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    Juve, dubbio McKennie: Witsel balza in pole

    TORINO – A volte ritornano: c’è di nuovo Axel Witsel nel mirino della Juventus. Esattamente come successe nell’agosto 2016, quando il suo trasferimento a Torino saltò a ridosso del gong. Il 32enne centrocampista del Borussia Dortmund nelle ultime ore è balzato in pole position nelle gerarchie bianconere per l’ipotetica sostituzione di Weston McKennie. Un mediano esce (l’americano) e uno entra, come da richiesta di Massimiliano Allegri. Mentre si intensificano le trattative con diversi club di Premier League per la cessione del jolly Usa (Everton, Aston Villa e West Ham in corsa), alla Continassa hanno cambiato marcia nella ricerca del sostituto. Dopo le idee di scambio valutate con il Tottenham (prima McKennie per Ndombele e poi McKennie per Moussa Sissoko) e viste le difficoltà, almeno per ora, sul fronte che conduce ad Aurelien Tchouameni (il Monaco chiede 40 milioni), la Juventus si è mossa per il centrocampista del Borussia Dortmund. L’affare non è ancora chiuso, ma dai salotti del mercato filtra ottimismo.Tuttosport League, iscrizioni aperte: schiera la tua formazione, vinci viaggi in Europa e buoni Amazon. Partecipa, è gratis! LEGGI TUTTO

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    Cristiano Ronaldo, futuro in bilico: blitz di Mendes a Torino

    TORINO – Blitz improvviso di Jorge Mendes a Torino. Il manager di Cristiano Ronaldo è atterrato a Caselle nel pomeriggio e si è incontrato con il fuoriclasse portoghese nella sua abitazione. Nessun contatto diretto con la dirigenza juventina. Mendes ha parlato con CR7, provando a studiare insieme le varie possibilità in previsione degli ultimi giorni di mercato.
    Ronaldo, Mbappè e il valzer delle punte
    Le voci di un possibile addio di Ronaldo alla Juventus si fanno sempre più insistenti. Sul fuoriclasse portoghese è forte l’interesse del Manchester City e del Psg. Il club bianconero resta alla finestra. Al momento non è arrivata nessuna offerta ufficiale per Ronaldo, in scadenza nel 2022. Tutto sembra legato al futuro di Mbappè. Il Real Madrid ha presentato una prima offerta (rifiutata) al Psg di 160 milioni di euro. La partenza dell’attaccante francese potrebbe scatenare un effetto domino che coinvolgerebbe anche Cristiano Ronaldo.  LEGGI TUTTO

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    Juve: Dragusin esce, De Sciglio resta

    TORINO – Due acquisti Massimiliano Allegri ha deciso di farli ripescando due giocatori di rientro dai prestiti. Più che il mercato – qualche offerta c’era – è stato il Conte Max a voler trattenere a Torino Mattia De Sciglio (ultima stagione a Lione) e Daniele Rugani , reduce da sei mesi a Cagliari e altrettanti a Rennes. Il tecnico della Juventus si terrà stretti due giocatori che conosce a memoria, anche se la loro situazione contrattuale è profondamente diversa. De Sciglio, pupillo storico di Max, ha un accordo in scadenza il 30 giugno 2022, mentre Rugani è legato alla Juventus fino al 2024 e con un ingaggio che un po’ ha spaventato i club potenzialmente acquirenti. Il discorso è valido soprattutto in Italia dove la Fiorentina e il Napoli in tempi distinti hanno provato a sondare il terreno con il club bianconero, ma la risposta è stata sempre la stessa: l’ex Cagliari non si muove perché la cessione di Merih Demiral all’Atalanta gli ha consentito di scalare una posizione nelle gerarchie dietro agli intoccabili Matthijs de Ligt , Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci . E poi se esiste un giocatore che non crea problemi se non gioca titolare, costui è proprio Rugani. Quanto a De Sciglio, l’esperienza in prestito al Lione non ha avuto seguito malgrado in coda all’ultima stagione sembrasse chiara l’intenzione dell’ex milanista di rimanere in Francia. Non è stato così e il ritorno di Allegri al timone della Juve ha agevolato le cose: Max è perfettamente consapevole del fatto che De Sciglio sia un elemento utile su entrambe le fasce e sempre pronto quando necessario. Mattia sarebbe adatto a sostituire Juan Cuadrado o Danilo schierati sulla corsia destra e anche Alex Sandro sulla sinistra. 

    Juve, Dragusin in uscita

    La scelta di puntare sui rientranti De Sciglio e Rugani ha portato come conseguenza quella di sacrificare due giovani come Radu Dragusin e Luca Pellegrini , rientrato alla Continassa dopo una stagione al Genoa. L’ex romanista, domenica in panchina a Udine per il debutto in campionato della squadra di Allegri, è pronto a rifare le valigie. Alla Continassa stanno valutando diverse opzioni per il laterale sinistro: qualche sondaggio è arrivato anche dall’estero. Dovrebbe restare in Italia, invece, Dragusin.

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    Juve, riecco il vero Dybala. Rinnovo, c'è aria di firma

    UDINE – Un gol e un assist. Ma non solo. Tante e buone giocate, verticalizzazioni, un tuttocampista sempre al centro del gioco. Sarà la fascia di capitano che porta al  braccio, sarà quella firma sul nuovo contratto che sta per arrivare, sarà la carica di responsabilità che gli ha dato Massimiliano Allegri, sarà la sua voglia di riscatto, ma Paulo Dybala si è davvero ripreso la Juventus. A modo suo. O meglio, nella maniera che gli riesce meglio. Mettendo in scena uno show nel primo tempo alla Dacia Arena di Udine: senza Cristiano Ronaldo, in panchina, Paulo è libero di giostrare e di andare a prendersi gli applausi dei tanti tifosi juventini (che un po’ si confondono con i bianconeri padroni di casa, quasi in minoranza).

    Dybala simbolo Juve tra rinascita e rinnovo

    Così a Dybala bastano 130 secondi per sbloccare la partita (è il gol più veloce della Juventus alla prima di campionato): su un’azione iniziata da Cuadrado che butta al centro la palla, Bentancur arriva a rimorchio e la mette in mezzo per l’attaccante argentino che in corsa di sinistro trafigge Silvestri. Un tocco di Joya, un sigillo che sancisce la rinascita del numero 10 bianconero. L’ha detto Allegri alla vigilia della sfida che Dybala si era presentato in ritiro con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia del 2015, al suo primo anno in bianconero, con il desiderio matto di riconquistare la Juve. Consapevole che le ultime due annate (in particolare nella stagione di Pirlo ha totalizzato appena 25 presenze e segnato 5 gol) non sono state all’altezza delle sue potenzialità, si è fatto trovare in ottima forma sia a livello mentale sia tecnico, dimostrandolo non soltanto in allenamento, ma anche in partita. […] La prova da trascinatore, il gol e l’assist,  la fascia di capitano, che ne certifica il simbolo del futuro, sono il preludio per il prolungamento del contratto, fortemente voluto sia dalla Joya sia dalla Juventus. Le parti si sono date appuntamento a fine settimana: sarà il quinto, e probabilmente, decisivo incontro, segno che, nonostante l’unità di intenti nel continuare insieme, la trattativa è complicata.

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    Udinese-Juve, le pagelle: Ramsey e Danilo, qualche affanno

    SZCZESNY 4Pasticcia nell’azione del rigore: blocca la palla, ma se la butta contro il ginocchio, gli scappa e poi commette fallo su Arslan. Ma è niente rispetto alla papera finale con cui spalanca la via del pareggio a Deulofeu riproponendo antichi incubi.

    DANILO 5,5Jolly multiuso: parte terzino destro e chiude in mediana, un po’ in affanno.

    DE LIGT 6Non è ancora al top e si vede nei duelli con Pussetto, dove non è sempre impeccabile. Nella ripresa, con il passaggio alla difesa a tre, si allarga sul centro-destra.

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    Udinese-Juventus 2-2: la Juve segna, Szczesny pareggia. CR7 gol annullato per 20 centrimetri

    UDINE – La Juventus segna, Szcezny pareggia. In vantaggio di due gol al termine di un buon primo tempo, concreto e solido, i bianconeri vengono suicidati dal loro portiere che con due errori concede altrettante reti all’Udinese. Grave il primo, quando non riesce a trattenere un pallone facile e deve quindi causare un rigore su Arslan. Tragicomico il secondo, quando riceve un retro passaggio da Bonucci e cerca un improbabile dribbling su Okaka, perdendo palla che finisce a Deulofeu per un facile tiro a porta vuota. E così la prestazione di Szczesny rende complicata l’analisi di una partita che ha visto una Juventus soffrire nella seconda parte della ripresa, quando l’Udinese ha preso coraggio e sono emerse tracce di confusione nei bianconeri che, certamente, non saranno piaciute ad Allegri. Anche perché il pareggio è giusto alla luce di quanto si è visto, ma viene da chiedersi come sarebbe finita senza le due topiche del portiere polacco.

    IL CROLLO – Fino al gol del 2-1, infatti, la Juventus era stata perfettamente in controllo della partita. Gestendo il vantaggio con una fase difensiva che, per quanto schiacciata sulla propria trequarti, non era mai andata in difficoltà. Sembrava di assistere a un classico di Allegri: difesa bassa, ripartenze veloci e pericolose (due pali pazzeschi colpiti da Morata e Bentancur). Poi il rigore, evitabile, e l’ansia che è cresciuta nella Juventus, che nel frattempo aveva cambiato parecchio con l’ingresso di Chiellini al posto di Ramsey (e conseguente difesa a tre) e l’ingresso di Ronaldo al posto di uno spento Morata. E così, con il terrificante dribbling fallito da Szczesny, tutto è crollato.

    CENTIMETRI E PALI – Poteva salvare tutto Cristiano Ronaldo, con un meraviglioso gol di testa al 92′. Un’incornata spettacolare, ma viziata da un fuorigioco di 20 centimetri, scovato dal Var che ha ricacciato in gola tutta la gioia di CR7, che aveva iniziato la gara con la clamorosa panchina. Sarebbe stato un altro racconto senza quei 20 centimetri, forse si sarebbe celebrato il cinismo allegriano e il ruolo indispensabile di Ronaldo. Non siamo in quello scenario e quindi cosa rimane? Una Juventus che, comunque, ha segnato due gol (meravigliosi entrambi con Dybala e Cuadrado) e ha preso due pali micidiali. Una Juventus che ha giocato un calcio pratico e in grado di adattarsi alle varie situazioni, una squadra che è parsa più matura rispetto alla passata stagione e che può contare su individualità che impreziosiscono la generale solidità come Dybala e Cuadrado, ispiratissimi e decisivi, ma anche sulla saggezza tattica di Danilo e su un Bentancur ritrovato. Una squadra che poteva portare a casa i tre punti senza quegli errori di Szczesny. Ma le papere del polacco non devono nascondere i problemi: Ramsey davanti alla difesa non garantisce la necessaria sicurezza e Bonucci finisce per schiacciarsi troppo sul portiere. Una squadra che decide di difendersi bassa deve avere uomini più lucidi in quella posizione. E deve preoccupare Allegri anche il fatto che, nella ripresa, la Juventus poteva cercare con più convinzione il terzo gol, approfittando maggiormente dello sbilanciamento in avanti dell’Udinese.

    MORALE – La Juventus perde i primi due punti in provincia. Il grande problema della scorsa stagione è stato quello e i tifosi bianconeri rivedono l’incubo (anche dei gol annullati per pochi centimetri). Impossibile non notare le differenze rispetto ai pareggi di un anno fa, tuttavia il calcolatore Allegri questa sera sarà furioso. Occhio, infine, a tirare troppe conclusioni dopo una partita un po’ folle, con episodi decisivi e giocata il 22 agosto. Si rischia di andare fuori strada. LEGGI TUTTO

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    Juve, Allegri striglia Szczesny: “Certe palle vanno in tribuna!”

    UDINE – “Abbiamo fatto una buona partita, purtroppo il calcio è anche questo e succedono cose che sono inaspettate. Nel secondo tempo dovevamo far girare meglio la palla, non abbiamo saputo gestire”. Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri, intervenuto ai microfoni di Dazn commenta il 2-2 subito in rimonta dai bianconeri alla Dacia Arena contro l’Udinese: “Meno male che siamo solo alla prima giornata. Ci dovrà servire da lezione. Locatelli? Può giocare sia da play che da mezz’ala, dipenderà da chi avrà affianco. È un po’ un ritardo di condizione, ma oggi Ramsey ha fatto una buona partita. Dovremo imparare a gestire meglio gli imprevisti. Nel secondo tempo abbiamo perso qualche palla di troppo, sicuramente eravamo stanchi e faceva caldo, ma non si possono prendere due gol così… Piuttosto ti metti dietro a difendere. Ma non abbiamo subito niente. Barzagli lo volevo nel mio staff? Sì, ma non ha voglia. È entrato Padoin che è bravissimo”.
    Udinese-Juve, Allegri su Cristiano Ronaldo e Szczesny
    “Cristiano Ronaldo? Sta bene. Pensando che siamo all’inizio della stagione, pensando al bene un po’ di tutti, ho preferito tenerlo in panchina per entrare nella ripresa. E lui si è messo subito a disposizione e infatti aveva anche fatto gol. Peccato che per un centimetro non fosse buono… Come lo gestirò? Dovrò gestirlo come tutti. Tra l’altro oggi per me è stata la prima volta con le 5 sostituzioni, dovrò imparare a gestirle. Dobbiamo migliorare la condizione, non è una questione tecnica. Dobbiamo capire i momenti. Szczesny è un grandissimo portiere. Non è questione di errore tecnico, è questione che, quando vieni da un rigore commesso, in quel momento buttare la palla in tribuna non è una vergogna. Servirà da lezione anche a lui. Noi abbiamo dei contropiedisti nati come Chiesa, Ronaldo, Cuadrado, Bernardeschi, Kulusevski e quando conquistiamo palla dobbiamo attaccare velocemente gli spazi, perché se invece veniamo attaccati, proprio per le caratteristiche di questi calciatori, rischiamo di lasciare i difensori a campo aperto”, conclude il tecnico bianconero.
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    Juventus, Nedved: «Panchina di Ronaldo concordata. Resta con noi»

    TORINO – Pavel Nedved, vicepresidente della Juventus, ha spiegato la situazione Ronaldo prima della partita di Udine ai microfoni di Dazn. La panchina non è legata a nessun caso di mercato, ma è stata concordata fra Cristiano e Allegri che hanno studiato un percorso per ritrovarlo al top della forma nelle prossime settimane: «Non bisogna cercare sensazioni dove non ce ne sono. Scelta condivisa con il giocatore. Siamo ad inizio stagione e le condizioni non sono al top, non riguarda solo Cristiano ma tutta la rosa. Il mister cerca di schierare la formazione migliore. Anche Chiellini è in panchina. Sono state fatte delle scelte per essere competitivi stasera. Cristiano Ronaldo resta. Mercato? Siamo contenti come stiamo». LEGGI TUTTO