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    Juve-Lazio 3-1: Morata, che doppietta. Pirlo vince in rimonta

    TORINO – «Siamo la Juve, siamo la Juve!», urla Demiral ai compagni, esultando dopo che Morata su rigore ha firmato il 3-1 su una Lazio passata in vantaggio allo Stadium dopo un quarto d’ora. Non c’era bisogno di urlarlo: per quanto sull’1-1 avrebbe potuto essere di nuovo la squadra di Simone Inzaghi a passare in vantaggio (traversa di Milinkovic Savic), il turco e i suoi compagni di essere la Juve lo avevano dimostrato nel modo in cui avevano reagito al vantaggio laziale dopo un quarto d’ora, fino a ribaltarlo in modo perentorio. Una rimonta compiuta, per giunta, senza Cristiano Ronaldo e con una difesa inedita. La rimonta sull’Inter resta un’impresa difficilissima, ma la Juventus ha dimostrato di crederci davvero: primo e indispensabile passo per provare a compierla. E intanto si approccia nel migliore dei modi, recuperi degli infortunati compresi, all’altra rimonta, quella da coronare martedì sul Porto agli ottavi di Champions.

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    Juve nel segno di Morata: Lazio battuta 3-1

    «Dovremo inventarci qualcosa», aveva detto Andrea Pirlo alla vigilia, e se ne inventa più di una, costretto dall’emergenza. La speranza di recuperare almeno uno tra Bonucci e De Ligt naufraga contro le precarie condizioni dei due e la necessità di ribaltare, tra 72 ore, il 2-1 incassato dal Porto nell’andata degli ottavi di Champions. Una missione a cui Pirlo sacrifica anche Cristiano Ronaldo, per concedergli almeno un tempo di riposo approfittando della condizione in crescita di Morata, e per cui risparmia anche l’acciaccato McKennie. Così la Juventus scende in campo con un 4-2-3-1 che si compatta in 4-5-1 in fase difensiva, con Cuadrado, Demiral, Alex Sandro e Bernardeschi davanti a Szczesny, Danilo inedito (quasi, lo aveva fatto nel Santos) mediano accanto a Rabiot e Kulusevski, Ramsey e Chiesa alle spalle di Morata.
    Assetto inedito che crea qualche problema in avvio alla squadra bianconera, il cui problema più grosso però è che si fa ancora male da sola, come troppe volte è successo in questa stagione. E come non dovrà succedere martedì. Dopo la sbracciata da rigore di Chiellini su Rrahmani a Napoli, l’assist a Taremi di Bentancur a Porto e il rinvio strozzato (e non solo quello) di Demiral contro il Verona, per restare stavolta tocca a Kulusevski. Pressato a metà campo sulla destra, lo svedese passa indietro senza guardare lanciando Correa uno contro uno Demiral: il turco soccombe (e in quella situazione ci sta, ma si dovrebbe concedere all’avversario il dribbling verso l’esterno, non verso il centro) e l’argentino si libera per il destro rasoterra con cui batte Szczesny.
    E’ passato un quarto d’ora e il colpo è durissimo. Potrebbe rivelarsi da ko, ma la Juventus dà ragione a Pirlo e alla sua deteminazione nel sostenere che la squadra crede fermamente in se stessa e nella possibilità di conquistare lo Scudetto. I bianconeri si scuotono e al 24′ potrebbero avere la prima chance di pareggiare: ma sul tocco con la mano destra in area di Hoedt dopo un contrasto tra Acerbi e Chiesa, l’arbitro Massa né fischia né va a rivedere l’episodio al Var, nonostante il braccio largo del difensore laziale sembri proprio da rigore. La Juventus continua a premere e al 38′, un minuto dopo un pericoloso colpo di testa di Morata, pareggia. Doppia verticalizzazione Bernardeschi-Morata e Morata-Rabiot, il francese è defilato sulla sinistra dell’area e Reina si aspetta il cross, venendo invece incenerito dal sinistro all’incrocio sul primo palo del bianconero. La Lazio replica al 44′ con una percussione centrale di Fares, già pericoloso con un’azione simile in avvio, ma il destro dell’algerino è largo e si va al riposo sull’1-1.

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    Juve-Lazio, la sequenza del tocco di mano di Hoedt in area

    L’intervallo non smorza la voglia bianconera di ribaltare il risultato e al 3′ della ripresa Reina è costretto a deviare in angolo un destro di Chiesa, liberatosi al tiro con una serie di numeri, compresa una ruleta zidanesca su Marusic. La Lazio però non sta certo a guardare e al 7′ Szczesny deve dire grazie alla traversa che ferma un colpo di testa di Milinkovic Savic, bravo a smarcarsi alle spalle di Bernardeschi (che d’altra parte un po’ di apprendistato da terzino deve farlo) dove lo pesca un Luis Alberto troppo solo sulla trequarti. La partita è aperta e all’11′ è di nuovo pericolosa la Juventus, con Morata che riceve in area spalle alla porta e cerca di girarsi su Marusic, finendo giù e chiedendo il rigore. Che questa volta non c’è ed è bene per la squadra bianconera che Massa non lo fischi: perché segna lo stesso e in modo più spettacolare. Sulla successiva azione laziale, infatti, Chiesa anticipa Escalante sulla trequarti e si produce in una progressione strepitosa, chiusa con il tocco in profondità per Morata che resiste al ritorno di Hoedt e batte Reina con un sinistro sotto la traversa.
    Il vantaggio carica la squadra di Pirlo, che un minuto dopo è di nuovo in area laziale: terzo episodio dubbio e stavolta Massa fischia il rigore. Che c’è: ingenuo Milinkovic nel pressare con troppa foga Ramsey che si sta avviando ormai verso l’esterno, finendo con lo sgambettare il gallese. Non c’è Ronaldo, ma Morata non lo fa rimpiangere, spiazzando Reina e firmando il 3-1. Altri 10 minuti, poi è il turno dello spagnolo, Cuadrado e Ramsey di riposare in vista del Porto: e al 24′ Pirlo si gode i primi frutti della fine dell’emergenza facendo entrare Cristiano Ronaldo, McKennie e Arthur, arretrando Danilo in difesa al posto del colombiano. La Juventus ora controlla senza troppi patemi e a 10 minuti dalla fine Pirlo concede un po’ di rodaggio a Bonucci in vista del Porto e un po’ di riposo a Chiesa, ancora una volta tra i migliori. La Lazio cerca di riaprire la partita, ma senza impegnare Szczesny che al fischio finale festeggia con i compagni, carichi per un’altra rimonta.
    JUVE-LAZIO, TABELLINO E STATISTICHE

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    Juve-Lazio, l’arbitro Massa bersaglio dell’ironia social LEGGI TUTTO

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    Juve-Lazio, mano di Hoedt in area non sanzionato da Massa

    Nel corso della sfida tra Juve e Lazio, sul risultato di 0-1, è avvenuto un episodio che ha fatto infuriare giocatori, panchina e dirigenti bianconeri. Al 25′ Chiesa si invola in area ospite tra due avversari e Hoedt, con il braccio largo, intercetta il pallona con la mano in maniera netta ed evidente. La Juve reclama almeno l’intervento del VAR, ma l’arbitro Massa assicura di aver visto e valutato, tra l’incredulità dei padroni di casa. LEGGI TUTTO

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    Pirlo: "Inter in fuga? Per noi non è cambiato niente"

    TORINO – L’emergenza sembra finalmente alla fine, al netto della preoccupazione per la positività al Covid di Bentancur, ma Andrea Pirlo contro la Lazio non potrà ancora godersi l’imbarazzo della scelta che la rosa al completo gli consentirebbe: «Stamattina qualcuno si è allenato in parte con la squadra, fortunatamente c’è ancora un giorno per recuperare. Peccato per l’assenza di Bentancur. Abbiamo saputo oggi delle positività nello Spezia, vedremo i prossimi tamponi. A centrocampo non siamo molti, dovremo inventarci qualcosa per cercare di mettere in campo la formazione migliore».

    DUBBI E CERTEZZE – L’invenzione potrebbe essere il lancio dal primo minuto di Fagioli in Serie A: «Fagioli può giocare o meno, dipende anche da chi avremo a disposizione. Lui sta facendo bene, si sta allenando nel modo giusto e se decidessimo di farlo giocare dall’inizio saremmo tranquilli». A metà campo le certezze dovrebbero essere Rabiot, Ramsey e McKennie, fresco di riscatto da parte della Juventus «Ma non deve pensare di essere arrivato – sottolinea Pirlo – Anzi, deve considerarlo un punto di partenza. Ramsey sta bene e potrà sicuramente essere della partita e rappresentare un’arma in più». Chi non ci sarà sicuramente è Arthur: «Ha fatto una visita ieri ed è andata bene, il dolore sta diminuendo, vedremo ma speriamo possa darci una mano a partire dal Porto». E chi ci sarà sicuramente Cristiano Ronaldo: «Come a tutti quando giochi tante partite una giornata o due di riposo farebbero bene anche a lui. Ora però siamo contati, Cristiano ha stretto e stringerà ancora i denti». Per il resto, tanti dubbi da risolvere domattina: «De Ligt non si è ancora allenato per la botta presa a Verona, vediamo domani. Bonucci ha fatto una parte di allenamento oggi, però viene da 16 giorni di inattività e non è che ci sia il 100 per 100 di possibilità che possa partire dall’inizio. Morata sta meglio, speriamo possa fare più di mezzora».
    GRINTA JUVE – Già, con lo Spezia allo spagnolo sono bastati 30 minuti per spaccare la partita, ma contro la Lazio potrebbero servirne di più, in una sfida chiave per continuare la rincorsa in campionato. Rincorsa in cui Pirlo crede e lo ribadisce, difendendo il gruppo e lo spirito con cui gioca: «Tutte le partite sono decisive alla Juventus. Ora la Lazio che è molto importante per il campionato, poi al Porto. Ora dobbiamo concentrarci con tutte le forze per battere la Lazio. L’entusiasmo c’è, non abbiamo bisogno di ritrovarlo. Stiamo facendo tante partite ravvicinate e sentir dire che manca grinta non mi piace come non mi piaceva da giocatore. Vedo le cose più sotto l’aspetto tecnico tattico. Le parole di Sacchi sui giovani confusi e il gruppo che sta tradendo la storia del club? Non le ho lette ma i giovani mi sembra si siano inseriti bene: Chiesa ha fatto 10 gol, Kulusevski e McKennie 5. Anzi, credo stiano stupendo. I veterani li hanno sempre aiutati a inserirsi, perché arrivare alla Juve non è facile. E stanno dando una mano anche adesso anche se non riescon a essere sempre in campo. Su questo sono tranquillo e fiducioso, il gruppo storico fa sempre la sua parte».
    LAZIO E INTER – Giovanie vecchi la propria parte dovranno farla tutti al meglio domani, nonostante acciacchi e stanchezza: «Dovremo fare una partita intelligente, sapendo di non essere al massimo dopo tante partite: quindi sarà necessario gestire al meglio le forze. La Lazio è una grande squadra, che gioca insieme da 5-6 anni, quindi hanno un gioco ben definito e i risultati parlano per loro. La stiamo preparando nel migliore dei modi considerando le loro caratteristiche: molto bravi in contropiede e a gestire la palla soprattutto con le mezzali». Armi da disinnescare per continuare a inseguire l’Inter: «La fuga dei nerazzurri non mi preoccupa come non mi preoccupava la settimana scorsa: abbiamo vinto noi e hanno vinto loro, dunque non è cambiato niente. Dobbiamo pensare a vincere, se poi loro le vinceranno tutte gli faremo i complimenti. Dunque non mi sento di dire che l’obiettivo è la Champions. Il progetto va avanti: all’inizio sembrava bello perché c’erano i giovani, ora sembra che i giovani non vadano più bene. Di volta in volta i giudizi cambiano, ma noi siamo tranquilli perché abbiamo in testa le nostre cose. Il progetto va avanti senza paura di sbagliare, anche se sappiamo che non dovremo sbagliare». LEGGI TUTTO

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    Serie A: ecco Juve-Milan, il match che vale lo Scudetto

    TORINO – All’andata, nella splendida cornice di San Siro, il primo atto di Juve-Milan l’aveva deciso Cristiana Girelli dagli undici metri al 12′ minuto di gara. Le bianconere espugnarono il Meazza e misero in bacheca il quarto di quattordici successi nel campionato in corso; mentre per le rossonere quello subito lo scorso 5 ottobre fu il primo ko registrato da inizio stagione. Primo ma soprattutto unico ko, che dimostra quanto la partitissima della 15a giornata di Serie A valga una bella fetta di Scudetto. Il distacco in classifica tra la Vecchia Signora e il Diavolo è di appena tre punti e un successo a Vinovo significherebbe l’allungo a più sei in vetta per le padrone di casa, l’aggancio al primo posto per le rossonere. Le Campionesse d’Italia in carica sono imbattute negli ultimi tre incroci di Serie A con il Milan (2V, 1N) dopo aver perso il primo (0-3 nel novembre 2018), ma contro le milanesi è arrivata anche l’unica sconfitta con tre gol di scarto nel torneo. Addirittura le rossonere sono, con il Lione, una delle due avversarie che sono riuscite a battere le ragazze di Rita Guarino con questo margine da quando militano nella massima competizione.

    Sfida tra migliori attacchi e migliori difese del campionato 2020-21, ma anche di duelli tra singole. La Juventus ad esempio è la formazione che conta più gol di testa in questa Serie A (sei, tre dei quali siglati da Cristiana Girelli), ma il Milan segue in questa classifica a quota cinque (tre di questi portano la firma di Natasha Dowie). Barbara Bonansea (sei) e Linda Tucceri (quattro) primeggiano per assist alle compagne, Laura Giuliani e Maria Korenciova brillano per percentuali di parate; ma quello più atteso è il confronto tra le bomber delle due squadre Girelli-Giacinti. Dal loro esordio in Serie A con le rispettive maglie (2018/19) la 10 bianconera e la 9 rossonera sono le due giocatrici che hanno segnato più gol in campionato (rispettivamente 45 e 42), ma anche quelle che vantano più reti nella stagione 2020/21 in tutte le competizioni (19 Girelli, 17 Giacinti, al pari di Sabatino). Le due attaccanti hanno firmato una marcatura a testa contro Juve e Milan, ma esiste occasione più ghiotta di quella di domenica per prendersi la scena? 
    Il Sassuolo affronta la Fiorentina, la Roma in campo a Verona
    La 15a giornata di Serie A si apre sabato con due anticipi: alle 12.30 Verona-Roma, alle 14.30 Florentia-San Marino Academy; domenica invece all’ora di pranzo il big-match tra Juventus e Milan sarà in contemporanea di Inter-Napoli, mentre chiuderanno il weekend alle 14.30 Empoli-Pink Bari e Sassuolo-Fiorentina, con le viola chiamate a dimenticare il 3-0 con il City nell’andata degli ottavi di Champions League.  LEGGI TUTTO

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    Da Ronaldo a Morata e Bonucci, la Juve ci crede: “Fino alla fine”

    TORINO – Il 3-0 rifilato allo Spezia, e frutto delle reti di Morata, Chiesa e Cristiano Ronaldo, con tanto di calcio di rigore parato da Szczesny a Galabinov a tempo scaduto, ha ridato entusiasmo all’ambiente bianconero, fortemente provato dopo il pari-beffa con il Verona. Il silenzio social del fuoriclasse portoghese nel day after del Bentegodi aveva fatto più rumore di mille parole, ma all’ex Real Madrid è bastato un netto successo per tornare a caricare i compagni: “Grandi ragazzi. Fino alla fine”, la didascalia scritta accanto alle tre foto pubblicate. L’imperativo in casa Juve è continuare a credere nel sogno Scudetto, il decimo consecutivo, quando sono sette i punti di distanza dall’Inter capolista, a parità di partite giocate e con altre 14 da disputare.

    Da Szczesny e Chiesa a Bonucci e Pirlo: “Fino alla fine”
    Se il tecnico Andrea Pirlo elogia la squadra (“Bene ragazzi”), Leonardo Bonucci, assente per infortunio, sceglie il motto bianconero “Fino alla fine” per esultare dopo il fondamentale successo contro lo Spezia. Federico Chiesa sottolinea l’importanza della vittoria (“3 punti!”), mentre Szczesny rivendica con orgoglio la voglia di combattere fino all’ultimo minuto, col rigore parato a Galabinov che gli è valso il quinto clean sheet stagionale in campionato.

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    La Juve batte lo Spezia, sui social un solo grido: “Fino alla fine” LEGGI TUTTO

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    Juve, Szczesny: “Gruppo fantastico. Pirlo ha le idee chiare”

    TORINO – “Siamo convinti che il lavoro proposto dal mister Andrea Pirlo sia quello giusto, dal suo arrivo abbiamo sempre avuto le idee chiare. C’è una sensazione di crescita. Dobbiamo migliorare, questo è sotto gli occhi di tutti, ma ora ci giochiamo tutta la stagione e dobbiamo capire l’importanza del momento. Ci sono differenze tra questa Juve e quelle passate? Questo è un gruppo fantastico, pieno di campioni, uno dei migliori avuti in 4 anni qui”. Queste le parole di Wojciech Szczesny dopo la vittoria della Juventus per 3-0 sullo Spezia nell’anticipo del turno infrasettimanale. L’estremo difensore nel finale ha respinto il rigore di Galabinov, tenendo la sua porta inviolata: “Mi aspettavo un rigore centrale e l’intervento è  stato facile”. E in vista del match contro il Porto: “Da stasera prenderei solo il risultato – ha scherzato -. Per vincere tutte le partite servono idee chiare. Dobbiamo fare il nostro gioco per tutti i 90′ mentre oggi nel primo tempo non abbiamo giocato bene”. Szczesny brilla anche di autostima: “Non mi permetto di considerarmi tra i primi cinque portieri al mondo. Certe classifiche le lascio ad altri, io penso a fare al meglio il mio lavoro”, ha concluso ai microfoni di Sky Sport.

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    La Juve non molla lo scudetto: Morata-Chiesa-Ronaldo, tris allo Spezia LEGGI TUTTO

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    Morata: “La Juve non cerca scuse. Crediamo nello Scudetto”

    TORINO – “Non è una stagione facile a causa degli infortuni ma non cerchiamo scuse. Crediamo ancora nello Scudetto e lo faremo fino a quando la matematica ci sorriderà. Se poi non vinceremo, faremo i complimenti a chi riuscirà a vincere”. Lo ha detto Alvaro Morata, autore del gol del momentaneo 1-0 della Juventus sullo Spezia all’Allianz Stadium. La Juventus si porta a -3 dal Milan e a -7 dall’Inter capolista: “La vittoria è importante e rientriamo nella dinamica dei tre punti – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Ora dobbiamo concentrarci sulla prossima partita, ci sono ancora tanti punti a disposizione e vogliamo guardare avanti. Un successo porta positività e fiducia. Ma soprattutto porta una buona atmosfera. Lavoriamo per vincere e oggi siamo felici del risultato”, ha concluso Morata. LEGGI TUTTO

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    Bugo “diserta” Sanremo: “Gioca la Juve, non canto!”

    SANREMO (Imperia) – “Ho chiesto ad Amadeus di cantare domani sera perché io avevo la partita stasera. Ho detto ‘Ama non mi mettere stasera a cantare che ho la partita’. Scherzo, però per fortuna canto domani quindi è perfetto”. A rivelare ai microfoni di Sku il simpatico retroscena, poco prima del fischio d’inizio della partita tra la “sua” Juventus e lo Spezia, è Cristian Bugatti, in arte Bugo, che non salirà sul palco di Sanremo nella serata inaugurale del Festival.

    Bugo e l’appello a Cristiano Ronaldo
    Nella sua canzone, “Invece sì”, si parla di Ronaldo: “Cristiano è perfetto. Io ho scritto questi versi a seguito dell’acquisto da parte della Juve di Cristiano nel 2018. Avevo in mente questa canzone e naturalmente mi è venuto in mente di inserirlo. Poi la canzone è rimasta un po’ ferma, l’ho completata e il fatto che questa canzone sia a Sanremo tra le varie che ho preparato mi fa felice. Per me Cristiano rimane ancora un mito e bisogna anche dire che la Juve è un po’ dipendente da lui. Mi rendo conto che lui fa la differenza. Nell’ultima partita contro il Verona o quella precedente in cui ha fatto due gol. Si sente quando non c’è e per fortuna c’è. Quindi godiamoci la sua presenza”. Poi, l’appello: “Cristiano, sono qua mi presento sono Cristian Bugatti in arte Bugo quando vuoi canticchiare la mia canzone io faccio qualche palleggio”. LEGGI TUTTO