Juventus-Nantes, la probabile formazione di Allegri
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ha scritto per te Carlo Piacenti
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«Eh, altro che qualche anno! Ero ancora pieno di capelli! Comunque, sì… Giocavamo la prima edizione della Champions League, il primo anno. Partita a Torino, noi eravamo una squadra che aveva vinto il campionato, giocavamo a memoria, facevamo un bel calcio a uno-due tocchi in movimento. La palla non si fermava mai. La prima partita era a Torino. Una partita molto complicata, difficile a livello della gestione perché avevamo avuto 6 o 7 giocatori ammoniti nel primo tempo e un espulso. L’arbitro era molto, molto severo. Abbiamo chiuso l’intervallo 0-0, poi nel secondo tempo abbiamo cercato di gestire il pressing della Juventus ma non era facile perché aggrediva sempre il portatore di palla per metterci in difficoltà. Alla fine abbiamo preso due gol: ricordo Vialli e poi un tiro di Jugovic straordinario, da 25 metri. Ma era una squadra fortissima: Ravanelli, Del Piero, Vialli, Di Livio, Paulo Sousa, Deschamps… Una squadra fortissima. Al ritorno pensavamo di fare molto meglio, infatti abbiamo poi vinto, ma non l’abbiamo gestita abbastanza. Abbiamo concesso troppo e la Juve è stata brava a segnare. Il 3-2 ha qualificato i bianconeri».
Torniamo all’attualità. Ora come sta il Nantes?
«Ha avuto alti e bassi. Da un po’ di anni ha più difficoltà, ma la vittoria della Coppa contro il Nizza è stata una bella soddisfazione per un gruppo che ultimamente ha sofferto. Ma attraverso l’allenatore Kombouaré hanno ritrovato forza e competitività, pur essendo altalenanti nei risultati: fanno delle serie, poi si perdono. Comunque il Nantes ha una logica di gioco, ha elementi che possono mettere in difficoltà la Juve. Sì, può venire fuori una bella partita».
Dunque le piace Kombouaré?
«Sì, è l’uomo giusto per una società che era un po’ in difficoltà. Lui è stato capace di mettere ordine e disciplina grazie ad un modo di pensare e di giocare preciso. In questi anni sono passati tanti allenatori, tra cui un grandissimo italiano come Ranieri, ma io credo che lui ha il valore aggiunto di conoscere la piazza visto che ha vestito questi colori. Ha portato un attaccamento alla maglia e personalità. La società si era poco appoggiata sulla vecchia guardia. Ha saputo anche stimolare il fervore dei tifosi portando un trofeo che non è da poco, come la Coppa di Francia. Questo è stato molto importante».
Tra i giocatori chi le piace?
«Blas mi piace molto. È rimasto quest’anno, anche se doveva andare al Lilla. È forte: può essere trequartista o mezzala. Ha un piede educatissimo, sa segnare: se tu lo lasci giocare, lui è capace di mettere la palla dove vuole. Dunque deve essere ben preso perché può mettere in difficoltà chiunque».
Altri?
«Il portiere Lafont ha esperienza, conosce bene l’Italia perché ha giocato nella Fiorentina. È affidabile, serio, quadrato. Commette pochi errori».
Che tipo di partita dovrà fare la Juventus?
«Beh, la Juve ha la sua personalità, la sua forza, i suoi campioni. Dovrà mettere pressione al Nantes e non lasciarlo giocare e poi creare opportunità e fare la differenza. L’importante è che mettano pressione, se invece lasciano la palla ai francesi andranno in difficoltà».
Ma la Juve è favorita?
«Sì, di sicuro. Il Nantes è nella seconda parte della graduatoria. La Juve ha blasone e poi al di là della classifica, ma sappiamo bene che ha fatto molti più punti e giocherebbe per il secondo posto, i campioni li ha: giocatori come Chiesa, Vlahovic, Di Maria, Rabiot… Possono fare la differenza in ogni momento».
Nel ritorno che atmosfera troverà la Juve?
«Una atmosfera caldissima. E’ da anni che non si vedeva una partita di questo tipo. Il Nantes era molto forte fi no agli anni 2000, poi meno. Ora la città si prepara ad accogliere il grande calcio, i tifosi saranno caldissimi». LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
La Juventus Next Gen prova a ribaltare le sorti della qualificazione in Coppa Italia. Dopo la sconfitta nella semifinale di andata allo Zaccheria per 2-1, i bianconeri di mister Brambilla proveranno a sconfiggere il Foggia anche grazie al supporto dei tantissimi supporter bianconeri che si recheranno al Moccagatta per assistere all’incontro. Dopo il successo nella competizione tricolore del 2019/20, la Juventus Next Gen vuole centrare il bis: per farlo, dovrà prima superare i rossoneri. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Era nell’aria da qualche tempo, ma ora l’accordo è stato trovato e manca soltanto l’annuncio ufficiale: il difensore olandese Dean Huijsen proseguirà la sua avventura nella Juventus: il giocatore compirà 18 anni ad aprile e solo allora arriverà la firma sul contratto che lo legherà alla Juventus per altri quattro anni. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Le prossime settimane della Juventus tra campo, giustizia sportiva, giustizia ordinaria, Superlega e Uefa. Difficile sapere cosa accadrà, ma è utile ripassare le date e i possibili scenari. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
È una garanzia assoluta, una sicurezza, un cardine, forse l’elemento più forte in assoluto del Nantes che domani sbarcherà a Torino per affrontare giovedì sera la Juventus nell’andata degli spareggi per accedere all’eliminazione diretta di Europa League. Il portiere-capitano Alban-Marc Lafont, 24 anni compiuti da poche settimane, ha una valutazione di mercato attorno ai 16 milioni di euro, come nessun altro dei propri compagni di squadra. Gli stanno dietro il trequartista Blas e la punta Delort. Classe 1999, alto 1,96, portiere e capitano: tante analogie con “Gigio” Donnarumma – tra i due c’è pure un solo mese di differenza – quand’era al Milan con la fascia al braccio. Due “enfants prodiges”. Nativo di Ouagadougou (capitale del Burkina Faso, di cui è originaria la mamma) ma trasferitosi a 9 anni in Francia, patria di suo papà, Alban dovrebbe essere promosso a breve dal riconfermato ct transalpino Didier Deschamps come “secondo” di Mike Maignan nella Nazionale vice-campione del mondo dato che il 36enne nizzardo Hugo Lloris e il 37enne franco-congolese Steve Mandanda hanno annunciato l’addio ai “Bleus” il mese scorso. A riconferma che il numero uno dei “Jaunes-et-Verts” è assurto al ruolo di uno dei migliori portieri d’Oltralpe. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Danilo, lei ha esperienza da vendere, vissuta in top club quali Porto, Real Madrid e Manchester City in cui ha vinto tantissimo: è al quarto anno con la Juventus. Cos’ha di speciale questo club? LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – La classifica di Serie A è virtuale, anche se la Juventus si è avvicinata alla zona Europa con due vittorie consecutive in campionato. Ma la penalizzazione e gli sviluppi della giustizia sportiva rendono la corsa a un posto in Champions League un gigantesco punto interrogativo. C’è la Coppa Italia, che però conduce all’Europa League: tra i bianconeri e la fi nale c’è di mezzo la doppia sfida con l’Inter di aprile. Ma per andare in Champions (aspettando cosa deciderà la Uefa sulla posizione del club) la strada dritta è una sola, per quanto accidentata: vincere l’Europa League, competizione che rivede la Juventus protagonista dopo nove anni. Nel 2013/14 la corsa si era interrotta in semifinale, quando la squadra ai tempi guidata da Conte sbatté contro il muro alzato dal Benfica e mancò l’accesso alla finale, disputatasi allo Stadium di Torino. LEGGI TUTTO


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