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    Juve-Lazio, l'altra partita sul filo delle polemiche: virologo a chi?

    TORINO – Chissà se rimpiange la foga con la quale ha combattuto per la ripresa del campionato. Era il 24 marzo e Claudio Lotito assicurava all’assemblea di Lega: «Avete visto i dati? Oh, se stà a ritirà (il virus, ndr)! Ma poi lo so: io parlo coi medici luminari, quelli che stanno in prima linea». Una sparata, quella del presidente della Lazio, che aveva fatto sorridere Andrea Agnelli: «Ma quindi sei diventato anche virologo!». Una battuta a stemperare il clima, ai tempi piuttosto pesante, nella confindustria del calcio italiano. Anche perché, per una volta, Lotito e Agnelli stavano dalla stessa parte, visto che entrambi volevano riprendere il campionato, anche se forse il laziale spingeva con fretta un po’ eccessiva.

    A quell’epoca, tra l’altro, la Lazio sembrava essere la favorita per lo scudetto, lanciatissima dalle invenzioni di Inzaghi, sempre più convinta dei propri mezzi e reduce dalla vittoria in Supercoppa proprio contro la Juventus. E la sfida con i bianconeri era caldissima. Anche a livello dialettico. Protagonista assoluto di quei mesi è stato Arturo Diaconale, attivissimo portavoce della Lazio, che si era convinto che la Juventus premesse per la sospensione del campionato, visto che – in teoria – con la sospensione del torneo il club bianconero si sarebbe visto assegnare il titolo a tavolino (sulla scorta di quanto accaduto in Francia con il Psg). 
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    Juve, Rabiot: “Con la Lazio non è una partita decisiva”

    TORINO – “Non direi che quella contro la Lazio è una partita decisiva, dopo ci sono altre quattro gare e ci si può giocare ancora molto, come per le squadre che ci sono alle spalle”. Parole di Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus, in vista del big match di lunedì sera contro i biancocelesti. “Di certo però è una gara importante, dopo i due pareggi dobbiamo vincere e conquistare i 3 punti”, ha spiegato il francese in un’intervista a Sky Sport. Il giocatore è tornato sul ko dei bianconeri contro il Milan. “Penso sia accaduto qualcosa di atipico, difficile da spiegare e che non è razionale. Per il resto – ha aggiunto – è vero che dobbiamo gestire meglio le partite e può essere che sia dovuto al momento in cui siamo un pò in difficoltà”.

    Il pensiero sul calo della Juve
    Per la squadra di Sarri, una sconfitta e due pareggi nelle ultime tre gare. “La nostra classifica è buona, siamo primi”, ha proseguito. “Abbiamo un certo vantaggio sui secondi anche se avevamo maggiore vantaggio prima dell’ultima partita, è comunque una classifica positiva”. In merito al calo dei bianconeri, Rabiot ha commentato: “Abbiamo meno il controllo del pallone e sono venute fuori queste partite, ma ad esempio contro l’Atalanta abbiamo reagito bene e ci siamo ripresi. Anche contro il Sassuolo, che è un avversario difficile da affrontare, non abbiamo perso. Avremmo potuto gestire meglio certi momenti, è vero, ma – ha sottolineato – non c’è nulla di catastrofico”. LEGGI TUTTO

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    La Juve prepara la sfida con la Lazio. Differenziato per Bonucci e De Ligt

    TORINO – Lunedì sera contro la Lazio la Juve si giocherà una fetta importante di campionato. A due giorni dalla super sfida gli uomini guidati da Sarri, dopo una giornata di riposo, sono tornati ad allenarsi alla Continassa nel tardo pomeriggio. La seduta è stata caratterizzata da una preparazione del prossimo match con una partitella nel finale. Per quanto riguarda gli indisponibili Bernardeschi e Chiellini hanno osservato un’ulteriore giornata di riposo mentre Bentancur, Bonucci e De Ligt hanno svolto una seuta di allenamento personalizzata.  LEGGI TUTTO

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    La Juve rimborsa gli abbonati: ecco come

    Le mail stanno arrivando in questi giorni e nel giro di poco tempo saranno raggiunti tutti i 29.300 abbonati portando la buona notizia: la quota delle partite non viste per il Coronavirus sarà rimborsata. Una decisione che ha fatto felici tutti i tifosi. «Grazie Juve, scelta impeccabile. Applausi». capita di leggere sui social, dove gli abbonati commentano la svolta su un tema che stava molto a cuore. Anche perché la Juventus non era tenuta da contratto a rimborsare le partite disputate a porte chiuse per «cause di forza maggiore», quale è senza dubbio l’emergenza Covid.
    Juve, ecco la lista per l’attacco

    Juve, rimborso economico
    Non tutti i club, infatti, hanno preso una decisione in merito, mentre la Juventus ha deciso di premiare la fedeltà degli abbonati e riconoscere loro il rimborso economico. Lo aveva già fatto per due partite fuori abbonamento (la semifinale di Coppa Italia Juventus-Milan e Juventus-Lione di Champions, ancora da disputare ma certamente a porte chiuse) e, in quel caso, il rimborso era stato in contanti. Per quanto riguarda gli abbonamenti, invece, ha emesso un buono. Si legge nella mail del club: «Il presente voucher è emesso in data 16 luglio 2020 da Juventus Football Club Spa. L’importo corrisponde al rateo dell’abbonamento relativo alle partite di Serie A Tim 2019/20 all’interno dell’Allianz Stadium non fruite a causa dell’emergenza Covid.
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    L'incubo Conte spinge la Juve

    TORINO – Sarebbe come un 5 maggio all’incontrario. Se capitasse, in molti impazzirebbero: di gioia qualcuno (e non necessariamente solo gli interisti), di rabbia milioni di tifosi della Juventus, che vivrebbero lo scudetto all’Inter di Antonio Conte come la madre di tutte le beffe. Non solo i nerazzurri sono i rivali per eccellenza (soprattutto dal 2006), ma in questo momento sono guidati da chi, fino a poco tempo fa, era considerato un simbolo della più pura juventinità e oggi viene vissuto come un traditore della causa bianconera. L’allineamento planetario negativo sarebbe epocale e schianterebbe l’umore della gente juventina più di qualsiasi altra sconfitta. Tutto ma non Conte che alza quella coppa già abbracciata e baciata ai tempi della Juventus. La nemesi sarebbe tremenda. Eccessiva anche per la società, dove ovviamente si tiene un sabaudo distacco verso l’argomento e non ci si lascia andare, ma non si coltivano pensieri troppo distanti da quelli della tifoseria.

    Non è un mistero che Andrea Agnelli non si sia lasciato in modo proprio morbido con l’ex allenatore, dimessosi all’improvviso il 14 luglio del 2014. E se a febbraio il presidente juventino aveva definito il suo rapporto con Conte «cordiale e disteso, come deve essere», nella stessa intervista a Radio24 aveva buttato lì un «Conte? Noi pensiamo a chi vogliamo, non a chi non vogliamo. Volevamo Sarri e abbiamo preso Sarri». D’altra parte, se dovesse trionfare il ticket Marotta-Conte, tutta la dirigenza juventina, non solo Agnelli, sentirebbe bruciare l’orgoglio. E anche la squadra non la vivrebbe bene. Conte è stimato dai giocatori che lo hanno avuto (sono ormai in pochi nella rosa attuale) e mantengono un rapporto di reciproco affetto, ma tutta la rosa ha percepito l’aria che tira nell’ambiente e ha capito quanto la rivalità con l’Inter e con il suo allenatore renda la sfida scudetto che si è delineata nell’ultima giornata come un duello da non perdere per nessuna ragione.
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    Juve, da Milik a Dzeko: ecco la lista di Paratici per l'attacco

    Edin Dzeko resta una possibilità – Inter permettendo – ma prima di affondare per il romanista, la Juventus proverà fino all’ultimo ad assicurarsi uno tra Arkadiusz Milik e Raul Jimenez. Questione di età e costi. Alla Continassa hanno in testa di proseguire sulla linea tracciata dallo scambio Pjanic-Arthur col Barcellona. Ossia abbassare contemporaneamente età media e monte ingaggi della rosa. Milik (26 anni) e Jimenez (29 anni) sono più giovani di Gonzalo Higuain e guadagnerebbero di meno.

    Dzeko sul podio con Milik e Jimenez
    Il 34enne Dzeko, invece, ha un anno in più del Pipita e uno stipendio simile (7 milioni e mezzo). Il mercato, però, è fatto di tante variabili e se nelle prossime settimane i bianconeri non dovessero riuscire a trovare un accordo con il Napoli (si ragiona sullo scambio tra il polacco e Bernardeschi) o con il Wolverhampton, ecco che le quotazioni di Dzeko potrebbero anche decollare. Milik, Jimenez e Dzeko occupano i primi posti della “lista 9”, ma alla Continassa stanno valutando anche altri nomi per il post Higuain, tra cui Alexandre Lacazette (Arsenal) e Duvan Zapata, considerato però incedibile dall’Atalanta. LEGGI TUTTO

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    La Juve insiste per Zaniolo. L'Inter è vigile

    La Juventus insiste per Nicolò Zaniolo. Continuano i contatti tra il dg juventino Fabio Paratici e Guido Fienga, ad della Roma. I rapporti tra i due club sono ottimi e alla Continassa stanno preparando il terreno per quella che potrebbe diventare la grande occasione del mercato. I campioni d’Italia sanno perfettamente che i giallorossi potrebbero trovarsi costretti a sacrificare il 21enne azzurro e non vogliono farsi trovare impreparati. Si spiegano così i colloqui con la Roma alla ricerca di un buon compromesso. La Juventus, anche volendo, in questo momento non potrebbe affondare. Paratici, però, vuole presentarsi ad agosto in pole position, ben consapevole che sul tuttocampista siano in molti ad aver drizzato le antenne. Inter su tutte.
    Dzeko, duello Juve-Inter

    Due vie
    La Roma vuole incassare almeno 50-60 milioni. A quelle cifre, ora come ora, i bianconeri possono arrivare soltanto ragionando su qualche scambio. Paratici e Fienga si sono confrontati più volte, ma finora non sono riusciti a individuare un incastro che soddisfi entrambi. […]
    Inter vigile
    Zaniolo, al di là della tirata d’orecchie pubblica ricevuta nei giorni scorsi dal tecnico Paulo Fonseca, attende di conoscere il proprio futuro, ma ovviamente ha capito che quest’anno potrebbe essere lui il sacrificato di lusso in nome del bilancio. Se la Juventus si muove, l’Inter viene segnalata molto più che vigile nei confronti del suo ex Primavera, ceduto nel 2018 nell’operazione Nainggolan.
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    Juve, Douglas Costa vuole più di 27 minuti

    Il 27 è un numero che con la velocità, qualità simbolo di Douglas Costa che non a caso è soprannominato Flash, si abbina anche bene: a lungo legato a una delle due Ferrari nel Mondiale F1, reso immortale da Gilles Villeneuve. Visto però che nel suo caso rappresenta la media dei minuti giocati in Serie A dalla ripresa post Covid, è un abbinamento che il brasiliano punta a cambiare. Ovviamente facendo crescere il numero, frutto di sette partite iniziate dalla panchina, dopo essere partito titolare in Coppa Italia contro Milan e Napoli. In campionato, Douglas Costa non gioca dall’inizio da Juventus-Inter dell’8 marzo. Non che partire dalla panchina per lui rappresenti un evento clamoroso, né un segno di scarsa considerazione da parte dell’allenatore.

    Ideale per incidere a gara in corso
    Per caratteristiche – esplosività, tecnica e capacità di entrare subito nella partita – è un giocatore ideale per incidere a gara in corso e molti suoi tecnici lo hanno sfruttato così. Lo faceva Massimiliano Allegri e sta facendo lo stesso Maurizio Sarri. «Douglas Costa a partita in corso è un’arma straordinaria, ancora di più ora che per il caldo le squadre possono avere un calo importante nella ripresa», ha spiegato il tecnico bianconero dopo Juventus-Lecce, in cui il brasiliano entrato al 7’ della ripresa dette spettacolo e servì a De Ligt l’assist del 4-0. Proprio dopo quella partita, però, Sarri precisò anche «per tenerlo motivato ogni tanto devo anche farlo giocare dall’inizio». Non è ancora successo e «Daghi», come lo chiamano tecnico e compagni, dopo aver segnato al Genoa e provocato l’autogol di Djidji nel derby, non ha lasciato il segno con Milan, Atalanta e Sassuolo, pur non giocando male.
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