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    Juve, Arthur e Kulusevski hanno già stregato i compagni

    Erano i più attesi, alla Continassa, al taglio del nastro sulla nuova stagione. Un po’ per il fatto di essere gli unici volti nuovi portati dal mercato prima che scattasse il raduno, osservati con quella curiosità che ora dovranno condividere anche con Weston McKennie. Un po’, soprattutto, perché incarnazione di quella linea guida che oggi vuole la Juventus particolarmente sensibile a profili che, ad un grande talento, abbinino anche una giovane età. Arthur Melo e Dejan Kulusevski non hanno tradito le aspettative nella prima settimana di lavoro allo Juventus Training Center. Riscuotendo al contrario impressioni piuttosto favorevoli da tutto il gruppo, senatori in testa, per il loro approccio al nuovo mondo. Una reazione che è ruotata intorno al concetto chiave di entusiasmo: quello che il brasiliano e lo svedese hanno riversato in campo durante gli allenamenti, nella prima settimana di lavoro in vista del via alla nuova stagione, ne ha generato a sua volta in tutti i compagni di squadra.

    Arthur, voglia di rivincita
    Il seme che i primi passi in bianconero stanno innaffiando in Arthur è quello del desiderio di rivincita. Di rivalsa dopo il periodo più complicato dell’ancora albeggiante carriera del centrocampista di Goiania. Reduce da un’esperienza al Barcellona che, se da un lato l’ha presentato al grande calcio europeo con tanto di biglietto da visita, dall’altro l’ha profondamente turbato per l’amaro epilogo. Quello che l’ha portato ad una secca rottura con il club, al punto tale da non prendere parte nemmeno all’inedita Champions League (con annessa batosta contro il Bayern Monaco) d’agosto. Una rabbia e una carica, quelle accumulate, che ora Arthur sta sfogando in allenamento, come testimoniato anche dalla partitella in famiglia andata in scena sabato mattina. LEGGI TUTTO

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    Juve, non c'è posto per Romero e Rugani

    TORINO – Fosse solo per l’età, entrambi avrebbero un futuro scritto nel destino della Juventus. Ma per Daniele Rugani e Cristian Romero – quarantotto anni in due – farsi largo tra i santoni della difesa bianconera Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci, ai quali si aggiungono le buonissime impressioni suscitate da Merih Demiral e l’impatto devastante di Matthijs De Ligt, è un compito molto difficile. Il lucchese se n’è accorto fin da quando nel 2015 ha firmato per la Juve, l’argentino rientrato dal prestito al Genoa non dovrebbe neppure fare in tempo a “sperimentarlo” nelle prime giornate di campionato.
    Juve, Pirlo proverà a transformare Bernardeschi nel nuovo Zambrotta

    Alla Continassa si stanno facendo tutte le valutazioni del caso, legate in particolare all’assenza dell’ex Golden Boy operato alla spalla e che dovrà restare fermo ai box fino ai primi di novembre. Una sana prudenza consiglierebbe di tenersi uno dei due centrali a rischio taglio, soprattutto nel caso in cui Andrea Pirlo optasse subito per la difesa a 3, ma De Ligt non vede l’ora di tornare e i tempi di recupero dovrebbero essere rispettati. Spazio, dunque, alle trattative. O meglio, ai sondaggi dalla Francia (voci sul Rennes) per provare a capire se la destinazione fosse gradita a Rugani. Ma lasciare la Juve non è semplice. […]
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    Pirlo, Bernardeschi alla Zambrotta: il retroscena

    TORINO – L’alternanza dei moduli sarà una caratteristica fondante della nuova Juventus, ma ad Andrea Pirlo non basta. Conterà anche saper sfruttare in toto le qualità dei protagonisti, compreso chi per svariate ragioni non è reduce da una stagione indimenticabile. Prendete Federico Bernardeschi: sa lui, per primo, che nell’unica annata con Maurizio Sarri ha denotato una certa discontinuità di rendimento. Pirlo, al netto delle svolte del mercato, sta coltivando un’idea che presto metterà in pratica: l’esterno di Carrara sarà testato alla Continassa da quinto di centrocampo nel 3-5-2.

    Obiettivo palese: trovare un’alternativa a Juan Cuadrado e Alex Sandro, ma soprattutto capire se il 26enne ora impegnato con la Nazionale possa svolgere appieno il lavoro di stantuffo a tutta fascia. Il modello, tra i tanti, è ben noto al tecnico bianconero: Gianluca Zambrotta. Eventuali dubbi sulla tenuta di Bernardeschi in quella posizione potrebbero essere spazzati via semplicemente scorrendo la carriera del giocatore. Due esempi: nel corso del biennio vissuto con Paulo Sousa in panchina a Firenze.
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    Romero, l'Atalanta e la regola del 15: la Juve verso l'ok

    In attesa dell’arrivo a Bergamo di Aleksej Miranchuk – il russo è atteso tra oggi e domani in città – l’Atalanta continua il suo mercato e il prossimo obiettivo è lo juventino Cristian Romero. Per il difensore argentino si sta cercando la quadra con un prestito (forse oneroso) e successivo diritto di riscatto, la valutazione da 25 milioni di euro fatta dai bianconeri in questo modo potrebbe essere “spalmata” nel tempo. Analizzando il modus operandi dei dirigenti orobici, c’è una costante che abbraccia sia l’operazione Miranchuk che (probabilmente) quella per arrivare al difensore Romero: chiamiamola “quota 15” (milioni di euro).

    Quota 15 per Romero: ecco di che si tratta
    I dirigenti orobici, quando si tratta di puntare un giocatore già affermato o comunque un elemento in grado di spostare davvero gli equilibri, non fanno mai il passo più lungo della gamba. Le ultime trattative importanti, tranne quella per Muriel (20 milioni) hanno quasi sempre rispettato il “tetto” dei 15 milioni di euro. Ragionando sull’affare Romero, con il giocatore che ha ancora 4 anni di contratto dei 5 pattuiti l’anno scorso, il valore residuo a bilancio della Juve è di 20 milioni: ipotizzando un prestito oneroso di 2-3 milioni e un riscatto nel giugno 2022 a 15 milioni (quando la Juve lo avrà a bilancio per 10 milioni) sarebbero tutti contenti.
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    Juve, McKennie ufficiale! Allo Schalke fino a 30 milioni

    TORINO – Weston McKennie è ufficialmente un calciatore della Juventus: il centrocampista statunitense, proveniente dallo Schalke 04, arriva in prestito. Se la Juve dovesse prenderlo a titolo definitivo nel 2021, l’esborso totale potrebbe arrivare a 30 milioni di euro. E’ stato lo stesso club bianconero a ufficializzare l’acquisto del giocatore.
    McKennie alla Juve, il comunicato

    Ecco il comunicato ufficiale del club bianconero: “Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con la societa? FC Gelsenkirchen-Schalke 04 e.V. per l’acquisizione, a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2021, del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Weston McKennie a fronte di un corrispettivo di € 4,5 milioni. Inoltre, l’accordo prevede:-L’obbligo da parte di Juventus di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del giocatore al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi entro il termine della stagione 2020/2021;-La facoltà da parte di Juventus di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del giocatore qualora detti obiettivi non fossero raggiunti.Il corrispettivo pattuito per l’acquisizione definitiva, in entrambi i casi, è pari a euro 18,5 milioni pagabili in tre esercizi e potrà essere aumentato, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva con il calciatore, per una cifra non superiore a euro 7 milioni al raggiungimento di ulteriori obiettivi sportivi”. LEGGI TUTTO

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    Juve, Chiellini esulta sui social: “Partitella vinta!”

    TORINO – Allo Juventus Training Center si è chiusa la prima settimana di lavoro agli ordini del neo tecnico Andrea Pirlo con una partitella a ranghi misti che ha generato le reazioni social dei protagonisti. Soprattutto di quelli che hanno fatto parte della squadra vincitrice, come Giorgio Chiellini.

    Il difensore bianconero ha pubblicato uno scatto su Instagram che lo vede mostrare i muscoli (insieme, tra gli altri, ad Arthur, Higuain, Demiral, Rabiot e Alex Sandro) e la didascalia win a testimoniare il “successo”. Anche Danilo “Prima settimana di lavoro conclusa, nuove idee e tutta l’energia in azione per migliorare” e Federico Bernardeschi “Training mood” hanno commentato sui loro profili l’ultimo allenamento settimanale. LEGGI TUTTO

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    Juve, nodo Higuain: gli scenari possibili

    Un altro giorno è andato e Gonzalo Higuain resta un giocatore «messo da parte». Andrea Pirlo ha parlato, Pipita ha preso atto della situazione e il fratello Nicolas si sta guardando intorno a caccia della migliore destinazione possibile. Un club, cioè, che punti con decisione su un attaccante da 66 reti in 149 partite in tre stagioni di Juventus, con punte di goduria piena condivise con la tifoseria bianconera – non solo nei due leggendari incroci con l’Inter in campionato – e un calo evidente palesato nel corso dell’ultima stagione. Generoso sì, l’argentino, quanto alla partecipazione alla manovra, ma molto meno perforante nel tentativo di riempire l’area di rigore.

    Lo scenario
    E ora che succede? Accade che il mercato attorno a Higuain non sia fermo, però fatichi terribilmente a decollare. E’ vero, qualcosa s’intravede in Premier League (West Ham e Newcastle hanno sondato il terreno, anche se la breve esperienza al Chelsea non è precedente che invogli a un eventuale bis) ma un po’ la mancata insistenza dei club coinvolti e un po’ la resistenza del Pipita a lasciare Torino senza avere in cambio un adeguato riconoscimento dal punto di vista economico impediscono che la sua cessione subisca un’accelerata. Si esclude, fosse solo per le intenzioni del calciatore, un ritorno a casa, al River Plate che fu suo, né le piste statunitensi sembrano gradite a Gonzalo. In Italia la Fiorentina ha coltivato un pensierino, ma l’ingaggio da 7,5 milioni netti più bonus è un freno. Con la Juve si discuterà della rescissione del contratto annuale, mentre Pipita continua a chiedere una consistente buonuscita. LEGGI TUTTO

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    Juve, il bivio di Douglas Costa: né incedibile, né escluso

    La chiamata di Pirlo, diventata in poco tempo un tormentone sottoforma di meme sui social media nei giorni scorsi, lui non l’ha ricevuta. Perché Douglas Costa non è uno di quei giocatori che non rientrano nel progetto tecnico della Juventus 2020-21 e che di ciò hanno ricevuto comunicazione direttamente dal nuovo allenatore bianconero: Blaise Matuidi, Gonzalo Higuain e quasi certamente Sami Khedira (per quanto sul tedesco Pirlo abbia detto pochi giorni fa in conferenza che una decisione sarà presa al suo rientro dall’infortunio). Il brasiliano però non è neppure uno di quei giocatori che della Juventus di Pirlo rappresentano pilastri intoccabili: da Cristiano Ronaldo ai leader storici passando per giocatori come Bentancur, De Ligt e Demiral, per i quali la società bianconera ha rifiutato anche di iniziare qualsiasi trattativa.
    Juve-Higuain, cosa è successo

    Douglas Costa non intoccabile
    Douglas Costa è in mezzo ai due estremi. La Juventus sarebbe pronta a sedersi a trattare per il suo cartellino, ma solo a determinate condizioni. Che finora nessuno ha prospettato, anche se il nome dell’attaccante brasiliano è sull’agenda di diversi club importanti, a cominciare dal Manchester United che si è visto chiudere la porta in faccia dal Borussia Dortmund per Jadon Sancho e cerca un’ala con quelle caratteristiche. Difficile che l’interesse porti all’apertura di un canale per Paul Pogba (come ha detto di recente Mino Raiola lo United non è intenzionato a cederlo e la Juventus dovrebbe inserire altri giocatori per trovare una quadra), ma per un’offerta attorno ai 40 milioni i bianconeri potrebbero di privarsi del brasiliano, a bilancio per circa 20 e nel cui ruolo ci sono comunque Federico Bernardeschi (pure lui toccabile) e il nuovo arrivato Dejan Kulusevski.
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