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    La Juve a Lione: ecco chi è andata a vedere

    Gli occhi della Juve su…
    Il nome di Kephrem Thuram del nizza è sempre il più caldo, ma occhio anche a Hjoberg del Tottenham: il problema è il costo. A gennaio la Juventus li vorrebbe in prestito per poi valutare l’acquisto in caso di qualificazione Champions. Ma intanto uno 007 juventino è stato avvistato a Lione. Chi è andato a vedere? Rayan Cherki, 20 anni, gioiellino del centrocampo: un colpo alla Giuntoli. Oppure Mahamadou Diawara, trequartista 18enne che si dice sia stato apprezzato molto dal nuovo allenatore del Lione, Fabio Grosso. E occhio anche a Arthur Vermeeren, 18enne dell’Anversa, centrocampista versatile che si sta facendo notare nel campionato belga. Colpi giovani e quasi sconosciuti: è la nuova via della Juventus. LEGGI TUTTO

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    Danilo scrittore! Il primo articolo del capitano Juve svela un retroscena

    Danilo, saggezza Juve e introspezione: la massima condivisa sui social. Vi avevamo raccontato così non più tardi dello scorso 28 settembre la passione per la lettura del capitano dei bianconeri, che ha iniziato una nuova esperienza fuori dal rettangolo di gioco. Danilo, oltre che un accanito lettore, ama, infatti, anche scrivere ed ha deciso di intraprendere una nuova esperienza fuori dal rettangolo di gioco: una volta al mese scriverà un articolo per la rivista brasiliana Vida Simples raccontando aneddoti della sua vita, ma tratterà anche argomenti come la salute mentale, l’alimentazione e non solo.
    Juve, Danilo scrittore: il primo articolo
    La settimana scorsa è stato pubblicato il primo pezzo scritto da Danilo. Il difensore ha raccontato un aneddoto che risale all’inizio della sua carriera in Brasile e che ha avuto una ripercussione su tutta la sua carriera: l’aver rifiutato un sostanzioso assegno per restare “fedele” a quelli che, tutt’oggi, sono i suoi procuratori, che preferisce chiamare “compagni”.
    L’articolo di Danilo: “Principi”
    “Ray Dalio, nel suo best seller Principles, racconta che anche dopo aver fondato un’azienda di successo, continuava a farsi guidare dai principi di casa. Ed è da qui che nasce la mia identificazione con il libro. Perché prima ancora di rendermene conto, sono stato guidato dai principi appresi da mia madre, Zezé, parrucchiera, e da mio padre, Baiano, camionista e atleta dilettante. Ecco un esempio dei principi che ho avuto modo di mettere in pratica solo essendo figlio dei miei genitori.
    All’età di 17 anni, mi stavo affermando nella squadra professionistica dell’América-MG, e una banca che sponsorizzava il club aveva in cambio il diritto di prendere una percentuale e di gestire la vita fuori dal campo dei giovani atleti. Io ero uno di loro. All’epoca lavoravo con i miei procuratori solo da un anno. Sono gli stessi ancora oggi, mentre festeggio il mio 32° compleanno, e per questo preferisco chiamarli compagni.
    I rappresentanti della banca mi invitarono a una riunione. Decisi di andarci da solo per intuizione. Quando entrai nella stanza, c’erano degli uomini seduti attorno ad un imponente tavolo, di fronte ad un ragazzo di Bicas, che era completamente estraneo all’ambiente che lo circondava. Indossava abiti semplici, le scarpe da ginnastica che vestiva erano le migliori che aveva. Ma con sé portava un universo di sogni e ambizioni.
    Io, che guadagnavo uno stipendio di 680 reais al mese, ricevetti un’offerta per lasciare il controllo delle mie azioni future alla banca per 500.000 reais. All’epoca mio padre viveva per strada e mia madre passava le ore in salone per aiutare a casa e crescere i miei tre fratelli. Nonostante ciò, quell’offerta non mi fece cambiare l’impegno e la fiducia già instaurati con i miei collaboratori per il modo in cui mi trattavano.
    Questo “feeling” era in realtà una lezione appresa da un’esperienza precedente, quando ci sedemmo a un tavolo improvvisato a casa mia: io, i miei amici/collaboratori e mio padre. Loro parlavano preoccupandosi di sapere da dove venivo, ma dopo un lungo discorso, mio padre rispose semplicemente: “Se Danilo ha scelto voi, è perché ha capito che siete le persone giuste per aiutarlo a perseguire il suo sogno. L’unica cosa che vi chiedo è di ricordare che è un essere umano, non una merce. Trattatelo come un essere umano”.
    Questo è uno dei tanti principi che mi hanno guidato qui. In quella riunione, ho scelto di non scambiare un sogno in cui credevo per un assegno, ho seguito i principi della mia famiglia e mi sono trattato come un essere umano. Proprio come sono io. Proprio come siamo noi!
    Sono Danilo, padre di João e Miguel, co-fondatore di VOZ Futura, calciatore della Nazionale brasiliana e capitano della Juventus”. LEGGI TUTTO

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    Cairo e il ko nel derby con la Juve: “Molto deluso. Juric? Fiducia totale”

    È ancora tanta la delusione in casa Torino dopo la sconfitta patita nel derby dell’Allianz Stadium contro la Juventus. I granata sono usciti sconfitti per 2-0, ma a lasciare l’amaro in bocca è stata soprattutto la prestazione dei ragazzi di Ivan Juric. Un malcontento che non ha nascosto Urbaino Cairo, presidente del Torino, due giorni dopo il ko, ribadendo comunque la fiducia nei confronti del proprio tecnico.
    Cairo: “Deluso, ma ho fiducia in Juric”
    Così il presidente granata a margine della presentazione della partenza del Giro d’Italia: “La partita non ci è piaciuta, è stato brutto perdere così: era una sfida alla portata, sono stato molto molto dispiaciuto e deluso. Il primo tempo è stato di studio, senza grandi occasioni, ma si poteva fare qualcosa in più. Tante sconfitte con la Juve? Non è che gli ultimi 30 anni si siano vinte tante partite, i successi sono più precedenti…”. Fiducia in Juric? Cairo chiarisce: “È totale”. Ma il patron del Toro, seppur sorridendo, chiosa così: “Quello che non riesco a fare con Juric è che non ascolta la mia formazione, l’ho fatto con il Giro che passa vicino a casa mia, a Masio”. LEGGI TUTTO

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    Zidane: “Juve più di una famiglia. L’Avvocato? Le sue telefonate all’alba…”

    Zidane, la Juve e la crescita personale

    A Torino dal 1996 al 2001, Zidane ha disputato con la maglia della Juve 212 partite conquistando due Scudetti, una Supercoppa italiana, una Coppa Intertoto, una Coppa Intercontinentale e due Supercoppe Uefa. Un periodo ricordato con grande affetto dall’ex centrocampista francese: “La Juve è stata più di una famiglia, è stata un luogo in cui ho imparato davvero cosa significava “competitività” come giocatore, e che mi ha spinto anche nella mia vita di uomo e in famiglia”. Martedì al Pala Alpitour ci sarà anche lui tra le tante Legends (Del Piero, Platini, Marchisio, Mandzukic e Conte solo per citarne alcune) che si sfideranno in campo nell’evento anche benefico grazie all’iniziativa “Juventus per le Famiglie” tramite la quale vengono sostenuti i progetti di Save the Children dedicati ai bambini più vulnerabili e alle loro famiglie. LEGGI TUTTO

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    Bremer si scusa con Chiellini… che risponde: Juve-Toro sui social

    Bremer, la questione dei numeri 3

    Gleison Bremer, ex di giornata, resta a terra diversi minuti. Lo staff medico interviene tempestivamente effettuando le cure del caso. Alla fine il numero 3 bianconero rientra in campo con un cerotto sullo zigomo, ma soprattutto con l’iconico “turbante” che più volte è stato visto indosso alla leggenda Giorgio Chiellini.

    Bremer, le “scuse” social

    Al termine della sfida, si corre sui social a condividere la felicità dei 3 punti conquistati e i migliori scatti del match. Bremer ha tenuto però a “scusarsi” con Chiellini per il turbante “preso in prestito”. Tra i commenti, oltre alle emoji delle fiamme di Kostic, arriva puntuale proprio quello di Giorgio Chiellini, sorridente davanti alla foto del brasiliano, che forse un po’ lo ricorda. LEGGI TUTTO

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    Bremer diventa Chiellini: la scarpata di Kean e il turbante icona

    TORINO – Gleison Bremer come Giorgio Chiellini. Il difensore della Juventus ha dovuto ricorrere all’iconico “turbante” dopo uno scontro di gioco avvenuto in occasione della rete del vantaggio bianconero nel derby contro il Torino. Bremer è stato colpito in testa, involontariamente, da Moise Kean mentre l’attaccante eseguiva una rovesciata per mettere in mezzo la sfera nell’azione convulsa che ha portato poi il gol di Gatti. Il brasiliano, ex di giornata, è rimasto a terra dolorante per diversi minuti ricevendo il trattamento medico che spesso l’ex leggenda bianconera era sottoposta per poi tornare in campo a lottare. LEGGI TUTTO

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    Kean: “Ora risposte alla Juve, poi all’Italia: bello vestire l’azzurro”

    TORINO – Titolare nell’undici schierato da Allegri per il Deby della Mole, l’attaccante della Juventus Moise Kean ha parlato ai microfoni di Dazn nel pre-partita, commentando la chiamata di Spalletti e il ritorno nella rosa della Nazionale italiana: “È un motivo per dare qualcosa in più? Assolutamente, è sempre bello vestire la maglia della Nazionale. Oggi è una partita importante e penso a fare bene oggi, poi penserò a dare anche una risposta quando indosserò la maglia azzurra”.
    Sul derby Juve-Toro
    “Come si prepara il derby? È soprattutto bello giocare queste partite, l’abbiamo preparata molto bene, questo weekend ci siamo allenati molto forte, oggi faremo quello che il mister ci ha chiesto di fare in campo, vincere e dare il massimo. Ho deciso tanti derby a livello giovanile, ma nessuno in prima squadra? C’è sempre una prima volta, quindi non si sa mai. La cosa importante oggi è portare punti importanti a casa e dare il massimo per la squadra”, conclude Moise Kean. LEGGI TUTTO

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    Scanavino: l’aumento di capitale, strategie e mercato Juve. E su Pogba…

    L’aumento di capitale

    “L’aumento di capitale arriva in un momento molto importante, perché la non partecipazione alle Coppe europee a causa della squalifica poteva mettere in difficoltà la Società, non avere adeguate risorse per il futuro. In questo modo, invece, possiamo progettare con serenità e decisione il futuro prossimo della Juventus”, prosegue Scanavino, che parla poi di eventuali investimenti sul mercato di gennaio… LEGGI TUTTO