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    Juventus, cosa voleva dire Lapo con i suoi tweet

    TORINO – Cosa c’è dietro i tweet di Lapo Elkann? Un paio di cinguettii sono bastati a scatenare una tempesta di ipotesi e scenari rivoluzionari, nei quali è entrato anche Alessandro Del Piero, in visita all’Allianz Stadium dopo dieci anni di esilio. «Stiamo poco allegri!!! Allegri…», ha scritto Lapo alla fine di Juventus-Bologna. Una critica all’allenatore? Sì, senza ombra dubbio. E nell’affermazione c’è tutta la frustrazione per il pareggio e per la prestazione decisamente poco convincente della squadra e anche un appunto all’allenatore. È un segnale di sfiducia nei confronti dell’allenatore e del progetto juventino? No, dicono anche dal suo entourage, non lo avrebbe espresso in quei termini e soprattutto pubblicamente, ma si sarebbe rivolto direttamente al cugino Andrea o al fratello John. Lapo è un tifoso, un tifoso molto importante, e ha sempre totale libertà di esprimersi. In questo caso però non c’è niente da interpretare dietro il suo commento e dalle parti della Juventus e di Exor è tutto tranquillo.

    LA STRATEGIA EXOR – La Juventus ha un presidente che già rappresenta la famiglia Agnelli e pochi mesi fa ha cambiato un modo abbastanza netto il management, dotandosi di un nuovo amministratore delegato (Arrivabene), un nuovo direttore sportivo (Cherubini) e un consiglio di amministrazione profondamente rinnovato. È stato lo stesso John Elkann ha rimarcarlo nella recente lettera agli azionisti Exor, nella quale un paio di paragrafi sono stati dedicati proprio alla Juventus e al delicato momento che sta vivendo il club. Un passaggio che suonava come fiducia ad Andrea e alla nuova struttura societaria, in attesa di risultati economici e sportivi, ma in un orizzonte più ampio che una giornata di campionato andata male. Come dire: chi è alla Juventus è sempre sotto esame, ma non si cambia ogni anno, perché ora uno degli obiettivi è anche la stabilità (di dirigenti e allenatore), indispensabile a giudicare il progetto.

    GLI ALTRI SCENARI – E gli scenari con Lapo presidente e Del Piero vicepresidente? Non sono realistici al momento, anche se Lapo rimane vicinissimo alla Juventus (e “conta”, come giustamente ha sottolineato in un paio di tweet successivi nei quali ha risposto a messaggi poco carini) e Del Piero, che ora gestisce una Juventus Academy a Los Angeles, ha compiuto sabato pomeriggio un passo di riavvicinamento. A cosa porterà è prematuro dirlo, ma il rapporto si è scongelato ed è un primo passo. LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann sta con il numero 1 della Figc: «Basta attacchi, forza presidente Gravina»

    TORINO – Senza troppi giri di parole, diretto come sempre, Lapo Elkann si schiera e scende in campo a favore del numero uno della federcalcio italiana: «In questi giorni il presidente Gravina è vittima di attacchi incrociati. Oltre ad essere una brava persona ha creato le condizioni ideali per la Nazionale nel percorso che ci ha incoronato campioni d’Europa. Basta con questi attacchi beceri. Forza Presidente». L’appoggio del nipote dell’Avvocato è forte e chiaro: giù le mani da Gravina, dalla Figc e dal calcio italiano. LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann in campo: «Ululati contro Kean, Koulibaly, Maignan o cori contro Vlahovic non fa differenza. Basta!»

    TORINO – I soliti beceri cori hanno fatto da contorno alla sfida tra Juventus e Napoli. Quasi nell’indifferenza generale. Lapo Elkann, sensibile all’argomento, non ci gira intorno e interviene così: «Vogliamo provvedimenti e non frasi di circostanza #SiamoTuttiKean», twitta a difesa dell’attaccante bianconero. Poi aggiunge, con ancora più vigore: «Anche a capienza ridotta gli idioti negli stadi non mancano. Che siano ululati contro Kean, Koulibaly, Maignan o cori contro Vlahovic non fa differenza. Basta». E sono tanti i tifosi che rispondono, uno su tutti da applausi: «Non esiste un razzismo di serie A e uno di serie B, fermiamoli!». Che il 2022 porti una nuova coscienza e che il dibattito, costruttivo, aiuti a migliorare la situazione, fuori e dentro gli impianti sportivi come nella vita comune. LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann risponde a Moggi: “Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può più dare cattivo esempio”

    TORINO – Il 2006, calciopoli, la Juventus che cade e rinasce giocando in Serie B. Una nuova storia da riscrivere con gol, record, sconfitte e vittorie. Fino a tornare campione d’Italia, per nove anni consecutivi. E sempre Lapo Elkann è stato in prima fila, come tifoso, accanto a quei colori che ama, tanto che proprio quell’anno, che rimarrà impresso nella memoria di tutti gli appassionati bianconeri, si fece tatuare lo stemma del club sull’avambraccio. In un articolo su Libero, l’ex dg Luciano Moggi lo chiama in causa, attaccandolo. Lapo, che dopo il ko contro il Milan, ha richiamato la squadra con un tweet («La Storia e la Maglia MERITANO AMORE, RISPETTO, PASSIONE e PROFESSIONALITÀ. SVEGLIATEVIII TUTTI») risponde così, citando il cantautore genovese: «Caro Luciano, De André cantava: Si sa che la gente dà buoni consigli. Sentendosi come Gesù nel tempio. Si sa che la gente dà buoni consigli. Se non può più dare cattivo esempio». LEGGI TUTTO