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    Juve, l’Asl segnalerà in Procura i calciatori che hanno violato l’isolamento

    Il rispetto dell’isolamento diventa un caso anche alla Juventus. L’Asl di Torino segnalerà alla Procura i calciatori bianconeri che, per l’azienda sanitaria, hanno violato l’isolamento per raggiungere le rispettive nazionali. “È stata la stessa società a segnalarci che alcuni calciatori avevano lasciato il luogo di isolamento e perciò noi notizieremo l’autorità competente, cioè la Procura, di quanto avvenuto”, ha dichiarato ad alcuni quotidiani Roberto Testi, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Città di Torino. Hanno lasciato il J Hotel per raggiungere le rispettive nazionali Bentancur, Cuadrado, Danilo, Dybala e Ronaldo, ma anche Buffon e Demiral, che sono tornati a casa.
    Juve-Napoli sub iudice: la decisione del Giudice Sportivo
    Si rischia una multa da 400 euro
    La Juventus è in isolamento fiduciario da sabato, quando sono stato accertate le positività di due persone dello staff esterne al gruppo squadra. Già lunedì il club aveva segnalato all’Asl la decisione dei suoi tesserati, la cui responsabilità, una volta abbandonato il ritiro, diventa individuale. Rischiano una multa da 400 euro. Per tutti gli altri giocatori, invece, sta proseguendo l’isolamento al J Hotel. Tra loro c’è anche chi, pur essendo stato convocato in Nazionale, sta attendendo i controlli previsti dal protocollo. È il caso, ad esempio, di Adrien Rabiot: se i due tamponi risulteranno negativi, al termine di cinque giorni di isolamento, cioè domani, potrà unirsi alla Nazionale francese. LEGGI TUTTO

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    Juve, Chiesa: ecco qual è il suo nuovo numero di maglia

    TORINO – La Juventus, attraverso il proprio profilo ufficiale Instagram, ha svelato quale sarà il numero di maglia del nuovo acquisto Federico Chiesa. A rivelarlo è l’immagine postata dal club bianconero: si tratta della maglia numero 22 per l’ex Fiorentina, che in viola indossava la numero 25, che in bianconero è già assegnata ad Adrien Rabiot.  LEGGI TUTTO

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    Juve, ecco la lista Champions. Fuori Khedira, c'è Frabotta

    TORINO – La Juventus ha consegnato oggi alla Uefa la lista dei giocatori bianconeri che prenderanno parte alla prima fase della Champions League. La Juve esordirà il 20 ottobre a Kiev contro la Dinamo e, oltre agli ucraini, nella fase a gironi affronterà il Barcellona e il Ferencváros. Nella lista presentata, assente il nome di Khedira, mentre c’è Frabotta. Questo l’elenco completo: 1 Szczesny, 3 Chiellini, 4 de Ligt, 5 Arthur, 7 Ronaldo, 8 Ramsey, 9 Morata, 10 Dybala, 12 Alex Sandro, 13 Danilo, 14 McKennie, 16 Cuadrado, 19 Bonucci, 22 Chiesa, 25 Rabiot, 28 Demiral, 30 Bentancur, 31 Pinsoglio, 33 Bernardeschi, 38 Frabotta, 39 Portanova, 44 Kulusevski, 77 Buffon. LEGGI TUTTO

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    Juve-Napoli, ecco come avrebbe giocato Pirlo

    TORINO – Dovrà avere ancora pazienza, Paulo Dybala, che non gioca titolare da Juventus-Sampdoria del 26 luglio: ricordo agrodolce, perché a fine partita festeggiò con i compagni lo Scudetto, ma durante si era procurato l’infortunio all’adduttore sinistro che lo ha tenuto fuori fino ai minuti finali di Juventus-Lione, quando Sarri lo giocò come carta della disperazione, ma l’unico risultato fu una ricaduta. Ricaduta che ha costretto la Joya ad allenarsi a parte fino a pochi giorni prima di Roma-Juventus: comunque convocato, per stessa ammissione di Andrea Pirlo avrebbe probabilmente giocato nel finale, senza l’espulsione di Rabiot. E per stessa ammissione di Pirlo, sottoforma della formazione che la Juventus ha consegnato all’arbitro ieri sera, l’argentino avrebbe giocato titolare contro il Napoli. Dovrà aspettare. Intanto, vedersi titolare alla prima occasione in cui era in condizione di esserlo, sarà un’iniezione di fiducia dopo una fine estate in cui era tornato anche a essere uomo mercato e in attesa della trattativa sul rinnovo che entrerà nel vivo nei prossimi giorni.
    Da Napoli-Genoa a Juve-Napoli: tutto quello che è successo
    La Juventus fa le visite a Chiesa a Firenze, poi la firma e dopo la Nazionale

    Il ruolo
    Schierato in attacco accanto a Cristiano Ronaldo, Dybala avrebbe ovviamente interpretato il ruolo di centravanti a modo suo: svariando e arretrando. Movimenti che avrebbe cercato di combinare soprattutto con quelli di Ramsey, confermato nel ruolo di esterno sinistro di centrocampo in fase difensiva e di trequartista in fase offensiva. Proprio quest’ultimo compito il gallese avrebbe potuto scambiarselo con Dybala, andando ad attaccare la profondità mentre la Joya arretrava in zona di rifinitura. Con Ronaldo libero di scegliere tra le due opzioni. Un’altra possibilità interessante da vedere sarebbe stata quella degli scambi con Kulusevski, considerata la propensione dei Dybala ad allargarsi a destra e quella dello svedese a tagliare centralmente. […]
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    Il medico della Juve: “La bolla deve funzionare così”

    TORINO – Tutto ruota intorno a una parola: bolla. Abbiamo imparato a conoscerla quando lo sport ha ripreso faticosamente dopo il blocco imposto dal Covid-19. Tutti insieme, più o meno appassionatamente, per isolarsi dal resto del mondo e poter tornare alle attività consuete. Lo ha fatto il calcio in Europa, lo ha fatto la Nba – che ha raccolto a Orlando ventidue della trenta squadre – e, con il basket, tutto lo sport a stelle&strisce. Una volta ripresa l’attività per la stagione 2020-21, la bolla è stata mantenuta in sport individuali, come il tennis e l’atletica leggera, mentre in quelli di squadra non è stata più obbligatoria. Ma non è svanita. È infatti l’accorgimento che si prende quando si scopre una positività nel cosiddetto gruppo squadra: non solo i calciatori e lo staff, ma tutto il mondo che ruota intorno a chi scende in campo e che è essenziale per il funzionamento della macchina. Ed è quello che sembra aver fatto la differenza per quanto riguarda Juventus-Napoli, non andata in scena ieri sera dopo che la squadra campana è stata fermata sabato sera, poco prima del decollo per Torino, dall’intervento dell’Asl regionale, con le conseguenze che sono state sotto gli occhi di tutti.
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    Isolamento fiduciaro
    Una considerazione che nasce dopo aver ascoltato le parole del presidente Andrea Agnelli e il dottor Luca Stefanini, intervenuti ieri sera per spiegare le ragioni della Juventus: “Il protocollo prevede un isolamento fiduciario in una struttura concordata con l’Asl quando emerge una positività all’interno del gruppo squadra – sottolinea il responsabile dello staff sanitario bianconero -. È quello che abbiamo fatto noi, ritrovandoci al Training Center, quando abbiamo fatto i tamponi entro le quarantotto ore prima del match, secondo le ultime direttive”.
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    Da Napoli-Genoa a Juve-Napoli: tutto quello che è successo

    TORINO – Tra Napoli-Genoa e Juventus-Napoli passa solamente una settimana, ma è come se il tempo si sia fermato. E in quel tempo succede di tutto: protocolli, informative, disposizioni regolamentari, ma pure chiacchiere, tante chiacchiere. Dalla partita stravinta dagli azzurri contro i rossoblù privi di Mattia Perin risultato positivo al Coronavirus – gara posticipata di tre ore per la partenza ritardata dei liguri – al match fantasma di ieri sera allo Stadium si assiste a un balletto di dichiarazioni, carte scritte, repliche e controrepliche, parate e risposte. Il problema è che nonostante avesse un portiere contagiato dal Covid il Genoa ha giocato al San Paolo il 27 settembre, ieri invece la squadra campana a Torino non c’era. Due giorni dopo Napoli-Genoa tutti i calciatori azzurri risultano negativi al tampone, mentre a Pegli scoppia una mini pandemia nel gruppo rossoblù.
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    I positivi a Napoli
    Quattro giorni dopo Napoli-Genoa, altro giro di tamponi e venerdì 2 ottobre il polacco Piotr Zielinski risulta positivo: il centrocampista, ma anche Giandomenico Costi, collaboratore del ds Cristiano Giuntoli. Sempre tre giorni fa è il Consiglio di Lega a stabilire, uniformandosi alla normativa Uefa, che le partite devono essere disputate a patto che le squadre coinvolte abbiano almeno 13 giocatori disponibili, incluso un portiere. Nella nota compare un’unica variabile all’obbligatorietà del provvedimento: “fatti salvi eventuali provvedimenti delle Autorità statali e locali”. E siamo a sabato, quando succede davvero di tutto. A Zielinski s’aggiunge Eljif Elmas: anche il macedone risulta positivo al Coronaviris. Nel frattempo la squadra allenata da Rino Gattuso si sta allenando a Castelvolturno, convinta di decollare poco prima delle 20 dall’aeroporto di Capodichino, direzione Caselle. Ma la Asl di Napoli decide di stoppare la partenza del volo. […]
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    Napoli, violato il protocollo: cosa farà il giudice sportivo

    TORINO – La Lega Serie A oggi (al più tardi domani) dovrebbe comunicare il risultato di 3-0 a tavolino per Juventus-Napoli. Il Napoli opporrà ricorso e inizierà una battaglia giuridica e, soprattutto, politica. Da una parte la linea dura della Lega che punisce il comportamento del Napoli, non presentatosi a Torino per la partita contro la Juventus di ierisera, nonostante il protocollo Governo-Figc lo consentisse e soprattutto l’eventuale violazione del protocollo da parte del Napoli per la mancata creazione della bolla. Dall’altra il Napoli che, con una lettera della Asl 2 del capoluogo campano, si difende sostenendo di non aver raggiunto Torino per un “legittimo impedimento”, ovvero il divieto della stessa Asl. Chiunque vinca, tra la Lega e il Napoli, con la Juventus spettatrice interessata della vicenda, ieri ha comunque perso il sistema del calcio italiano, ancora una volta sconfitto da quella che sembra un’endemica inaffidabilità e una pericolosa tendenza al perseguimento degli interessi singoli a danno di quelli collettivi. E mentre litighiamo, all’estero ci guardano con sempre maggiore diffidenza, sogghignando dei triti luoghi comuni sul nostro Paese.
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    Punto chiave
    Il punto chiave della questione Juventus-Napoli sarà stabilire se, effettivamente, la ASL 2 di Napoli aveva il potere di bloccare la trasferta della squadra di Gattuso o se, invece, sfruttando il protocollo Figc-Governo, il Napoli Calcio, con tutti i tamponi negativi (tranne ovviamente Zielinski ed Elmas) poteva usufruire della cosiddetta “quarantena soft”, interrompendo l’isolamento fiduciario, partire per Torino, giocare e tornare in isolamento . Non solo, nell’obiettivo del giudice sportivo ci sarà la possibile violazione del protocollo Governo-Figc da parte del Napoli, che non avrebbe creato la cosiddetta “bolla”, venerdì, dopo la positività di Zielinski. Solo creando l’isolamento presso una sede segnalata dal club alla Asl, infatti, si attiva il protocollo che consente di disputare le partite e proseguire gli allenamenti. A quanto sembra, infatti, il Napoli non avrebbe creato la bolla e questo avrebbe innescato l’intervento della Asl che ha equiparato i giocatori a liberi cittadini. Sarà un punto da chiarire e che ieri è emerso solo parzialmente. […]
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    Agnelli: “La Juve rispetta i regolamenti, questione di lealtà sportiva”

    TORINO – Andrea Agnelli parla ai microfoni di Sky per fare chiarezza sulla vicenda di Juve-Napoli. «Abbiamo dei protocolli molto chiari, era prevedibile che sarebbero successi casi di giocatori positivi e allora si applica il protocollo della Figc, che rimanda a una circolare del Cts. Il gruppo squadra va in isolamento fiduciario presso una struttura che viene concordata con l’Asl, nel nostro caso il centro tecnico così da permettere ai giocatori di continuare ad allenarsi e giocare. C’è molta chiarezza, è stato un lavoro molto importante quello svolto dalla Federazione con il ministero della Salute, sentito il Cts, per arrivare al protocollo finale. Ed è ciò che abbiamo fatto ieri con due positivi, ci siamo isolati per metterci in bolla e per essere qui stasera a giocare».

    LEALTA’ SPORTIVA – «Il protocollo è superato visto lo scontro istituzionale? Non è una questione di governo o sistema calcio, il protocollo è stato studiato da Figc con il Governo infatti rimanda a una legge del ministero della Sanità. L’importante è avere lo spirito di voler giocare e di lealtà sportiva. E’ evidente che la priorità è la tutela della salute pubblica, però il protocollo ci permette di continuare a svolgere il nostro mestiere».
    I CONTATTI – Agnelli conferma contatti con il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. «Mi ha scritto, ci siamo mandati un messaggio chiedendomi di rimandare la partita, io ho risposto che la Juve si atteneva ai regolamenti: abbiamo norme e regolamenti che ci dicono come comportarci come ogni industria. Vincere 3-0 a tavolino? Io preferisco vincere sul campo sempre».
    A PARTI INVERTITE – Che cosa avrebbe fatto Agnelli se la stessa cosa fosse successa alla Juve? «Io sarei partito, ma non penso che la Asl del Piemonte avrebbe emanato quel comunicato. Se ha fatto così è perché è stato commesso qualche errore nel protocollo iniziale: l’Asl non interviene se il protocollo federale è osservato con meticolosità. La Asl dipende dal ministero della Sanità, il protocollo dipende dal ministero della Sanità: il corto circuito è interno loro».

    PROTOCOLLO – «Non spetta a me dire se il protocollo sarà perfezionato o se ce ne sarà un altro, ci atterremo. Non c’è nessun settore della vita immune da un virus. Il protocollo serve proprio per questo, a come gestire i casi di positività. La salute pubblica viene prima di tutto, ma se vogliamo andare avanti con le manifestazioni sportive bisognerà saper gestire i casi di positività». LEGGI TUTTO