    TORINO – Atro che semplice gestore o manager all’inglese come continua ad etichettarlo qualcuno. Massimiliano Allegri in campo si fa sentire. È un martello. «Nella testa ci deve essere la cattiveria per vincere», ripete ai suoi. Agli incitamenti alterna battute, ordini e indicazioni. E, quando serve, alza la voce e mostra lui stesso ai giocatori i movimenti: dai controlli di palla per superare i diretti marcatori agli smarcamenti. Un modo di dirigere emerso una volta di più nella seduta di ieri mattina, la prima dopo la vittoria di Malmoe in Champions. L’operazione Milan, avversario di domenica allo Stadium, è iniziata con un allenamento intenso sotto gli occhi del presidente Andrea Agnelli , dell’ad Maurizio Arrivabene e del dg Federico Cherubini . Ma sugli spalti della Continassa c’erano anche un gruppo di fortunati tifosi degli Official Fan Club. Tifosi che, oltre ad applaudire e a scattare foto, saranno tornati a casa con buone sensazioni in vista del big match contro i rossoneri e della ripartenza in campionato dopo l’avvio a rilento delle prime tre giornate (un punto tra Udinese, Empoli e Napoli). Se vale il detto – e vale – che alla domenica giochi come ti alleni, i segnali di ieri non possono essere sentenze, ma di certo rafforzano l’ottimismo di Allegri. La Juventus non è ancora fatta e finita. Ma l’allenatore bianconero sta lavorando sui suoi giocatori – e questi sembrano seguirlo con applicazione e serietà – tanto sugli aspetti tecnico-tattici quanto su quelli caratteriali.[…]Guarda la galleryJuve a lavoro per il Milan: Allegri dirige l’allenamento aperto al pubblico

    La mentalità di Allegri

    […] Ma l’Allegri bis, un po’ come nella prima versione juventina, è anche psicologo e motivatore. Stavolta, a differenza del passato, è più alto il numero dei giovani a cui va trasmesso fin da subito cosa significhi giocare in un top club. Questione soprattutto mentale. Come ripete spesso Allegri: “alla Juventus ogni pallone può farti vincere o perdere lo scudetto”. Ieri è tornato a battere sullo stesso tasto: «Nella fatica, se molli un attimo, ti portano subito via la palla. Nella testa ci deve essere la cattiveria per vincere». Sempre. A partire dalla partita di domenica contro il Milan, che i bianconeri vogliono trasformare nel vero inizio del campionato. 

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