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    Juve, operazione cessioni: da McKennie a Rabiot, ecco chi partirà

    TORINO – Operazione sfoltitura al via, e se per caso si tratterà di qualcosa di più sostanzioso, alla Continassa non chiuderanno le porte alla fila di compratori. La Juventus tutta (Massimiliano Allegri, il ds Federico Cherubini e i suoi collaboratori, di più: l’intero staff dirigenziale) concorda: prima di acquistare bisogna vendere. E siccome c’è un mercato che si sviluppa da sé grazie alle vagonate di denaro che oltre Manica si moltiplicano da sole, alla Premier conviene sempre prestare attenzione. Tanto più che Weston McKennie, Adrien Rabiot e Moise Kean da quelle parti lì piacciono ancora. E tanto.
    Nomi e soldi
    Va da sé che l’eventuale partenza dei tre di cui sopra comporterebbe un certo risparmio alla voce dei rispettivi ingaggi. Nel dettaglio: McKennie, che con la Juve ha un contratto fino al 2025, in verità non guadagna tantissimo rispetto alla media – 2,5 milioni – ma di questi tempi se si può fare economia non ci si tira certo indietro; Rabiot, al contrario, di milioni ne guadagna 7 netti più bonus e il suo è comunque un caso a parte, visto che andrà in scadenza a fine giugno 2023 e in questo momento in pochi credono a un rinnovo; la “paga” di Kean si aggira sui 3 milioni netti. Metti nel conto, anche se non soprattutto, i risparmi messi da parte evitando di corrispondere ancora lo stipendio ad Angel Di Maria (6 milioni netti più bonus) e Leandro Paredes (7,5), ora come ora più fuori che dentro i piani della Juventus del prossimo futuro, e il disegno si completa: per una nuova Juve, meglio prima liberarsi di tracce giù o meno concrete di quella antica.
    Almeno uno va di sicuro
    La Premier League, si scriveva, lì dove il prodotto tira sempre, le tv pagano tantissimo e i club incassano per poi reinvestire. Da Londra giungono fresche novità: tramite intermediari si stanno infittendo i contatti tra il Tottenham e l’entourage di McKennie, il che non stupisce, semmai è la conferma dell’appeal che il texano esercita su Antonio Conte e Fabio Paratici, rispettivamente allenatore e direttore generale degli ambiziosi Spurs. Lo stesso club che, al contempo, corteggia sotto traccia Rabiot: in regime di svincolo, è evidente che il francese intrighi anche il Chelsea e si sussurra che lo stesso Manchester United, malgrado la “scottatura” dell’estate scorsa, possa tornare alla carica. Perché, appunto, il cartellino costerebbe zero, a meno che madame Véronique e la Juventus non trovino un’intesa per un prolungamento propedeutico alla cessione. Quanto a Kean, se i bianconeri non riscattassero l’attaccante dall’Everton svenandosi terribilmente (costo dell’operazione: 28 milioni, dopo i 7 già sborsati, premi a parte), in Inghilterra si scrive che Moise sia entrato nel mirino del Newcastle saudita.
    Da Mar del Plata al top
    Pillola su Soulé: anche il giovane (2003) Matias sarà oggetto del summit tra Allegri e la dirigenza per fare il punto sul mercato. Non è detto che venga prestato a gennaio, visto che finora non ha giocato tanto (308 minuti per 10 presenze complessive stagionali tra Serie A, Champions e gli impegni con la Next Gen), perché Max lo apprezza tanto. Empoli, Spezia e Sampdoria, ad ogni modo, restano alla finestra.
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    La Juve di oggi e di domani: summit tra Allegri e la dirigenza, ecco di cosa si parlerà

    TORINO – Undici juventini in giro sui campi di calcio di Doha e dintorni per il Mondiale, altri in vacanza, qualcuno che ha staccato solo per un attimo: Manuel Locatelli, per esempio, non ha preso voli diretti all’altra parte del mondo, si è semplicemente rilassato per un attimo con la sua dolce metà nell’attesa di un lieto evento da condividere e poi è filato dritto sui prati della Continassa e di Vinovo, per alternare allenamenti in solitaria a sedute in compagnia della Next Gen. E Massimiliano Allegri? Beh, il tecnico almeno una toccata e fuga nella sua Livorno se l’è concessa per poi lasciarsi andare a un mini-periodo di ferie. Tutto tranquillo? Mica tanto, ché questo è il tempo di riunirsi in conclave. Tema mercato, non noccioline. Caccia a un terzino, innanzitutto.
    Novità in corsia
    Detto che i contatti con la dirigenza bianconera sono pressoché quotidiani, Allegri e il ds Federico Cherubini assieme ai suoi più stretti collaboratori andranno dritti al sodo. Per la serie: il momento è quello che è, la Juve non può né vuole darsi a un investimento mostruoso come gli 80 milioni con bonus, promessi e pagati, alla Fiorentina per Dusan Vlahovic. Fatti due conti, insomma, la premessa è chiarissima e non cambia: c’è bisogno di un vice di Juan Cuadrado, che magari in prospettiva sostituisca il colombiano in scadenza di contratto a fine giugno 2023, fermo restando che anche Alex Sandro, altro “quasi svincolato”, è in odore di partenza. Dalla sede non si chiudono le porte a nuovi ingressi né per la corsia destra né per quella sinistra, ma è il caso di operare con il bilancino del farmacista perché sgarrare non si può. I nomi non mancano: vedi il danese Joakim Maehle, classe ’97, che l’Atalanta non regala ma neppure ipervaluta, o il 2000 ivoriano Wilfried Singo legato al Toro fino al 2024. Non esattamente un intoccabile, insomma. Più “stagionato” il ’95 spagnolo Alvaro Odriozola, anche lui tutt’altro che blindato al Real Madrid, molto meno lo è un quasi coetaneo di Singo: lo svedese Emil Holm, anni 22, futura plusvalenza garantita per lo Spezia.
    Non solo Wes in uscita
    Profili variegati, ma tutti – più o meno – a buon mercato e almeno uno di questi da considerare in entrata alla Continassa, visto che Allegri non ci sente: vuole, fortissimamente vuole, un terzino bravo in entrambe le fasi, comunque capace di spingere, sgusciare negli spazi, creare superiorità. Così come diventa prioritario, ma per giugno, l’ingaggio di un difensore centrale mancino: qualcuno ha sentito parlare del 2000 polacco Jakub Kiwior? Ma certamente, anche perché pure lui, gradito a tutti i top club di casa nostra, frutterà al club ligure un gustoso guadagno rispetto a quanto è stato pagato: due milioni e spiccioli. Un nome caldo nell’orbita juventina, impegnato al Mondiale, è quello del 2002 Josko Gvardiol: sarebbe lui il vero colpo a sensazione, ma potrebbe arrivare a Torino solo in cambio di una cessione eccellente. Ecco perché nel vertice imminente tra Allegri e gli uomini mercato bianconeri si faranno anche i nomi di chi, in caso di offerta interessante, può partire da subito, perfino a gennaio. L’indiziato numero 1 è chi può fruttare un buon introito, all’anagrafe Weston McKennie, ma attenzione alle manovre attorno ad Adrien Rabiot. Il francese non partirà ora, però il suo futuro può decidersi nell’arco delle prossime settimane. Nicolò Zaniolo e Sergej Milinkovic-Savic? Costano, tuttavia interessano parecchio, sempre di più, e anche nel loro caso c’è bisogno di cessioni corpose nonché di risparmi sugli ingaggi: Angel Di Maria e Leandro Paredes, in questo senso, son più fuori che dentro i piani Juve.
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    Il Toro guarda al futuro: ecco cosa sarà di Juric, Praet e Lukic

    TORINO – I tre nomi del Toro che verrà: Ivan Juric, Dennis Praet e Sasa Lukic. Dopo il prolungamento di contratto del dt Davide Vagnati, per dare continuità al progetto, adesso il presidente Urbano Cairo sta lavorando sul tecnico. Il croato ha il contratto in scadenza nel 2024, ma il presidente vorrebbe portarlo al 2025. Proprio per impostare un futuro importante. Per quanto riguarda il mercato, si stanno intensificando le trattative con il Leicester per il ritorno di Praet a Torino. Il belga in Inghilterra è ai margini e per questo ha perso i Mondiali. E’ furibondo e vuole tornare al Toro. Juric lo aspetta. E infine Lukic: nei giorni scorsi in un’intervista il serbo ha fatto chiaramente capire di voler lasciare il Toro per andare in un club che giochi in Champions: subito dopo il Mondiale oppure a giugno. Conclusione: il Toro a gennaio lo metterà sul mercato. LEGGI TUTTO

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    Inter, è già mercato: Darmian vede il rinnovo

    MILANO – Non si vive di soli big. Per una squadra di vertice occorre anche avere giocatori di sicuro affidamento e tra questi, all’Inter, in primissima fascia c’è Matteo Darmian. L’ex giocatore del Torino è molto apprezzato per la sua professionalità dentro e fuori dal campo, motivo per cui Beppe Marotta e Piero Ausilio a febbraio, ovvero al termine della sessione di mercato, gli proporranno di rinnovare il contratto in scadenza con buoni motivi per attendere una risposta positiva.
    Anche Inzaghi vota sì
    Una decisione pienamente condivisa da Simone Inzaghi, anche perché il laterale è un giocatore preziosissimo per la sua versatilità (può giocare su entrambe le corsie esterne e, nel 3-5-2, occupare due ruoli su tre pure in difesa). Nella prima parte di stagione, Darmian ha giocato 2 volte titolare in Champions a San Siro col Barça e a Monaco col Bayern e ha collezionato 6 gare dal 1′ in campionato. Però, considerate tutte le presenze, il numero sale a 14 (10 apparizioni in A e 4 in Coppa). Il suo rinnovo presenta anche vantaggi per Suning, considerato che Darmian potrà continuare a beneficiare del decreto crescita che fa sì che il suo ingaggio da 2 milioni pesi soltanto 2,62 per le casse del club: un piccolo jackpot visto il valore e il grado di affidabilità del giocatore che il 2 dicembre compirà 33 anni e potrebbe spuntare anche un biennale.
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    Umtiti è ripartito, ma il Barcellona non crede in lui

    TORINO – Samuel Umtiti è tornato, ma non per il Barcellona. Il difensore centrale è stato girato in prestito gratuito al Lecce per un anno con pagamento dell’intero ingaggio (5 milioni di euro netti) a carico dei blaugrana: chiaro l’intento di cercare una squadra in cui consentire al francese di giocare con continuità per ritrovare forma e condizioni dopo gli anni travagliati in Catalogna. Un percorso talmente accidentato, il suo, che lo ha portato in rotta di collisione con i tifosi al punto che la sua presenza al Camp Nou è ormai impossibile a causa della contestazione “a prescindere” nei suoi confronti. In tempi normali non sarebbe neppure un problema troppo grande per il Barcellona che pagò al Lione, nel 2016, “solo” 25 milioni per Umtiti: cifre abbordabilissime, se non he ora la situazione è economicamente assai complessa e si dovrà cercare una soluzione.
    Laporta non ci punta
    Già, perché nonostante le ultime due confortanti presenze con il Lecce, a Barcellona non sembrano per nulla intenzionati a riportare a casa il difensore. Almeno così si legge sul sito spagnolo Fichajes.net che h rivelato una conversazione del presidente barcelonista, Joan Laporta, con un componente dell’Assemblea dei soci del club: «Non contiamo su di lui per il futuro, nessuno degli allenatori che abbiamo avuto ha considerato che potesse giocare, né ha dimostrato di poterlo fare quando ne ha avuto l’opportunità, quindi cercheremo di venderlo definitivamente». Difficile he il Lecce possa permettersi di tenere a titolo definitivo il difensore francese, ma chissà che il percorso nel Salento non possa davvero potare a sviluppi clamorosi. Di sicuro non sono andate perdute le lacrime che Umtiti aveva pianto al suo arrivo in Salento di fronte al calore dei tifosi: il calciatore si sta riunendo all’uomo.
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    Quanto “pesa” il primo gol di Raspadori con il Napoli?

    Quanto pesa il primo gol di Giacomo Raspadori con il Napoli? Un’enormità in termini di punti e morale, piuttosto poi in termini economici. Essì, perché il Napoli lo dovrà pagare di fatto solo l’anno prossimo versando al Sassuolo i 30 milioni (25 più 5 di bonus) obbligatorio. Quest’anno, invece, ci si ferma al prestito oneroso di 5 milioni e, insomma, non è davvero molto per un attaccante di queste prospettive. Che in avvio ha faticato ma che, alla fine, ha segnato un gol che vale tantissimo. In termini assoluti perché consente al Napoli di mantenere la vetta della classifica (in attesa delle altre gare, certo…) ma soprattutto perché sostanzia quella richiesta di “continuità” tanto invocata da Spalletti. Sarebbe infatti stato deprimente per il morale del gruppo (e dell’ambiente) non far seguire al trionfo sul Liverpool una vittoria contro lo Spezia in casa.

    Rosa lunga

    E aveva ragione il tecnico a sostenere che sarebbe stata dura, perfino più dura rispetto alla sfida contro gli inglesi. Il gol di Raspadori al tramonto del match sottolinea, peraltro, anche la bontà di un mercato che ha “allungato” la rosa: assente Osimhen (che ne avrà per un mese per il problema muscolare alla coscia) Spalletti ha potuto iniziare con Raspadori prima punta “allargandolo” poi con l’ingresso di Simeone. Due nuovi acquisti che hanno garantito al Napoli continuità. Sì: “pesa” molto il primo gol di Raspadori con il Napoli.

    Guarda la galleryAl Napoli basta Raspadori: 1-0 allo Spezia, Spalletti in vettaIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro: sul mercato incassati 41 milioni, spesi quasi 30

    TORINO – Una cessione importante per finanziare le entrate: questo si è sempre detto avrebbe fatto il Toro, questo è andato in scena. Cairo dalla cessione di Bremer ha messo a bilancio 41 milioni (cui se ne potranno aggiungere fino a 9 in base alla soddisfazione di determinati bonus). Un ricavato servito innanzitutto per prendere il sostituto del centrale passato alla Juve: 9,5 milioni (più 2 di bonus) la spesa per prendere Schuurs dall’Ajax. Questa la cifra più alta investita: un milione in meno è costato il riscatto dall’Empoli di Ricci. Mentre 5 milioni sono stati versati nelle casse del Monaco per Pellegri. Il cartellino di Ilkahn, il centrocampista di 18 anni acquistato dal Besiktas, è costato 4,5 milioni. La scommessa dell’ultima ora Karamoh è stata consegnata a Juric con un milione (andato al Parma), cui vanno aggiunti i 700 mila per Bayeye (era a Benevento) e il mezzo milione necessario a chiudere l’operazione Berisha con la Spal. Il totale fa quasi 30 milioni (29,7). Altri tre volti nuovi sono al Torino in prestito con diritto di riscatto: Vlasic (15 milioni da dare eventualmente al West Ham), Miranchuk (12 milioni: di proprietà dell’Atalanta) e Lazaro (6 milioni: è dell’Inter). Al gruppo si aggiunge Radonjic, preso dal Marsiglia in prestito con obbligo fissato a 2 milioni.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro, Zaza rescinde il contratto: è ufficiale

    TORINO – Simone Zaza e il Torino si separano. L’ufficialità arriva dallo stesso club granata che, con una nota pubblicata sui propri canali, annuncia la risoluzione del contratto con l’attaccante classe 1991: “Il Torino Football Club comunica di aver risolto consensualmente il contratto di prestazione sportiva con il calciatore Simone Zaza. Tutto il Torino saluta Simone con un in bocca al lupo per il proseguimento della sua carriera”. Zaza, acquistato da Urbano Cairo nell’estate del 2018 dopo gli ottimi trascorsi in Liga con la maglia del Valencia, lascia Torino dopo 92 presenze e 16 gol in maglia granata. LEGGI TUTTO