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    Dybala, i dubbi bianconeri: ecco cosa sta succedendo

    TORINO – E se la Juventus decidesse di non vendere più Paulo Dybala? La giornata di ieri è stata scossa da una possibile controsvolta nelle strategie bianconere, con una blindatura dell’argentino. Strategia o verità? Forse una via di mezzo. Una cosa è certa: la Juventus non vuole in nessun modo svendere Dybala. Non vuole, cioè, accettare un’offerta al ribasso, avanzata da club che provano ad approfittare della situazione e dei prezzi schiacciati dalla crisi di liquidità che sta colpendo il calcio europeo, Quindi, c’è anche la possibilità che non arrivi l’offerta irrinunciabile per la quale la Joya sarebbe sacrificata. Resta la strada dello scambio, in particolare quello con lo United che coinvolgerebbe anche Pogba, ma Dybala è ancora piuttosto scettico all’idea di lasciare la Juventus. I bianconeri, dunque, non vorrebbero infilarsi in un vicolo cieco come quello di dodici mesi fa, quando il mancato sì della Joya fece saltare lo scambio con Lukaku a un centimetro dalla chiusura. LEGGI TUTTO

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    Nasce la Juve di Pirlo: Demiral corre già

    TORINO – Meno tre. Lunedì inizia l’era Pirlo, ma Merih Demiral scatta oggi, prendendo la rincorsa per la maglia da titolare a cui aspira in questa stagione. Aspirazione legittima, anche perché al pronti via mancherà De Ligt, che sarà a disposizione del nuovo tecnico intorno alla metà di novembre. Quindi, Demiral dovrà giocarsela con Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, che non sono esattamente due concorrenti morbidi, ma – soprattutto il capitano – verranno gestiti con un po’ di turnover. Nel futuro della Juventus, la coppia centrale potrebbe essere proprio quella formata da De Ligt e Demiral, ma per il turco il futuro inizia questa mattina, quando è atteso alla Continassa da una prima seduta di allenamento.

    Demiral si è completamente rimesso dall’infortunio al legamento del ginocchio occorsogli in gennaio, è già tornato in campo prima della fine della stagione, giocando il secondo tempo di Juventus-Roma. Ma sta comunque seguendo un programma personalizzato e vuole presentarsi in condizioni perfette al primo allenamento con il nuovo allenatore. Come la scorsa estate e come a gennaio (prima dell’infortunio) sono arrivate alla Juventus numerose offerte per il difensore e tutte sono state respinte al mittente, nonostante, in questa sessione di calciomercato, i bianconeri siano molto sensibili agli eventuali incassi. Demiral sente la fiducia, è curioso di lavorare con una leggenda del calcio come Pirlo e, al di là di aver perso metà della passata stagione per l’infortunio, si sente comunque cresciuto dalla prima annata in bianconero.
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    Juve, Paratici non va alla Roma

    Roma. Da tempo circola quest’ipotesi, negli ultimi giorni si è diffusa con ancora maggiore forza in seguito a contatti e incontri, ma non ha nessun riscontro con la realtà. Paratici concluderà regolarmente la campagna acquisti per la Juventus e la sua intenzione è di rimanere al club bianconero a cui è legato per molte ragioni, non ultima un rapporto particolarmente solido con Andrea Agnelli. Il suo contratto con il club scadrà al termine della prossima stagione (giugno 2021) e al termine del mercato ci sarà modo di sedersi e iniziare a parlare di futuro per lui e la Juventus.

    Incontri con Fienga e con la Roma non per il suo trasferimento
    L’ipotesi giallorossa è da escludere, nonostante la grande amicizia che lega Paratici a Fienga, ad romanista. E nonostante gli incontri intercorsi fra i due recentemente (e che non avevano come oggetto il trasferimento di Paratici a Roma). Il club della Capitale sta per partire con una nuova proprietà e un nuovo progetto, ma questo non include Paratici.
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    Juve, dubbio Douglas Costa: United, ma può restare

    Infortunati e sul mercato. Un binomio che, in casa Juventus, rimanda immediatamente a Douglas Costa e a Sami Khedira. Reduci da una stagione da dimenticare (e sarebbe la seconda consecutiva), trascorsa più in infermeria che sul campo, non rientrano nei progetti di Andrea Pirlo. La dirigenza bianconera sta valutando come poterli cedere, seguendo due strade diverse: per il centrocampista tedesco, arrivato nell’estate 2015 a parametro zero, è disposta a rescindere il contratto, come è accaduto per Blaise Matuidi, che si è accasato all’Inter Miami; per l’ala brasiliana, riscattato per 40 milioni nell’estate 2018 dopo una stagione in prestito a 6 e un contratto in scadenza nel 2022, invece il club vuole guadagnarci qualcosa, anche perché a bilancio Douglas Costa ha ancora un valore di circa 20 milioni e Fabio Paratici non ha intenzione di iscrivere una minusvalenza su conti già in rosso. Perciò, o riesce a venderlo, oppure resta a Torino.

    Nel gennaio 2019 il Manchester United si era spinto a offrire 60 milioni per Douglas Costa, ma la Juventus li rifiutò perché, allora, credeva ancora che il brasiliano avrebbe potuto essere l’uomo della svolta, lo spaccapartite, il giocatore più amato dai bomber per gli assist che serviva. Le sue accelerate si sono però viste soltanto a sprazzi, frenate dagli infortuni che gli hanno impedito di dare continuità alle sue prestazioni così da contribuire alle vittorie della squadra. Certo, nel primo mercato post Coronavirus è impensabile partire dalle cifre di un anno e mezzo fa, ma i Red Devils continuano a mostrare un certo interessamento, anche se subordinato alle condizione fisiche dell’esterno. Prima di avviare una trattiva gli inglesi vogliono accertarsi che Douglas Costa sia tornato fisicamente integro.
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    Juve in attesa per Tudor

    TORINO – Non è cosi facile come sembra, o quantomeno come sembrava. L’ufficialità dell’inserimento di Igor Tudor nello staff di Andrea Pirlo è rimasta in standby a causa dell’ostracismo (per certi versi comprensibile) dimostrato dall’Hajduk Spalato, club che con l’ex difensore juventino vanta un contratto valevole sino a giugno 2021 e che dunque non smania dalla voglia di liberare un tecnico che peraltro in questo momento sta già guidando il ritiro pre-stagione della squadra. Quantomeno, non smania dalla voglia di liberarlo gratis. Un milione di euro – stando alle indiscrezioni raccolte dalla stampa croata – è la cifra inizialmente chiesta dai dirigenti del club.
    Pirlo, esperienza contro carisma
    Conte-Pirlo, che sfida! Da maestro a maestro alla Juve
    La Juventus, manco a dirlo, da parte sua, tutta questa voglia di sborsare grani non ce l’ha. E’ reduce da una stagione in cui in allenatori (due: Allegri e Sarri) ha smenato quasi 30 milioni di euro lordi. E ne sta iniziando una in cui ne caccerà non molti di meno, visto che deve ancora pagare Sarri e in più ha tesserato Pirlo: che percepisce meno della metà del toscano, ma sopra i 4 milioni lordi all’anno viaggia. L’ultima cosa che vogliono fare alla Continassa è investire denari persino per svincolare un collaboratore tecnico, sia pure di primissimo livello e di valore simbolico quale Tudor. […]
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    Atalanta, Plus500 è il nuovo main sponsor

    Atalanta B.C. ha il piacere di annunciare che Plus500, piattaforma tecnologica leader a livello internazionale fornitrice di contratti per differenza (‘CFD’), sarà main sponsor della Società per le prossime tre stagioni sportive a partire dal 1° settembre 2020.
    Plus500 non solo sarà main sponsor di maglia Atalanta B.C. sia a livello nazionale che internazionale, ma avrà anche una serie di altri importanti diritti.
    Plus500 è stata fondata nel 2008 ed è una società quotata sul segmento premium del Mercato Principale di Aziende Quotate della Borsa Valori di Londra ed è inclusa nell’indice FTSE250 (Simbolo: PLUS). Plus500 gestisce una piattaforma di trading online per clienti individuali per commerciare CDF a livello internazionale. Il Gruppo offre più di 2500 differenti strumenti finanziari globali principali, tra cui azioni, indici, materie prime, opzioni, EFT, valuta estera e criptovalute. I clienti di Plus500 possono commerciare CFD in più di 50 nazioni e in 32 lingue. La piattaforma di trading è accessibile da più sistemi operativi (Windows, iOS, Android e Surface) e web browser. Plus500 è titolare di licenze d’esercizio ed è regolamentata nel Regno Unito, Australia, Cipro, Israele, Nuova Zealand, Sud Africa, Singapore e Seychelles.
    David Zruia, Amministratore Delegato di Plus500, ha dichiarato: “Siamo contenti di collaborare con Atalanta B.C., una società ricca di anima, che occupa un posto speciale nei cuori della gente di Bergamo. Atalanta è una potenza in ascesa in Italia e nel calcio internazionale e non vediamo l’ora di supportarli mentre continuano a crescere e a progredire, soprattutto vista la loro partecipazione in UEFA Champions League anche nella prossima stagione. Questa partnership, insieme ai nostri accordi di sponsorizzazione già esistenti, si aggiunge alla fantastica forza dei nostri programmi di sponsorizzazione a livello globale. Inoltre, rafforza la nostra presenza in Italia, un mercato importante con un buon potenziale di crescita, e supporta il riconoscimento internazionale di Plus500 e la nostra abilità di aumentare la nostra clientela a livello globale”.
    Luca Percassi, Amministratore Delegato e proprietario di Atalanta Bergamasca Calcio, ha dichiarato: “Siamo davvero contenti di annunciare la partnership e dare il benvenuto a Plus500, azienda leader a livello internazionale, che per le prossime tre stagioni sarà main sponsor Atalanta.? È una grande soddisfazione per noi poter collaborare con un brand così prestigioso che senza dubbio contribuirà in modo importante ad un’ulteriore crescita del Club. È inoltre per noi motivo di orgoglio che Plus500, per sviluppare e rafforzare il suo brand in Italia, abbia deciso di stringere questa partnership con Atalanta”. LEGGI TUTTO

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    Conte-Pirlo, che sfida! Da maestro a maestro alla Juve

    In teoria, normalmente, si parlerebbe di un allievo (al debutto) e di un maestro, che illo tempore in quell’allievo ha instillato il seme della conoscenza, della curiosità, della disciplina. In questo caso, però, occorre rivedere un po’ i parametri. Giacché l’allievo più allievo di così non potrebbe essere: al primissimo giorno di scuola, senza neanche qualche ora di inserimento all’asilo. Epperò è un maestro già di suo: il, Maestro. Con quell’aura di carisma e autorevolezza – accentuata dal barbone folto – che Andrea Pirlo si porta appresso già dai tempi in cui giocava. Perdon, dirigeva. Ragion per cui la scelta azzardata di affidargli la guida della Juventus dei big, leggermente meno azzardata può apparire. Ciò non toglie, comunque, che un po’ di gratitudine, se non addirittura più o meno inconscia referenza, Pirlo la nutrirà nei confronti del suo, di maestro: Antonio Conte. Tra tanti tecnici super titolati, autentici mostri sacri, l’unico che davvero gli ha fatto scattare la scintilla. Per carità, belle parole per ciascuno: «Allegri sembrava dall’esterno un tecnico che gestiva soltanto, ma in realtà era un gran lavoratore», «Conosco abbastanza bene Lippi, ti dava grande motivazione e ti faceva discorsi che coglievano sempre nel segno. Ti diceva sempre le cose in faccia», «Ancelotti è stato come un secondo padre per me, siamo cresciuti insieme nel Milan». Però Conte… «Per me è il miglior mister che abbia mai avuto in carriera. La prima volta che ho valutato la possibilità di fare l’allenatore è stata dopo una sua lezione tattica. Ce ne faceva sempre da 40 minuti l’una. È stato allora che tra me e me ho pensato: anche io voglio fare l’allenatore. Da lì mi è scattata la voglia di proseguire».

    Le differenze fra Conte e Pirlo
    A questo punto – ammesso che Conte sieda ancora sulla panchina nerazzurra l’anno prossimo – sarà curioso capire se alla fine della stagione il tecnico pugliese non dovrà magari guardare anche con un po’ di rammarico alla bravura di Pirlo, che magari gli avrà soffiato il titolo. O potrà invece consolarlo con un «sarà per la prossima volta». Certo è, però, che nella Juventus di Pirlo ci sarà molto della prima Juventus di Conte. In termini di organizzazione, di cura del dettaglio, di analisi tattiche e studio degli avversari.
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    Juve, tra 7 giorni il raduno senza De Ligt e Dybala: la situazione degli infortunati

    Primo giorno alla Continassa oggi per Giorgio Chiellini, ma in settimana sono attesi altri bianconeri reduci da infortuni che si portano avanti con il lavoro, in vista del raduno fissato lunedì prossino, per recuperare in maniera graduale dagli acciacchi e tornare a disposizione del nuovo tecnico Andrea Pirlo. Così si rivedranno Merih Demiral, che ha subito la stessa operazione del capitano ai legamenti del ginocchio ed è rimasto fermo per un lungo periodo, rientrando soltanto all’ultima giornata, Mattia De Sciglio, ormai recuperato dalla lesione al bicipite femorale della coscia sinistra rimediata a Bologna, che necessità però ancora di fisioterapia, e Luca Pellegrini, di rientro dal prestito al Cagliari, la cui stagione è finita anzitempo per un trauma alla caviglia destra. LEGGI TUTTO