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    Karamoh sposa il Torino fino al 2025

    TORINO – Yann Karamoh ha convinto il Toro che fa scattare il rinnovo biennale: l’attaccante sarà quindi granata fino al 2025. Ivan Juric è soddisfatto del comportamento del ragazzo, ex Parma, che è entrato sempre più nei meccanismi di squadra. Per lui 5 gol in stagione, 4 in campionato e un totale di 22 presenze. LEGGI TUTTO

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    Torino, Karamoh denuncia gli insulti razzisti: la storia sui social

    L’attaccante del Torino, Karamoh, ha denunciato insulti razzisti nei suoi confonti subiti nel corso del match contro la Lazio, vinto dai granata 1-0. Il giocatore ha postato una storia sul proprio profilo Instagram, dove si nota un tifoso biancoceleste insultarlo e offenderlo: “Come è possibile che questo tipo di persone possa ancora entrare allo stadio nel 2023?” – queste le parole del giocatore.
    Lazio-Torino e gli insulti razzisti
    A dieci minuti dal termine del match, le telecamere hanno ripreso l’insulto razzista nei confronti di Karamoh. Un episodio deplorevole nel giorno in cui il presidente della FIGC Gravina ha concesso la grazia a Romelu Lukaku come gesto esemplare per la lotta contro ogni tipo di discriminazione. LEGGI TUTTO

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    Karamoh, Toro e rinnovo: i gol per l'Europa valgono il futuro

    TORINO – Sotto la Mole non era arrivato come ultima ruota del carro offensivo, ma addirittura come ruota di scorta del carro. Perché il 31 agosto il mondo granata si aspettava il secondo capitolo del romanzo Dennis Praet. Non è andata così, ma quando Davide Vagnati ha capito che non ci sarebbero stati spiragli per prendere il belga non ha avuto dubbi: si è tuffato su Yann Karamoh. Lo ha fatto col salvagente, però. Al dirigente granata l’operazione col Parma non è costata nemmeno un caffè. No, non era giorno di saldi e non c’era nemmeno Natale di mezzo. L’intuizione di prelevare l’uomo partita contro il Bologna – che già aveva deciso al Grande Torino una sfida di simile importanza contro l’Udinese – è stata perfetta. Vagnati ha liberato il Parma dell’ingaggio, visto che Karamoh percepisce circa un milione netto a stagione. Ma soprattutto ha fatto sì che Ivan Juric avesse un giocatore in più davanti. Un elemento che il tecnico croato sta valorizzando come meglio non potrebbe. Karamoh, infatti, è arrivato in fretta e furia. A campionato già iniziato e con una condizione fisica non accettabile. Non da subito, almeno. Si è messo a disposizione senza fiatare. Con la consapevolezza che a 24 anni ha ancora tutto il tempo per dipingere una carriera diversa da quella altalenante vissuta finora.Guarda la galleryLa magia di Karamoh stende il Bologna: il Torino a -1 dalla Juve LEGGI TUTTO

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    Toro: la certezza è Miranchuk

    TORINO – Karamoh spera di avere un’altra chance dall’inizio, ma il suo eventuale impiego da inizio gara è in questo momento subordinato allo sviluppo delle condizioni fisiche di Vlasic. Alle prese con un guaio di natura muscolare che tiene Juric con il fiato sospeso, in vista del derby di martedì (ore 20.45, cornice l’Allianz Stadium). Discorso a parte per Radonjic: il serbo, almeno nel 2023, è il granata più deludente, per atteggiamento prima che per resa in campo. Basso il secondo, irritante il primo. In definitiva la certezza per la seconda sfida stagionale contro i bianconeri è Miranchuk, guardando alle corsie offensive. Uno tra i due esterni d’attacco sarà il russo, mentre nel ruolo di centravanti sarà confermato Sanabria. Il paraguaiano è appena scattato in cima alla classifica dei marcatori granata, con il rigore trasformato contro la Cremonese: 5 i suoi gol, uno più di Miranchuk e Vlasic (4 reti le ha realizzate anche Radonjic, ma 2 sono arrivate in Coppa Italia). Dell’ex atalantino – per il quale Vagnati sta trattando il riscatto con i nerazzurri (12 milioni la cifra pattuita la scorsa estate con il club lombardo) – in prospettiva derby andrà pesata la tenuta tra primo e secondo tempo. In genere, assecondando quello che è poi un trend di tutto il Torino, Miranchuk eccelle nel primo tempo, ma si sgonfia nella ripresa. Martedì, intanto, il trequartista agirà assieme a Ilic e, tendenzialmente nella ripresa, a Ricci: quando tutti e tre saranno al meglio, il palleggio dei granata sarà di altissimo livello. LEGGI TUTTO

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    Gol, tre punti, settimo posto, goduria: che gran Toro!

    TORINO – Il Toro si rialza subito, dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Batte l’Udinese grazie al gol di Karamoh, al secondo centro consecutivo, la sorpassa in classifica al 7° posto e comincia a sentire il profumo dei preliminari di Conference (ma, stando così le cose, l’Inter dovrebbe vincere la Coppa Italia per promuovere il Toro in Europa). Partita gagliarda, equilibrata, cresciuta nelle emozioni e nell’intensità strada facendo. Toro di roccia, per spirito e ricerca del gioco, attenzione e impegno. Una bella vittoria che rinfranca grandemente il morale e significa tanto, tantissimo in classifica. Un applauso lo meritano i granata, senza dubbio. L’Udinese si è svegliata troppo tardi. Solo dopo il gol, dando più l’impressione, in precedenza, che badasse in primo luogo a non prenderle.

    Possesso e affondi

    Udinese con alcune assenze pesanti, da Deulofeu a Nestorovski a Masina. Granata senza Ilic (contusione 2 giorni fa per l’ultimo arrivato), Lazaro, Zima e Radonjic, con Vlasic in panchina («E’ stanco», aveva ammesso alla vigilia Juric) e Karamoh, alla prima da titolare, sulla linea di Miranchuk. Tanto equilibrio in campo per tutto il primo tempo, con marcature attente e formazioni che si muovono a fisarmonica. Granata più decisi a cercare il possesso palla e l’affondo, ma a lungo senza riuscire a sfondare nella maginot bianconera. Friulani più portati alle ripartenze, con Success abile a svariare su tutta la trequarti. E Toro apprezzabile in particolar modo nella parte finale del tempo, con il baricentro più alto e un pressing maggiore, quando Miranchuk inizia a dettare lanci in infilata, creando brividi. Bravo Silvestri nei 45’ a parare una botta da lontano di Vojvoda e una mezza sforbiciata ravvicinata di Karamoh su cross di Aina.

    Bravo Vanja

    I meriti e il predominio del Torino danno comunque risultato al 4’ della ripresa, quando Aina serve in profondità in area: si avventa in anticipo Karamoh e devia in gol (2° timbro di fila, dopo la rete in Coppa Italia a Firenze). Gol subito annullato per fuorigioco, ma poi convalidato post Var. L’Udinese però dimostra immediatamente grande personalità e capacità di cambiare atteggiamento e partita. Aumenta subito il forcing, opprime il Torino, obbliga Vanja a sbrogliare più di una situazione pericolosa (non solo un’uscita sui piedi di Beto). Sottil prova ad aumentare la fase offensiva mettendo dentro il neoarrivato Thauvin (3-4-1-2), dopo minuti in cui i granata erano riusciti a riprendere in mano il pallino. Sull’altro fronte, esordio anche per Vieira, per rinforzare il filtro, con Linetty cotto. Ultima fase della partita concitata, Udinese in avanti con la forza dei nervi, granata coriacei dietro e più volte pericolosi negli spazi in contropiede. Poi la fine. Sorpasso: Toro settimo. Ossigeno per la classifica e più ancora il morale. LEGGI TUTTO

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    Torino: visite ok, Pellegri sta meglio

    TORINO – Due buone notizie dall’infermeria granata: la prima è che Antonio Sanabria, da settimane alle prese con un problema al soleo, è riuscito a svolgere parte dell’allenamento con il resto dei compagni. Di conseguenza c’è la speranza di averlo disponibile per la sfida di domani sera contro la Sampdoria. L’altro attaccante del Toro, Pietro Pellegri, che si è infortunato dopo due secondi nella partita di Bologna, oggi svolgerà ancora dei controlli per eseguire nuove valutazioni in merito all’infortunio. I primi accertamenti hanno però escluso che ci sia un interessmento dei legamenti della caviglia sinistra e questa è un’altra notizia che può far tirare un sospiro di sollievo a Juric. E così tutti e due gli attaccanti potrebbero essere convocati per la sfida di domani sera, stadio Grande Torino ore 20.45, dove i granata dopo la battuta d’arresto di Bologna, imprevedibile ma nello stesso tempo brutta anche sotto il piano del (non) gioco, contro la Sampdoria dovranno assolutamente conquistare i tre punti per non sprofondare in classifica. Una partita in cui c’è tanto bisogno di gol, visto che Karamoh, almeno per il momento, non ha fatto intravedere niente di concreto se non la buona volontà. Che però non basta.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Missione Toro: a San Siro con Schuurs

    TORINO – Stringere i denti per regalarsi San Siro (si gioca sabato alle 18) e sfidare Edin Dzeko e Lautaro Martinez che, al netto della variabile Correa, dovrebbero essere gli attaccanti titolari scelti da Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter. Questo sta facendo Perr Schuurs, penultimo arrivato nella rosa del Torino (l’ultimo è Yann Karamoh) ma rapido nell’apprendimento al punto da essere già una colonna della difesa granata. Un reparto nel quale ha trovato posto una prima volta a Cremona, quindi lunedì contro il Lecce confermando di possedere tutte le qualità che si erano manifestate allo stadio Zini. Cattivo il giusto in marcatura, lineare nella circolazione di palla, veloce nelle chiusure (negli occhi resta quella sullo zambiano Lameck Banda – avversario particolarmente veloce – lanciato a rete in Toro-Lecce). Ivan Juric – e il vice Matteo Paro che lo sostituirà a Milano essendo il croato alle prese con la polmonite – spera che l’olandese riesca a rimettersi pienamente dopo la botta alla caviglia subita contro i giallorossi. In tal caso toccherebbe nuovamente all’ex dell’Ajax, tendenzialmente in un reparto completato da Koffi Djidji e Ricardo Rodriguez. David Zima è recuperato, ma la prima alternativa a Schuurs sarebbe Alessandro Buongiorno.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Vagnati e il Torino: «Volevamo Praet, Brekalo si è riproposto e su Pobega… »

    TORINO – Davide Vagnati con Specchia, Moretti e Bernardelli (segretario). Praticamente tutto il suo staff. Il responsabile dell’area tecnica granata in conferenza assieme ai suoi collaboratori. Che, dopo il mercato, fa ilpunto della situazione. «Innanzitutto ringrazio Simone Zaza che ha lasciato il club per quello che ha fatto due anni fa. Stesso augurio per Izzo e Verdi che sono andati a Monza e Verona». Ultimo colpo? «Non c’è rammarico. Abbiamo provato a prendere Dennis e lui voleva il Toro. Non è stato un problema economico ma una scelta delLeicester. Ne abbiamo preso atto e va bene così. Siamo comunque soddisfatti. Poi sarà il campo a dare delle risposte. Però abbiamo provato a fare tutto per portarlo con noi».
    BREKALO Ed eccoci ad una rivelazione clamorosa. «Brekalo voleva tornare al Torino. Ha fatto di tutto per tornare al Torino ma non era giusto prenderlo. Visto che a giugno volevano riscattarlo e investire su di lui mentre il ragazzo la pensava in maniera diversa. Io voglio tenere giocatori che vogliono venire e stare al Toro. Progetto partito grazie ad un grande allenatore e andiamo su questa linea. Sui 10 giocatori che sono arrivati, compresi Ricci e Pellegri, tre sono in prestito con diritto. Direi che la strategia è cambiata. Mi sarebbe piaciuto prendere Praet. Abbiamo preso giovani interessanti e tra questi il giovane Ilkhan. Vogliamo – lo ripeto – gente motivata che cresca assieme a noi. A proposito: Radonjic praticamente è nostro ed è un giocatore che in questo primo scorcio di stagione ha fattograndi cose».
    L’OLANDESE «Schuurs? Ragazzo che viene da un calcio diverso ma ha caratteristiche fisiche giuste per diventare giocatore di livello importante. Poi spetta a lui lavorare e mettersi a disposizione. Poi voleva venire al Torino. Quelli che se ne sono andati? Mandragora voleva andare in un altro club, Pobega volevamo acquistarlo ma il Milan non ci ha sentito, di Praet e Brekalo abbiamo già parlato. Mancano dieci partite a gennaio. O prendevo un giocatore pronto come Dennis oppure aspetto». «Idea Radonjic? Abbiamo deciso di prenderlo due mesi prima di acquistarlo.Io gli ho parlato diverse volte e lui voleva il Toro a tal punto da tagliarsi lo stipendio. E alla fine abbiamo deciso di prenderlo convinti che possa dare tanto. L’addio di Belotti? Cercheremo di rimediare cercando qualche giocatore di talento che abbiamo in casa, abbiamo preso Pellegri che ha un grande margine e Sanabria che secondo me ci dà tanto nella gestione e spero faccia tanti gol».
    VANJA OK «In porta? Troppo accanimento nei confronti di Vanja Milinkovic Savic. lo scorso anno ed era il primo anno in cui giocava da titolare. E quando dai la porta ad uno che ha giocato poco ci sono dei rischi. Lui scorso anno fatto buon campionato e noi dopo aver valutato il mercato abbiamo fatto le nostre valutazioni. E ha ampio margine di miglioramento». Il colpo che ricordo di questo mercato? «Forse sistemare i ragazzi che non facevano parte del nostro progetto. Piazzarli è stata una cosa bella per me e positiva per il Toro. Sono contento e orgloglioso di stare al Toro vicino ad un grande presidente che in questi anni ha speso tanto. Ci sono società che finanziariamente hanno dei problemi finanziari e il Tiro non ne ha grazie al suo presidente. E di questo bisogna dargliene atto».
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