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    Juventus-Napoli, tre titolari infortunati per Spalletti: chi è in dubbio

    Napoli, le condizioni di Politano e Mario Rui
    Costretti a uscire per infortunio, Matteo Politano e Mario Rui sono a forte rischio per la trasferta contro i bianconeri. A confermarlo è stato il Napoli attraverso un comunicato ufficiale in merito alle condizioni dei calciatori: “Matteo Politano e Mario Rui, usciti nel primo tempo della sfida col Milan, hanno riportato rispettivamente un trauma distorsivo alla caviglia sinistra e un trauma contusivo al ginocchio destro”. LEGGI TUTTO

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    Napoli aggrappato a Osimhen: speranza Champions, torna in gruppo

    Napoli, Osimhen di nuovo in gruppo
    Il report dell’allenamento di questa mattina del Napoli ha sottolineato proprio le parole di Spalletti: “Osimhen ha svolto parte del lavoro in gruppo e parte individuale in campo”. Il nigeriano è tornato ad allenarsi con la squadra e sta lavorando per tornare a pieno ritmo nella gara di ritorno contro il Milan del Maradona tra meno di una settimana. In queste ultime partite si è sentita molto la mancanza del centravanti ed è proprio lui la speranza per provare a ribaltare il risultato dell’andata e proseguire nel cammino in Champions League.  LEGGI TUTTO

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    Milan-Napoli, lite Spalletti-Di Canio: “Tu che parli di gesti eclatanti…”

    Milan-Napoli, Spalletti: “Commentare dopo le partite è tempo perso”

    Spalletti ha dichiarato: “Io non ho da digerire niente. Commentare dopo le partite è tempo perso, non si torna indietro. Abbiamo avuto un grandissimo atteggiamento, ho fatto i complimenti alla squadra per quanto visto in campo. La partita era quella che dovevamo fare, che mi aspettavo facessero. Bravi ragazzi”. Sulle assenze: “Diventa pesante qualsiasi assenza arrivati a questo punto. Ma abbiamo anche calciatori che possono sopperire alle assenze, è stato così per tutta la stagione altrimenti non avremmo ottenuto quanto fatto fin qui”. LEGGI TUTTO

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    Theo Hernandez esulta in faccia a Lozano: Milan-Napoli a muso duro

    Milan-Napoli, Theo provoca Lozano
    Qualche minuto dopo la rete del centrocampista algerino, Theo Hernandez non ha perso l’occasione per provocare ed innervosire gli avversari. Dopo una spinta rifilata a Lozano durante un contrasto di gioco il terzino francese ha infatti esultato urlando in faccia al suo avversario, scatenando la reazione degli altri giocatori in campo. LEGGI TUTTO

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    Di Canio: “Inter, l'era Conte non ha insegnato. Milan senza identità”

    MILANO – Paolo Di Canio, si aspettava questo campionato da Milan e Inter?   «Assolutamente no, per me partivano come favorite. Mi ha sorpreso il crollo verticale del Milan a gennaio e non pensavo a questo percorso di alti e bassi dell’Inter soprattutto dopo la vittoria di inizio anno contro il Napoli. Entrambe stanno andando molto bene in Europa, ma in Serie A si aggrappano all’alibi del Napoli che vola e questo non basta. I punti in classifica sono pochi, Milan e Inter in campionato sono nettamente al di sotto dei loro standard e le sconfitte sono troppe».  Se una delle due rimanesse fuori dalle prime quattro? «Pensando anche al monte ingaggi della Lazio, sarebbe devastante, tecnicamente ed economicamente. Penso che solo la finale di Champions, anche senza vincerla, potrebbe dare un senso al mancato traguardo in campionato. Però conta troppo entrare nelle prime quattro, quindi mi viene da dire che, per assurdo, sarebbe meglio uscire ora dalla Champions per non fallire l’obiettivo minimo in Serie A».   Parliamo dell’Inter. «La cosa peggiore dei nerazzurri è la non capacità di rigenerarsi dopo una bella prestazione. In questo 2023 è sempre successo così, con brutte gare dopo delle belle prove. I giocatori sono responsabili, hanno colpe. E’ come se i due anni di Conte non gli avessero insegnato nulla, non hanno acquisito la sua cattiveria agonistica. Probabilmente questo accade anche perché all’Inter ci sono buoni giocatori, ma non campionissimi affermati con un bagaglio tale di vittorie alle spalle che gli permetta di gestire certi momenti».  E Inzaghi? «I problemi nei momenti topici della passata stagione si sono ripetuti anche quest’anno. Certo, Inzaghi ha vinto due Supercoppe e una Coppa Italia, un merito che gli va riconosciuto, però non ci si può fermare qui. La difficoltà è guidare una squadra che dopo una vittoria, si sappia ricaricare. Dopo le interviste puoi anche festeggiare, ma Simone, con cui ho giocato e che considero un bravo allenatore, pensa troppo a ricordare le coppe vinte e i traguardi raggiunti, anziché voltare pagina e spostare l’obiettivo sulla gara successiva. Dopo un anno e mezzo all’Inter, mi viene da pensare che Inzaghi non sia perfetto per un grande club, è mancato un salto di qualità, un’evoluzione rispetto agli anni di Roma. Una differenza che si nota con Pioli».  In che senso? «Stefano non ricorda a ogni gara sbagliata di aver vinto lo scudetto, ma è critico con se stesso e i giocatori. Inzaghi, e lo dico con tutto il bene del mondo, forse non ha ancora capito dove si trova e rivendica con un orgoglio un po’ infantile tutte le cose che ha fatto bene. Attenzione, nessuno gliene disconosce, ma bisogna tarare il percorso che si fa. Il club gli ha chiesto di arrivare fra le prime quattro, ma non quarto. L’obiettivo è lo scudetto, quello che la stagione scorsa l’Inter ha buttato via. Mi aspettavo che Inzaghi potesse crescere con i giocatori, invece non è successo. Per altro i calciatori ascoltano come parla un allenatore e continuando a sentirsi dire che hanno vinto qualcosa, finisce che si rilassano. Ma a Milano la vittoria è una routine, non è come a Napoli: l’Inter ha conquistato lo scudetto due anni fa, mica venti! Secondo me, manca un po’ di fame, Inzaghi deve alzare l’asticella. Detto questo, io spero che possa rimanere e vincere».  LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic è il marcatore più anziano della Serie A: la nuova classifica

    UDINE – Zlatan Ibrahimovic è diventato il giocatore più anziano a realizzare un gol in Serie A. L’attaccante del Milan ha realizzato il rigore che ha dato il momentaneo pareggio ai suoi (1-1) sul campo dell’Udinese entrando nella storia: gol 41 anni e 166 giorni e nuovo primato nella storia del campionato! Battuto il precedente reciord che apparteneva ad un altro rossonero ovvero Billy Costacurta che segnò a 41 anni e 25 giorni il suo ultimo gol, sempre su rigore, sempre contro l’Udinese e con fascia da capitano, nella sua ultima partita in carriera il 19 maggio 2007 (Milan-Udinese 2-3). Scende al 3° gradino del podio Silvio Piola (40 anni e 131 giorni). Chiudono la Top 5 Pietro Vierchowod (40 anni e 47 giorni) e Francesco Totti (39 anni e 364 giorni). LEGGI TUTTO

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    Youth League, chi sfiderà il Milan in semifinale. Real Madrid, che tonfo!

    Youth League, i risultati
    Clamoroso ko per il Real Madrid, che ha addirittura perso per 4-0 sotto i colpi dell’Az Alkmaar. I blancos subiscono due reti per tempo: nella prima frazione i gol di Beukers e Poku, nella ripresa Meerdink e ancora Beukers a chiudere i conti. Duro colpo per l’Under 19 madrilena allenata da Alvaro Arbeloa, gioia incontenibile per i giovani olandesi che approdano così alle semifinali dove affronteranno lo Sporting. L’altra semifinale disputata quella tra Borussia Dortmund e Hajduk Spalato: a trionfare i croati. Dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, l’Hajduk passa ai calci di rigore vincendo per 8-9. Dunque il Milan giocherà la semifinale contro l’Hajduk Spalato il prossimo venerdì 21 aprile al Colovray Stadium. LEGGI TUTTO