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    Scalata Vlahovic, Milan-Juve e il tabù da sfatare

    Dusan Vlahovic mette nel mirino il Milan per sfatare un tabù: il “Giuseppe Meazza” di Milano è, infatti, lo stadio in Italia dove l’attaccante serbo ha giocato più minuti in tutte le competizioni senza mai segnare (370). Vlahovic vede il Milan con una motivazione in più per cercare di fare la differenza, seppur prettamente statistica, come evidenziato da OPTA.
    Vlahovic, infortunio alle spalle e Milan nel mirino
    Protagonista di un avvio brillante in campionato (sei presenze, quattro gol e un assist), Vlahovic ha saltato gli impegni con la Serbia per ristabilirsi nel migliore dei modi da una lombalgia che gli ha impedito di scendere in campo a Bergamo contro l’Atalanta e all’Allianz Stadium nel derby contro il Torino. Scatta il conto alla rovescia per la sfida nella sfida di Vlahovic, pronto a tornare con l’intenzione di stoppare il cronometro di un record negativo. LEGGI TUTTO

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    Chukwueze, ko con la Nigeria come Osimhen: salta Milan-Juve

    Sosta per le nazionali ormai agli sgoccioli: a partire da sabato la Serie A sarà nuovamente in campo. Senza ombra di dubbio l’incontro più atteso del nono turno di campionato sarà quello tra Milan e Juventus, che si disputerà a San Siro domenica a partire dalle 20.45: ufficializzato in queste ore anche il direttore di gara. La partita tra rossoneri e bianconeri  perde però uno dei possibili protagonisti: Samuel Chukwueze, infatti, ha rimediato un infortunio con la Nigeria e salterà la sfida.
    Chukwueze out, i tempi di recupero
    Dopo Osimhen, che ha rimediato uno stop lungo dopo essersi fatto male in Nazionale, anche il classe 1999 del Milan va ko.  Questo il comunicato del club rossonero: “Samuel Chukwueze ha già fatto rientro a Milanello poiché, mentre era con la sua Nazionale, ha riportato una lesione al bicipite femorale sinistro che gli ha impedito di prendere parte alla sfida contro il Mozambico. Il ritorno dei restanti nazionali, invece, è previsto nelle prossime 48 ore”. Tegola pesante per Stefano Pioli, che difficilmente potrà rivedere l’esterno offensivo in tempi brevi: Chukwueze potrebbe tornare in campo non prima della prossima sosta nazionali, che avrà luogo dal 19 novembre.  LEGGI TUTTO

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    Di Maria: “Lascio l’Argentina dopo la Coppa America”. Poi il progetto mercato

    Angel Di Maria è pronto a dire addio all’Argentina. Il fuoriclasse ex Juve, che finora ha totalizzato 134 presenze, realizzato 29 gol e offerto altrettanti assist indossando la maglia dell’Albiceleste, con cui ha vinto un Mondiale e una Coppa America, ha annunciato che proprio Copa América che si giocherà il prossimo anno negli Stati Uniti sarà l’ultima grande manifestazione nel corso della quale indosserà la maglia della sua nazionale.
    Di Maria infiamma ancora il mercato: “Dopo il Benifica il Rosario Central”
    L’addio alla Seleccion è stato annunciato nel corso del programma radiofonico Todo Pasa: “La Copa América sarà l’ultima cosa, poi sarà finita. Sono venuto al Benfica, mi danno la possibilità di continuare a giocare in Nazionale e sto facendo di tutto per poterci essere. Nella mia mente c’era l’idea di tornare al Benfica e poi al Rosario Central. Ma non mi piace parlare molto dell’argomento perché poi cominciano a dire che parlo sempre e alla fine non succede”. LEGGI TUTTO

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    Conte a Belve, l’arrivo alla Juve e il sogno inconfessabile: “Anche per tornare”

    Antonio Conte ha partecipato a Belve, programma di Raidue, nel corso del quale è stato intervistato da Francesca Fagnani. Molti gli argomenti affrontati: l’ex tecnico bianconero ha parlato anche della sua esperienza in bianconero, sia da calciatore che da allenatore.

    Conte da calciatore: il primo anno alla Juve

    “In quel momento (stagione 1991/92) mi sembrava tutto troppo più grande, davo del voi a tutti. Questo timore l’ho pagato in termini di prestazione, sai quando ti senti inadeguato in una situazione e la vedi più grande di te? Per non uscire sconfitto e rimanere alla Juve ho tirato fuori le unghie e i denti affilati. E ce l’ho fatta”.

    Conte allenatore e il lascito

    “In tutti i club in cui sono passato ho lasciato grandi fondamenta e costruito qualcosa di importante, poi proseguito negli anni. Quando decido di cambiare è perché mi rendo conto di aver dato tutto e le energie sono finite. Si deve prendere un giocatore? Voglio dire la mia e la mia parola deve contare”. LEGGI TUTTO

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    Capello: “Juve con 38 Scudetti. Cassano? Siamo arrivati alle mani perché…”

    Una carriera ai massimi livelli, tanti gli aneddoti da raccontare ancora oggi. Fabio Capello è stato ospite d’eccezione all’inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 della Limec. Numerosi gli argomenti toccati, i ricordi narrati. E come sempre parecchi anche i titoli venuti fuori dall’incontro avvenuto dalla sala executive 1 di San Siro. Tra questi, il tanto dibattuto tema del numero di scudetti della Juventus: l’ex tecnico, in merito, non ha alcun dubbio.
    Capello: “La Juve ha 38 scudetti!”
    Queste le parole rilasciate da Capello: “La Juventus ha 38 scudetti. Abbiamo vinto sul campo, avevamo una squadra nettamente più forte delle altre: non avevamo bisogno di nessun aiuto”. Un concetto che Capello aveva ribadito anche qualche tempo fa, in un’occasione speciale per il mondo bianconero. Una Juve, quella sotto la sua guida, in cui era presente anche Zlatan Ibrahimovic, che quando arrivò a Torino non era certamente il calciatore che si è visto negli anni a seguire: “Oggi il talento viene schiacciato dagli schemi. Non si osserva niente: la cosa difficile è correggere gli errori, gli schemi sono facili. Ho preso Ibrahimovic alla Juventus che non sapeva calciare e colpire di testa, sappiamo tutti poi cosa è diventato. Van Basten aveva un problema nella rincorsa quando calciava le punizioni, intervenni e la partita dopo segnò su punizione”. E a proposito di calciatori, non con tutti Capello ha avuto un rapporto idilliaco… LEGGI TUTTO

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    Thuram, la strategia Juve: la carta per convincere il Nizza e le alternative

    TORINO – Come dice Cristiano Giuntoli, dal palco del Festival dello Sport, “il mercato di gennaio non è facile, ma a volte ci possono essere delle opportunità”, aggiungendo un “saremo vigili” che serve a rassicurare i tifosi.

    Juve, occhi aperti sul mercato, ma senza follie

    Vietato però aspettarsi una improvvisa inversione nell’approccio alle trattative, nonostante la ricapitalizzazione annunciata nell’ultimo Cda: quei 200 milioni servono ad altro, la dirigenza si muoverà nella finestra invernale senza fare follie. Ma con almeno un obiettivo, che poi sarebbe stato quello anche senza il caos che ha coinvolto Pogba prima e Fagioli poi: un rinforzo di qualità, quantità e magari pure personalità a centrocampo. È quello che mancava già in estate e che pareva compensabile attraverso la crescita dei giovani e l’apporto del Polpo, anche dalla panchina: le cose poi sono andate un po’ diversamente e allora un colpo in mezzo al campo diventa una necessità. E se un rientro da un prestito resta una possibilità, anche se non l’opzione preferita, si fa largo la strada dell’operazione in prestito con riscatto obbligatorio in estate. LEGGI TUTTO

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    “Fagioli, Bonucci sapeva: il caso scommesse e la chat finita agli atti”

    Le chat con Bonucci
    Il quotidiano riporta che il classe 2001 bianconero scambiava messaggi con altri compagni di squadra (giovani e stranieri) e che all’interno del club la sua malattia fosse conosciuta così come al gruppo degli allibratori: “Agli atti ci sarebbero conversazioni tra Fagioli e Leonardo Bonucci sul tema scommesse. Ma nessuna prova che il difensore partecipasse alle puntate”.
    Escluso, sempre stando al quotidiano, il coinvolgimento della figura di Massimiliano Allegri: “Sono in corso accertamenti su altri tesserati non calciatori che pure sembrerebbe conoscessero il vizio di Fagioli. Uno farebbe parte dello staff tecnico, certamente non si tratta dell’allenatore Massimiliano Allegri”. La polizia starebbe inoltre verificando se ci siano gli estremi per contestare i reati di usura o estorsione: il centrocampista bianconero era disperato per le cifre perse.  LEGGI TUTTO

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    Yildiz-Modric, talento e fenomeno: scambio di maglia e messaggi speciali

    OSIJEK (Croazia) – Successo importante (1-0) quello della Turchia giovedì sul campo della Croazia, un successo che ha portato i turchi in testa in solitaria nel Gruppo D nelle qualificazioni ai prossimi Europei. Una serata importante anche per il giovane bianconero Kenan Yildiz.
    Il debutto e l’incontro
    All’86’ il ct Vincenzo Montella manda in campo il giocatore della Juventus al posto di Kerem Akturkoglu: a 20 anni Yildiz fa il debutto in Nazionale diventando, dopo Arda Guler del Real Madrid, il più giovane a debuttare con la prima squadra. Dopo la partita Yildiz ha chiesto il permesso di incontrare la leggenda Luka Modric, il croato ha accettato volentieri e nell’incontro si sono scambiati le maglie. Per Kenan è stato un grande momento incontrare il numero 10 del Real Madrid, un riferimento per la sua personalità dentro e fuori dal campo e per la sua umiltà: “Il calcio lascia momenti magici” ha scritto il giocatore turco su Instagram pubblicando la foto dello scambio delle maglie. LEGGI TUTTO