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    Barcellona, De Jong: “Pjanic ci porta qualità, Messi il migliore del mondo”

    BARCELLONA (SPAGNA) – Ad un anno dal suo sbarco al Barcellona Frenkie De Jong si è ormai ambientato sia dentro che fuori dal campo. L’ex Ajax ha raccontato in una intervista al sito della Uefa il suo gradimento verso la città di Barcellona ammettendo che l’unica cosa che gli manca è la famiglia, in campo invece il feeling con il gioco non ci ha messo molto a sbocciare: “Mi piace ricevere subito la palla e impostare la manovra, preferisco fare così che riceverla più avanti e toccarla di meno. Mi sento più a mio agio da mediano ma posso anche stare più avanti, mi è indifferente ma se dovessi scegliere giocherei più da doppio mediano che da mezzapunta”.
    Rapporto con Koeman
    Ronald Koeman ha già allenato De Jong in nazionale e fu proprio l’allenatore a suggerirgli di lasciare l’Olanda per la Spagna: “Al telefono, più di un anno fa, mi ha parlato molto bene sia della squadra che della città. Solo cose positive, ma anche che dovevo stare attento: non dovevo andare troppo al ristorante, perché a Barcellona si vive bene e a volte sembra di stare in vacanza tutto l’anno. In fin dei conti, però, conta soprattutto il calcio”. Sul rapporto con l’allenatore: “Comunichiamo molto bene. Mi dice chiaramente quello che vuole dal mio ruolo, ma credo che sia tutto chiaro. È autorevole e conosce molto bene il calcio essendo stato un grande giocatore. I miei progressi? Non so dire se ho imparato questo o quello, in generale cresci come persona e come calciatore, perchè se ti alleni a un livello così alto e contro questi avversari non puoi che migliorare”.
    Pjanic e Messi
    Per quanto riguarda il rapporto con i compagni di squadra De Jong si è soffermato sull’ex Juventus Miralem Pjanic:  “Credo che sia un grandissimo giocatore, molto a suo agio con la palla piede. Legge bene l’azione e i suoi tiri, passaggi e lanci lunghi sono ottimi. Darà molta qualità alla squadra e sono contento che sia arrivato da noi”. Chiaramente non potevamo mancare parole sulla stella del Barça, Lionel Messi:  “Quando in squadra hai Messi, sai di avere il miglior giocatore del mondo, quindi cerchi di farlo arrivare nelle migliori posizioni per fare la differenza. Se ci riesci, lui ti ripagherà sempre”. LEGGI TUTTO

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    Messi, vita da nababbo a Barcellona: dalla super villa alle auto, che lusso!

    BARCELLONA (SPAGNA) – Il Barcellona, sconfitto dal Real Madrid di Zidane nel Clasico di sabato al Camp Nou, mercoledì sfiderà la Juve nella seconda giornata di Champions League. Il faccio a faccia tra Messi e Cristiano Ronaldo potrebbe essere rimandato alla gara di ritorno viste le esigue possibilità di vedere in campo CR7 per via della positività al Coronavirus (il portoghese attende ancora l’esito dell’ultimo tampone). I riflettori saranno dunque tutti puntati sull’argentino che in estate sembrava a un passo dall’addio ai blaugrana dopo una storia d’amore durata 20 anni. A Barcellona la Pulce sembra aver trovato la propria dimensione ideale e di certo non gli mancano comfort e privilegi da vero e proprio nababbo. 
    Juve, Ronaldo negativo? No, saluta gli amici del Real
    Dalla villa agli hotel
    A cominciare da una villa da sogno. La casa dove vive Messi insieme ad Antonella Roccuzzo e i tre figli, valutata intorno ai 6 milioni di euro, è dotata di tutti i comfort e garantisce una tranquillità unica. Situata nell’esclusivo sobborgo di Castelldefels, a quasi 20 km dal Camp Nou, dispone di un piccolo campo da calcio, una piscina, una palestra coperta e un parco giochi per i suoi tre figli. Poi gode di una vista mozzafiato sull’incredibile spettacolo del Mar delle Baleari. Messi negli anni ha anche investito tanto denaro negli hotel, diventando un albergatore come il rivale di sempre Cristiano Ronaldo. La Pulce ha acquistato una struttura da 28 milioni e 750mila euro nella città costiera di Sitges, a circa 40 km da Barcellona. L’Hotel MiM Sitges, un quattro stelle, è a soli 100 metri dal mare, dispone di 77 camere, di cui cinque junior suite e una suite, e costa circa 115 euro a notte durante l’alta stagione per soggiornare in una camera standard. Inoltre, c’è lo Sky Bar sul tetto che vanta viste panoramiche sulla città e sul Mar Mediterraneo, oltre a una splendida piscina, una spa che dispone di sauna, bagno turco, docce sensoriali, una vasca a immersione fredda e una piscina di acqua salata. Un vero e propri gioiellino insomma. 

    Messi e la sua collezione d’auto
    Messi è poi anche un grande appassionato di auto e la sua collezione privata vale circa 3 milioni e mezzo di euro. Nel suo garage sono parcheggiati bolidi di un certo valore: da una Pagani Zonda da 1,66 milioni di euro alle Maserati GranTurismo S e GranTurismo MC Stradale. Ma non è finita qui, perchè il fuoriclasse argentino è stato visto sfrecciare anche a bordo di una Ferrari F43 Spider.  LEGGI TUTTO

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    Poker Real Sociedad che risponde al Real Madrid e torna in vetta

    Controsorpasso in Liga: la Real Sociedad vince 4-1 contro l’Huesca e risponde al Real Madrid (che ha una partita in meno), volando in testa alla classifica con 14 punti contro i 13 dei blancos. Poker firmato dalla doppietta di Oyarzabal (una rete segnata dal dischetto) e dai gol di Manzanera e Isak. Inutile il timbro di Mir. Il Granada (una gara ancora da giocare) batte il Getafe 1-0 e sale a 13 punti, agganciando Zidane: decide dal dischetto Angel Montoro. 0-0 invece tra le sorprese di questa Liga Cadice e Villarreal. L’Alaves batte in trasferta il Valladolid 2-0 con i gol di Pina e Sainz nel corso della ripresa. Nella prima frazione i padroni di casa rimangono in dieci, dal 21′, per il rosso diretto inflitto ai danni di Nacho, mentre l’Alaves fallisce un rigore. LEGGI TUTTO

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    Barcellona, Coutinho infortunato: salta la Juve

    BARCELLONA – Brutta tegola in casa blaugrana. Ieri, durante il Clasico contro il Real Madrid finito 3-1 per i blancos, Philippe Coutinho ha accusato un fastidio alla gamba sinistra. Purtroppo per lui e per Koeman, i brutti presagi sono stati confermati dagli esami strumentali svolti questa mattina. I test clinici, infatti, hanno evidenziato uno stiramento del bicipite femorale sinistro che terrà il brasiliano ex Inter out per il big match contro la Juve di Champions League. Un poblema non da poco per il tecnico olandese che dovrà rinunciare al fantasista dopo la squalifica di Piquè. Il difensore spagnolo, infatti, era stato espulso al 68′ della sfida contro il Ferencvaros e ora dovrà saltare l’appuntamento con Cristiano Ronaldo e compagni. LEGGI TUTTO

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    L'Atletico batte il Betis: Suarez in gol. Cade il Siviglia di Monchi

    MADRID (Spagna) – Vince l’Atletico Madrid che supera il Betis per 2-0 e si porta alle spalle del Real Madrid in vetta alla Liga dopo il successo nel clasico contro il Barcellona. Ottimo successo per gli uomini di Simeone al termine di un match combattutto che gli andalusi chiudono in 10. Partono bene gli ospiti che sfiorano il gol con Carvalho, risponde Suarez che accarezza il palo, ma al riposo il risultato è inchiodato sullo 0-0. Ad inizio ripresa, dopo un solo minuto, è Marcos Llorente a sbloccare il match con una splendida azione personale terminata con una conclusione precisa che non lascia scampo a Bravo. A facilitare il compito dei colchoneros ci pensa l’ex Inter Montoya che al 72′ rimedia un rosso diretto, lasciando i biancoverdi in 10 contro 11, con Suarez pronto a timbrare il cartellino al 91′ con il gol che chiude l’incontro.
    Atletico Madrid-Betis, tabellino e statistiche
    Cade il Siviglia contro l’Eibar
    Bella vittoria dell’Eibar che supera in trasferta per 1-0 il Siviglia dell’ex ds della Roma Monchi grazie ad una rete di Kike. Ospiti che salgono dunque ad 8 punti, scavalcando proprio la squadra di Lopetegui ferma a 7. Seconda vittoria nelle ultime tre gare per l’Osasuna che ha superato per 1-0 l’Atlethic Bilbao: a decidere il match un rigore trasformato da Ruben Garcia all’81’. Con questo successo gli andalusi si portano al quarto posto con 10 punti.
    Liga, la classifica LEGGI TUTTO

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    Il Barcellona sprofonda con Pjanic in panchina, tris Real Madrid: ora la Juve

    BARCELLONA (Spagna) – Il Barça affonda, il Real risorge. Il Clasico del Camp Nou è andato ai blancos, vittoriosi per 3-1 grazie alle reti di Valverde, Sergio Ramos e Modric. La squadra di Koeman – con Pjanic in panchina e Griezmann dentro soltanto all’82’ – ha trovato il pari provvisorio con Ansu Fati, sicuramente tra i migliori in campo e adesso si prepara al big match di Champions contro la Juve, in programma mercoledì all’Allianz Stadium.
    Barcellona-Real Madrid 1-3: tabellino e statistiche
    Ansu Fati, primo minorenne in gol nel Clasico
    Non avrebbe potuto esserci inizio più scoppiettante. Valverde, su assist di Benzema, ha portato in vantaggio i blancos, subito ripresi dalla prima firma di un minorenne nel Clasico, quella di Ansu Fati, arrivata all’8’ con un facile piattone nell’area piccola. Il classe 2002 si è confermato su altissimi livelli, agendo per lo più da falso nueve con il sicuro sostegno di Messi alle sue spalle. Buon voto in pagella anche per Sergino Dest, il giovanissimo ex laterale dell’Ajax che ha disputato una partita da applausi, soprattutto nelle incursioni offensive. 
    Modric firma il 3-1 finale
    La strada di Koeman si è fatta in salita nella ripresa, quando l’ingenuità di Lenglet – trattenuto Ramos per la maglia – ha portato al rigore realizzato dal capitano del Real per il 2-1 di Zidane al 62’. Nell’ultimo quarto d’ora la reazione blaugrana, affidata ai piedi sapienti di Messi, ha trovato il muro dei blancos nonostante l’ingresso in campo di Griezmann, Trincao e Dembélé. Una formazione spregiudicata, un 3-3-4 che ha portato all’effetto opposto: prima Kroos e poi ancora Sergio Ramos hanno sfiorato il tris, infine Modric – entrato dalla panchina – ha chiuso i conti a ridosso del recupero facendo sprofondare il Barça. LEGGI TUTTO

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    Barcellona-Real Madrid, per i blaugrana un Clasico con vista Juve

    BARCELLONA – Il punto di vista di Gerard Piqué è sempre un buon termometro per misurare la temperatura del Barça. E così, scopriamo che il Real Madrid è solo l’ultimo dei problemi del club blaugrana. Per capire che l’avvicinamento al Clasico di questo pomeriggio non fosse stato uno dei più appassionanti degli ultimi lustri non bisognava di certo aspettare l’intervista di ieri del centrale catalano a La Vanguardia. Tuttavia, che il più polemico tra i culé abbia dedicato alla super sfida contro l’eterno rivale una misera riga – e chi lo ha intervistato, un’altrettanto misera domanda – è sintomatico di come, in questo momento, il prossimo avversario della Juventus in Champions League abbia ben altri grattacapi ai quali volgere la propria attenzione. Tra l’esonero di Ernesto Valverde («Non mi è sembrato coerente») e la crisi istituzionale («Se i giocatori hanno avuto troppo potere è perché qualcun altro non lo ha esercitato»), Piqué ha preferito soffermarsi sul Barçagate («È aberrante che la società abbia speso soldi per criticare i propri calciatori») e sull’affaire Messi («Se fossi stato il presidente avrei agito in maniera diversa»), piuttosto che concentrare le riflessioni su come inferire il colpo di grazia su un Real moribondo o su cosa dovranno fare i compagni in sua assenza, perché squalificato, per battere un pugno sul tavolo europeo, mercoledì allo Stadium, e così far dimenticare ai tifosi l’umiliazione rimediata, lo scorso 14 agosto, contro il Bayern Monaco (2-8).

    CLASICO DECAFFEINATO – Per dirla tutta, il Clasico ha perso buona parte del proprio appeal planetario da quando Cristiano Ronaldo si è trasferito a Torino. Non a caso, sebbene Lionel Messi faccia (suo malgrado) ancora parte del Barça, la madre di tutte le partite spagnole non è più “Messi contro CR7”, bensì “Ansu Fati contro Vinicius”. Un evidente downgrade, in attesa di tempi migliori: «Barça e Real recupereranno presto le loro posizioni naturali in tutte le competizioni», ha sottolineato Pep Guardiola, protagonista assieme a José Mourinho dell’epoca dorata del Clasico.
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