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    Juve, Locatelli per Pirlo: Ramsey la chiave?

    TORINO – Lo sbarco di Weston McKennie, le schermaglie sul versante attaccanti con Edin Dzeko in piena corsa, ma pure nuovi contatti sugli altri fronti caldi del mercato: Fabio Paratici e Federico Cherubini non si fermano mai. Ieri i dirigenti della Juventus erano impegnati a Milano per cercare di accelerare anche sul 22enne Manuel Locatelli che può raggiungere Andrea Pirlo indipendentemente dall’operazione McKennie e comunque a patto che il Sassuolo riceva quanto richiesto: non meno di 30 milioni sull’unghia e subito, senza indugiare in formule legate a un eventuale prestito con riscatto prefissato e obbligatorio.
    Ronaldo sposa la Juve di Pirlo: “Insieme conquistiamo l’Italia, l’Europa e il Mondo”
    In Emilia hanno intenzione di confermare il forte centrocampista a meno che non arrivi una proposta economica che perlomeno pareggi offerte già rifiutate nel recente passato dall’amministratore delegato Giovanni Carnevali. Si tratta di condizioni cui la Juve potrebbe adeguarsi solamente in caso di una cessione eccellente (Aaron Ramsey?). […]
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    Juve, Rabiot è rinato ancora: Deschamps lo ha perdonato

    Il bianconero riporta Adrien Rabiot in Bleu. L’ottimo finale di stagione del centrocampista, che ha giocato con continuità da titolare nella Juventus, prendendo il posto di Blaise Matuidi nella mediana di sinistra, ha convinto il ct della Francia Didier Deschamps a richiamarlo in Nazionale. E a cancellare i rapporti burrascosi del passato. Rabiot aveva giocato l’ultima partita con i Bleu il 27 marzo 2018, nell’amichevole in cui la Francia aveva battuto 3-1 la Russia. Poi la rottura con il ct alla vigilia del Mondiale 2018, autoescludendosi dal gruppo delle riserve che si sarebbero dovute far trovare pronte nel caso di un infortunio dell’ultima ora di uno dei 23 giocatori che erano partiti per la Russia. Il bianconero aveva scritto pure una lettera a Deschamps per spiegare la scelta di non restare a disposizione, parlando di «decisione senza logica sportiva» e negando la sua immaturità.
    Dybala è tornato

    Con la Juve ritrova la Nazionale
    Da allora, vista anche la situazione spinosa vissuta con il suo club, il Psg, che nel gennaio 2019 lo aveva messo praticamente fuori squadra perché non intendeva firmare il rinnovo di contratto, Rabiot non ha più rivisto la maglia della Francia. Con l’approdo alla Juventus qualcosa però è cambiato: la strada è stata lunga perché il centrocampista arrivava da quasi un anno di inattività, ma alla fine – grazie anche alla perseveranza di Maurizio Sarri e alla fiducia mai venuta meno della dirigenza bianconera – il ragazzo è riuscito ad affermarsi, tornando ai livelli con cui aveva incantato Parigi. E alla fine è stato premiato con il richiamo in Nazionale.
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    Cuadrado: “Dirò a Pirlo dove mi piace giocare. Messi alla Juve? Chissà…”

    TORINO – Juan Cuadrado guarda alla nuova stagione della Juve con entusiasmo e curiosità nei confronti del tecnico Andrea Pirlo: “Ancora non ho avuto l’occasione di parlare con lui, ma, quando sarà il mio turno, sicuramente gli dirò dove mi sento più a mio agio – le parole del colombiano a Espn Nexo – Pirlo è stato un grande giocatore, speriamo che, con le sue conoscenze, possa aiutare la squadra e si possano vincere molti titoli insieme”.
    Juve, obiettivo Champions League
    “La Champions? Resta il nostro obiettivo, speriamo di arrivare in finale e dare ai tifosi questa gioia che aspettano da tanto tempo – continua Cuadrado – ma sarà più difficile il campionato, anche se veniamo da nove scudetti, il prossimo anno sarà ancora più complicato”. Poi una battuta su Leo Messi e sulla possibilità che scelga l’Italia: “Eleverebbe tantissimo lo status della Serie A – commenta Cuadrado – lui alla Juve con Ronaldo? Non me lo immagino proprio. Certo, anche quando fu preso Cristiano in molti non ci credevano e poi è arrivato”, ha aggiunto ridendo.(In collaborazione con Italpress)
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    Juve, Dybala è tornato a Torino e lavora per recuperare dall'infortunio

    TORINO – Dopo due giorni interamente trascorsi al JTC, i giocatori della Juve hanno beneficiato di qualche ora di riposo supplementare al mattino. Oggi era infatti in programma un solo allenamento e la squadra si è ritrovata nel tardo pomeriggio per dedicarsi, dopo il riscaldamento, ad una seduta tattica, chiusa poi da una partitella. È tornato al JTC anche Paulo Dybala per proseguire nel suo programma di recupero dall’infortunio al retto femorale, iniziato nei giorni scorsi a Ibiza. Domani stesso copione: i bianconeri saranno in campo nuovamente nel pomeriggio. LEGGI TUTTO

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    Rummenigge: “La Juve è come il mio Bayern”

    «No, io con la Champions non ho dormito negli ultimi giorni, l’ho lasciata a Lewandowski e agli altri ragazzi. A 64 anni ho bisogno di spazio nel letto per riposare bene… (risata)». Karl-Heinz-Rummenigge, plenipotenziario del Bayern fresco campione d’Europa, inizia a riprendersi soltanto adesso dalla festa di domenica sera a Lisbona. «Ero tanto distrutto quanto contento dopo i festeggiamenti, non ho fatto in tempo a leggere tutti 250 messaggi ricevuti».
    Delle tre Champions League vinte alla guida del Bayern, questa è stata la più importante a causa del Covid?«È difficile scegliere, ma sicuramente la più bella è stata quella del 2013. In finale abbiamo vinto contro il Borussia Dortmund di Klopp, che nelle due precedenti Bundesliga ci aveva tolto il titolo. C’era grande tensione in società e alzare quel trofeo fu una soddisfazione enorme».

    Se ripensa al trionfo di domenica contro il Psg?«Come ho detto ai miei giocatori: “Non esiste nulla di meglio”. Abbiamo vinto undici partite su undici, segnato molto ed espresso un gioco di qualità. La squadra ha meritato il trionfo».
    Il vostro cammino è stato perfetto: se esiste, qual è la formula Champions?«Non esiste. Quello che conta è la filosofia, che però cambia da club a club e non è esportabile. Il Bayern è diverso dalla Juventus o da Real Madrid, le inglesi sono realtà con altre differenze ancora. La mia idea è che i soldi siano importanti, ma lo sia altrettanto la mentalità della società».
    Dovesse sintetizzare la filosofia Bayern che vi ha condotti al Triplete?«Oltre ai campioni, perché quelli sono indispensabili per vincere, abbiamo costruito un gruppo forte e molto in sintonia con l’allenatore, che aveva una gran voglia di raggiungere questa tripletta campionato, Coppa di Germania e Champions. Hans Flick ha svolto un lavoro straordinario. Noi abbiamo trovato questo equilibrio, però non mi sento di dare consigli a nessuno».
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    Juve, ecco McKennie: il jolly del centrocampo con la passione per Harry Potter

    “A centrocampo può giocare ovunque, davanti alla difesa o dietro gli attaccanti, da centrale a tre o a quattro”. Così ne parlò l’ex allenatore Domenico Tedesco. Weston McKennie è pronto a sposare la Juve all’età di 22 anni: il centrocampista statunitense è vicino al trasferimento in bianconero sulla base di un prestito oneroso con diritto di riscatto. Classe 1998, è nato in Texas, si è trasferito in Germania a sei anni – a Kaiserslautern per gli impegni militari del padre – ed è tornato negli USA per frequentare l’academy del Dallas. Nel 2016 il passaggio allo Schalke, l’anno dopo il grande salto in prima squadra, nella quale è subito diventato una pedina fondamentale. 
    Pirlo è l’uomo giusto. E forse anche l’allenatore giusto
    Ricopre tutti i ruoli del centrocampo
    Fisico e dinamico, in grado di ricoprire qualsiasi ruolo del centrocampo: ha giocato da centrale, da trequartista, da interno, praticamente in ogni zona della mediana a causa dei tanti infortuni che hanno tenuto i suoi compagni ai box. “Ho già dimostrato di poter giocare sostanzialmente in ogni ruolo – ha dichiarato in un’intervista -. Posso giocare ovunque, a parte in porta. A meno che me lo chieda il mister”. Con lo Schalke quasi 100 presenze e 5 gol, con la nazionale statunitense 19 presenze e 6 gol.
    L’amicizia con Pulisic e la passione per Harry Potter
    È un grande amico dell’attaccante del Chelsea Christian Pulisic: i due si sono conosciuti da ragazzini, quando hanno iniziato a giocare insieme nelle selezioni giovanili degli Stati Uniti. Piccola curiosità: McKennie è un grandissimo fan della saga di Harry Potter, lo ha dichiarato lui stesso prima di una partita contro il Dortmund: “Mi piace tanto e il Borussia è come Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato!” ha commentato riferendosi alla rivalità tra i due club. 
    La fascia per George Floyd
    Lo statunitense è salito alla ribalta lo scorso 30 maggio per una questione extra-calcistica: nel match casalingo contro il Werder Brema ha indossato una fascia bianca con la scritta ‘Giustizia per George Floyd’ per protestare contro la morte dell’afroamericano a Minneapolis. La sua foto è stata poi stata rilanciata da molti utenti su Twitter finendo per fare il giro del mondo.  LEGGI TUTTO

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    La Juve presenta la terza maglia: Dybala, Ronaldo e De Ligt in copertina

    TORINO – Dopo le prime anticipazioni dei giorni scorsi, ora è arrivato il momento della presentazione ufficiale. La Juve mostra la sua terza maglia color arancione, un colore inedito per la storia del club bianconero. A svelarla nella clip pubblicata sui canali social della Vecchia Signora c’è anche Paulo Dybala, primo dei calciatori di Andrea Pirlo ad apparire, insieme tra gli altri a Bonucci, De Ligt, Bentancur, Cristiano Ronaldo e Douglas Costa. 

    Juve, ecco la terza maglia arancione
    Francesca Venturini, la designer Adidas che ha contribuito alla creazione delle maglie, ha spiegato sul sito della Juve le motivazioni che hanno portato alla realizzazione di questa casacca: “Volevamo creare le tre divise della Juventus per la stagione 2020/21 attraverso la lente dell’arte. I modelli che siamo stati in grado di realizzare dimostrano come il mondo del design e dell’arte possono sposarsi. La Juventus è un club che è sinonimo di innovazione ed è leader globale nel calcio, ci siamo quindi concentrati su come portare elementi unici in ciascuna divisa. Per la terza maglia utilizzando l’arancione per la prima volta nella storia del club”.

    La maglia presenta le tecnologie HEAT.RDY e KEEP COOL, che “permettono di mantenere asciutto chi la indossa durante tutta la partita e la maglia replica offre benefici simili con la tecnologia AEROREADY – FEEL READY”. La divisa è disponibile da oggi per l’acquisto, presso tutti gli store Juventus fisici e sullo Store Online ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Pirlo ha cancellato Sarri e salutato Higuain

    Poche parole, molti significati. Andrea Pirlo è riuscito a mandare messaggi precisi. Il primo rimbomba in quasi tutte le sue risposte, nelle quali viene citato il recupero di valori che, evidentemente, tecnico e società ritengono siano stati perso nel corse dell’ultima stagione. Lo «spirito di sacrificio» e la «voglia di aiutarsi l’un l’altro». Non sono concetti astratti, ma trovano una precisa applicazione in campo, perché semplificando qualsiasi elucubrazione tattica, il «calcio europeo» citato anche da Pirlo altro non è che un calcio nel quale tutti, campioni compresi, corrono un po’ di più in fase di non possesso per recuperare il pallone. Nella Juventus di Conte era fondamentale il contributo degli attaccanti nel pressing ai portatori di palla avversari, così come la disponibilità dei centrocampisti a percorrere metri che, in teoria, non spettavano loro per dare una mano al compagno in difficoltà. Questo atteggiamento rende possibile il tipo di gioco che ha in mente Pirlo, che poi è il gioco che con varie declinazioni e sfumature filosofiche è il gioco che consente di avere successo in Europa. Nel riassumere la finale di Lisbona, Pirlo dice: «Se non hai voglia di correre, di buttarti negli spazi e di scarificarti per la squadra, in Champions fai fatica».

    Ma per raggiungere questo obiettivo ci vuole l’adesione dell’intera squadra, quindi bisogna conquistarsi la disponibilità di tutti. Evidentemente Sarri non ce l’aveva fatta: modi, dialettica, approccio non erano riusciti a convincere il gruppo e il suo progetto è rimasto barzotto, rattoppato dai compromessi, necessari a raggiungere l’obiettivo, comunque importante, comunque storico, del nono titolo consecutivo.
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